Elaborazione 4×4 Suzuki SJ413

Performante, grintoso ed estremamente maneggevole. Come a dire: nato per l’off road. Equipaggiato ed allestito in versione pick up dal bolognese Lorenzo Menetti, da tre anni proprietario/preparatore di questo SJ413, il 3 porte di casa Suzuki si è dimostrato così a suo agio su tracciati hard e piste sterrate tanto da partecipare ad una gara del Campionato Italiano Trial 2010 organizzato dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Un esordio di tutto rispetto quello nella stagione sportiva in corso che ha convinto Menetti a migliorare alcuni dei punti deboli (ben pochi a dire la verità!) dell’SJ per poter così partecipare a tutto il campionato motoristico – specialità trial – nel 2011. Con i 90 cavalli erogati dal motore 1.6 derivato da un Vitara 8 valvole a iniezione (con cui è stato sostituito il 1.3 a carburatore originale), questo Suzuki ha guadagnato in potenza grazie anche ad alcuni altri accorgimenti tecnici fra cui l’installazione, al posto di quello di serie, di un filtro sportivo in carbonio ad alto rendimento che ne migliora decisamente l’accelerazione. Assettato con ammortizzatori Zanfi (stessa azienda che ha fornito albero di trasmissione, kit shacle-reverse, slitta para riduttore, bloccaggio differenziale permanente….), per il tre porte Suzuki il preparatore ha scelto accessori e ricambi delle migliori aziende italiane e straniere fra cui Old Man Emu (per le balestre), Traction 4×4 (giunti omocinetici a 26 cave), ARB (blocco), DG Tuning (body lift) e Raptor che si è occupata principalmente della costruzione del roll bar in acciaio tubolare. Difetti e pregi dell’SJ? “Sicuramente il poco sterzo dovuto ai giunti omocinetici maggiorati che in fase di sterzata toccano la sede del ponte oltre al blocco del differenziale posteriore permanente che crea qualche difficoltà nelle manovre strette soprattutto quando ci si trova in contro pendenza – spiega Menetti – Fra i pregi invece l’assetto morbido che, legato alla leggerezza del Suzuki, fa sì che nei passaggi off road l’SJ sia molto performante a discapito invece della guidabilità su strada che risulta più instabile. Anche l’adozione del nuovo motore 1.6 ha migliorato e non poco le prestazioni di questo 4×4 sia in termini di potenza che di linearità di erogazione dovuti all’iniezione con un aumento della coppia anche ai bassi regimi”. Come ogni fuoristrada che si rispetti, anche questo pick up made in Japan è in costante evoluzione tant’è che sono già in programma interventi di miglioria come spiega il proprietario: “Sono in preparazione dei nuovi ponti di derivazione Samurai, più lunghi rispetto agli attuali di 8 cm, su cui verranno apportate alcune modifiche. Al posteriore, rinforzato, sarà abbinato un sistema traente di semiassi che, abbinati a nuovi supporti ruota, permetteranno di montare mozzi anteriori con specifici dischi freni e pinze. A completare il retrotreno ci sarà la sostituzione del blocco fisso con uno pneumatico di casa ARB. Si andrà poi a modificare il ponte anteriore lavorando all’interno delle sedi dei giunti omocinetici per risolvere gli attuali problemi di sterzata risaldando anche gli attacchi del ponte con un’inclinazione diversa rispetto a quella attuale”. Ecco in dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sulla preparazione di questo passo corto di casa Suzuki con verve corsaiola.

