Rallye Aicha: le “Gazelles” del Marocco 2018

Si è svolta dal 17 al 31 Marzo la 28esima edizione del rally femminile organizzato da Dominique Serra. Dalla Promenade des Anglais di Nizza alla spiaggia marocchina di Essaouira ecco come è andato l’evento dedicato alle appassionate di off-road.

Hanno percorso più di 1300 chilometri nel deserto del Marocco solo con righello, cartina e bussola, come si faceva una volta. Alla fine, i 165 equipaggi femminili del Rallye Aicha des Gazelles, quest’anno alla sua 28esima edizione, hanno festeggiato la meritata vittoria sulla spiaggia di Essaouira a cui è seguito un elegante gala di chiusura la sera del 31 Marzo. Provenienti da 16 paesi differenti, queste donne (dai 20 agli oltre 60 anni di età) hanno sfidato la sabbia del nord Africa a bordo di 4×4, crossover, moto, quad e auto elettriche. Un traguardo tutto meritato per le 330 partecipanti di cui l’80% ha scoperto qui per la prima volta principi e valori di un rally fuori dal comune: con difficoltà hanno dovuto individuare la giusta rotta da seguire affidandosi alla navigazione all’antica e sfidando se stesse. Senza telefono, GPS e altri ausili tecnologici, hanno affrontato tensioni e problemi ma anche momenti di gioia e di meraviglia davanti alla vastità del deserto che si è presentato ai loro occhi. Un’esperienza unica, fuori dal tempo, difficile da dimenticare: emozionate, dopo 1 prologo e 6 tappe di cui 2 marathon (senza rientro al bivacco e con notte in autonomia nel deserto), all’arrivo sono diventate tutte “gazelles”.

Un rally creato per le donne
È il 1990 quando Dominique Serra immagina il primo raid 4×4 tutto femminile. In quell’anno in Marocco nasce la prima edizione del rally Aicha che diffonde un’immagine diversa dei rally automobilistici: niente velocità né GPS. Solo navigazione alla vecchia maniera e fuoripista impegnativo per un ritorno alle origini più autentiche dell’avventura. “La mia idea? Permettere alle donne di mettersi a confronto in una disciplina solitamente maschile: il bello è che non avevano la minima idea di cosa sarebbero state in grado di fare! E senza perdere mai la loro femminilità!” – racconta entusiasta la fondatrice francese, insignita nel 2013 della croce di cavaliere della Legione d’Onore. Unico evento motoristico al mondo a essere certificato ISO 14001 (norme per l’ambiente), ogni anno l’Aicha des Gazelles riunisce nel deserto del Marocco qualcosa come 300 donne differenti per età, professione, nazionalità e appartenenza sociale. Senza alcuna selezione se non quella basata sulla loro grinta e determinazione, partecipano a una sfida che si fonda su tre grandi principi: tolleranza, solidarietà e perseveranza. Sport e avventura in primo piano dunque ma anche aiuto alle popolazioni bisognose del paese attraversato con azioni concrete portate in campo dall’associazione Coeur de Gazelles che si prodiga per fornire consulenze mediche (da quelle pediatriche alle oftalmologiche) nei villaggi più poveri.

La sfida dei veicoli elettrici: un successo!
Nel 2017, gli organizzatori del rally in collaborazione con Solutions-VE hanno messo alla prova una Citroen E-Mehari per lanciare la nuova categoria E-Gazelles, elettrica al 100%: per la prima volta al mondo, un rally-raid, tra l’altro tutto al femminile, ha visto la presenza di uno schieramento “ecologico”. Una sfida nella sfida che ha richiesto all’equipaggio in gara non solo doti di orientamento ma anche attitudini di eco-guida oltre a una rigorosa gestione dell’autonomia durante ogni tappa del percorso. Forti del risultato ottenuto, quest’anno, 6 veicoli hanno partecipato al rally Aicha schierandosi fra gli eco-veicol: una Citroen E-Mehari, 4 Bluesummer Bolloré e 1 Renault ZOE. Tutti hanno tagliato il traguardo di Essaouira senza alcun problema percorrendo una media di 110 chilometri al giorno e utilizzando circa l’80% della batteria disponibile. “Per le E-Gazelles la principale difficoltà è stata proprio non avere soluzioni per la ricarica dei veicoli durante il giorno: dopo una prima fase di adattamento alle capacità e ai limiti dei mezzi elettrici, le ragazze si sono divertite lungo il percorso tracciato appositamente per loro fra uadi e dunette di sabbia – spiegano gli organizzatori – E’ stato un importante banco di prova per equipaggiamento, autonomia e metodi di ricarica”. La E-Mehari è riuscita a ricaricarsi in totale autonomia grazie a 18 pannelli fotovoltaici. E la Renault ZOE? E’ stata la prima vettura totalmente elettrica a iscriversi nella categoria “crossover” del rally: dotata di minima preparazione (rialzo, pneumatici da sabbia e poco di più) ma completamente di serie per il resto a cominciare da batteria, motore e trazione, rigorosamente a 2 ruote motrici. A Essaouira, la Renault ha superato ogni più rosea aspettativa conquistando il secondo piazzamento nella classifica del suo gruppo: alla fine ha percorso più di 1300 km di sterrato ricaricandosi alla fine di ogni tappa in poco più di un’ora di tempo. Il prossimo anno il gruppo E-Gazelles sarà ulteriormente migliorato: l’obiettivo è ora ottimizzare, per i veicoli iscritti, la capacità di carico e le distanze da percorrere.

Come si è svolta l’edizione 2018
Doppia partenza sabato 17 Marzo, prima dal Palazzo Reale del Principato di Monaco, e poi da Nizza, sulla Promenade des Anglais, per questa avvincente edizione del rally: dopo lo start ufficiale della categoria E-Gazelles con la principessa Stéphanie di Monaco, “madrina” d’eccezione, nel pomeriggio è stato il sindaco nizzardo Christian Estrosi a dare il via all’evento motoristico. Fra gli applausi del pubblico presente, gli equipaggi rosa hanno sfilato con i loro veicoli su uno dei lungomare più celebri al mondo. Dopo la traversata del Mediterraneo e l’arrivo in Marocco a Tangeri, la carovana ha raggiunto Rabat, Meknes e Nejjack da dove ha preso inizio il rally. Un prologo, il 21 Marzo, a cui sono seguite le tappe – alcune a margherita – in direzione di Oulad Driss e Foumzguid prima della liason verso Essaouira. Tutti francesi (o quasi) gli equipaggi che si sono aggiudicati il podio assoluto: Hélène Grand’Eury e Charlotte Zucconi nella categoria 4×4/Camion; Laetitia Giraud e Sarah Sourbier fra i crossover/SUV; Elisabeth Kraft e Sonia Baudoin-Guerard fra Quad/Moto/SSV; Natacha Bordry (Svizzera) e Clothilde Hamion per la E-Gazelles. A distinguersi fra gli equipaggi di questa edizione sono state anche Jazmin Grace Grimaldi, la 25enne figlia del principe Alberto di Monaco, alla sua prima partecipazione, in coppia con l’inglese Kiera Chaplin, attrice e nipote di Charlie Chaplin. A bordo di una Jeep Wrangler sono scese in pista Pauline Ducret, figlia della principessa Stéphanie di Monaco, con l’amica e copilota Schanel Bakkouche, stilista di moda. Ancora da Monaco il team con Sophie Richard e Sarah Es Seddiqui, due giovani infermiere del centro cardio-toracico della città monegasca, portacolari dell’associazione Monaco Collectif Humanitaire che ogni anno permette di guarire più di 200 bambini del Terzo Mondo affetti da gravi malattie. E ancora Sandrine Martial e Isabelle Faust che hanno scelto di vivere questa esperienza nel deserto per festeggiare i loro 50 anni (51 e 53 per l’esattezza). Maggiori informazioni su www.rallyeaichadesgazelles.com

Classifica Rallye Aicha des Gazelles 2018

Categoria 4×4/Camion
1. #438 Hélène Grand’Eury e Charlotte Zucconi (Francia)
2. #246 Carole Montillet e Sylvie Godeau Gellie (Francia)
3. #153 Fabienne Galidie (Francia) e Tania Lio-Martinez (Svizzera)

Categoria Crossover/SUV
1. #312 Laetitia Giraud e Sarah Sourbier (Francia)
2. #313 Solen Kerleroux e Carine Poisson (Francia)
3. #310 Sandrine Martial e Isabelle Faust (Francia)

Categoria Quad/Moto/SSV
1. #28 Elisabeth Kraft e Sonia Baudoin-Guerard (Francia)
2. #27 Prune Salti e Elisa Bouland (Francia)
3. #26 Amélie Delachesnais e Emilie Cazal (Francia)

Categoria E-Gazelles
1. #503 Natacha Bordry (Svizzera) e Clothilde Hamion (Francia)
2. #502 Mélanie Mor e Delphine Miquel (Francia)
3. #504 Kiera Chaplin (Regno Unito) e Jazmin Grimaldi (USA)

Categoria 1^ partecipazione al Rallye Aicha des Gazelles
• 4×4/Camion: #139 Léo Gourlieux e Laetitia Bertin (Francia)
• Crossover/SUV: #312 Laetitia Giraud e Sarah Sourbier (Francia)
• Quad/Moto/SSV: #22 Tracy Morandin e Valérie Roche (Francia)

Foto di @Maienga

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Transsylvania Trophy 2018: Are you ready?

