4^ tappa Xtreme+ alla Dakar 2019

MACIEJ DOMZALA FESTEGGIA IL COMPLEANNO AL BIVACCO DI TACNA DOPO LA PRIMA MARATHON STAGE DI QUESTA DAKAR

Arequipa (Perù) –  Dal bivacco di Arequipa, la “Ciudad Blanca” situata sulle rive del fiume Chili, ha preso il via la quarta tappa di questa edizione della Dakar che ha accompagnato gli equipaggi del rally sino a Tacna (e a Moquega per le moto) dopo 664 km di cui 352 di prova speciale. Questa tappa Marathon, la prima delle due previste in questa edizione della Dakar 2019 senza possibilità di assistenza meccanica se non quella autorizzata fra concorrenti, si è rivelata purtroppo sfortunata per alcuni equipaggi Xtreme Plus costretti ad abbandonare in anticipo il campo di gara.

A tenere alti i colori del team francese di Gorrevod ci ha pensato però il polacco Maciej Domzala, navigato da Rafal Marton, che ha portato il Polaris RZR 1000 Turbo alla fine della special stage Arequipa-Tacna tagliando il traguardo in 8h26’52” in 22^ posizione, risultato che vede ora l’equipaggio #376 al 22° piazzamento della classifica generale provvisoria con 23h30’15”. Un ottimo risultato per Domzala che ha festeggiato il suo compleanno nel bivacco di Tacna.

Il Team Manager di Xtreme+ Marco Piana, navigato dallo svizzero Steven Griener ha raggiunto il finish di Tacna classificandosi 46° fra le auto in categoria T1 con un crono di 9h42’59”.

Eric Abel & Christian Manez alla guida del loro RZR 1000 Turbo #341 hanno dovuto invece rientrare al bivacco di Arequipa dopo aver danneggiato al km 22 della prova speciale il loro Polaris scontrandosi a forte velocità contro una pietra nascosta nel fech-fech: dopo aver cercato di riparare il veicolo per oltre 2 ore, hanno raggiunto il CP6 e abbandonato la SS perché impossibilitati a proseguire.

Qualche problema al motore anche per gli altri francesi del team, Ronald Basso e Julien Menard, costretti in mattinata al rientro ad Arequipa dopo pochi km dalla partenza; il messicano Santiago Creel Garza Rios, navigato dal polacco Szymon Gospodarczyk, non ha potuto invece partire per la tappa marathon Arequipa-Tacna in seguito ai danni riportati dopo un capottamento fra le dune avvenuto durante la terza tappa da San Juan de Marcona a Arequipa.

Nonostante le non poche difficoltà legate al rally, i 4 Polaris equipaggiati con le gomme CST hanno dimostrato di essere decisamente performanti su tutte le tipologie di terreno affrontato grazie alle caratteristiche tecniche che rendono questi pneumatici adatti alla sabbia così come a zone con fondo pietroso e sconnesso.

I meccanici del team stanno ora lavorando per rimettere in pista i 3 veicoli dopo il giorno di riposo previsto nella città patrimonio Unesco per il 12 Gennaio.

Nella quinta tappa di venerdì 11, la seconda Marathon prevista in questa 41^ edizione della Dakar, i due equipaggi Xtreme+ (Domzala e Piana) partiranno dal bivacco di Tacna per rientrare su Arequipa dopo aver percorso 714 km totali di cui 452 di prova speciale.

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3^ tappa Xtreme+ alla Dakar 2019

DA SAN JUAN DE MARCONA A AREQUIPA: XTREME+ PROCEDE ALLA DAKAR 2019

Arequipa (Perù) – Sono stati poco meno di 800 i chilometri totali che hanno caratterizzato questa terza tappa della Dakar che da San Juan de Marcona ha visto gli equipaggi tagliare il traguardo nella cittadina di Arequipa dopo averne percorsi 331 in prova speciale.

“Per me si è trattato della prima vera tappa della Dakar – commenta Christian Manez navigatore di Eric Abel a bordo del Polaris RZR 1000 Turbo #341 – Il percorso è stato molto tecnico e vario con alcune difficoltà dovute alle numerose tracce presenti sul tracciato oltre che per via della sabbia soffice che ha reso la guida ancora più impegnativa. Insomma, un vero campo di battaglia da prendere con grande umiltà”. L’equipaggio di Xtreme+, portacolore ufficiale di CST Tires, ha tagliato il traguardo a +1h43’23” dal vincitore di giornata piazzandosi al 19° posto della giornaliera.

Il polacco Maciej Domzala, navigato da Rafal Marton, ha avuto alcune noie meccaniche che hanno attardato il suo Polaris #376 al traguardo della tappa caratterizzata da fech-fech e canyon con passaggi stretti e impegnativi. Per loro il percorso da San Juan de Marcona a Arequipa si è così completato con un ritardo di +2h58’18” e un 24° piazzamento di tappa.

Se l’altro equipaggio francese (Ronald Basso e Julien Menard) in gara con i colori della scuderia di Gorrevod ha portato il Polaris #359 a completare il percorso facendo staccare un crono di  +1h51’12”, il messicano Santiago Creel Garza Rios è stato costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gara lasciando il Polaris, poi riportato al bivacco, fra le dune attorno al km 120 della SS.

Nella tappa di giovedì 10 Gennaio i concorrenti della Dakar raggiungeranno il bivacco di Tacna per la prima Marathon stage di questa edizione 2019 affrontando un percorso di 664 km di cui 352 di  SS.

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2^ tappa Xtreme+ alla Dakar 2019

San Juan de Marcona (Perù) – La seconda più lunga tappa di questa 41^ edizione della Dakar si è presentata ai concorrenti con una varietà di tracciati che ha sapientemente alternato sabbia, piste sterrate e decine di chilometri da percorrere lungo le spiagge del Pacifico. Dopo aver affrontato le impegnative dune di Ica, gli equipaggi della Dakar hanno percorso il lungomare oceanico del Perù con i suoi suggestivi paesaggi naturali.

