La Tigre della Malesia

Dopo 26 speciali fra acqua e fango, la foresta pluviale ha assegnato il podio 2017 del Rainforest Challenge al Team Maxxis, l’equipaggio malese già vincitore della passata edizione. Ecco come si è svolta, sotto una pioggia battente, una delle dieci gare off-road più impegnative al mondo.

Verricelli e ancore. Per affrontare i tracciati del Rainforest Challenge, ospitato dal 24 Novembre al 5 Dicembre nello stato malese di Pahang, i partecipanti hanno dovuto sfidare le leggi della natura con l’ausilio di qualche accessorio 4×4. E alla fine la storia si è ripetuta. L’anno scorso un solo punto ha separato il vincitore assoluto dal secondo classificato; quest’anno il distacco è stato più ampio ma i protagonisti sempre gli stessi: Chang Chiew Shen, con il navigatore August Rambil, su proto Suzuki Jimny del Team Maxxis (Malesia) e Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, i russi d’acciaio dell’equipaggio #104 alla guida di un altrettanto performante Suzuki. Un’edizione avvincente, fra le più difficili in assoluto della storia ventennale di questa competizione erede del Camel Trophy, come ha raccontato entusiasta Luis J.A. Wee, fondatore del circuito RFC: “Le prove speciali, la pioggia monsonica del nord-est e i fiumi in piena hanno messo a dura prova gli equipaggi di questo Rainforest che sono riusciti però a superare con grinta e caparbietà gli ostacoli messi in campo da Madre Natura. Dallo start iniziale all’uscita dalla famigerata Twilight Zone si sono fatti onore dimostrando di essere dei veri eroi. Qui, nella foresta pluviale della Malesia, fra boscaglie impenetrabili, guadi e fangaie, arrivano e gareggiano solo i più coraggiosi: già essere al via dell’evento significa far parte di quei temerari che hanno l’off-road nel dna”. Più di 30 (33 per l’esattezza) i “competitors” nazionali e internazionali schierati ai nastri di partenza dell’evento che ha preso il via nei pressi del lago artificiale Titiwangsa, a Kuala Lumpur, con la cerimonia di apertura scandita dalle danze locali e dal tradizionale flag-off. Accanto ai volti noti di piloti e navigatori non sono mancate new entry dall’America meridionale: dall’Ecuador, Michael Ribadeneira, con il co-driver Pablo Contreras Mora, su proto Toyota LC, secondi classificati all’RFC Ecuador e, dalla Colombia, Jorge Humberto Sanchez con Ferney Chavarro Amado. E poi ancora le Filippine, rappresentate da ben 3 equipaggi di cui due alla guida di prototipi Land Rover Discovery: Hilario e Hirryan Mendiola, Johnny Sambo e Glen Buena e Karen Soliva Pagquil con Maila Manera Alivia, quest’ultime “ladies of steel” di questo RFC assieme a Nur Aina/Nurul Izzatie (Malaysia – Selangor) e Yeo Kwee con Vivian Chong (Team Blazers), ancora con i colori della Malesia. I partecipanti al RFC hanno ricevuto un caloroso benvenuto dalla capitale malese così come da Kuantan, affacciata sulle rive dell’omonimo fiume alla foce del mar Cinese Meridionale, e da Pekan, la città imperiale che ha accolto la cerimonia di premiazione dell’evento; una pacifica invasione di 4×4, supportata via terra e via aerea dalla Royal Malaysian Police e dalla Police Air Wing, che ha seguito in ogni trasferimento la carovana del Rainforest. Le 8 SS del prologo, nella grande area allestita a Pantai Balok, non hanno deluso le aspettative degli appassionati presenti per assistere allo spettacolo a trazione integrale: a farla da padrone il Team #104 che ha conquistato il podio provvisorio di ben 4 prove speciali mentre il Team Maxxis 119 e l’equipaggio 117 (su Jeep CJ7) hanno fatto registrare 100 punti rispettivamente in 3 e 1 delle speciali.

 

 