La ricetta magica per una buona gara? Organizzazione efficiente, esperienza off-road, percorsi mozzafiato e atmosfera amichevole. In due parole: il Transsylvania Trophy. Torna anche quest’anno l’avvincente challenge a trazione integrale dedicato ai veicoli a quattro ruote motrici (auto, quad e buggy) in programma in Romania dal 17 al 23 Giugno. Cornice di questa sfida motoristica saranno gli impegnativi tracciati nei pressi del villaggio di Hunedoara, nella regione storica della Transilvania, dove sei tappe in condizioni ambientali estreme attenderanno gli equipaggi provenienti da tutt’Europa. Due categorie – adventure e trophy – e qualcosa come più di 600 km di prove speciali a road book (e se trovate errori, l’organizzazione vi rimborserà 20 € per ogni punto del RB sbagliato!). Paesaggi mozzafiato avvolti da leggende e misteri, con immense foreste e vallate, saranno ancora una volta lo scenario di quest’appuntamento motoristico che è ben più di un semplice rally, come spiega Sorin Parvulescu, pilota e organizzatore. “E’ una vera e propria combinazione che mescola trial, Ultra4 racing, fango e rock crawling. Grazie all’esperienza in anni e anni di gare in fuoristrada, abbiamo ideato un evento per chi si diverte con passeggiate turistiche ma anche per chi predilige invece l’aspetto agonistico. Scelta la categoria a cui iscriversi, l’adventure o la più impegnativa trophy, è sufficiente equipaggiare il proprio fuoristrada con la dotazione di sicurezza richiesta e mettersi alla prova sui tracciati delle nostre bellissime montagne”. Insomma, se volete andare in Romania e non essere semplici turisti ma vestire i panni da pilota (o da navigatore) non dovete far altro che iscrivervi al Transsylvania Trophy 2018. E per gli accompagnatori più esigenti? Hunedora e i suoi dintorni offrono monumenti e luoghi d’interesse da visitare come il castello dei Corvino, col grande ponte levatoio, e il lago artificiale Cincis. Il Transsylvania Trophy avrà come base il camping Casiana a Ciulpaz (Hunedora) da cui ogni giorno partirà un percorso a margherita con rientro in serata al quartier generale.

Fra le gare più tecniche dell’est Europa, il TT ha richiamato nel corso degli anni un numero sempre crescente di team romeni e stranieri affascinati dalla formula del challenge e dai paesaggi incontaminati; quest’anno allo start ci saranno team provenienti, oltre che dalla Romania, da Austria, Ungheria, Germania, Francia, Portogallo, Italia, Olanda, Danimarca, Belgio e Israele. La gara prenderà il via domenica 17 Giugno con le registrazioni e il briefing a cui seguirà il prologo (con ordine casuale di partenza per gli iscritti). Per lunedì e martedì manche con navigazione a road book mentre mercoledì 20 andrà in scena una divertente prova speciale su circuito. A concludere questa edizione del challenge, le giornate del 21 e 22 con le ultime due prove previste prima della cerimonia di premiazione (alle ore 22 del 22 giugno). Sabato 23, colazione e saluti finali. I partecipanti all’adventure dovranno essere in regola con l’assicurazione del veicolo e la licenza di guida oltre che disporre della normale dotazione in regola con il codice stradale (luci anteriori e posteriori in primis), pneumatici con misura non superiore a 35’’ (89 mm di diametro) e roll-bar con arco di protezione almeno sino a dietro i sedili anteriori (simile a quello della Jeep Wrangler) con diametro del tubolare non inferiore a 30 mm e spessore 2,5 mm. Per gli schieramenti della categoria trophy sono richiesti equipaggiamenti con gabbie protettive complete (archi singoli o differenti non saranno accettati); nessuna restrizione invece per la gommatura dei mezzi iscritti a questa classe che dovranno però essere rigorosamente mud terrain o con disegno aggressivo (Simex, Booger, Maxxis Trepador,…): AT (al terrain) o invernali, come da regolamento, non saranno invece accettate. Ogni veicolo dovrà inoltre disporre di un verricello (per chi gareggia nella trophy ne sono consigliati due) equipaggiato indifferentemente con cavo in acciaio o tessile (diametro minimo richiesto: 8 mm).

Regolamento di partecipazione e maggiori informazioni sul sito ufficiale www.transsylvaniatrophy.ro (disponibile anche nella versione in italiano).

Foto di INGE BLOEMING

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Alla Conquista della Via della Seta

Fra i più blasonati rally raid del panorama internazionale, il Silk Way Rally ha assegnato la vittoria 2017 a due storici marchi del motorsport: Peugeot e Kamaz. Ecco come si è svolta questa settima edizione attraverso Russia, Kazakhstan e Cina.

Tredici tappe (l’ultima, da Zhongwei a Xi’An, annullata per maltempo), 3 paesi attraversati – Russia, Kazakhstan e Cina -, quasi diecimila km totali di percorso di cui 4.094 di prove cronometrate. Poco più di 10° la temperatura minima registrata e oltre 42° la massima. La settima edizione del Silk Way, uno fra i rally raid più lunghi e impegnativi al mondo, ha preso il via il 7 luglio dalla splendida cornice della Piazza Rossa di Mosca, patrimonio mondiale Unesco, ai piedi del Cremlino, dopo le verifiche tecniche e amministrative svoltesi nel complesso olimpico cittadino Luzniki. Due settimane più tardi, il 22 luglio, gli equipaggi hanno raggiuto la città fortezza di Xi’An, punto di partenza della celebre Via della Seta. Un itinerario in parte inedito con le grandi dune del deserto del Gobi e le speciali di Dunhuang e Alashan Youqi protagoniste assolute. Tappa dopo tappa, da Cheboksary a Ufa passando per Kostanay, Astana (con la sua Expo 2017), Semey, Urdzhar e Karamay, la carovana del Silk Way si è fermata a Urumqi per il day off prima di riprendere la propria corsa e raggiungere la celebre terra dell’Esercito di Terracotta per il podio finale e le premiazioni di quello che è stato definito “More than rally, brighter than adventure”. E il prossimo anno questa immensa avventura aprirà le porte anche alle due ruote. Info su www.silkwayrally.com

Cyril Despres, Mr. Silk Way Rally

Ancora loro. I francesi Cyril Despres e David Castera, su Peugeot 3008 DKR, ripetono l’impresa e conquistano per la seconda volta consecutiva la vittoria del Silk Way Rally dopo 13 tappe da Mosca a Xi’An, in Cina. “E’ stata un’avventura immensa: partire dalla Piazza Rossa e arrivare nell’antica capitale delle 13 dinastie è un’emozione indescrivibile – commenta Despres – La chiave per vincere? Non commettere errori (o commetterne pochi) e poter contare su una vettura affidabile. Ho ancora molto da imparare come pilota di auto ma misuro i miei progressi di anno in anno. Vincere qui è stata la miglior preparazione in vista della Dakar”. A bordo della 3008 DKR #100, l’equipaggio del Team Peugeot Total ha conquistato il podio assoluto con un vantaggio di 1 ora e quasi 5 minuti sui connazionali Christian Lavieille/Jean-Pierre Garcin dietro al volante di una BJ40L, performante vettura del nuovo costruttore cinese Baicmotor, al suo esordio proprio al Silk Way. Sfortunata invece la partecipazione di Sébastien Loeb, navigato dal monegasco Daniel Elena: dopo aver condotto la gara in testa alla classifica tutta la prima settimana con un ritmo impressionante e conquistando ben 4 vittorie di tappa, il nove volte campione del mondo rally alla guida della Peugeot #104 è stato costretto al ritiro in seguito a un incidente accorso nella tappa Urumqi-Hami dopo essser finito ad alta velocità in un canale di scolo e aver riportato una brutta contusione a un dito.