Fra le fila di Xtreme+ il miglior tempo di questa seconda giornata della Dakar 2019 l’hanno fatto registrare Eric Abel e Christian Manez (#341) che al finish sono arrivati con un tempo di 5h22’44”. “Il nostro principale obiettivo è quello di tagliare il traguardo finale di Lima: proprio per questo cerchiamo di preservare il più possibile il Polaris e di amministrare al meglio ogni singola tappa. Oggi la navigazione è stata tutt’altro che semplice ma Christian si è rivelato ancora una volta un eccellente co-pilota ed è stato davvero bravo anche se il percorso si è presentato con diverse zone di sabbia soffice e di fech-fech” – spiega Eric Abel.

Buona prova anche per il polacco Maciej Domzala, navigato da Rafal Marton: il pilota nativo della cittadina di Milanowek ha portato il Polaris RZR 1000 Turbo #376 alla fine di questa prova speciale che ha offerto una tipologia di terreni estremamente differenti fra di loro. “Nonostante il fech-fech presente sul tracciato mi sono divertito molto alla guida del Polaris con cui sto prendendo confidenza – spiega Maciej – E’ stata una bella tappa di rodaggio ma da domani si comincia  a fare sul serio”. Domzala/Marton hanno staccato il crono a 5h49’38”, risultato che li vede ora al 27° piazzamento della generale provvisoria con 7h29’07”.  “Una bella speciale con differenti tipologie di terreno e un percorso incantevole che ha fiancheggiato per una cinquantina di chilometri l’Oceano Pacifico da un lato e alte montagne di roccia e sabbia dall’altro” – commenta il pilota messicano Santiago Creel Garza Rios, navigato dal polacco Szymon Gospodarczyk. Al suo debutto alla Dakar, il driver di Città del Messico ha portato il Polaris RZR #362 al traguardo di questa seconda tappa del rally 2019 con un tempo di 5h34’30” piazzandosi al 23° posto della generale assoluta (7h08’32”).

Poco più di 6h26’ per l’altro equipaggio francese in gara con i colori della scuderia di Gorrevod: alla guida del Polaris #359, Ronald Basso e Julien Menard hanno completato il percorso che da Pisco ha accompagnato sino a San Juan de Marcona senza particolari difficoltà né sul fronte della  guida né nella navigazione. Dopo la seconda stage, Basso/Menard sono in 29^ posizione con un tempo totale di 8h03’53”.  Il Team Manager Marco Piana, navigato dallo svizzero Steven Griener ha tagliato il traguardo della tappa Pisco-San Juan de Marcona in 6h46’23” rimanendo sempre a disposizione dei 4 equipaggi Polaris come assistenza veloce.

Nella tappa di mercoledì 9 Gennaio i concorrenti della Dakar andranno da San Juan de Marcona sino ad Arequipa con un tracciato totale di 798 km di cui 467 di liason e 331 di settore selettivo alla scoperta delle dune d’Acari. Il primo a partire sarà Eric Abel (#341) alle 9:36 seguito da Santiago Creel (#362) allo start alle 9:40 e da Domzala/Marton (#376) alle 9:44. A concludere lo schieramento di Xtreme+ saranno Basso (#359) alle 9:48 e Piana (#380) alle 9:49.

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1^ tappa Xtreme+ alla Dakar 2019

Prima prova speciale della Dakar 2019 per gli equipaggi xtreme plus

Pisco (Perù) – Poco più di 80 km di speciale con dune di media altezza e passaggi fra oued hanno dato inizio alla 41esima edizione del rally Dakar che ha preso il via questa mattina, 7 Gennaio, dalla capitale Lima per raggiungere Pisco, località affacciata sull’Oceano Pacifico. Una tappa di 331 km totali (di cui 247 di liason) che ha permesso ai concorrenti di entrare nel vivo dell’avventura motoristica più blasonata al mondo che quest’anno si svolge interamente nel territorio del Perù con 10 tappe e 5 mila km (di cui 3 mila di SS). Con i colori ufficiali di CST Tires, i francesi Eric Abel e Christian Manez (#341) hanno tagliato il traguardo della prima speciale della Dakar 2019 con un tempo di 1h20’09”: “E’ stato un divertente allenamento in vista delle tappe più impegnative che prenderanno il via nei prossimi giorni – spiega Christian Manez – Negli 84 km di questa prima speciale abbiamo affrontato dune di media altezza, oued con sabbia e fondo pietroso e per finire un cordone di dune che ci ha portati sino alla linea di finish”.

Dopo aver conquistato il secondo piazzamento all’Abu Dhabi Desert Challenge dell’anno scorso, il driver polacco Maciej Domzala, navigato dal connazionale Rafal Marton, ha portato il Polaris RZR 1000 Turbo #376 alla fine di questa prova speciale staccando un crono di 1h39’29”.

Per Maciej la special stage di oggi è stata un ottimo test per prendere confidenza con il Polaris. Il debutto alla Dakar del messicano Santiago Garcia Creel, navigato dal polacco Szymon Gospodarczyk, ha visto il pilota del Polaris RZR #362 conquistare il secondo miglior tempo per la  scuderia francese di Gorrevod con 1h34’02”: “Mi sono divertito molto a guidare sulla sabbia e questa speciale è stata una buona prova per iniziare la Dakar – commenta Santiago – Le dune di oggi non sono state difficili ma sicuramente da domani i giochi si faranno più duri”.