Il 26 Novembre il Rainforest ha puntato il gps in direzione di Sg Lambing dove le acque del fiume hanno visto lo svolgimento di alcune prove in notturna prima di essere scenario, nella giornata successiva, delle acrobazie integrali dei concorrenti impegnati nelle SS dalla 13 alle 18; la pioggia incessante della notte e della mattina ha reso difficoltosi persino gli spostamenti fra il campo base, sulle sponde del fiume ormai ingrossato dall’acqua piovana e non di rado visitato dagli elefanti per abbeverarsi, e le prove speciali. Qui la sfida con le forze della natura ha richiesto un grande sforzo nel superare ostacoli naturali e prove di abilità e avanzamento prima di ripartire per Jeram Buluh raggiunta dopo diversi chilometri di asfalto che hanno accompagnato verso i luoghi più selvaggi del territorio di Pahang, attraverso villaggi di case rurali. Le 4 SS “Terminator” hanno nuovamente messo a dura prova gli equipaggi in gara che per procedere sul terreno argilloso della giungla malese hanno dovuto utilizzare, a più riprese, verricelli e ancore. A conquistare il miglior tempo sono stati ancora una volta il Team Maxxis, l’equipaggio malese/vietnamita #117 e i russi dei proto #105 e #103. Per tutti – piloti, media e organizzazione – uscire dalla foresta di Jeram Buluh è stato tutt’altro che semplice a causa del fango dovuto alle avverse condizioni meteo. Il 1° Dicembre il villaggio di Selancar ha dato il benvenuto ai concorrenti con una bella cerimonia alla presenza delle autorità locali e un gustoso rinfresco con i piatti della cucina malese, preludio delle verifiche tecniche ai prototipi da gara che il giorno successivo entreranno nella Twilight Zone di Hulu Pukin, ultima grande battaglia per conquistare il podio finale di questa avvincente sfida con se stessi e la natura. Per due giorni la fitta vegetazione di questa terra ha visto i partecipanti impegnarsi come non mai per attraversare fiumi ingrossati contro corrente, ponti in legno e fangaie interminabili. Quasi 25 i chilometri da affrontare con tiri di verricello, recuperi a prima vista impossibili e tanto fango: ogni squadra ha cercato di completare il percorso per aggiudicarsi i punti in palio. E chi è uscito indenne dalla Twilight Zone” ha meritato, risultato a parte, un posto d’onore nella storia del Rainforest Challenge. Al traguardo delle 4 speciali della TZ, dove gli equipaggi si sono addentrati a gruppi di tre e dove il gioco di squadra è stato indispensabile per conquistare punti preziosi per la classifica finale, il Rainforest ha assegnato il podio 2017. Ai due volte campioni in carica del Team Maxxis è andato, per il terzo anno consecutivo, il gradino più alto del podio con 2486 punti davanti ai russi Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, medaglia d’argento con 2383 punti. A completare la top five: Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong su proto #117, i russi Sergei e Valerii Paniushkin (#107) e Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov, entrambi su Suzuki. Pekan, villaggio malese punteggiato di vecchie costruzioni in legno e case su palafitta, fra orti e palmeti, ha accolto il Rainforest con i suoi edifici coloniali, le botteghe e il colorato mercato del sabato. Qui, dove sorge anche la bianca moschea-museo nota come piccolo Taj Mahal, un “tour imperiale” organizzato grazie alla collaborazione fra autorità locali e l’associazione locale di promozione del territorio è stato cerimonia di chiusura di questa edizione 2017.

 

 

CLASSIFICA GENERALE (primi dieci)
1. Chang Chiew Shen/August Rambil – Malaysia (Sabah)– Team Maxxis – 2486 pt
2. Kulbak Roman/Pavel Kovalenko – Russia – 2383 pt
3. Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong – Malaysia/Vietnam – 2380 pt
4. Sergei Paniushkin/Valerii Paniushkin – Russia (Sakhalin) – 2019 pt
5. Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov – Russia – 1980 pt
6. Mohd Rasyidi Azni Awang/Zameri Mat Saje – Malaysia (Pahang) – Team Sek Karaa – 1941 pt
7. Hanipa Hamzah/ Mohd Hafizi Che Muhammad – Malaysia (Ranggok Terengganu) – 1868 pt
8. Aleksandr Krutkin/Vsevolod Vorobev – Russia (Sakhalin) – 1834 pt
9. Hilario T. Mendiola/Hirryan V. Mendiola – Philippines – 1687 pt
10. Mohd Fadzil Ahmad/Mohd Hanafi Mohd Hassan – Malaysia (Pahang) – 1396 pt

BOX
Organizzazione: Luis J.A. Wee
Paese: Pahang (Malesia)
Edizione 2017: 24 Novembre – 5 Dicembre
Equipaggi: 33 provenienti da Malesia, Russia, Vietnam, Filippine, Sri Lanka, Colombia, Hong Kong, Repubblica Popolare Cinese, Ecuador, Brunei e India.
Categorie: fino a 3050 cc. diesel, fino a 3050 cc. benzina, da 3051 cc. diesel, da 3051 cc. benzina, pick up di serie.
Si ringraziano: Tourism Malaysia, Government of Pahang, Tourism Pahang, City Hall Kuala Lumpur (DBKL), Petron Malaysia, AENO, Tan Chong, FBlife, Race Auto, Racing Planet, Explorer, Come Up Winch, Tri-Mus Motorsports, ARB 4×4 Accessories, 4WD Equipment, Royal Malaysian Police, General Operations Force (PGA), Police Air Wing, Fire, Medic & Rescue Brigade (Bomba), Rela (Home Guards), Immigration Dept (Pahang & Immigration HQ Putrajaya), Pahang State Forestry Dept, Kuantan Town Council (MPK), Land Office Pekan & Bera, Health Dept Bera, Felda Malaysia Youth Movement (MBFM) Selancar 2, Felda Selancar Dua, Pahang 4×4 Club, Belantara 4×4 Adv Club, Le Apple Klcc Hotel, Swiss Garden Hotel, Kuantan, AnCasa Royale Hotel Pekan, Mutiara Seafood & Bakticon Engineering (Prologue SS), ECERDC (Journeys2Pekan), VIP Guests of Honour for Pekan (Datò Ali Syahbana bin Sabarudin) & Tourism Pahang (Datò Ishak bin Mokhtar).
Albo d’oro Rainforest: Hiew Vui Leong/Liew Siak Kiong (Malesia – 1997); Roger Smith/Paul Van Der Horst (Australia – 1998); Trent Leen/Wayne Smith (Australia – 1999); Michael John Smith/Wayne Richard Smith (Australia – 2000); Steven Tjepkema/Steven Hudson (Australia – 2001); Simon Buck/Matthew J.Cook (Regno Unito – 2002); Tan Kiam Peng/Wong Van Man (Malesia – 2003); Chang Ket Kuin/Chang Ket Viu (Malesia – 2004); Tan Eng Joo/Lee Yit Kiang (Malesia – 2005); Tan Eng Joo/Lee Yit Kiang (Malesia – 2006); Gee Len Fatt/Chiah Kam Chui (Malesia – 2007); Wong Kock Phin/Mak Chee Ming (Malesia – 2008); Loo Fu Siong/Edward Benggon (Malesia – 2009); Chai Mun Shin/Linus Ngieng Hok Taur (Malesia – 2010); Mervin Lim/Hamizan Abdul Hamid (Malesia – 2011); Kulbak Roman/leonav Alexander (Russia – 2012); Tan Eng Joo/Tan Choon Hong (Malesia – 2013); Kulbak Roman/Kovalenko Evgenii (Russia – 2014); Chang Chiew Shen/Lo Fui Min (Malesia – 2015); Chang Chiew Shen/Edward Benggon (Malesia – 2016).