Quinto importante piazzamento nella generale invece per l’altro portacolori del Team Peugeot, quello Stéphane Peterhansel, in coppia con Jean-Paul Cottret, vincitore della Dakar 2017 (oltre che del maggior numero di Dakar nella storia di questo rally). Dopo aver perso due ore per un incidente nella 4 giornata di gara (la sua Peugeot ha cappottato diverse volte), il francese è risalito dal fondo della classifica sino alla top 5 finale aggiudicandosi più prove cronometrate di tutti gli altri piloti in questa edizione della gara. “Angelo custode” di Despres, Mr. Peter ha però dovuto abbandonare ogni velleità di vittoria assoluta dimostrando un grande spirito di squadra nell’aiutare il compagno a mantenere il comando della generale arrivando così tranquillamente sino a Xi’An. Sul terzo gradino del podio è salito invece il cinese Wei Han, con il co-driver Liao Min: la sua guida “pulita” dietro al volante del Geely SMG Buggy #107 gli è valsa una meritatissima medaglia di bronzo che lo ha portato alla finish-line con un gap di circa 1 ora e 11 minuti dal primo classificato. Ma la settima edizione del Silk Way Rally parla anche italiano grazie alla splendida vittoria riportata da Eugenio Amos su Ford TRX08LMOD con i colori del Team 2 Wheels Drive: il giovane pilota di Varese, classe 1985, navigato dal francese Sébastien Delaunay, è stato fra i protagonisti di questo rally raid conquistando un primo piazzamento nella SS 10 da Hami a Dunhuang (con un tempo di 3h24m24s e a +46s dal saudita Alrajhi su Mini).

Dopo aver percorso gli 87 km di trasferimento, Amos, con una carriera decennale alle spalle da pilota semiprofessionista su pista, ha iniziato la speciale in 6^ posizione: “Un centinaio di km dopo mi sono reso conto che la polvere degli equipaggi davanti a me non era così lontana e mi sono detto che forse potevamo farcela – racconta Eugenio – Ho cercato di guidare al meglio e Sébastien non ha commesso alcun errore di navigazione: non ci siamo mai persi e quando io ho mostrato qualche segnale di nervosismo dietro al volante, lui è sempre rimasto calmo. Dopo aver sorpassato la Peugeot di Peterhansel a 5 km dal traguardo mi sono reso conto di quello che stava realmente accadendo. Un’emozione incredibile, difficile da spiegare. Il nostro è un piccolo team famigliare dove tutti lavorano ogni minuto per far sì che il buggy sia pronto al meglio delle condizioni ogni giorno per lo start. Quella vittoria è per tutti noi!”. Grazie a questo risultato e ai buoni piazzamenti ottenuti nelle altre tappe, Amos – primo italiano a vincere una speciale in un rally blasonato come il Silk Way dopo anni – ha concluso la sua partecipazione al quarto posto della generale. Rallentata invece da alcuni inconvenienti (fra cui la sfortunata foratura di due pneumatici nell’arco di 50 metri nella stage da Alashan Youqy a Zhongwei) la corsa al traguardo dell’altro equipaggio tricolore, Pietro Cinotto/Fulvio Zini: per il Polaris RZR 900EBO del Team Xtreme Plus solo un 23° piazzamento nonostante tanta grinta e determinazione. Se i francesi Pelichet/Decre su Toyota Hilux (Team Raid Lynx) si sono piazzati ottavi con un ritardo di poco più di 1 minuto dai cinesi Liu/Fang con l’altro Geely SMG Buggy, nella top ten della overall si sono anche classificati gli equipaggi X-Raid Mini John Cooper Works Rally: nono posto per gli americani Bryce Menzies e Peter Mortensen, che hanno conquistato alcuni buoni piazzamenti di tappa, al traguardo davanti ai compagni di squadra Jazeed Alrajhi e Tom Colsoul con un vantaggio di 1 ora e venti minuti. Forte del record del mondo nel salto in lungo in 4×4 (15 metri), il giovane Menzies ha dato prova di ottime doti da driver in questo rally dalle grandi distanze piazzandosi davanti all’esperto Alrajhi, secondo assoluto alla scorsa edizione del Silk Way. Da segnalare anche il 15° piazzamento dell’unico equipaggio femminile in gara composto dalle russe Mariia Oparina e Taisiia Shtaneva con il loro Maverick X3 XRS DPS. A conquistare invece il podio assoluto nel China Grand Rally, svoltosi nell’ambito del SWR, sono stati Feng Chen & Yi Cheng Wang su Toyota Hilux al finish in 22h05m02s davanti a Wang/Lian (MRP11) a +11m38s e ai terzi classificati Zhang/Wang su Han Wei Racing Car SMG (+1h21m48s).

E l’armata Kamaz domina fra i trucks

Se la Casa del Leone ha dettato legge nella categoria auto, in quella truck il colore vincente è stato il “blu Kamaz”. L’armata di Naberejnye Tchelny è stata infatti protagonista indiscussa del SWR aggiudicandosi i primi tre posti della generale e piazzando il quarto camion (guidato da Eduard Nikolaev, vincitore dell’ultima Dakar) nella top ten. Una sfida interessante quella all’interno della stessa equipe russa che dopo 13 lunghi giorni ha visto Dmitry Sotnikov conquistare la medaglia d’oro in 43 h45m38s davanti al compagno di squadra Anton Shibalov al traguardo con un distacco di soli 6m04s. Terzo piazzamento infine per il detentore del podio della passata edizione, Airat Mardeev – in cabina con Aydar Belyaev e Dmitrii Svistunov – al finish con un ritardo di 23m12s. A infastidire la casa costruttrice fondata nel 1969 ci ha pensato il pilota kazako Artur Ardavichus, new entry del Petronas De Rooy Iveco Team alla guida del Powerstar #310. Navigato dal belga Serge Bruynkens (e a partire dalla tappa 11 dallo spagnolo Marco Ferran Alcayna, fino a quel momento co-driver di Ton Van Genugten), Ardavichus si è evidenziato per una guida lineare e improntata a non assumere rischi che alla fine ha premiato la tattica adottata consegnandogli un meritato e prestigioso 4° piazzamento a +2h40m27s dal primo classificato.

Anche nei trucks dunque la classifica finale parla italiano con il marchio Iveco presente nella top ten con un altro equipaggio, quello del driver olandese Ton Van Genugten (assieme a Bart De Gooyert e Bernard der Kinderen) dietro al volante del Trakker #306, 6° nella overall. Buona la prova anche per il bulgaro Viazovich, su Maz 5309RR, quinto al traguardo davanti di due posizioni al compagno Vishneuski e di tre dall’altro teammate, Aleksandr Vasilevsk. Meno brillante purtroppo, per via di alcune noie meccaniche, la partecipazione al Silk Way Rally di uno dei grandi favoriti alla vittoria di questa 7^ edizione, l’olandese Gerard De Rooy (in cabina con Moi Torrallardona e Darius Rodewald), dietro al volante del rinnovato Iveco Powerstar. “Il nostro obiettivo principale al Silk Way è stato quello di testare il nuovo camion e tutte le modifiche apportate in vista della Dakar – spiega De Rooy – Il Silk Way è un rally lungo e impegnativo con tappe difficili, occasione perfetta dunque per un test degno di tale nome. Un terreno vario ad ogni tappa con tratti tecnici alternati ad altri di guida veloce. Un’esperienza importante indipendentemente dal risultato finale”. Undicesimo e dodicesimo posto infine per altri due nomi blasonati della categoria: il ceco Martin Kolomy, su Tatra Phoenix, e il giapponese Teruhito Suguwara alla guida del suo Hino 500 Series.

Classifica Silk Way Rally 2017 – AUTO

1. Cyril Despres/David Castera (FRA) – Peugeot 3008 DKR – 41h46m25s

2. Christian Lavieille/Jean-Pierre Garcin (FRA) – Baicmotor BJ40L – +1h04m39s

3. Wei Han/Liao Min (CHN) – Geely SMG Buggy – +1h11m29s

4. Eugenio Amos/Sébastien Delaunay (ITA-FRA) – Ford TRX08LMOD – +2h12m12s

5. Stéphane Peterhansel/Jean-Paul Cottret (FRA) – Peugeot 3008 DKR – +2h37m27s

6. Binglong Liu/He Sha (CHN) – Baicmotor BJ40L – +3h13m49s

7. Kun Liu/Mingji Fang (CHN) – Geely SMG Buggy – +3h26m07s

8. Jérome Pelichet/Eugénie Decre (FRA) – Toyota Hilux – +3h27m46s

9. Bryce Menzies/Peter Mortensen (USA) – Mini John Cooper Works Rally – +4h05m502

10. Jazeed Alrajhi/Tom Colsoul (SAU-BEL) – Mini John Cooper Works Rally – +5h29m19s

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15. Mariia Oparina/Taisiia Shtaneva (RUS) – Maverick X3 XRS DPS – +27h33m20s

23. Pietro Cinotto/Fulvio Zini (ITA) – Polaris RZR 900EB0 +138h42m37s

 