Buona prova infine per l’equipaggio francese #359 composto da Ronald Basso e Julien Menard che ha concluso la SS in 1h37’18”, attardato al traguardo per via di una foratura che gli ha fatto purtroppo perdere una decina di minuti.  Poco più di 1h54’ di tempo per Marco Piana, navigato dallo svizzero Steven Griener, per concludere gli 84 km della prova speciale odierna rimanendo sempre a disposizione come assistenza veloce per i 4 Polaris RZR. Per domani, 8 Gennaio, il percorso della  Dakar 2019 prevede 211 km di liason e 342 di speciale: gli equipaggi partiranno da Pisco per raggiungere San Juan de Marcona. A partire per primi fra le fila di Xtreme+ saranno Abel/Manez alle 6:40 seguiti da Creel/Gospodarczyk alle 6:56 e da Basso/Menard alle 6:58. A concludere l’ordine di partenza del team francese, Domzala (7:00) e il team manager Piana (7:08:30).

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Ford vince il Tour de Corse Historique

Serge Cazaux, su Sierra Cosworth 4×4, si aggiudica la 18^ edizione del Tour de Corse Historique con un vantaggio di 2’10” su Didier Auriol. Al marchio Ford vanno i primi sei piazzamenti della generale VHC mentre a Porsche la top five della VHRS.

Alla fine la vittoria l’ha conquistata lui, Serge Cazaux, con la sua Ford Sierra Cosworth 4×4, firmando il podio della diciottesima edizione del Tour de Corse Historique, il prestigioso evento motoristico creato da José Andreani. Risultato a parte, a tenere tutti con il fiato sospeso è stata la straordinaria sfida che ha contrapposto per quattro giorni due celebri nomi di questa specialità motoristica: Cazaux e Auriol, da un lato il pilota originario di Dax, dall’altro quello di Montpellier. Entrambi francesi e grandi campioni, i due si sono affrontati sugli avvincenti percorsi della Corsica – cinque tappe con partenza e rientro su Porto-Vecchio passando per Bastia, Calvi e Ajaccio – con 340 km di prove cronometrate e 500 di trasferimento lungo gli asfalti di una delle più belle tappe del mondiale rally.

Un tracciato all’80% inedito con 17 speciali, di cui dieci completamente ridisegnate, che hanno permesso di percorrere in lungo e in largo quasi tutta quest’isola montuosa abbracciata dal Mediterraneo. Terra di una bellezza rara e selvaggia, la Corsica ha messo a dura prova equipaggi francesi, italiani, tedeschi, finlandesi, norvegesi, inglesi e anche argentini (Martin Sucari e Gustavo Pecoriff su Peugeot 205T16) riportando in auge una competizione che, unendo passato e presente, ha saputo ricreare il mito di un tempo.

115 i concorrenti della categoria VHC e 87 quelli in VHRS con un parco chiuso che ha accolto auto e piloti che hanno fatto la storia dell’automobilismo: un terzo dei partecipanti ha tagliato la linea di partenza alla guida di Porsche ma non sono mancate neppure Ford Escort Mk1 e Mk2, Lancia Stratos, Ford Sierra Cosworth, Alpine A110, Abarth 13, Renault 12 Gordini e Lancia Delta HF senza dimenticare alcune Morris Cooper e Cox 1303S.

Fra gli italiani al via: Silvio Perlino e Serena Giuliano su Opel Kadett GTE (#29); l’equipaggio femminile Luisa Zumelli e Paola Valmassoi (#68) su Porsche Carrera RS; Maurizio Elia e Corrado Ughetti su Ford Escort RS1600; Roberto Gorni con Angela Grasso su Fiat 124 Abarth Rally; Alessandro Olivieri su Ford Escort RS 2000; Giorgio Schon alla guida di una Porsche 911 SC; Eugenio Rossi, navigato da Michelle Perlino, su Lancia Flavia Coupé 1.8.   

Ad accogliere il via di questa edizione del TdCH, il 10 Ottobre, è stato Porto-Vecchio, suggestivo borgo del sud della Corsica con le mura della cittadella genovese del XVI° secolo. Dopo le verifiche tecniche e amministrative e lo shakedown della Palombaggia (4,10 km), lo start ufficiale ha visto i 202 equipaggi iscritti affrontare la prima tappa che da Porto-Vecchio ha raggiunto nel tardo pomeriggio Bastia con la chiesa a due torri di San Giovanni Battista, la cattedrale di Santa Maria e il palazzo del governatore, sede del museo di storia locale.

Gli asfalti del rally si sono poi diretti in direzione di Calvi, passando per il raggruppamento a La Porta, e infine ad Ajaccio con la spettacolare cronometrata di Notre-Dame-de-la-Serra, prima del rientro su Porto-Vecchio.

A infiammare gli animi del pubblico è stato anzitutto un grande Cazaux: “Sono molto contento del risultato ottenuto: abbiamo combattuto sin dalla prima cronometrata e la Cosworth si è comportata egregiamente – ha commentato soddisfatto sul podio finale – Non potevo sperare di meglio anche se fronteggiare Auriol è stato tutt’altro che semplice sia dal punto di vista competitivo che sul piano emozionale perché è un grande campione. E’ stato un bel rally con prove speciali fantastiche come Notre-Dame-de-la-Serra e La Porta che ci hanno permesso di guadagnare un buon vantaggio per il traguardo di Porto-Vecchio. Un grazie sincero va al mio navigatore Maxime Vilmot che ha fatto un eccellente lavoro e a tutto il team: questa vittoria è dedicata a loro”.

Nonostante nella terza tappa da Calvi a Ajaccio, il pilota della Ford #3, attuale leader del Campionato Europeo Storico, avesse già 1’52” di vantaggio sul “Lutin de Cévenol”, Auriol non ha certo abbandonato i suoi sogni di gloria a trent’anni dalla prima vittoria conquistata al Tour de Corse. Alla fine delle 4 prove speciali che da Ajaccio hanno infine riportato alla marina di Porto-Vecchio, la Cosworth 2 ruote motrici di Didier si è dovuta però accontentare di un secondo piazzamento nella J2 e nella generale del TdCH.