Web: http://www.rainforest-challenge.com

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Suzuki, la Regina dei Balcani

RFC Balkans: le Suzuki Samurai e Jimny degli equipaggi Pavlov/Bankov e Kirov/Tuhchieva si aggiudicano la vittoria di categoria (Competitors e Adventure Sport) nella manche bulgara del Rainforest Challenge. Ecco come è andata questa prova della Global Series.
Sui pendii meridionali dei monti Balcani, a 70 km dalla capitale Sofia, il villaggio di Chelopech è terra di off-road. Qui, dove sorge una delle più grandi miniere d’oro del paese e del mondo intero, strane formazioni rocciose erose dal lento trascorrere del tempo sono state la cornice del Rainforest Challenge Balkans, tappa della Global Series ideata da Luis J.A. Wee, fondatore vent’anni fa delle competizioni eredi del celebre Camel Trophy. Per tre giorni, dal 13 al 15 Ottobre, questo territorio fatto di paesaggi selvaggi immersi nelle sfumature dei colori autunnali ha visto 11 equipaggi bulgari affrontare alla guida delle loro 4×4 i tracciati disegnati dalla locale organizzazione
RFC in collaborazione con il club off-road Srednogorie. Una terza edizione che ha richiamato ai nastri di partenza piloti e navigatori provenienti da tutta la regione di Sofia: per loro la manche RFC Balkans si è svolta fra prove speciali tecniche intervallate da tratti veloci, roccia e passaggi su fango in un terreno reso ancora più scivoloso dalle foglie che hanno ricoperto la prima nevicata della stagione. “Questa competizione motoristica combina due elementi essenziali: da un lato i paesaggi e i territori unici del nostro paese e dall’altro le prove speciali fatte di ostacoli naturali e artificiali – spiegano Peter e Ivaylo Tsanov, organizzatori, assieme a Teodora Veleva, della gara – La vera sfida off-road non è affrontare la natura ma accettarla e rispettarla per come ti si presenta. Questo è il vero spirito del Rainforest…”. Qualche inevitabile noia meccanica ai veicoli in gara (fra cui rottura di sospensioni, alberi di trasmissione e cavi winch) non ha però impedito agli equipaggi di esibirsi fra gli applausi di tanti appassionati accorsi lungo il percorso, complice anche un caldo sole di fine autunno. Ad aggiudicarsi il podio assoluto nella categoria Competitors (che prevede diametro massimo di 40” per gli pneumatici, verricello anteriore minimo 8000 lb, roll cage a 6 punti e altre dotazioni) è stato il team di Ivaylo Pavlov e Stefan Bankov, su Suzuki Samurai, dopo una gara combattuta sino all’ultimo. L’Adventure Sport (ai veicoli iscritti in questa classe sono richiesti cage, cinture e casco) ha invece consegnato la vittoria all’esuberante Kiril Kirov con la co-driver Sevda Tuhchieva al finish su Suzuki Jimny con 567 punti. All’equipaggio Vladislav Gospodinov e Kiril Nikolaev su Jimny #204 è andato invece il prestigioso riconoscimento “Team Spirit”. Ma vediamo come si è svolto l’evento targato RFC, uno degli ultimi nel calendario 2017 prima del gran finale in programma a fine Novembre/inizio Dicembre in Malesia.
Competitors Class: una manche all’ultimo respiro
Quattro, agguerriti come pochi altri, i team Competitors Class allo start di Chelopech. Fra i veterani, Nikolay Assov e Stoyan Frantsov, su UAZ Hunter con motore benzina 2.7 cc. di cilindrata: al via per la terza volta in questa prova balcanica dell’RFC, la loro storia motoristica risale a una decina di anni fa con la partecipazione al Bulgarian Trophy prima e al campionato trial (fra i modificati) poi. Vincitori del premio “Unique 4×4” nel 2015 (e di nuovo nel 2017) e di “Team Spirit” l’edizione passata, Kiril Tsvetanov e Anton Dimov sono diventati una vera e propria leggenda dell’off-road locale, e non solo: il loro veicolo, un GAZ 69 fabbricato in Russia nel lontano 1964, è stato di recente potenziato con un motore benzina 2.0 cc. I numerosi problemi meccanici riscontrati dall’equipaggio #102, non ultimi quelli al sistema sospensivo durante la partecipazione alla Twilight Zone del sabato sera, non hanno tuttavia mai scalfito sorriso e buonumore di pilota e co-driver che si sono destreggiati con manovre spettacolari. Debutto importante invece in questa manche RFC per il team #105 di Stefan Stoyanovski e Krum Alexiev che dopo aver frequentato i tracciati delle competizioni trial della Bulgaria hanno deciso di scendere in campo nel Rainforest Challenge portandosi a casa alla fine un terzo piazzamento assoluto alla guida del loro