Classifica Silk Way Rally 2017 – CAMION

1. Dmitry Sotnikov/Ruslan Akhmadeev/ Ilnur Mustafin (RUS) – Kamaz 43509 – 43h45m38s

2. Anton Shibalov/Andrey Mokeev/Dmitrii Nikitin (RUS) – Kamaz 43269 – +6m04s

3. Airat Mardeev/Aydar Belyaev/ Dmitrii Svistunov (RUS) – Kamaz 43269 – +23m12s

4. Artur Ardavichus/Marco Ferran Alcayna/ Michel Huisman (KAZ/ESP/NLD) – Iveco Powerstar – +2h40m27s

5. Siarhei Viazovich/Pavel Haranin/Andrei Zhyhulin (BLR) – Maz 5309RR – +6h28m56s

6. Ton Van Genugten/Bart De Gooyert/Bernard der Kinderen (NLD) – Iveco Trakker – +9h39m10s

7. Aliaksei Vishneuski/Maksim Novikau/Andrei Neviarovich (BLR) – Maz 5309RR – +9h57m27s

8. Aleksandr Vasilevsk/Dzmitry Vikhrenka/Anton Zaparoshchanka (BLR) – Maz 5309RR – +10h37m07s

9. Miklos Kovacs/Peter Czgledi/Laszlo Acs (HUN) – Scania Qualisport Torpedo – +17h53m15s

10. Eduard Nikolaev/Evgenii Iakovlev/Vladimir Rybakov (RUS) – Kamaz43269 – +108h16m53s

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16. Gerard De Rooy/Moi Torrallardona/Darius Rodewald – (NLD/ESP/NLD) – Iveco Powerstar – +321h25m54s

 

Classifica Silk Way Rally 2017 – China Grand Rally – AUTO

1. Feng Chen/Yi Cheng Wang (CHN) – Hilux – 22h05m02s

2. Xin Gang Wang/Jun Tao Lian (CHN) – MRP11 – +11m38s

3. Ming Zhang/Zeng Rong Wang (CHN) – Han Wei Racing Car SMG – +1h21m48s

 

Leggi l’articolo di anteprima: http://www.offroadweb.it/silk-way-rally-2017/

 

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La Tigre della Malesia

Dopo 26 speciali fra acqua e fango, la foresta pluviale ha assegnato il podio 2017 del Rainforest Challenge al Team Maxxis, l’equipaggio malese già vincitore della passata edizione. Ecco come si è svolta, sotto una pioggia battente, una delle dieci gare off-road più impegnative al mondo.

Verricelli e ancore. Per affrontare i tracciati del Rainforest Challenge, ospitato dal 24 Novembre al 5 Dicembre nello stato malese di Pahang, i partecipanti hanno dovuto sfidare le leggi della natura con l’ausilio di qualche accessorio 4×4. E alla fine la storia si è ripetuta. L’anno scorso un solo punto ha separato il vincitore assoluto dal secondo classificato; quest’anno il distacco è stato più ampio ma i protagonisti sempre gli stessi: Chang Chiew Shen, con il navigatore August Rambil, su proto Suzuki Jimny del Team Maxxis (Malesia) e Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, i russi d’acciaio dell’equipaggio #104 alla guida di un altrettanto performante Suzuki. Un’edizione avvincente, fra le più difficili in assoluto della storia ventennale di questa competizione erede del Camel Trophy, come ha raccontato entusiasta Luis J.A. Wee, fondatore del circuito RFC: “Le prove speciali, la pioggia monsonica del nord-est e i fiumi in piena hanno messo a dura prova gli equipaggi di questo Rainforest che sono riusciti però a superare con grinta e caparbietà gli ostacoli messi in campo da Madre Natura. Dallo start iniziale all’uscita dalla famigerata Twilight Zone si sono fatti onore dimostrando di essere dei veri eroi. Qui, nella foresta pluviale della Malesia, fra boscaglie impenetrabili, guadi e fangaie, arrivano e gareggiano solo i più coraggiosi: già essere al via dell’evento significa far parte di quei temerari che hanno l’off-road nel dna”. Più di 30 (33 per l’esattezza) i “competitors” nazionali e internazionali schierati ai nastri di partenza dell’evento che ha preso il via nei pressi del lago artificiale Titiwangsa, a Kuala Lumpur, con la cerimonia di apertura scandita dalle danze locali e dal tradizionale flag-off. Accanto ai volti noti di piloti e navigatori non sono mancate new entry dall’America meridionale: dall’Ecuador, Michael Ribadeneira, con il co-driver Pablo Contreras Mora, su proto Toyota LC, secondi classificati all’RFC Ecuador e, dalla Colombia, Jorge Humberto Sanchez con Ferney Chavarro Amado. E poi ancora le Filippine, rappresentate da ben 3 equipaggi di cui due alla guida di prototipi Land Rover Discovery: Hilario e Hirryan Mendiola, Johnny Sambo e Glen Buena e Karen Soliva Pagquil con Maila Manera Alivia, quest’ultime “ladies of steel” di questo RFC assieme a Nur Aina/Nurul Izzatie (Malaysia – Selangor) e Yeo Kwee con Vivian Chong (Team Blazers), ancora con i colori della Malesia. I partecipanti al RFC hanno ricevuto un caloroso benvenuto dalla capitale malese così come da Kuantan, affacciata sulle rive dell’omonimo fiume alla foce del mar Cinese Meridionale, e da Pekan, la città imperiale che ha accolto la cerimonia di premiazione dell’evento; una pacifica invasione di 4×4, supportata via terra e via aerea dalla Royal Malaysian Police e dalla Police Air Wing, che ha seguito in ogni trasferimento la carovana del Rainforest. Le 8 SS del prologo, nella grande area allestita a Pantai Balok, non hanno deluso le aspettative degli appassionati presenti per assistere allo spettacolo a trazione integrale: a farla da padrone il Team #104 che ha conquistato il podio provvisorio di ben 4 prove speciali mentre il Team Maxxis 119 e l’equipaggio 117 (su Jeep CJ7) hanno fatto registrare 100 punti rispettivamente in 3 e 1 delle speciali.

 

 

Il 26 Novembre il Rainforest ha puntato il gps in direzione di Sg Lambing dove le acque del fiume hanno visto lo svolgimento di alcune prove in notturna prima di essere scenario, nella giornata successiva, delle acrobazie integrali dei concorrenti impegnati nelle SS dalla 13 alle 18; la pioggia incessante della notte e della mattina ha reso difficoltosi persino gli spostamenti fra il campo base, sulle sponde del fiume ormai ingrossato dall’acqua piovana e non di rado visitato dagli elefanti per abbeverarsi, e le prove speciali. Qui la sfida con le forze della natura ha richiesto un grande sforzo nel superare ostacoli naturali e prove di abilità e avanzamento prima di ripartire per Jeram Buluh raggiunta dopo diversi chilometri di asfalto che hanno accompagnato verso i luoghi più selvaggi del territorio di Pahang, attraverso villaggi di case rurali. Le 4 SS “Terminator” hanno nuovamente messo a dura prova gli equipaggi in gara che per procedere sul terreno argilloso della giungla malese hanno dovuto utilizzare, a più riprese, verricelli e ancore. A conquistare il miglior tempo sono stati ancora una volta il Team Maxxis, l’equipaggio malese/vietnamita #117 e i russi dei proto #105 e #103. Per tutti – piloti, media e organizzazione – uscire dalla foresta di Jeram Buluh è stato tutt’altro che semplice a causa del fango dovuto alle avverse condizioni meteo. Il 1° Dicembre il villaggio di Selancar ha dato il benvenuto ai concorrenti con una bella cerimonia alla presenza delle autorità locali e un gustoso rinfresco con i piatti della cucina malese, preludio delle verifiche tecniche ai prototipi da gara che il giorno successivo entreranno nella Twilight Zone di Hulu Pukin, ultima grande battaglia per conquistare il podio finale di questa avvincente sfida con se stessi e la natura. Per due giorni la fitta vegetazione di questa terra ha visto i partecipanti impegnarsi come non mai per attraversare fiumi ingrossati contro corrente, ponti in legno e fangaie interminabili. Quasi 25 i chilometri da affrontare con tiri di verricello, recuperi a prima vista impossibili e tanto fango: ogni squadra ha cercato di completare il percorso per aggiudicarsi i punti in palio. E chi è uscito indenne dalla Twilight Zone” ha meritato, risultato a parte, un posto d’onore nella storia del Rainforest Challenge. Al traguardo delle 4 speciali della TZ, dove gli equipaggi si sono addentrati a gruppi di tre e dove il gioco di squadra è stato indispensabile per conquistare punti preziosi per la classifica finale, il Rainforest ha assegnato il podio 2017. Ai due volte campioni in carica del Team Maxxis è andato, per il terzo anno consecutivo, il gradino più alto del podio con 2486 punti davanti ai russi Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, medaglia d’argento con 2383 punti. A completare la top five: Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong su proto #117, i russi Sergei e Valerii Paniushkin (#107) e Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov, entrambi su Suzuki. Pekan, villaggio malese punteggiato di vecchie costruzioni in legno e case su palafitta, fra orti e palmeti, ha accolto il Rainforest con i suoi edifici coloniali, le botteghe e il colorato mercato del sabato. Qui, dove sorge anche la bianca moschea-museo nota come piccolo Taj Mahal, un “tour imperiale” organizzato grazie alla collaborazione fra autorità locali e l’associazione locale di promozione del territorio è stato cerimonia di chiusura di questa edizione 2017.