Motore da 90 cavalli e trasmissione rinforzata 

Sull’SJ del 1989 motorizzato di serie 1.3 cc, 8 valvole a carburatore, il preparatore ha scelto di installare un più performante propulsore 1.6 cc ad iniezione di derivazione Vitara che permette ora al 4×4 di casa Suzuki di erogare una potenza di 90 cavalli: al nuovo motore sono state inoltre abbinate centralina originale e cablaggio elettrico del Vitara stesso adattati e modificati “ad hoc” per il 413. Per garantire un maggiore incremento di potenza, il filtro aria originale del Suzuki è stato sostituito con uno di marca BMC, a cono intubato, realizzato in carbonio e completo di manicotti siliconici: lavabile e ad alto rendimento, questo filtro sportivo grazie alle sue caratteristiche tecniche è particolarmente adatto su 4×4 che richiedono migliorie in fase di accelerazione. Si è poi provveduto a spostare l’impianto di aspirazione, alloggiato originariamente nel vano motore, all’interno dell’abitacolo del tre porte. Visto l’utilizzo decisamente racing di questo SJ si è optato per l’adozione di una frizione sinterizzata e con spingidisco rinforzato distribuita dalla Centerforce. Il cambio è rimasto invece quello originale mentre il riduttore, equipaggiato con il kit di ingranaggi delle super ridotte 4.16:1 della Traction 4×4, è stato rinforzato esternamente grazie all’istallazione di una slitta by Zanfi.it, fornita di appositi supporti, per proteggerlo dagli urti. Per permettere l’alloggiamento della piastra para colpi è stato necessario modificare artigianalmente il tamburo del freno a mano che nell’SJ è collocato di serie in uscita dal riduttore. Di costruzione “home made” la flangia di accoppiamento motore-cambio. Fra gli altri interventi realizzati sull’SJ413, l’aggiunta dell’idroguida realizzata combinando e adattando fra loro alcuni componenti ad iniziare dalla scatola guida derivata da una Opel Omega (decisamente più robusta rispetto a quella del Vitara) a cui è stata modificata su misura la pitman-arm mentre per la pompa dell’olio se n’è scelta una sempre di derivazione Vitara. Per ottimizzare l’uscita dei gas di scarico si è infine provveduto a ricostruire totalmente l’impianto utilizzando un collettore della Calmini 4-2-1 completo di scarico di costruzione artigianale con tubazione diametro 40 mm e silenziatore centrale con uscita lato guida preso da un Land Rover Defender. Per il reparto trasmissione, se l’albero posteriore è rimasto originale, sull’anteriore si è deciso invece di intervenire scegliendo di installarne uno rinforzato e con maggiore corsa prodotta dalla Zanfi, più lungo di 4 cm rispetto a quello in dotazione di serie.

Allestimento interno ed esterno 

Essenziale ma decisamente racing l’interno di questo tre porte di casa Suzuki che si presenta con un cruscotto completamente modificato con l’adozione, anche in questo caso, del gruppo strumentazione di derivazione Vitara così come per l’impianto elettrico su cui si è intervenuti integrando le parti mancanti con altre costruite artigianalmente su misura. Al centro della plancia, su di un supporto in alluminio spessore 2 mm, ci sono i comandi on/off per azionare compressore e bloccaggio differenziale posteriore ARB. A completare la strumentazione non mancano l’indispensabile ricetrasmittente CB con antenna (fissata all’apposito supporto posizionato sullo sportello posteriore del pick up) e l’impianto stereo marca Sony con casse laterali. I sedili sportivi anteriori sono dei Simoni Racing con schienale regolabile, montati sulle guide scorrevoli in dotazione modificate con alcuni componenti home made mentre i posteriori sono stati completamente eliminati. A 4 punti le cinture della Sparco fissate anteriormente agli attacchi originali dell’SJ413 e posteriormente direttamente alla scocca tramite fazzoletti di lamiera rinforzati. In sostituzione del volante di serie se n’è scelto uno a calice in pelle nera con inserti in alluminio, con diametro inferiore rispetto a quello originale: tutto Simoni Racing con mozzo e copri mozzo by Sparco. Per la pedaliera il preparatore ha scelto un kit Lampa modello “Imola” in lega di alluminio con inserti interni in gomma antiscivolo. Particolare attenzione è stata poi dedicata alle dotazioni di sicurezza che hanno portato all’installazione di un robusto roll bar interno di fabbricazione Raptor: la struttura tubolare, con diametro 50 mm, vincolata alla scocca con 6 punti di ancoraggio ulteriormente rinforzati con supporti in lamiera, è stata completata con l’aggiunta, sopra i sedili anteriori, di una piastra in alluminio (spessore 3 mm) a garanzia di una maggiore protezione per pilota e co pilota in caso di ribaltamento nell’off road più estremo. La scocca, fissata al telaio con un body lift di 5 cm della DG Tuning, ha subito un profondo intervento di restauro: completamente sverniciata all’interno, ha visto la sostituzione di tutte le parti in lamiera arrugginite per poi essere completata con uno strato di vernice antiruggine e uno di vetroresina. All’anteriore è stato installato un paraurti (sempre by Raptor) sagomato realizzato con elementi tubolari di diametro 75 mm completo di verricello, in questo caso un Mile Maker 9000 lb con cavo in acciaio da 30 metri e rulliera guida cavo. Sostituito anche il paraurti posteriore che ora si presenta con un robusto tubolare dalla linea essenziale realizzato artigianalmente con diametro 75 mm.