Samurai 1.3 cc. di cilindrata. Seconda partecipazione al Balkans per Pavlov/Bankov che il loro Suzuki lo hanno preparato ispirandosi a quelli di Malesia e Thailandia: motore potenziato, trasmissione rinforzata e nuova idroguida sono state solo alcune delle armi vincenti adottate da questo giovane e affiatato equipaggio, in futuro (lo speriamo) protagonista dell’evento madre RFC nel continente asiatico. Dopo le verifiche tecniche e amministrative, la gara è entrata nel vivo con 7 special stages allestite per la giornata di venerdì: a conquistare la vittoria provvisoria è stato il team Pavlov/Bankov con 650 punti davanti agli agguerriti Assov/Frantsov, secondi con un distacco di soli 3 punti. Tre primi piazzamenti nelle 4 SS del sabato hanno confermato la leadership del team #104 che proprio con l’equipaggio rivale Assov/Frantsov (a –33 nella overall del secondo giorno) ha partecipato a quella da sempre considerata la prova per eccellenza del Rainforest Challenge, in grado di riassumere lo spirito più puro di questa competizione off-road: la Twilight Zone. Affrontata in un team di due (a volte tre) equipaggi che devono tagliare entrambi il finish, aiutandosi reciprocamente, per aggiudicarsi il punteggio finale, la “zona crepuscolare” è un’insidia per la guida a trazione integrale su tracciati sconosciuti. Unici ausili permessi: la luce dei fari dei 4×4 e il verricello. Il terreno scivoloso e i ripidi tratti fangosi in salita e discesa hanno richiesto infatti numerose manovre di winching per permettere ai due equipaggi di raggiungere la fine della TZ conquistando i 200 punti in palio. Sorte avversa invece per Stoyanovski/Alexiev e Tsvetanov/Dimov che non sono riusciti a completare la prova per via della rottura alle sospensioni del GAZ 69. La giornata di domenica ha visto la UAZ Hunter #101 aggiudicarsi la SS12 mentre gli altri due settori selettivi sono stati abilmente conquistati da Stoyanovski/Alexiev alla guida del loro Samurai. I buoni risultati ottenuti comunque da Pavlov e Bankov anche nel rush finale della gara hanno assegnato loro la medaglia d’oro di questa terza edizione RFC Balkans.
A Kiril & Sevda il titolo di campioni Adventure Sport
Fra gli equipaggi dell’Adventure Sport la bagarre a trazione integrale non è stata certo meno entusiasmante tanto da concludersi con un punteggio pari merito fra primo e secondo classificato (567 punti) ma che in base al regolamento di gara ha assegnato il podio al team che ha ottenuto il maggior numero di vittorie nelle singole speciali. Con tre primi posti (contro i due dell’altro team), Kirov/Tuhchieva si sono aggiudicati il titolo di campioni assoluti alla guida della loro agile Jimny. Se nella giornata di venerdì il team #207 è stato attardato al traguardo piazzandosi al limite del podio, sabato i giochi hanno preso una piega diversa consegnando alla coppia (in off-road e nella vita) bulgara i migliori crono delle prove speciali. Il Mitsubishi Pajero #205 di Zhekov & Apostolov ha conquistato il best lap di venerdì nella stage 1 (01:13.00) mentre nella SS successiva a staccare il miglior tempo sono stati Danailov/Draganov su Suzuki Samurai (01:18.11). La vittoria provvisoria giornaliera è andata però al performante Nissan Patrol di Shopov/Simeonov grazie ai risultati accumulati nelle varie prove. Protagonista assoluto del sabato è tornato ad essere il Jimny guidato da Kiril Kirov che non si è lasciato sfuggire nemmeno un podio concludendo così la seconda giornata al vertice della classifica. A parte i ritiri anticipati di Danailov/Draganov e di Mihail Bankov (entrambi su Samurai) già dal sabato, la sfida si è rivelata agguerrita sino all’ultimo quando la vittoria di Zhekov/Apostolov ha riportato in perfetta parità gli equipaggi del Jimny e del Pajero. Al termine delle prove tracciate nel sottobosco e sui crinali dei monti (le SS si sono sviluppate su lunghezze fra i 200 e i 450 metri), dopo aver attraversato torrenti ed essersi arrampicati fra rocce e tronchi abbattuti, anche l’Adventure Sport ha assegnato il podio 2017: Kiril e Sevda sul loro Jimny color blu sono stati incoronati vincitori.
Si ringraziano: il sindaco di Chelopech Aleksi Kesyakov; i Comuni di Chelopech, Zlatitsa e Pirdop; off-road club Srednogorie; Plamen Petkov e Boyan Popov; Moto Pfohe (rivenditore ufficiale Ford); Zundert Extreme e Can Am; Devin (acque minerali); commissari di gara; equipaggi partecipanti; tutti quanti hanno collaborato.