 

 

CLASSIFICA GENERALE (primi dieci)
1. Chang Chiew Shen/August Rambil – Malaysia (Sabah)– Team Maxxis – 2486 pt
2. Kulbak Roman/Pavel Kovalenko – Russia – 2383 pt
3. Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong – Malaysia/Vietnam – 2380 pt
4. Sergei Paniushkin/Valerii Paniushkin – Russia (Sakhalin) – 2019 pt
5. Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov – Russia – 1980 pt
6. Mohd Rasyidi Azni Awang/Zameri Mat Saje – Malaysia (Pahang) – Team Sek Karaa – 1941 pt
7. Hanipa Hamzah/ Mohd Hafizi Che Muhammad – Malaysia (Ranggok Terengganu) – 1868 pt
8. Aleksandr Krutkin/Vsevolod Vorobev – Russia (Sakhalin) – 1834 pt
9. Hilario T. Mendiola/Hirryan V. Mendiola – Philippines – 1687 pt
10. Mohd Fadzil Ahmad/Mohd Hanafi Mohd Hassan – Malaysia (Pahang) – 1396 pt

BOX
Organizzazione: Luis J.A. Wee
Paese: Pahang (Malesia)
Edizione 2017: 24 Novembre – 5 Dicembre
Equipaggi: 33 provenienti da Malesia, Russia, Vietnam, Filippine, Sri Lanka, Colombia, Hong Kong, Repubblica Popolare Cinese, Ecuador, Brunei e India.
Categorie: fino a 3050 cc. diesel, fino a 3050 cc. benzina, da 3051 cc. diesel, da 3051 cc. benzina, pick up di serie.
Si ringraziano: Tourism Malaysia, Government of Pahang, Tourism Pahang, City Hall Kuala Lumpur (DBKL), Petron Malaysia, AENO, Tan Chong, FBlife, Race Auto, Racing Planet, Explorer, Come Up Winch, Tri-Mus Motorsports, ARB 4×4 Accessories, 4WD Equipment, Royal Malaysian Police, General Operations Force (PGA), Police Air Wing, Fire, Medic & Rescue Brigade (Bomba), Rela (Home Guards), Immigration Dept (Pahang & Immigration HQ Putrajaya), Pahang State Forestry Dept, Kuantan Town Council (MPK), Land Office Pekan & Bera, Health Dept Bera, Felda Malaysia Youth Movement (MBFM) Selancar 2, Felda Selancar Dua, Pahang 4×4 Club, Belantara 4×4 Adv Club, Le Apple Klcc Hotel, Swiss Garden Hotel, Kuantan, AnCasa Royale Hotel Pekan, Mutiara Seafood & Bakticon Engineering (Prologue SS), ECERDC (Journeys2Pekan), VIP Guests of Honour for Pekan (Datò Ali Syahbana bin Sabarudin) & Tourism Pahang (Datò Ishak bin Mokhtar).
Albo d’oro Rainforest: Hiew Vui Leong/Liew Siak Kiong (Malesia – 1997); Roger Smith/Paul Van Der Horst (Australia – 1998); Trent Leen/Wayne Smith (Australia – 1999); Michael John Smith/Wayne Richard Smith (Australia – 2000); Steven Tjepkema/Steven Hudson (Australia – 2001); Simon Buck/Matthew J.Cook (Regno Unito – 2002); Tan Kiam Peng/Wong Van Man (Malesia – 2003); Chang Ket Kuin/Chang Ket Viu (Malesia – 2004); Tan Eng Joo/Lee Yit Kiang (Malesia – 2005); Tan Eng Joo/Lee Yit Kiang (Malesia – 2006); Gee Len Fatt/Chiah Kam Chui (Malesia – 2007); Wong Kock Phin/Mak Chee Ming (Malesia – 2008); Loo Fu Siong/Edward Benggon (Malesia – 2009); Chai Mun Shin/Linus Ngieng Hok Taur (Malesia – 2010); Mervin Lim/Hamizan Abdul Hamid (Malesia – 2011); Kulbak Roman/leonav Alexander (Russia – 2012); Tan Eng Joo/Tan Choon Hong (Malesia – 2013); Kulbak Roman/Kovalenko Evgenii (Russia – 2014); Chang Chiew Shen/Lo Fui Min (Malesia – 2015); Chang Chiew Shen/Edward Benggon (Malesia – 2016).

Web: http://www.rainforest-challenge.com

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Suzuki, la Regina dei Balcani