Sospensioni, sottoscocca e sterzo 

Il reparto sospensioni è quello che, assieme al sottoscocca, ha subito la trasformazione più radicale e che di conseguenza caratterizza maggiormente questo SJ. Sia all’anteriore che al posteriore il preparatore ha scelto degli ammortizzatori + 3 pollici della Zanfi: bitubo olio e gas, hanno fermo interno di ritorno in gomma e sono completamente revisionabili. Al retrotreno è stato installato un kit shacle-reverse (sempre by Zanfi) che ha permesso di spostare l’alloggiamento del biscottino nella parte posteriore della balestra stessa: grazie all’interasse maggiorato dei fori di supporto, specifico di questo kit, è stato possibile adottare per l’SJ413 delle balestre posteriori più lunghe di 6 cm rispetto a quelle originali. Sia l’anteriore che il posteriore monta delle Old Man Emu + 5 cm a 6 fogli abbinate a biscottini boomerang + 60 mm, necessari questi ultimi per ripristinare il corretto angolo di lavoro delle balestre maggiorate. Fra ponte e balestra è stata poi inserita una piastrina in alluminio realizzata artigianalmente per spostare il ponte anteriore in avanti di circa 3 cm (assicurando così un avanzamento totale di 6 cm) che, oltre ad evitare che il pneumatico vada a toccare il passaruota durante i twist, migliora anche notevolmente l’angolo di attacco del Suzuki. Per correggere il riposizionamento del ponte sono state sostituite le slitte originali a cui sono fissati gli ammortizzatori scegliendo uno specifico kit by Zanfi. Sul ponte anteriore si è intervenuti infine con l’installazione di un blocco del differenziale ARB a 26 cave a cui sono stati abbinati semiassi e giunti omocinetici rinforzati a 26 cave della Traction 4×4 in sostituzione degli originali. Per il ponte posteriore si è invece optato per un bloccaggio differenziale permanente (Zanfi) realizzato con trattamento termico. A completare l’assetto sono delle performanti Trial Extreme della Lerma Gomme nella misura 235/75 R15 montate su cerchi in acciaio. In alternativa il preparatore sceglie delle Supercross by Tagom 7.00 R16. Modifiche infine anche per il reparto sterzo dove le barre in dotazione di serie sono state sostituite con altre rinforzate in acciaio e con giunti ingrassabili.

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Elaborazione 4×4 Daihatsu Rocky 2.8 F70