Classifica RFC Balkans – categoria Competitors
1. (#104) Ivaylo Pavlov/Stefan Bankov (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 1520 pt.
2. (#101) Nikolay Assov/Stoyan Frantsov (Bulgaria) – UAZ Hunter – 1487 pt.
3. (#105) Stefan Stoyanovski/Krum Alexiev (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 1255 pt.
4. (#102) Kiril Tsvetanov/Anton Dimov (Bulgaria) – GAZ 69 – 1109 pt.
Classifica RFC Balkans – categoria Adventure Sport
1. (#207) Kiril Kirov/Sevda Tuhchieva (Bulgaria) – Suzuki Jimny – 567 pt.
2. (#205) Zhivko Zhekov/Apostol Apostolov (Bulgaria) – Mitsubishi Pajero – 567 pt.
3. (#206) Vladimir Shopov/Martin Simeonov (Bulgaria) – Nissan Patrol – 546 pt.
4. (#204) Vladislav Gospodinov/Kiril Nikolaev (Bulgaria) – Suzuki Jimny – 450 pt.
5. (#202) Radi Milanov/Georgi Badzhalov (Bulgaria) – Jeep Wrangler – 436 pt.
6. (#201) Krasimir Danailov/Ivan Draganov (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 100 pt.
7. (#203) Mihail Bankov (Bulgaria) – Suzuki Samurai – 10 pt.

Presentazione Expo Valpellice 2017

L’Expo Valpellice festeggia la sua sesta edizione. Torna puntuale anche quest’anno l’appuntamento con l’evento outdoor dedicato al mondo dei motori e agli appassionati di trazione integrale in programma dal 21 al 23 Luglio a Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. Organizzata dal sodalizio 4×4 Tribulu Ma Muntu 4×4 Team, con il patrocinio della Pro Loco, la manifestazione fieristica si presenta, come ormai da tradizione, con un calendario ricco di interessanti iniziative. Agli stands espositivi proposti dalle migliori aziende del settore off-road si affiancheranno giri guidati alla scoperta delle famose cave di pietra di Luserna, piste trial di diversa difficoltà, prove di abilità tecnica alla guida e cucina tipica piemontese.

L’Expo Valpellice ospiterà inoltre, per il secondo anno consecutivo, una manche del Warn Trophy Italia, campionato di fuoristrada estremo, che porterà equipaggi provenienti da tutta Italia ad affrontarsi sui tracciati della Val Pellice. La fiera verrà inaugurata venerdì 21 alle ore 16 con l’apertura degli stands e delle piste off road libere a tutti i 4×4 mentre alle 17 prenderà il via il prologo del WTI a cui seguirà alle 21 la partenza della prima prova. Sabato 22: ore 9, apertura stands, giri guidati nelle cave e prove di guida per club e team; ore 9.30, sfilata mezzi WTI per il centro storico del Comune; ore 10.30, partenza seconda prova; ore 23.30, spaghettata per tutti offerta dallo staff organizzatore. La giornata di domenica prenderà il via sempre a partire dalle ore 9 (la chiusura dell’Expo è prevista per le 18.30) con tour off road, terza tappa WTI, grigliata di carne e molto altro. Durante l’intera durata della manifestazione sarà in funzione il servizio bar e ristoro presso il Palatenda.

Campeggio gratuito e convenzioni con i ristoranti della zona.

Per informazioni: 340 2632016, www.expo4x4valpellice.it, in**@ex***************.it e in**@sv******.it

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Silk Way Rally 2017

Quattordici tappe da Mosca a Xi’An su un percorso di quasi 10 mila km fra Russia, Kazakistan e Cina. La settima edizione del Silk Way Rally, challenge off-road dedicato ad auto e camion (dal 2018 anche alle due ruote), prenderà il via il 7 luglio dall’immensa cornice, patrimonio mondiale Unesco, della Piazza Rossa di Москва. Due settimane più tardi, il 22 luglio, gli equipaggi raggiungeranno la città-fortezza di Xi’An, antica capitale della Cina e punto di partenza della celebre Via della Seta. Con un itinerario in parte inedito per il 2017, il Silk Way si preannuncia uno degli eventi più importanti del panorama motoristico mondiale grazie anche al prestigioso parterre di team internazionali che farà della gara un prestigioso show mediatico (trasmesso in 196 paesi).