RFC Balkans: le Suzuki Samurai e Jimny degli equipaggi Pavlov/Bankov e Kirov/Tuhchieva si aggiudicano la vittoria di categoria (Competitors e Adventure Sport) nella manche bulgara del Rainforest Challenge. Ecco come è andata questa prova della Global Series.
Sui pendii meridionali dei monti Balcani, a 70 km dalla capitale Sofia, il villaggio di Chelopech è terra di off-road. Qui, dove sorge una delle più grandi miniere d’oro del paese e del mondo intero, strane formazioni rocciose erose dal lento trascorrere del tempo sono state la cornice del Rainforest Challenge Balkans, tappa della Global Series ideata da Luis J.A. Wee, fondatore vent’anni fa delle competizioni eredi del celebre Camel Trophy. Per tre giorni, dal 13 al 15 Ottobre, questo territorio fatto di paesaggi selvaggi immersi nelle sfumature dei colori autunnali ha visto 11 equipaggi bulgari affrontare alla guida delle loro 4×4 i tracciati disegnati dalla locale organizzazione
RFC in collaborazione con il club off-road Srednogorie. Una terza edizione che ha richiamato ai nastri di partenza piloti e navigatori provenienti da tutta la regione di Sofia: per loro la manche RFC Balkans si è svolta fra prove speciali tecniche intervallate da tratti veloci, roccia e passaggi su fango in un terreno reso ancora più scivoloso dalle foglie che hanno ricoperto la prima nevicata della stagione. “Questa competizione motoristica combina due elementi essenziali: da un lato i paesaggi e i territori unici del nostro paese e dall’altro le prove speciali fatte di ostacoli naturali e artificiali – spiegano Peter e Ivaylo Tsanov, organizzatori, assieme a Teodora Veleva, della gara – La vera sfida off-road non è affrontare la natura ma accettarla e rispettarla per come ti si presenta. Questo è il vero spirito del Rainforest…”. Qualche inevitabile noia meccanica ai veicoli in gara (fra cui rottura di sospensioni, alberi di trasmissione e cavi winch) non ha però impedito agli equipaggi di esibirsi fra gli applausi di tanti appassionati accorsi lungo il percorso, complice anche un caldo sole di fine autunno. Ad aggiudicarsi il podio assoluto nella categoria Competitors (che prevede diametro massimo di 40” per gli pneumatici, verricello anteriore minimo 8000 lb, roll cage a 6 punti e altre dotazioni) è stato il team di Ivaylo Pavlov e Stefan Bankov, su Suzuki Samurai, dopo una gara combattuta sino all’ultimo. L’Adventure Sport (ai veicoli iscritti in questa classe sono richiesti cage, cinture e casco) ha invece consegnato la vittoria all’esuberante Kiril Kirov con la co-driver Sevda Tuhchieva al finish su Suzuki Jimny con 567 punti. All’equipaggio Vladislav Gospodinov e Kiril Nikolaev su Jimny #204 è andato invece il prestigioso riconoscimento “Team Spirit”. Ma vediamo come si è svolto l’evento targato RFC, uno degli ultimi nel calendario 2017 prima del gran finale in programma a fine Novembre/inizio Dicembre in Malesia.
Competitors Class: una manche all’ultimo respiro
Quattro, agguerriti come pochi altri, i team Competitors Class allo start di Chelopech. Fra i veterani, Nikolay Assov e Stoyan Frantsov, su UAZ Hunter con motore benzina 2.7 cc. di cilindrata: al via per la terza volta in questa prova balcanica dell’RFC, la loro storia motoristica risale a una decina di anni fa con la partecipazione al Bulgarian Trophy prima e al campionato trial (fra i modificati) poi. Vincitori del premio “Unique 4×4” nel 2015 (e di nuovo nel 2017) e di “Team Spirit” l’edizione passata, Kiril Tsvetanov e Anton Dimov sono diventati una vera e propria leggenda dell’off-road locale, e non solo: il loro veicolo, un GAZ 69 fabbricato in Russia nel lontano 1964, è stato di recente potenziato con un motore benzina 2.0 cc. I numerosi problemi meccanici riscontrati dall’equipaggio #102, non ultimi quelli al sistema sospensivo durante la partecipazione alla Twilight Zone del sabato sera, non hanno tuttavia mai scalfito sorriso e buonumore di pilota e co-driver che si sono destreggiati con manovre spettacolari. Debutto importante invece in questa manche RFC per il team #105 di Stefan Stoyanovski e Krum Alexiev che dopo aver frequentato i tracciati delle competizioni trial della Bulgaria hanno deciso di scendere in campo nel Rainforest Challenge portandosi a casa alla fine un terzo piazzamento assoluto alla guida del loro Samurai 1.3 cc. di cilindrata. Seconda partecipazione al Balkans per Pavlov/Bankov che il loro Suzuki lo hanno preparato ispirandosi a quelli di Malesia e Thailandia: motore potenziato, trasmissione rinforzata e nuova idroguida sono state solo alcune delle armi vincenti adottate da questo giovane e affiatato equipaggio, in futuro (lo speriamo) protagonista dell’evento madre RFC nel continente asiatico. Dopo le verifiche tecniche e amministrative, la gara è entrata nel vivo con 7 special stages allestite per la giornata di venerdì: a conquistare la vittoria provvisoria è stato il team Pavlov/Bankov con 650 punti davanti agli agguerriti Assov/Frantsov, secondi con un distacco di soli 3 punti. Tre primi piazzamenti nelle 4 SS del sabato hanno confermato la leadership del team #104 che proprio con l’equipaggio rivale Assov/Frantsov (a –33 nella overall del secondo giorno) ha partecipato a quella da sempre considerata la prova per eccellenza del Rainforest Challenge, in grado di riassumere lo spirito più puro di questa competizione off-road: la Twilight Zone. Affrontata in un team di due (a volte tre) equipaggi che devono tagliare entrambi il finish, aiutandosi reciprocamente, per aggiudicarsi il punteggio finale, la “zona crepuscolare” è un’insidia per la guida a trazione integrale su tracciati sconosciuti. Unici ausili permessi: la luce dei fari dei 4×4 e il verricello. Il terreno scivoloso e i ripidi tratti fangosi in salita e discesa hanno richiesto infatti numerose manovre di winching per permettere ai due equipaggi di raggiungere la fine della TZ conquistando i 200 punti in palio. Sorte avversa invece per Stoyanovski/Alexiev e Tsvetanov/Dimov che non sono riusciti a completare la prova per via della rottura alle sospensioni del GAZ 69. La giornata di domenica ha visto la UAZ Hunter #101 aggiudicarsi la SS12 mentre gli altri due settori selettivi sono stati abilmente conquistati da Stoyanovski/Alexiev alla guida del loro Samurai. I buoni risultati ottenuti comunque da Pavlov e Bankov anche nel rush finale della gara hanno assegnato loro la medaglia d’oro di questa terza edizione RFC Balkans.
A Kiril & Sevda il titolo di campioni Adventure Sport
Fra gli equipaggi dell’Adventure Sport la bagarre a trazione integrale non è stata certo meno entusiasmante tanto da concludersi con un punteggio pari merito fra primo e secondo classificato (567 punti) ma che in base al regolamento di gara ha assegnato il podio al team che ha ottenuto il maggior numero di vittorie nelle singole speciali. Con tre primi posti (contro i due dell’altro team), Kirov/Tuhchieva si sono aggiudicati il titolo di campioni assoluti alla guida della loro agile Jimny. Se nella giornata di venerdì il team #207 è stato attardato al traguardo piazzandosi al limite del podio, sabato i giochi hanno preso una piega diversa consegnando alla coppia (in off-road e nella vita) bulgara i migliori crono delle prove speciali. Il Mitsubishi Pajero #205 di Zhekov & Apostolov ha conquistato il best lap di venerdì nella stage 1 (01:13.00) mentre nella SS successiva a staccare il miglior tempo sono stati Danailov/Draganov su Suzuki Samurai (01:18.11). La vittoria provvisoria giornaliera è andata però al performante Nissan Patrol di Shopov/Simeonov grazie ai risultati accumulati nelle varie prove. Protagonista assoluto del sabato è tornato ad essere il Jimny guidato da Kiril Kirov che non si è lasciato sfuggire nemmeno un podio concludendo così la seconda giornata al vertice della classifica. A parte i ritiri anticipati di Danailov/Draganov e di Mihail Bankov (entrambi su Samurai) già dal sabato, la sfida si è rivelata agguerrita sino all’ultimo quando la vittoria di Zhekov/Apostolov ha riportato in perfetta parità gli equipaggi del Jimny e del Pajero. Al termine delle prove tracciate nel sottobosco e sui crinali dei monti (le SS si sono sviluppate su lunghezze fra i 200 e i 450 metri), dopo aver attraversato torrenti ed essersi arrampicati fra rocce e tronchi abbattuti, anche l’Adventure Sport ha assegnato il podio 2017: Kiril e Sevda sul loro Jimny color blu sono stati incoronati vincitori.
Si ringraziano: il sindaco di Chelopech Aleksi Kesyakov; i Comuni di Chelopech, Zlatitsa e Pirdop; off-road club Srednogorie; Plamen Petkov e Boyan Popov; Moto Pfohe (rivenditore ufficiale Ford); Zundert Extreme e Can Am; Devin (acque minerali); commissari di gara; equipaggi partecipanti; tutti quanti hanno collaborato.

Classifica RFC Balkans – categoria Competitors
1. (#104) Ivaylo Pavlov/Stefan Bankov (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 1520 pt.
2. (#101) Nikolay Assov/Stoyan Frantsov (Bulgaria) – UAZ Hunter – 1487 pt.
3. (#105) Stefan Stoyanovski/Krum Alexiev (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 1255 pt.
4. (#102) Kiril Tsvetanov/Anton Dimov (Bulgaria) – GAZ 69 – 1109 pt.
Classifica RFC Balkans – categoria Adventure Sport
1. (#207) Kiril Kirov/Sevda Tuhchieva (Bulgaria) – Suzuki Jimny – 567 pt.
2. (#205) Zhivko Zhekov/Apostol Apostolov (Bulgaria) – Mitsubishi Pajero – 567 pt.
3. (#206) Vladimir Shopov/Martin Simeonov (Bulgaria) – Nissan Patrol – 546 pt.
4. (#204) Vladislav Gospodinov/Kiril Nikolaev (Bulgaria) – Suzuki Jimny – 450 pt.
5. (#202) Radi Milanov/Georgi Badzhalov (Bulgaria) – Jeep Wrangler – 436 pt.
6. (#201) Krasimir Danailov/Ivan Draganov (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 100 pt.
7. (#203) Mihail Bankov (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 10 pt.

OiLibya Rally del Marocco 2017

NUOVA GENERAZIONE

NPO EVENTS

festeggia i suoi 10 anni!

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L’OiLibya Rally del Marocco 2017, organizzato dal team NPO EVENTI, giunge alla 10° edizione.

 

È dal 2008 che NPO EVENTS, sotto la direzione di Stéphane ed Emma CLAIR, continua ad offrire novità ad ogni nuova edizione fino a diventare l’evento più importante della stagione e acclamato da tutti gli appassionati di Rally-Raid, grazie anche ad un team professionale che opera in totale sicurezza.
In occasione di questo anniversario l’organizzazione cercherà di riunire tutti i vincitori degli ultimi 10 anni, oltre ad altre sorprese in programma.

 

UN RALLY ACCESSIBILE A TUTTI
L’OiLibya Rally del Marocco si terrà dal 04 al 10 Ottobre 2017.
E’ un rally accessibile a tutti: team ufficiali, appassionati, principianti ed esperti, con moto, quad, SSV, auto o camion, tutti possono partecipare sulle svariate tracce tra dune, erg, sabbia, tratti tecnici e piste veloci.

 

Le registrazioni inizieranno dal 1 marzo 2017.
UN BAJA PRIMA DEL RALLYE
Per soddisfare più concorrenti, verrà proposto un BAJA (Auto e SSV) dal 1° al 4 Ottobre 2017. Una corsa di 3 giorni ideale per i piloti più giovani e per gli appassionati che non hanno la possibilità di fermarsi un’intera settimana. Questo breve format di Baja ed il suo prezzo ridotto permetterà ai fan di fuoristrada di dedicare qualche giorno alla loro passione sulle tracce del Marocco beneficiando comunque dell’intera struttura di supporto professionale e medica del Rally.
Inoltre, per i team più navigati, sarà l’occasione per testare i loro veicoli e per fare l’ultimo set-up prima dell’ultimo raid della stagione per la Coppa del Mondo Cross-Country Rallies.