Look sobrio ma verve decisamente corsaiola per la Daihatsu Rocky motorizzata 2.8 in gara nel Campionato Italiano Cross Country Rally 2010 con i colori della scuderia modenese “Tuareg Team 4×4” di Andrea Debbi, pilota e team manager con la passione, neanche a dirlo, della meccanica e delle quattro ruote. Di fabbricazione giapponese, questo performante modello F70 del 1988 con alimentazione a gasolio e 150 cavalli di potenza (contro gli 80 in dotazione di serie), è sceso in pista sui tracciati dell’Italian Baja di Pordenone per la prima ufficiale dell’equipaggio Chiara Zoppellaro e Lidia Gecchele, pilota e navigatrice del “Pink 4×4 Italia”, che ha conquistato un prestigioso 3° piazzamento nella categoria TH tra i fuoristrada di scaduta omologazione. Allestito ed elaborato nell’officina “Centro Tecnauto” di Maranello (via Dino Ferrari, 65 tel. 0536.945414 in**@te***.it), fra le migliori nella preparazione di 4×4 con assetti da competizione, il Rocky è stato protagonista di un restyling a 360 gradi che ne ha migliorato performance ed affidabilità tanto da renderlo uno dei fuoristrada in lizza per la conquista del podio del gruppo TH. Dopo la gara di Pordenone, il 2.8 è tornato a percorrere i tracciati tout terrain del Campionato Italiano nella manche di Parma dove alla guida del 4×4 si è cimentato Debbi affiancato nella navigazione da Chiara Zoppellaro. Risultato: un 1° piazzamento assoluto in TH grazie ad una gara guidata con una tattica al limite della perfezione in ogni sua prova speciale. Merito del pilota, sui campi off road dal 1985 con l’esordio nella terza edizione della Transappenninica con un Toyota Land Cruiser, ma anche del Rocky perfettamente a suo agio su ogni terreno di gara, dai campionati trial a quello del Trofeo Nord Italia sino ad approdare alla massima serie fuoristradistica organizzata dell’Aci Csai. “Fra i tanti 4×4 guidati a livello agonistico, quello a cui sono più affezionato è sicuramente il Rocky che mi ha permesso anche di conquistare le più grandi soddisfazioni sportive – commenta Debbi che in 25 anni di carriera sportiva di 4×4, soprattutto del marchio Suzuki, ne ha portati davvero molti a tagliare traguardi importanti – Con la sua affidabilità e le sue performance, grazie ad un motore estremamente grintoso e scattante, ho conquistato numerose vittorie e piazzamenti prestigiosi nei principali campionati italiani di tout terrain nonostante negli anni del mio esordio con l’F70 i diesel non fossero ancora considerati mezzi competitivi”. Se alle prestazioni eccellenti aggiungiamo anche una guidabilità a dir poco sorprendente per un mezzo che ha dalla sua anche dimensioni compatte, al Rocky di difetti ne restano ben pochi…. “L’unico problema riscontrato inizialmente in gara, ma poi risolto definitivamente con un intervento specifico sugli ingranaggi, riguardava il cambio, precisamente nella terza marcia, che con l’aumento della coppia tendeva a rompersi – conclude il team manager del club modenese – A parte quello direi che di difetti questo 2.8 non ne ha davvero”. Niente male soprattutto se si pensa che questo Rocky, in grado di dar filo da torcere ad altri 4×4 ben più performanti, di anni ne ha ormai 22. Ma vediamo in dettaglio allestimento interno ed esterno, assetto, accessori e dotazioni di sicurezza del 3 porte Daihatsu che ha nel motore e nella sua elaborazione il suo cavallo di battaglia.