“Ancora più dello scorso anno, questa edizione del rally darà agli appassionati la possibilità di sognare – spiega Luc Alphand, addetto alle relazioni con i concorrenti e ambasciatore del SWR – Le grandi dune del deserto del Gobi, le tappe di Dunhuang e d’Alashan Youqi e le ultime speciali sino a Xi’An manterranno alta l’adrenalina dei piloti. E’ un’avventura umana prima ancora di essere una competizione sportiva, uno di quegli eventi che ti fa dire con orgoglio wow, io c’ero! Dal punto di vista tecnico abbiamo cercato di ridurre al minimo i trasferimenti disegnando speciali varie per tipologia di terreno: la guida, così come la navigazione, sarà una componente importante di questo grande viaggio”. Ad affrontarsi in questa sfida che riunisce il meglio dei rally raid africani e di quelli asiatici non mancheranno grandi nomi ad iniziare, fra i piloti auto, da Nasser Al Attiyah, alla sua terza partecipazione al SWR, a fianco del co-pilota Mathieu Baumel con i colori del Team Overdrive.

Peugeot Total schiererà allo start tre grandi campioni – Despres, Loeb e Peterhansel – al volante delle nuove 3008 DKR Maxi “rivisitate” dopo la Dakar in terra sudamericana. Pronte a dare battaglia anche le Mini del Team X-Raid guidato da Sven Quandt: il saudita proveniente dal mondo WRC, Yazeed Al Rahji, è pronto a battersi per confermare l’eccellente prestazione (secondo assoluto) dello scorso anno mentre il suo giovane compagno di squadra, l’americano Bryce Menzies, darà certo spettacolo forte anche del record del mondo conquistato nel salto in lungo in 4×4 (15 metri). E poi ancora l’equipaggio Vasilyev-Zhiltsov (vincitore dell’Africa Eco Race 2017) con G Energy Team mentre il cinese Zhou Yong siederà a bordo della Toyota preparata dalle officine della Overdrive. Allo start del SWR anche un nuovo costruttore cinese, Baicmotor Racing Team, che metterà in pista, pare, 2 vetture: oltre al francese Christian Lavieille ci sarà anche il pilota Lu Binglong. In T2, fra i veicoli di serie, questa edizione del rally vedrà affrontarsi la vettura del Team Toyota Autobody con il driver Akira Miura e quella dell’australiano Adrian di Lallo, su Isuzu, al suo secondo Silk Way. A dare spettacolo saranno anche Miroslav Zapletal con Hummer Evo 3, Frédéric Chavigny su Nissan, Balazs Szalay su proto Opel e l’italiano Eugenio Amos con buggy 2 Wheel Drive. In T3 bagarre assicurata infine fra i Polaris del Team Extreme Plus di Marco Piana e gli SSV russi del Team Suprotec.

Nella categoria truck, Gérard De Rooy siederà dietro il volante del nuovo performante Powerstar del Team Petronas De Rooy Iveco: con il pilota olandese scenderanno in pista anche Arthur Ardavichus e Anton Van Genugten pronti a sfidare il Mammoet Riwald Rally Sport con tre Renault guidati da Martin van den Brink, Pascal de Baar e Gert Huzink. Tre camion anche per i bielorussi del Team Maz Autosport (Siarhei Viazovich, Aliaksei Vishneuski e Alexsandr Vasilevski) mentre il marchio Tatra sarà rappresentato da 2 team differenti ma entrambi provenienti dalla Repubblica Ceca: Instaforex Loprais Team (driver Ales Loprais) e Tatra Buggyra Racing (Martin Kolomy). Il Team Qualisport schiererà invece il pilota ungherese Miklos Kovacs sul nuovo DAF mentre il giapponese Teruhito Sugawara sarà alla guida del suo camion ufficiale Hino. Quattro truck per l’armata Kamaz Master: sfida interessante nella stessa equipe di Naberejnye Tchelny fra il detentore del titolo Airat Mardeev e i suoi compagni di squadra Eduard Nikolaev (vincitore dell’ultima Dakar), Anton Shibalov e Dmitry Sotnikov.

Dopo la partenza da Mosca, ai piedi del Cremlino, il Silk Way Rally farà tappa a Tcheboksary, Ufa, Kostanai, Astana, Semey, Urdzhar e Karamay prima di raggiungere Urumqi, oasi fra i monti del Tian Shan Bogdo e il Lago Salato, per il giorno di riposo. Dalla grande metropoli dell’Asia centrale, la gara riprenderà il suo percorso in direzione di Hami, Dunhuang, Jiayuguan, Alashan e Zhongwei per concludersi nella terra dell’Esercito di Terracotta, Xi’An, che ospiterà il podio finale e le premiazioni.

Leggi il Reportage: http://www.offroadweb.it/alla-conquista-della-via-della-seta/

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Transsylvania Trophy

Off Road nella terra di Dracula

Si è svolta dall’1 all’8 luglio l’edizione 2017 del Transsylvania Trophy che dopo sei giorni di fuoristrada estremo ha incoronato i suoi vincitori. Ecco come si è svolto il challenge più blasonato di Romania.