 

CONTATTI NPO EVENTS
Per qualsiasi informazione non esitate a contattare
Competitor Department NPO EVENTS:
Ph : +33 4 42 840 843
Mail : concurrents@npo.fr

WEBSITE NPO EVENTS : www.npo.fr
WEBSITE OILIBYA RALLY OF MOROCCO : http://rallyemaroc.npo.fr

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Silk Way Rally 2017

Quattordici tappe da Mosca a Xi’An su un percorso di quasi 10 mila km fra Russia, Kazakistan e Cina. La settima edizione del Silk Way Rally, challenge off-road dedicato ad auto e camion (dal 2018 anche alle due ruote), prenderà il via il 7 luglio dall’immensa cornice, patrimonio mondiale Unesco, della Piazza Rossa di Москва. Due settimane più tardi, il 22 luglio, gli equipaggi raggiungeranno la città-fortezza di Xi’An, antica capitale della Cina e punto di partenza della celebre Via della Seta. Con un itinerario in parte inedito per il 2017, il Silk Way si preannuncia uno degli eventi più importanti del panorama motoristico mondiale grazie anche al prestigioso parterre di team internazionali che farà della gara un prestigioso show mediatico (trasmesso in 196 paesi).

“Ancora più dello scorso anno, questa edizione del rally darà agli appassionati la possibilità di sognare – spiega Luc Alphand, addetto alle relazioni con i concorrenti e ambasciatore del SWR – Le grandi dune del deserto del Gobi, le tappe di Dunhuang e d’Alashan Youqi e le ultime speciali sino a Xi’An manterranno alta l’adrenalina dei piloti. E’ un’avventura umana prima ancora di essere una competizione sportiva, uno di quegli eventi che ti fa dire con orgoglio wow, io c’ero! Dal punto di vista tecnico abbiamo cercato di ridurre al minimo i trasferimenti disegnando speciali varie per tipologia di terreno: la guida, così come la navigazione, sarà una componente importante di questo grande viaggio”. Ad affrontarsi in questa sfida che riunisce il meglio dei rally raid africani e di quelli asiatici non mancheranno grandi nomi ad iniziare, fra i piloti auto, da Nasser Al Attiyah, alla sua terza partecipazione al SWR, a fianco del co-pilota Mathieu Baumel con i colori del Team Overdrive.

Peugeot Total schiererà allo start tre grandi campioni – Despres, Loeb e Peterhansel – al volante delle nuove 3008 DKR Maxi “rivisitate” dopo la Dakar in terra sudamericana. Pronte a dare battaglia anche le Mini del Team X-Raid guidato da Sven Quandt: il saudita proveniente dal mondo WRC, Yazeed Al Rahji, è pronto a battersi per confermare l’eccellente prestazione (secondo assoluto) dello scorso anno mentre il suo giovane compagno di squadra, l’americano Bryce Menzies, darà certo spettacolo forte anche del record del mondo conquistato nel salto in lungo in 4×4 (15 metri). E poi ancora l’equipaggio Vasilyev-Zhiltsov (vincitore dell’Africa Eco Race 2017) con G Energy Team mentre il cinese Zhou Yong siederà a bordo della Toyota preparata dalle officine della Overdrive. Allo start del SWR anche un nuovo costruttore cinese, Baicmotor Racing Team, che metterà in pista, pare, 2 vetture: oltre al francese Christian Lavieille ci sarà anche il pilota Lu Binglong. In T2, fra i veicoli di serie, questa edizione del rally vedrà affrontarsi la vettura del Team Toyota Autobody con il driver Akira Miura e quella dell’australiano Adrian di Lallo, su Isuzu, al suo secondo Silk Way. A dare spettacolo saranno anche Miroslav Zapletal con Hummer Evo 3, Frédéric Chavigny su Nissan, Balazs Szalay su proto Opel e l’italiano Eugenio Amos con buggy 2 Wheel Drive. In T3 bagarre assicurata infine fra i Polaris del Team Extreme Plus di Marco Piana e gli SSV russi del Team Suprotec.

Nella categoria truck, Gérard De Rooy siederà dietro il volante del nuovo performante Powerstar del Team Petronas De Rooy Iveco: con il pilota olandese scenderanno in pista anche Arthur Ardavichus e Anton Van Genugten pronti a sfidare il Mammoet Riwald Rally Sport con tre Renault guidati da Martin van den Brink, Pascal de Baar e Gert Huzink. Tre camion anche per i bielorussi del Team Maz Autosport (Siarhei Viazovich, Aliaksei Vishneuski e Alexsandr Vasilevski) mentre il marchio Tatra sarà rappresentato da 2 team differenti ma entrambi provenienti dalla Repubblica Ceca: Instaforex Loprais Team (driver Ales Loprais) e Tatra Buggyra Racing (Martin Kolomy). Il Team Qualisport schiererà invece il pilota ungherese Miklos Kovacs sul nuovo DAF mentre il giapponese Teruhito Sugawara sarà alla guida del suo camion ufficiale Hino. Quattro truck per l’armata Kamaz Master: sfida interessante nella stessa equipe di Naberejnye Tchelny fra il detentore del titolo Airat Mardeev e i suoi compagni di squadra Eduard Nikolaev (vincitore dell’ultima Dakar), Anton Shibalov e Dmitry Sotnikov.

Dopo la partenza da Mosca, ai piedi del Cremlino, il Silk Way Rally farà tappa a Tcheboksary, Ufa, Kostanai, Astana, Semey, Urdzhar e Karamay prima di raggiungere Urumqi, oasi fra i monti del Tian Shan Bogdo e il Lago Salato, per il giorno di riposo. Dalla grande metropoli dell’Asia centrale, la gara riprenderà il suo percorso in direzione di Hami, Dunhuang, Jiayuguan, Alashan e Zhongwei per concludersi nella terra dell’Esercito di Terracotta, Xi’An, che ospiterà il podio finale e le premiazioni.

Leggi il Reportage: http://www.offroadweb.it/alla-conquista-della-via-della-seta/

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Transsylvania Trophy

Off Road nella terra di Dracula

Si è svolta dall’1 all’8 luglio l’edizione 2017 del Transsylvania Trophy che dopo sei giorni di fuoristrada estremo ha incoronato i suoi vincitori. Ecco come si è svolto il challenge più blasonato di Romania.