“E’ stata un’emozione incredibile, tanti ricordi si sono susseguiti dal 1988 a oggi e tornare qui al Tour de Corse per festeggiare i 30 anni dal primo podio è stato meraviglioso – ha raccontato Auriol – Stesso rally e soprattutto stessa vettura anche se il risultato finale non è stato il medesimo. Davvero bella la sfida con Cazaux anche se non ci è riuscito di strappargli il primo posto. Combattere con una quattro ruote motrici ci ha penalizzati non poco ma ciò che volevo più di ogni altra cosa era tornare a divertirmi alla guida su queste strade della Corsica ed è quello che ho fatto”.

 

Se Ford è stata protagonista assoluta della categoria VHC, Porsche lo è stata per la VHRS: al marchio tedesco di Zuffenhausen sono andati i primi 5 piazzamenti della generale con una bella vittoria assegnata a Christophe e Anne Baillet davanti agli italiani Giorgio Schon e Francesco Giammarino che sono stati autori di una gran bella prova. Il gentlemen driver di origini novaresi, da oltre 23 anni alla guida di splendide automobili sportive e storiche, ha dimostrato ancora una volta che la classe non è acqua portando in alto inostri colori.

E fra gli altri italiani a ben destreggiarsi in questa edizione del TdCH un particolare riconoscimento va anche a Eugenio Rossi e Michelle Perlino, su Lancia Flavia Coupé 1800, al sesto posto dell’assoluta VHRS.

www.tourdecorse-historique.fr

Classifica Tour de Corse Historique 2018 – VHC

  1. Cazaux-Vilmot (Ford Sierra Cosworth 4×4) 3h51’51”
  2. Auriol/Giraudet (Ford Sierra Cosworth) + 2’10”
  3. Jenot-Milosavljevic (Ford Mk2) + 4’42”
  4. Villa-Savignoni (Ford RS2000) + 6’39”
  5. Marchetti-Buresi (Ford Mk1) + 8’39”

Classifica Tour de Corse Historique 2018 – VHRS

  1. Baillet-Baillet (Porsche)
  2. Schon-Giammarino (Porsche)
  3. Euvrard-Paquier (Porsche)
  4. Maes-Pyck (Porsche)
  5. Figuière-Godin (Porsche)
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Testo e foto Sonja Vietto Ramus

 

Baja Portalegre 500: Xtreme Plus vince gara e coppa del mondo T3

Con la vittoria alla Baja Portalegre 500, Peña Campo & Tornabell Cordoba conquistano il titolo T3 nella Coppa del Mondo FIA 2018. Gonzalez/Minaudier e Knight/Watson completano il podio dell’ultima manche del mondiale.

Portalegre – Portogallo (27 Ottobre) – Xtreme+ è campione del mondo di T3. L’equipaggio spagnolo José Luis Peña Campo e Rafael Tornabell Cordoba, su Polaris RZR 1000, si è aggiudicato il podio della Baja Portalegre 500, ultima tappa della FIA World Cup Cross Country Rally 2018, conquistando così il titolo assoluto di T3.

Quella in terra portoghese è stata una sfida avvincente fra Polaris e Yamaha con Peña Campo e il suo rivale Santiago Navarro protagonisti di un’eccellente stagione motoristica. Per la prima volta dalla nascita della Coppa del Mondo di categoria T3, le sorti del campionato si sono decise nell’ultima prova speciale della tappa conclusiva in Portogallo premiando alla fine grinta e determinazione di Xtreme+ con un importante titolo mondiale, il quinto dopo quelli conseguiti nel 2013, 2014, 2016 e 2017.

“Non è stato affatto semplice ma anche per questo la soddisfazione è ancora più grande commenta il team manager Marco Piana –  I 18 minuti che Navarro aveva di vantaggio su Peña Campo si sono sciolti al sole nella SS4 quando il pilota della Yamaha è rimasto incastrato contro un albero. Con la tensione a mille, José Luis ha saputo però concludere alla perfezione la speciale senza prendere alcun rischio, tagliando il traguardo per primo e conquistando così  il titolo mondiale di T3. Una bella vittoria resa possibile dalla collaborazione di tutta la squadra, dai meccanici agli autisti, sino a chi lavora dalla sede in Francia: grazie a Sylvain, Renato, Gilles, Freddo, Enzo, Alexis, Jesus, Cédric, Manu, Alain e a tutti gli altri ragazzi. A Ana che si occupa della logistica e dell’organizzazione, indispensabile aiuto per Xtreme+. Un grazie di cuore a tutti. Ecco, questa è una di quelle vittorie che mi piacciono perché è il successo di una squadra che ci mette cuore e anima…”.

Dopo una lunga stagione sportiva – il 2018 ha visto 11 gare svolgersi in 11 paesi e 3 continenti diversi – Peña Campo e Tornabell Cordoba sono i primi spagnoli a diventare Campioni del Mondo Cross Country in categoria T3 (solo il connazionale Carlos Sainz aveva conquistato il titolo assoluto in passato). “Non so cosa dire, non ho parole – spiega un emozionato José Luis – E’ un trionfo dedicato a Rafa perché senza il suo aiuto e la sua professionalità non avremmo mai raggiunto questo obbiettivo; a tutto il team Xtreme+ che ha reso perfetto il Polaris ad ogni gara; a Marco Piana che ha creduto in me; a mia moglie Balby e alla mia famiglia e naturalmente agli sponsor per il loro prezioso aiuto”.