Claudiu Pestean e Gelu Suciu, al volante di un performante Proto, e Dan Blaga su Nissan Patrol, navigato da Tudor Tamas, si sono aggiudicati l’edizione 2017 del Transsylvania Trophy, il challenge off-road organizzato da Sorin Parvulescu e dal suo staff svoltosi dall’1 all’8 luglio sui tracciati a trazione integrale del distretto di Cluj, in Romania. L’attesa competizione motoristica, fra le più prestigiose ospitate nel territorio celebre per essere la patria del conte Dracula, ha visto i due equipaggi, entrambi di nazionalità romena, conquistare il podio assoluto, rispettivamente nelle categorie Trophy e Adventure dopo un’avvincente sfida che li ha impegnati in sei tappe. Scenario delle manches 4×4 sono stati gli splendidi paesaggi avvolti da leggende e misteri situati ai piedi dei Carpazi, con immense vallate e foreste che hanno accompagnato alla scoperta di quest’angolo di terra romena. Perfetta combinazione fra trial, Ultra4 racing, fango e rock crawling (così l’ha definita il “patron” Sorin Parvulescu), il trofeo tout terrain ha visto la partecipazione di piloti e co-piloti provenienti da tutt’Europa: non solo da Romania ma anche Ungheria, Belgio, Germania, Francia, Italia, Olanda, Croazia, Portogallo e addirittura dal lontano Israele. Dopo il disbrigo delle formalità d’iscrizione e il tradizionale briefing, l’organizzazione ha consegnato agli iscritti di entrambe le categorie i road book della prima giornata di gara a cui sono poi seguiti tutti gli altri. Stabilito l’ordine di partenza del prologo, gli equipaggi sono scesi in campo per affrontare un breve ma spettacolare circuito off-road su cui i mezzi si sono esibiti in manovre acrobatiche e al limite del ribaltamento. La prima manche ha avuto inizio il 2 luglio con un percorso di 43 km disegnati per l’Adventure e di 35 km per gli equipaggi allo start della categoria Trophy. Fra i “soft” ad ottenere il best lap nel prologo sono stati i romeni Dan Blaga e Tudor Tamas seguiti dagli ungheresi Stefan Dunst/Kitty Kovacs e da Alexandrin Macavei e Sorin Popa (Romania); il podio giornaliero della Trophy è andato invece agli austriaci Christian Wulz e Harald Deutschmann davanti a Andy & Teo Visoiu e Marian Andreev/Victor Tanase (romeni anche questi equipaggi). La prima tappa ha visto classificarsi Dan Blaga al primo posto seguito da Valentin Dutu/Andrei Hazgan e da Macavei/Popa mentre fra gli iscritti alla Trophy la medaglia d’oro è andata a Mircea/Pop davanti a Andy/Teo Visoiu e Wulz/Deutschmann. Per la seconda giornata del challenge i team si sono schierati ai nastri di partenza di una prova di circa 70 kms (Adventure) e di 60 (Trophy) lungo un percorso con scenari a dir poco spettacolari ma anche con maggiori difficoltà tecniche rispetto allo start day del Transsylvania Trophy: Macavei/Popa (Adventure) hanno perso la turbina del loro Patrol Y60 e il team Dunst/Kovacs è stato costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gara per via di un serio problema al motore. Ad aggiudicarsi meritatamente il terzo gradino del podio è stato a quel punto l’equipaggio italo-romeno composto da Maurilio Zani/Catalin Sas, autori di una buona prova al volante del loro Land Rover Defender. Nella Trophy il miglior crono è andato a Andy/Teo Visoiu davanti a Pestean/Suciu e Wulz/Deutschmann. Ottanta i km per l’Adventure e 55 per la Trophy nella terza giornata del challenge con un tracciato ancora più impegnativo di quello affrontato il giorno precedente. A confermare le loro serie intenzioni di vittoria ancora una volta sono stati Blaga/Tamas che hanno preceduto Zani/Sas e Dutu/Hazgan mentre nella Trophy si è distinto l’equipaggio austriaco davanti a Miron/Lari e Pestean/Suciu. Problemi meccanici hanno costretto alcuni team fra cui Thierry Heois/Loic Ruffle, Ovad Arazy/Eli Shahar e Raymondo Groot/Geert Verberne a non presentarsi allo start di questa terza prova preferendo risistemare i propri mezzi in vista della successiva giornata del Transsylvania Trophy; a Gordan Krota/Robert Prodan e Adrien Dupenloup, navigato da Marie Baud, sono stati assegnati invece 120 minuti di penalità per aver scelto di non affrontare un tratto particolarmente impegnativo previsto sul percorso giornaliero. Stesso livello di difficoltà per entrambe le categorie nella quarta tappa del Transsylvania che ha visto gli equipaggi affrontarsi su 90 (Adventure) e 84 km (Trophy): una tappa tecnica e decisamente veloce che a fine manche ha costretto alcuni veicoli a risolvere non pochi guasti meccanici. Podio di giornata per Dan Suiaga & Bucur Milancovici davanti a Dutu/Hazgan e Macavei/Popa; nella Trophy ad avere la meglio sono stati ancora una volta Pestean/Suciu seguiti da vicino da Krota/Prodan e Sorin/Dobrica. Dopo le fatiche a trazione integrale, ad allietare la serata ci ha pensato la musica del gruppo vocale giovanile Anatholis di Cluj. Tracciato tecnico e guida veloce hanno interessato anche la quinta manche del TT: i 72 kms dell’Adventure e i 55 per gli iscritti alla Trophy hanno consegnato la vittoria a Blaga/Tamas e a Eibensteiner/Rotaru. A completare la top three della “soft”, Suiaga/Milancovici e Van der Sype/Michiels mentre nella “hard” si sono ben destreggiati Wulz/Deutschmann e Hajdu/Zsolt seguiti, con un breve distacco, dagli agguerriti Krota/Prodan. Venti minuti di penalità sono stati invece assegnati all’equipaggio Pestean/Suciu per aver superato di 2km orari la velocità limite in un’area prestabilita. A chiudere quest’avvincente edizione del trofeo è stata infine una prova speciale di 11 giri per l’Adventure e di 14 per la Trophy: gli equipaggi hanno dovuto affrontare il percorso seguendo e rispettando scrupolosamente l’ingresso numerato nelle varie “porte” assegnate a questa manche per non incorrere in penalità. A conquistare il miglior tempo sono stati ancora Blaga/Tamas in 8m46s davanti a Zani/Sas (10m22s) e Dutu/Hazgan (12m35s). Fra gli iscritti alla Trophy il podio di giornata è andato a Eibensteiner/Rotaru al finish in 7m40s seguiti da Hajdu/Zsolt con un ritardo di poco più di un minuto (8m49s) e da Krota/Prodan (13m43s). Se fino all’ultima stage la classifica generale provvisoria ha visto in pole position gli austriaci Wulz/Deutschmann con un vantaggio di circa 5 minuti rispetto al team Pestean/Suciu, la sesta prova ha letteralmente rivoluzionato le posizioni ai vertici: il team austriaco ha infatti perso il suo prezioso vantaggio conquistato precedentemente a causa di un roll-over durante l’ultima PS che lo ha così portato al secondo piazzamento. La pioggia torrenziale del 7 luglio ha solo rimandato di qualche ora il party finale organizzato per gli equipaggi partecipanti al trofeo ma non ha certo reso meno piacevole e aggregante l’atmosfera di questa competizione: alla musica di un gruppo pop è seguito, come da programma, il gustoso rinfresco – “bye bye gulash soup”. Fra gli applausi di tutti sono così stati incoronati i vincitori del Transsylvania 2017: Blaga/Tamas davanti a Dutu/Hazgan e Zani/Sas per l’Adventure e Pestean/Suciu seguiti da Wulz/Deutschmann e Sorin/Dobrica nella Trophy. Gli organizzatori ringraziano per l’ottima riuscita dell’evento motoristico i partecipanti, gli sponsors, le autorità e tutti quanti ne hanno permesso lo svolgimento. Il premio per i vincitori delle due categorie? L’iscrizione gratuita alla prossima edizione del Transsylvania Trophy. La terra di Dracula vi aspetta: siete pronti ad accettare la sfida anche voi?