Claudiu Pestean e Gelu Suciu, al volante di un performante Proto, e Dan Blaga su Nissan Patrol, navigato da Tudor Tamas, si sono aggiudicati l’edizione 2017 del Transsylvania Trophy, il challenge off-road organizzato da Sorin Parvulescu e dal suo staff svoltosi dall’1 all’8 luglio sui tracciati a trazione integrale del distretto di Cluj, in Romania. L’attesa competizione motoristica, fra le più prestigiose ospitate nel territorio celebre per essere la patria del conte Dracula, ha visto i due equipaggi, entrambi di nazionalità romena, conquistare il podio assoluto, rispettivamente nelle categorie Trophy e Adventure dopo un’avvincente sfida che li ha impegnati in sei tappe. Scenario delle manches 4×4 sono stati gli splendidi paesaggi avvolti da leggende e misteri situati ai piedi dei Carpazi, con immense vallate e foreste che hanno accompagnato alla scoperta di quest’angolo di terra romena. Perfetta combinazione fra trial, Ultra4 racing, fango e rock crawling (così l’ha definita il “patron” Sorin Parvulescu), il trofeo tout terrain ha visto la partecipazione di piloti e co-piloti provenienti da tutt’Europa: non solo da Romania ma anche Ungheria, Belgio, Germania, Francia, Italia, Olanda, Croazia, Portogallo e addirittura dal lontano Israele. Dopo il disbrigo delle formalità d’iscrizione e il tradizionale briefing, l’organizzazione ha consegnato agli iscritti di entrambe le categorie i road book della prima giornata di gara a cui sono poi seguiti tutti gli altri. Stabilito l’ordine di partenza del prologo, gli equipaggi sono scesi in campo per affrontare un breve ma spettacolare circuito off-road su cui i mezzi si sono esibiti in manovre acrobatiche e al limite del ribaltamento. La prima manche ha avuto inizio il 2 luglio con un percorso di 43 km disegnati per l’Adventure e di 35 km per gli equipaggi allo start della categoria Trophy. Fra i “soft” ad ottenere il best lap nel prologo sono stati i romeni Dan Blaga e Tudor Tamas seguiti dagli ungheresi Stefan Dunst/Kitty Kovacs e da Alexandrin Macavei e Sorin Popa (Romania); il podio giornaliero della Trophy è andato invece agli austriaci Christian Wulz e Harald Deutschmann davanti a Andy & Teo Visoiu e Marian Andreev/Victor Tanase (romeni anche questi equipaggi). La prima tappa ha visto classificarsi Dan Blaga al primo posto seguito da Valentin Dutu/Andrei Hazgan e da Macavei/Popa mentre fra gli iscritti alla Trophy la medaglia d’oro è andata a Mircea/Pop davanti a Andy/Teo Visoiu e Wulz/Deutschmann. Per la seconda giornata del challenge i team si sono schierati ai nastri di partenza di una prova di circa 70 kms (Adventure) e di 60 (Trophy) lungo un percorso con scenari a dir poco spettacolari ma anche con maggiori difficoltà tecniche rispetto allo start day del Transsylvania Trophy: Macavei/Popa (Adventure) hanno perso la turbina del loro Patrol Y60 e il team Dunst/Kovacs è stato costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gara per via di un serio problema al motore. Ad aggiudicarsi meritatamente il terzo gradino del podio è stato a quel punto l’equipaggio italo-romeno composto da Maurilio Zani/Catalin Sas, autori di una buona prova al volante del loro Land Rover Defender. Nella Trophy il miglior crono è andato a Andy/Teo Visoiu davanti a Pestean/Suciu e Wulz/Deutschmann. Ottanta i km per l’Adventure e 55 per la Trophy nella terza giornata del challenge con un tracciato ancora più impegnativo di quello affrontato il giorno precedente. A confermare le loro serie intenzioni di vittoria ancora una volta sono stati Blaga/Tamas che hanno preceduto Zani/Sas e Dutu/Hazgan mentre nella Trophy si è distinto l’equipaggio austriaco davanti a Miron/Lari e Pestean/Suciu. Problemi meccanici hanno costretto alcuni team fra cui Thierry Heois/Loic Ruffle, Ovad Arazy/Eli Shahar e Raymondo Groot/Geert Verberne a non presentarsi allo start di questa terza prova preferendo risistemare i propri mezzi in vista della successiva giornata del Transsylvania Trophy; a Gordan Krota/Robert Prodan e Adrien Dupenloup, navigato da Marie Baud, sono stati assegnati invece 120 minuti di penalità per aver scelto di non affrontare un tratto particolarmente impegnativo previsto sul percorso giornaliero. Stesso livello di difficoltà per entrambe le categorie nella quarta tappa del Transsylvania che ha visto gli equipaggi affrontarsi su 90 (Adventure) e 84 km (Trophy): una tappa tecnica e decisamente veloce che a fine manche ha costretto alcuni veicoli a risolvere non pochi guasti meccanici. Podio di giornata per Dan Suiaga & Bucur Milancovici davanti a Dutu/Hazgan e Macavei/Popa; nella Trophy ad avere la meglio sono stati ancora una volta Pestean/Suciu seguiti da vicino da Krota/Prodan e Sorin/Dobrica. Dopo le fatiche a trazione integrale, ad allietare la serata ci ha pensato la musica del gruppo vocale giovanile Anatholis di Cluj. Tracciato tecnico e guida veloce hanno interessato anche la quinta manche del TT: i 72 kms dell’Adventure e i 55 per gli iscritti alla Trophy hanno consegnato la vittoria a Blaga/Tamas e a Eibensteiner/Rotaru. A completare la top three della “soft”, Suiaga/Milancovici e Van der Sype/Michiels mentre nella “hard” si sono ben destreggiati Wulz/Deutschmann e Hajdu/Zsolt seguiti, con un breve distacco, dagli agguerriti Krota/Prodan. Venti minuti di penalità sono stati invece assegnati all’equipaggio Pestean/Suciu per aver superato di 2km orari la velocità limite in un’area prestabilita. A chiudere quest’avvincente edizione del trofeo è stata infine una prova speciale di 11 giri per l’Adventure e di 14 per la Trophy: gli equipaggi hanno dovuto affrontare il percorso seguendo e rispettando scrupolosamente l’ingresso numerato nelle varie “porte” assegnate a questa manche per non incorrere in penalità. A conquistare il miglior tempo sono stati ancora Blaga/Tamas in 8m46s davanti a Zani/Sas (10m22s) e Dutu/Hazgan (12m35s). Fra gli iscritti alla Trophy il podio di giornata è andato a Eibensteiner/Rotaru al finish in 7m40s seguiti da Hajdu/Zsolt con un ritardo di poco più di un minuto (8m49s) e da Krota/Prodan (13m43s). Se fino all’ultima stage la classifica generale provvisoria ha visto in pole position gli austriaci Wulz/Deutschmann con un vantaggio di circa 5 minuti rispetto al team Pestean/Suciu, la sesta prova ha letteralmente rivoluzionato le posizioni ai vertici: il team austriaco ha infatti perso il suo prezioso vantaggio conquistato precedentemente a causa di un roll-over durante l’ultima PS che lo ha così portato al secondo piazzamento. La pioggia torrenziale del 7 luglio ha solo rimandato di qualche ora il party finale organizzato per gli equipaggi partecipanti al trofeo ma non ha certo reso meno piacevole e aggregante l’atmosfera di questa competizione: alla musica di un gruppo pop è seguito, come da programma, il gustoso rinfresco – “bye bye gulash soup”. Fra gli applausi di tutti sono così stati incoronati i vincitori del Transsylvania 2017: Blaga/Tamas davanti a Dutu/Hazgan e Zani/Sas per l’Adventure e Pestean/Suciu seguiti da Wulz/Deutschmann e Sorin/Dobrica nella Trophy. Gli organizzatori ringraziano per l’ottima riuscita dell’evento motoristico i partecipanti, gli sponsors, le autorità e tutti quanti ne hanno permesso lo svolgimento. Il premio per i vincitori delle due categorie? L’iscrizione gratuita alla prossima edizione del Transsylvania Trophy. La terra di Dracula vi aspetta: siete pronti ad accettare la sfida anche voi?

Classifica finale – categoria Adventure

1. Dan Blaga/Tudor Tamas (Romania-Romania) Nissan Patrol

2. Valentin Dutu/Andrei Hazgan (Romania-Romania) Toyota Land Cruiser 73

3. Maurilio Zani/Catalin Sas (Italia-Romania) Land Rover Defender

4. Catalin Nelus/Laurentiu Chideanu (Romania-Romania) Toyota Land Cruiser

5. Geert Vincke/Monica Van Dijk (Belgio-Belgio) Land Rover Defender

6. Koen Van Der Sype/Steven Michiels (Belgio-Belgio) Toyota Land Cruiser

7. Dross Christian/Christina Baumann (Germania-Germania) General Lee

8. Dan Suiaga/Bucur Milancovici (Romania-Romania) Toyota Land Cruiser 73

9. Macavei Alexandrin/Popa Sorin (Romania-Romania) Nissan Patrol Y60

10. Stefan Dunst/Kitti Kovacs (Ungheria-Ungheria) Nissan Patrol

Classifica finale – categoria Trophy

1. Claudiu Pestean/Gelu Suciu (Romania-Romania) Proto

2. Wulz Christian/Deutschmann Harald (Austria-Austria) Slim Fast

3. Miron Sorin/Lari Dobrica (Romania-Romania) Teava

4. Gordan Krota/Robert Prodan (Croazia-Croazia) Jeep Wrangler

5. Johann Eibensteiner/Romolus Rotaru (Austria-Austria) 426 HEMI K.O Proto

6. Robert Hajdu/Zongor Zsolt (Ungheria-Ungheria) Cobra II

7. Ivo Brgodac/Patrik Prodan (Croazia-Croazia) Jeep Wrangler

8. Pedro Pinto/Robert Tutuianu (Portogallo-Romania) Vw Pink Panther

9. Tudor Mircea/Marius Pop (Romania-Romania) Suzuki Proto

10. Andy Visoiu/Teo Visoiu (Romania-Romania) Suzuki Proto

11. Adrien Dupenloup/Marie Baud (Francia-Francia) Jeep Willys

12. Zsolt Kucsera/Irma Urban (Ungheria-Ungheria) Jeep Proto

13. Christoph Mostler/Bernadette Brandstaetter (Austria-Austria) Jeep Proto

14. Thierry Heois/Loic Rufflé (Francia-Francia) Nissan Patrol GQ

15. Marian Andreev/Victor Tanase (Romania-Romania) Jeep Proto

16. Raymondo Groot/Geert Verberne (Olanda-Olanda) Jeep

17. Ovad Arazy/Eli Shahar (Israele-Israele) Wrangler 2017

Europa Truck-Trial

EUROPA TRUCK-TRIAL

 

10-11 GIUGNO 2017

 

Europa Truck Trial è un campionato Europeo di Truck che si sviluppa in 6/7 gare.

Diviso in 5 classi a seconda delle dimensioni dei veicoli: 4×4, 6×6, 8×8 dovranno attraversare le aree designate con pendenze laterali, pendii ripidi e fossati, con meno penalità possibili. Non velocità ma abilità e strategia per vincere questa spettacolare specialità. In Italia si disputerà la terza tappa il 10 e 11 giugno 2017 dopo la Germania e la Francia, seguiranno poi Austria e Germania. Teatro italiano sarà Oleggio Grande (NO)

 

Sito ufficiale europatrucktrial.org

 

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