Se l’equipaggio spagnolo ha riportato un brillante risultato anche gli altri due Polaris RZR 1000 in gara alla Baja Portalegre 500 non sono stati certo da meno. Vincent Gonzalez, navigato da Loic Minaudier, ha tagliato il traguardo della manche portoghese classificandosi al secondo posto e aggiudicandosi il terzo podio assoluto nella Coppa del Mondo T3. In questa stagione il pilota svizzero non ha solo dimostrato di possedere ottime doti da driver ma si è rivelato anche “il” perfetto compagno di squadra aiutando Peña Campo nella sua corsa al titolo mondiale. Senza dimenticare che è stato proprio Gonzalez ad aiutare Navarro quando con la sua Yamaha è uscito di pista nella SS4.

Questa 32^ edizione della Baja Portalegre 500 ha visto infine un altro equipaggio di Xtreme+ conquistare il podio: i britannici Graham Knight e David Watson si sono infatti classificati terzi dietro ai compagni di squadra Peña Campo e Gonzalez. Alla guida del loro Razor 1000 in alcune manche del 2018 per acquisire maggiore confidenza con il veicolo, Graham e David sono stati altrettanto indispensabili alla vittoria del pilota spagnolo e di tutto il team per l’allegria e il buonumore portati sempre con loro.

Prossimi impegni? “Dopo questa bella vittoria ci prepariamo ora per la Dakar in Perù dove Xtreme+ sarà presente con alcuni equipaggi – conclude Marco Piana, in gara alla Baja Portalegre 500 con Sébastien DelaunayFaremo del nostro meglio: d’altronde dopo un anno indimenticabile come questo non si può fare diversamente!”.

Xtreme+ ringrazia per il prezioso supporto: Polaris Europa e Francia con Manu Péan e Rodrigo Lourenco per la fornitura dei ricambi originali; CST per gli pneumatici estremamente performanti e robusti che hanno permesso ottimi risultati su ogni tipologia di terreno; Motul per i prodotti lubrificanti; Galfer con dischi e pastiglie per frenate in assoluta sicurezza; Reiger Suspensions, con Henk Helleger, per l’indispensabile assistenza nell’assetto; Kutvek Kitgraphik per la realizzazione delle grafiche dei Polaris; Rouge Fusion per la fornitura di scarichi da competizione su misura; Lortec per la messa a punto del motore; Alves Torino, con Gabriele, Ezio e Sandro, per la realizzazione dei telai e lo sviluppo dei Polaris 1000; Maxiracing Component di Torino con Elvio per gli accessori in fibra, carbonio e kevlar.

 

Ufficio Stampa Team Xtreme Plus – Sonja Vietto Ramus  sonja.vietto@gmail.com + 39 333.3612248

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Xtreme Plus alla Baja Portalegre 500

Peña Campos/Tornabell Cordoba in pista per difendere la leadership di T3. Fra lo schieramento Xtreme+: Gonzalez/Minaudier, Knight/Watson e Piana/Delaunay. Start il 25 Ottobre nella cittadina di Portalegre.

Gorrevod – Francia (23 Ottobre) – Dopo gli ottimi risultati conquistati al Rallye du Maroc di inizio Ottobre, Xtreme+ scende nuovamente in campo per affrontare i tracciati portoghesi della Baja Portalegre 500 dove lo spagnolo José Luis Peña Campos cercherà di aggiudicarsi la Coppa del Mondo di T3 alla guida del suo Polaris RZR 1000.

Organizzata da José Megre (la prima edizione risale al 1987), questa gara di cross country rally vedrà ai nastri di partenza della sua 32^ edizione ben 4 equipaggi del Team Xtreme Plus.

Con il numero #613, gli spagnoli Peña Campos e Tornabell Cordoba, attualmente al comando della classifica T3 con 4 punti di vantaggio su Santiago Navarro: eccellenti protagonisti della stagione motoristica 2018 con primi e secondi piazzamenti in tutte le manche, pilota e co-pilota faranno l’impossibile per mantenere la leadership del campionato T3. La sfida con il connazionale Navarro, su Yamaha, si preannuncia dunque avvincente sin dai primi chilometri di gara.

Reduce dal terzo posto assoluto in T3 al Rallye du Maroc, Vincent Gonzalez sarà presente allo start della manche portoghese, navigato in quest’occasione dal francese Loic Minaudier; il loro Polaris #617 sarà inoltre di valido sostegno per Peña Campos come già nella gara svoltasi in Marocco. In pista per acquisire maggiore confidenza con il Razor 1000 ma anche per “divertirsi” sui suggestivi tracciati nei dintorni della cittadina di Portalegre, nell’Alto Alentejo, gli inglesi Graham Knight e David Watson (#621) che in Marocco hanno tagliato il traguardo della loro prima vera competizione motoristica.

Il team manager Marco Piana, con il co-driver Sébastien Delaunay, completerà lo schieramento Xtreme+ presentandosi alla linea di partenza della Baja Portalegre 500 con un Polaris RZR 1000 e il numero di gara #649. Obiettivo: dare supporto allo spagnolo José Luis.

“Quella in Portogallo sarà la sfida più avvincente della stagione visto che fra il primo e il secondo classificato della generale provvisoria di T3 (Peña Campos e Santiago Navarro, ndr) ci sono solo 4 punti di distacco – commenta Piana – Il nostro equipaggio farà del suo meglio per conquistare l’ambito titolo e gli altri iscritti Xtreme+ daranno il loro prezioso aiuto. Sui terreni del Portogallo gli pneumatici faranno sicuramente la differenza: le coperture CST che equipaggiano i nostri mezzi hanno sempre dimostrato grande robustezza e affidabilità rendendo la guida dei Polaris più confortevole e performante”.

Programma Baja Portalegre 500:

25 Ottobre: Verifiche tecniche e amministrative – Cerimonia di partenza (Jardim do Tarro/Portalegre)

26 Ottobre: prove speciali

27 Ottobre: prove speciali – Podio e premiazione

 

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Test a Merzouga per il Team Xtreme Plus

I francesi Eric Abel e Christian Manez (equipaggio ufficiale CST – Xtreme Plus) hanno testato il Polaris RZR XP Turbo S sulle dune marocchine di Merzouga

Merzouga (Marocco) – Trasferta in quel del Marocco per il Team Xtreme Plus che ha raggiunto l’oasi di Merzouga, nel Sahara marocchino al confine con l’Algeria, per effettuare gli ultimi test ai Polaris RZR in vista dei prossimi importanti impegni motoristici che lo vedranno allo start della Baja Portalegre (Portogallo) e della Dakar.