Classifica finale – categoria Adventure

1. Dan Blaga/Tudor Tamas (Romania-Romania) Nissan Patrol

2. Valentin Dutu/Andrei Hazgan (Romania-Romania) Toyota Land Cruiser 73

3. Maurilio Zani/Catalin Sas (Italia-Romania) Land Rover Defender

4. Catalin Nelus/Laurentiu Chideanu (Romania-Romania) Toyota Land Cruiser

5. Geert Vincke/Monica Van Dijk (Belgio-Belgio) Land Rover Defender

6. Koen Van Der Sype/Steven Michiels (Belgio-Belgio) Toyota Land Cruiser

7. Dross Christian/Christina Baumann (Germania-Germania) General Lee

8. Dan Suiaga/Bucur Milancovici (Romania-Romania) Toyota Land Cruiser 73

9. Macavei Alexandrin/Popa Sorin (Romania-Romania) Nissan Patrol Y60

10. Stefan Dunst/Kitti Kovacs (Ungheria-Ungheria) Nissan Patrol

Classifica finale – categoria Trophy

1. Claudiu Pestean/Gelu Suciu (Romania-Romania) Proto

2. Wulz Christian/Deutschmann Harald (Austria-Austria) Slim Fast

3. Miron Sorin/Lari Dobrica (Romania-Romania) Teava

4. Gordan Krota/Robert Prodan (Croazia-Croazia) Jeep Wrangler

5. Johann Eibensteiner/Romolus Rotaru (Austria-Austria) 426 HEMI K.O Proto

6. Robert Hajdu/Zongor Zsolt (Ungheria-Ungheria) Cobra II

7. Ivo Brgodac/Patrik Prodan (Croazia-Croazia) Jeep Wrangler

8. Pedro Pinto/Robert Tutuianu (Portogallo-Romania) Vw Pink Panther

9. Tudor Mircea/Marius Pop (Romania-Romania) Suzuki Proto

10. Andy Visoiu/Teo Visoiu (Romania-Romania) Suzuki Proto

11. Adrien Dupenloup/Marie Baud (Francia-Francia) Jeep Willys

12. Zsolt Kucsera/Irma Urban (Ungheria-Ungheria) Jeep Proto

13. Christoph Mostler/Bernadette Brandstaetter (Austria-Austria) Jeep Proto

14. Thierry Heois/Loic Rufflé (Francia-Francia) Nissan Patrol GQ

15. Marian Andreev/Victor Tanase (Romania-Romania) Jeep Proto

16. Raymondo Groot/Geert Verberne (Olanda-Olanda) Jeep

17. Ovad Arazy/Eli Shahar (Israele-Israele) Wrangler 2017