Carrozzeria in vetroresina per il propulsore da 150 cavalli 

Come sulla maggior parte dei fuoristrada da competizione, anche su questo 4×4 di fabbricazione giapponese il preparatore ha scelto di alleggerire la carrozzeria sostituendone alcune parti con altre realizzate appositamente in vetroresina, materiale altrettanto resistente ma dal peso decisamente inferiore rispetto a quello della lamiera. Si è così provveduto ad eliminare sia il cofano motore che gli sportelli laterali sostituiti con altri più leggeri dotati, nel caso delle portiere, di pannelli in “lexan” trasparente e antischegge a sostituzione dei tradizionali vetri. Stesso intervento anche per il portellone posteriore che è stato svuotato di tutta la lamiera superflua e alleggerito con policarbonato infrangibile: dai 1650 kg originali si è passati a circa 1550 kg in assetto racing rispettando, ovviamente, tutte le normative richieste dalla Federazione Internazionale Automobile. Se il look del Rocky non è stato protagonista di modifiche estetiche particolarmente evidenti, il cuore propulsore di questo 2750 di cilindrata, alimentato a gasolio con pompa meccanica, ha subito invece profonde trasformazioni ad iniziare dalla sostituzione della turbina originale con una più performante soprattutto ai bassi regimi (passando da una pressione di 0,5 a 1,3 bar) sino all’aggiunta di un intercooler di fabbricazione artigianale completo di tubi in alluminio. Fra gli altri miglioramenti realizzati nell’officina di Maranello si è andati anche a intervenire sulla pompa di iniezione in dotazione di serie a cui è stata aumentata la portata del gasolio permettendo così al Rocky di guadagnare in prestazioni e performance. Per quanto riguarda il filtro aria si è optato per uno in spugna lavabile, più adatto per l’impiego agonistico del 4×4 rispetto a quello di serie, mentre si è provveduto a sistemare l’aspirazione del Rocky direttamente nello sgocciolatoio in modo da renderla più sicura durante l’attraversamento di guadi. L’F70 ha guadagnato una settantina di cavalli passando dagli 80 di serie ai 150 attuali con 360 Nm di coppia a 2500 giri, decisamente più grintosi rispetto alla configurazione originale.

Roll bar artigianale per l’interno stile racing

E’ di fabbricazione artigianale la struttura roll bar a gabbia costruita ad hoc, su specifiche FIA per il 2010, con tubi in acciaio del diametro di 45 mm: ancorato allo scocca, il sistema protettivo garantisce un’ottima protezione a pilota e navigatore in caso di ribaltamento. Per l’allestimento interno del 3 porte sono stati scelti accessori prodotti dalle migliori aziende italiane di off road ad iniziare dai sedili anatomici ed avvolgenti della Sparco, modello Evo 2 Plus, abbinati a cinture a 5 punti della stessa marca, montati sulle slitte guida originali del 2.8. Della Momo invece il volante in pelle scamosciata scelto in sostituzione di quello originale del 4×4 di casa Daihatsu. Per il poggiapiedi lato passeggero, su cui sono stati installati anche i comandi per azionare tergicristalli e clacson, si è optato per un pratico modello in alluminio antiscivolo della OMP di cui è anche il kit composto da tre pedali, con acceleratore standard, adottato come pedaliera per il pilota. Sul cruscotto, sobrio e lineare, trova spazio tutta la strumentazione di bordo a cominciare dal computer rally marca Terratrip, fissato con un’apposita piastra di supporto, a cui se ne affianca un altro prodotto dalla 4Technique, anch’esso posizionato sulla plancia lato passeggero. Fra gli altri accessori troviamo gli indicatori per la pressione del turbo e dell’olio oltre a quelli per la temperatura, di acqua e olio, completati dal crono orologio. Sul tunnel centrale del cruscotto si è inoltre provveduto a posizionare la leva per inserire/disinserire lo stacca batteria. A norme FIA tutta la dotazione di sicurezza che per questo 4×4 di casa Daihatsu prevede un doppio sistema di estinzione specifico per l’abitacolo e il motore affiancato da un pratico estintore di tipo brandeggiabile della capacità di 2,4 litri alloggiato dietro i sedili. Al centro dell’ampio vano bagagli sono stati invece posizionati due pneumatici di scorta, fissati al pianale con apposite cinghie a cricchetto mentre sulla sinistra è stato alloggiato un pratico quanto indispensabile cric pneumatico di derivazione Mitsubishi (per l’esattezza di un Pajero 3.2). Nella tasca del portellone posteriore, anch’esso alleggerito per ridurre il peso di questo 3 porte, non può mancare la valigetta di prima emergenza.