Una sessione di test tecnici per verificare performance e affidabilità degli SSV del brand americano costruiti negli ateliers francesi di Gorrevod, nei pressi di Mâcon, dagli esperti meccanici di Xtreme Plus. Il Factory Team di Marco Piana, pilota e team manager, è fra l’altro l’unico in assoluto a essere riconosciuto e supportato da Polaris USA e Europa per la professionalità e la qualità nella preparazione degli RZR destinati al Cross Country Rally.

A mettere alla prova l’RZR XP Turbo S è stato il francese Eric Abel navigato dal co-driver Christian Manez. Vincitore fra i debuttanti al Merzouga Rally 2018, il pilota di Perpignan si è aggiudicato l’iscrizione gratuita alla prossima Dakar. “Sono stato davvero impressionato dalla potenza di questo Polaris: il motore sprigiona 197 hp che spingono con grinta sulle dune – spiega Eric Abel – La preparazione del mezzo è eccellente: su sterrati e piste dissestate gli pneumatici CST si sono dimostrati fantastici perché permettono di passare dalla sabbia più soffice al terreno impervio alla stessa pressione senza dover perdere tempo prezioso nel gonfiaggio e sgonfiaggio. Le sospensioni Reiger sono assolutamente divertenti e anche sui tracciati più impegnativi ti danno la possibilità di andare veloce ma in totale sicurezza. Non ho mai guidato un veicolo così performante e ne sono davvero entusiasta. All’ultima Dakar il Polaris Turbo di Xtreme Plus ha vinto 6 tappe e si è ben comportato in tutte le speciali sulla sabbia. Questo è ancora meglio…è una vera macchina da gara. Ci sarà da divertirsi!”.

Test superato a pieni voti dunque per l’RZR Turbo S. “E’ un piacere avere Eric e Christian fra le fila di Xtreme Plus come equipaggio ufficiale CST: nonostante non sia un professionista, Eric ha grande esperienza con i rally e gli SSV – commenta il team manager Marco PianaSiamo orgogliosi che ci abbia scelto come assistenza per la Dakar e faremo del nostro meglio perché possa raggiungere il traguardo finale. Nei 4 giorni di test sulle dune di Merzouga ha acquisito grande destrezza alla guida di questo Polaris dimostrando di saper essere anche molto veloce”.

Le dune di Merzouga sono state anche perfetto terreno di prova per tre degli equipaggi che nei prossimi giorni saranno allo start del Rallye du Maroc. Il messicano Santiago Creel Garza Rios, navigato dal polacco Szymon Gospodarczyk, ha portato il Polaris Turbo (che sarà schierato in categoria SSV) fra la sabbia del deserto marocchino per mettere a punto le ultime migliorie apportate al veicolo e prendere confidenza con il mezzo.

Attuali leader di T3 nella Coppa del Mondo con 208 punti in classifica generale, gli spagnoli José Luis Peña Campos e Rafael Tornabell Cordoba hanno raggiunto il Team Xtreme Plus in occasione di questo test prima di schierarsi ai nastri di partenza della penultima tappa della FIA World Cup for Cross-Country Rallies 2018 in Marocco. Seppur vincitore dell’Abu Dhabi Desert Challenge di quest’anno, Peña Campos ha voluto acquisire ancora maggiora esperienza nella guida su sabbia testando le performance dell’RZR 1000.

Ad unirsi ai test pre Rallye du Maroc sono stati anche gli inglesi Graham Knight e David Watson, sempre su Polaris RZR 1000 T3. Dopo essersi aggiudicati la Dubai International Baja 2018, pilota e co-pilota saranno al via di questo nuovo rally-raid targato David Castera. Lo schieramento Xtreme Plus al rally-raid in Marocco sarà completato dall’equipaggio svizzero-francese con Vincent Gonzalez e Stephane Duple, anch’essi su RZR 1000 (T3). A fornire l’assistenza veloce in pista sarà infine Marco Piana, pilota e team manager di XT+, navigato dall’inglese Steven Griener su Toyota Land Cruiser.

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Testo Sonja Vietto Ramus

Foto Xtreme Plus

Turkmen Desert Race: nel Deserto del Karakum

Nani Roma (Mini) e Siarhei Viazovich (Maz) hanno conquistato la vittoria alla prima edizione della Turkmen Desert Race, il nuovo rally-raid targato Schlesser & Metge ospitato dall’11 al 15 Settembre nel deserto del Turkmenistan.

Turkmenbashi, costa del Mar Caspio. A salire sul gradino più alto del podio di questa nuova avventura off-road in terra turkmena è stato lui, il due volte vincitore della Dakar (in moto prima e in auto poi). Rispolverati tuta, guanti e casco dopo l’incidente di gennaio in Sudamerica, Nani Roma ha portato al successo la Mini #200 del team X-Raid John Cooper Works Rally aggiudicandosi la prima edizione della Turkmen Desert Race. Navigato da Alex Haro Bravo, il driver di Barcellona ha tagliato il traguardo finale in 13h46’39” davanti al ceco Miroslav Zapletal, su Hummer, secondo al finish con un ritardo di quasi 1 ora e 10 minuti. Terzo piazzamento nella generale per il Maz T4 di Siarhei Viazovich, in cabina con Haranin e Zhyhulin, che si è anche aggiudicato la vittoria assoluta nella categoria truck. Organizzato da Jean-Luis Schlesser e René Metge, questo rally-raid ha visto ai nastri di partenza 83 equipaggi (in 59 hanno tagliato il traguardo finale) provenienti da Europa e Asia: per loro, nei mesi scorsi gli organizzatori hanno tracciato più di 1600 chilometri da percorrere in 5 tappe, da est a ovest, attraverso il vasto deserto del Karakum fra dune, canyon, paesaggi lunari e montagne dai bizzarri scherzi cromatici. Qui, dove auto, camion e SSV hanno solcato con i loro pneumatici un terreno di 5 mila anni di storia, fra fortezze e caravanserragli crocevia lungo la Via della Seta, anche l’Italia si è presentata allo start. Tre i portacolori: Stefano Marrini e Roberto Musi (Toyota #233) schierati in T2, Dario e Aldo De Lorenzo (Proto #214) in T1 e Agostino Rizzardi e Luca Ornati (Porsche #209) in categoria OP. Nella classifica generale il miglior posizionamento è andato ai gemelli De Lorenzo, 56imi assoluti e venticinquesimi fra i veicoli modificati, al finish in 43h e 13 minuti. Ecco come è andata questa cinque giorni con partenza da Amul, a due passi dal confine con l’Uzbekisthan, e arrivo a Hazar, nei pressi di Turkmenbashi, con tre tappe di sabbia e dune e due speciali più scorrevoli.

Nani Roma e Dmitry Sotnikov si aggiudicano la prima tappa

Una boucle cronometrata di 9 km ha dato il via ufficiale al rally decretando l’ordine di partenza della prima speciale da Amul a Ikiuzak Plain. Ad attendere i partecipanti, un tracciato sabbioso con 247 km di prova selettiva che ha richiesto anche un’attenta navigazione in direzione del deserto del Karakum, una vasta zona arida dell’Asia Centrale che occupa i ¾ del Turkmenistan. La sabbia soffice dovuta all’elevata temperatura ha creato sin dall’inizio qualche problema, soprattutto legati agli elevati consumi di carburante, costringendo molti piloti a dosare il pedale dell’acceleratore. La vittoria di giornata, grazie a grinta e grande esperienza, è andata al catalano Nani Roma, il più veloce (meno di 4 ore) a tagliare il traguardo nonostante una foratura che gli ha fatto perdere tempo prezioso. “Il prologo è stato divertente mentre la prima speciale si è rivelata piuttosto difficile dall’inizio per via della sabbia molle – ha commentato Roma – Poi però abbiamo preso il ritmo e siamo riusciti a superare anche l’Hummer di Zapletal che era partito davanti a noi”. Al secondo posto un’altra Mini, quella dell’equipaggio turkmeno Annamammedow e Akmyradow (con un ritardo di circa 8 minuti su Roma) mentre terzo di giornata è stato il britannico Harry Hunt su Peugeot 3008 DKR Maxi. Il driver del team PH-Sport è stato attardato da una foratura nei primi chilometri del percorso: la scelta del luogo dove sostituire lo pneumatico non è stata però delle più fortunate perché la sabbia soffice ha costretto l’equipaggio a perdere ulteriore tempo utilizzando le piastre prima di poter ripartire. Buona manche anche per il francese Mathieu Serradori alla guida del buggy LCR30, giunto quarto di giornata, anche se costretto a rallentare dopo i primi 50 km per un eccessivo consumo di carburante. Fra i camion, miglior crono per Dmitry Sotnikov (Kamaz-Master Team) mentre fra gli SSV la vittoria è andata al Can-Am di Thierry Pitavy e Gilles Colombet.

La Peugeot di Hunt vince la seconda SS, il Kamaz di Mardeev s’impone fra i truck

Partiti alle 8 di mattina dal bivacco di Ikiuzak Plain, i concorrenti hanno affrontato 161 km di liason prima di raggiungere lo start della speciale giornaliera: un lungo tratto di asfalto dunque ha preceduto il tracciato di gara, sabbioso ma più veloce rispetto a quello di ieri. Solo 55 i veicoli allo start di questa seconda giornata dopo i ritiri della vigilia (fra cui due auto andate in fiamme) e qualche equipaggio ancora out alle prese con interventi di ripristino sui veicoli. Panorami del tutto atipici e variegati hanno accompagnato i 231 km del settore selettivo odierno fra piste rapide e giacimenti di gas (il Turkmenistan ne è ricco) prima di raggiungere la “porta dell’inferno” a Darwaza, un cratere di 60 metri di profondità da cui fuoriescono fiamme rosso fuoco da oltre 40 anni. Con un vantaggio di 2 minuti e 39 secondi sulla Mini di Roma, la Peugeot di Hunt ha conquistato il podio di giornata dopo aver doppiato lo spagnolo: nonostante qualche difficoltà per il guasto agli strumenti di navigazione e un problema alla pompa del carburante, il britannico navigato per la prima volta dall’olandese Wouter Rosegaar è salito sul gradino più alto del podio. Al terzo posto la Mini #100 al finish davanti all’Hummer di Zapletal. Noie meccaniche invece per Serradori attardato di oltre 1 ora prima di poter ripartire con il suo buggy. In T4 il podio di giornata è andato a Airat Mardeev #400, su Kamaz; il Can-Am dei francesi Pitavy-Colombet è stato ancora il più rapido mentre il primo veicolo in classe T2 di questa seconda tappa è stato il Toyota guidato dalla giovane Yulia Migunova.

A Roma e Mardeev la terza tappa

Poco meno di 240 km di speciale per la terza tappa della Turkmen Desert Race che ha offerto piste rapide ma sinuose, laghi in secca e un piccolo erg sabbioso prima di portare i concorrenti in direzione delle alture del lago del Karakum. Per alcuni piloti, Nani Roma in primis, la terza SS è stata piuttosto semplice: il catalano ha infatti potuto contare sul suo navigatore che gli ha indicato perfettamente le tracce da seguire. Problemi invece per Harry Hunt fermo in panne al km 105 e costretto addirittura a raggiungere il traguardo sul camion balai. Secondo piazzamento di giornata per il russo Mardeev che ha piazzato il suo Kamaz dietro a Roma con un ritardo di 17 minuti e 28 secondi. Dietro ancora, il ceco Zapletal, su Hummer, che ha approfittato di ritardi e noie meccaniche di altri equipaggi fra cui quelle della Mini del turkmeno Annamammedow protagonista di un rocambolesco fuori pista con cappottamento (per fortuna senza conseguenze). In T2, il miglior tempo lo ha fatto registrare il Nissan dei kazakhi Kiril Chernenkov e Alexey Mun. Fra gli SSV ottimo risultato per il Can-Am guidato da Jean-Claude Ruffier, 79enne pilota navigato da Jérome Bos. “E’ stata una speciale divertente con passaggi rapidi e tante dune affrontate senza grossi problemi dal nostro Can-Am. Abbiamo seguito il roadbook alla lettera e siamo contenti di essere arrivati primi fra gli SSV oggi” – ha spiegato Ruffier. Chapeau!

Hunt vince la quarta tappa, Roma comanda la generale

La quarta tappa del rally è iniziata con cinquanta km di asfalto per raggiungere lo start della prova speciale: un settore selettivo di 245 km con piste rapide in direzione dell’Uzbekisthan è stato scenario di questa penultima giornata di gara, impegnativa soprattutto per gli SSV costretti a prestare la massima attenzione per non finire in tratti con solchi profondi. Nonostante l’abbandono sulla speciale del giorno precedente, Hunt, partito oggi 11°, ha recuperato terreno mangiando la polvere degli avversari sino a doppiare auto e camion, aggiudicandosi alla fine la vittoria di tappa in poco più di 2 ore e 15 minuti. “E’ stata una buona speciale anche se verso la fine abbiamo forato. La navigazione non era affatto semplice perché si rischiava spesso di prendere la traccia sbagliata ma Wouter ancora una volta se l’è cavata molto bene!” – ha commentato Hunt. Dietro al britannico di 2 minuti e 22 secondi, Roma ha gestito alla perfezione la sua giornata di gara tagliando il traguardo per secondo ma conservando il primo posto nella generale provvisoria con un buon margine sugli avversari. Al terzo posto di questa penultima manche si è piazzato il Maz del bulgaro Siarhei Viazovich che ha attraversato la linea d’arrivo a 4 minuti da Hunt. Partiti dodicesimi, Serradori e Lurquin hanno concluso la speciale al 4° piazzamento anche se, spesso, la polvere sollevata dai camion davanti ha costretto il pilota alla guida del buggy MCM a fermarsi per ritrovare la visibilità. In categoria SSV il più veloce è stato il Can-Am di Hervé Diers e Alain Brousse mentre in T2 (veicoli di serie) sono stati ancora i kazakhi Chernenkov e Mun su Nissan a conquistare il miglior crono.

Hunt e Roma, gioco a due; Viazovich primo fra i camion

Piste sinuose e a tratti rapide per il quinto settore selettivo di questa edizione del rally: ai piloti sono toccati tole ondulée, woops e persino qualche tratto di trial. A partire dai primi km – 234 quelli in programma da Gamyshlyja Plain a Turkmenbashi – i leader della classifica hanno dato spettacolo sfrecciando veloci sul percorso e sollevando nuvoloni di polvere. I primi tre equipaggi in classifica si sono sorvegliati l’un l’altro mentre altri concorrenti sono stati attardati al finish cercando la pista giusta da seguire. Hunt e Roma hanno tagliato il traguardo con un distacco di 2 minuti e 53 secondi (prima il britannico, poi il catalano), davanti a Serradori/Lurquin a + 5 minuti e 57 secondi dalla Peugeot #205. Fra i camion, il bulgaro del Maz-Sport Rally, Viazovich, ha conquistato la vittoria di giornata davanti a Mardeev e Sotnikov (entrambi su Kamaz). Pitavy/Colomet sono stati ancora una volta gli autori del best lap a bordo del loro Can-Am mentre i turkmeni Hommadov/Annaberdiyev, su Toyota, hanno portato il loro Toyota T2 sul gradino più alto del podio di giornata.

 

Classifica Turkmen Desert Race 2018

  1. #200 Nani Roma/Alex Haro Bravo – Spagna – Mini – T1 – 13h46’39”
  2. #201 Miroslav Zapletal/Marek Sykora – Repubblica Ceca – Hummer – T1 – + 01h08’47”
  3. #401 Siarhei Viazovich/Pavel Haranin/Andrei Zhyhulin – Bielorussia – Maz – T4 – +01h27’38”
  4. #100 Hojaguly Annamammedow/Gaygysyz Akmyradow – Turkmenistan – Mini – T1 -+01h43’54”
  5. #400 Airat Mardeev/Dmitrii Svistunov/Akhmet Galiautdinov – Russia – Kamaz – T4 -+01h48’17”
  6. #402 Dmitry Sotnikov/Ruslan Akhmadeev/Ilgiz Akhmetzianov – Russia – Kamaz – T4 – +01h48’17”
  7. #202 Denis Krotov/Dmytro Tsyro – Russia – Bmw – T1 – +02h02’47”
  8. #403 Aliaksei Vishneuski/Maksim Novikau/Andrei Neviarovich – Bielorussia – Maz – T4 – +02h16’17”
  9. #218 Vincent Thijs/Tom De Leeuw – Belgio – Toyota – T1 – +02h23’29”
  10. #208 Balazs Szalay/Laszlo Bunkoczi – Ungheria – Opel – +03h29’04”
  1. #214 Dario De Lorenzo/Aldo De Lorenzo – Italia – Proto – T1 – +29h26’21”
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Foto Jorge Cunha