Dall’assetto by Scola ai pneumatici di casa Ziarelli 

Grande attenzione per il reparto sospensioni dell’F70 su cui il preparatore ha scelto di adottare dei performanti ammortizzatori Scola a corsa allungata sia per l’anteriore che per il posteriore, tutti montati il più vicino possibile alle ruote stesse per garantire una migliore aderenza al suolo anche su terreni sconnessi. Le balestre originali sono state irrobustite con l’aggiunta di due fogli lamellari all’anteriore mentre al posteriore si è provveduto a sostituirne uno in dotazione di serie con un altro decisamente più idoneo per una graduale sistemazione dei carichi. A completare il reparto sospensioni sono 6 coperture Ziarelli modello “Competition” nella misura 205/80 R16, ottime per la guida in off road, montate su cerchi in acciaio 7×16 con offset -30. Di serie i freni posteriori del Rocky che si presentano però con ganasce ricoperte con materiale più performante per meglio sopportare le alte temperature. Per l’anteriore invece il preparatore ha optato per freni a disco forati e baffati a cui sono state abbinate pastiglie Ferodo modello racing. Interventi di modifica anche nel reparto sottoscocca dove troviamo una pratica piastra in alluminio con spessore 6 mm indispensabile nella guida in fuori strada. Quasi completamente di serie sia la trasmissione di questo 2.8, a cui è stato aggiunto un autobloccante della Transtad, sia il reparto cambio che presenta modifiche solo agli ingranaggi della terza marcia rifatti ad hoc per rispondere meglio all’aumento di coppia che ne portava troppo spesso rottura ed usura. Rivisto anche il reparto sterzo con l’adozione di barre rinforzate così come il ponte anteriore su cui si è provveduto ad effettuare una serie di interventi di consolidamento strutturale. Modificata e resa decisamente più diretta e performante anche l’idroguida del Daihatsu del “Tuareg Team 4×4” tramite l’allungamento del braccio dello sterzo. Minimo l’allestimento esterno del 3 porte che si presenta con un paraurti anteriore rinforzato realizzato in alluminio e verniciato di nero, perfetto per migliorare l’angolo di attacco del 4×4, e pratici paraspruzzi in gomma industriale.

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Elaborazione 4×4 Toyota Land Cruiser KDJ125 3.0

Un 4×4 dalla versatilità totale e dalle performance eccellenti. Non poteva che essere questo il biglietto da visita di uno dei fuoristrada made in Japan più apprezzati dagli appassionati di off road. Equipaggiato per affrontare i più impegnativi raid in terra d’Africa, il Toyota Land Cruiser KDJ125 protagonista di questo servizio, con motorizzazione 3.0 e versione SOL, ha rivelato fin da subito un’innata natura trialistica destreggiandosi egregiamente tra fangaie e twist di casa nostra. Con 163 cavalli di serie (incrementati del 25% con la centralina Rapid by Dimsport), questo compatto 3 porte – con propulsore turbodiesel e cambio manuale – è stato allo start di partenza di raduni ed eventi off road in tutt’Italia, dalla Toscana all’Emilia Romagna sino al Trentino e al Piemonte, in pista anche come “press car” per fotografare le più suggestive imprese a trazione integrale. Assettato con molle e ammortizzatori Oram Step 3, per il Land Cruiser è stato scelto un allestimento pratico e funzionale con accessori da grandi raid (serbatoio supplementare per carburante, gavone in legno e riscaldatore Webasto) affiancato da strumentazione high tech Garmin per la navigazione nel deserto. Sobria ed essenziale la linea esterna a cui il paraurti Asfir, completo di verricello e slitta para tiranteria, ha contribuito a conferire un look decisamente racing. “Un mezzo grintoso e performante già di serie su cui si è intervenuti con l’aggiunta di un modulo Rapid che incrementa ulteriormente le prestazioni di coppia – spiega Marco Borello, piemontese da anni appassionato di off road e ora proprietario del 3 porte di casa Toyota – L’assoluta affidabilità di questo modello ne fa uno dei fuoristrada più ricercati non solo per i viaggi in Africa ma anche per la guida su asfalto e in off road sui tracciati nostrani grazie alle dimensioni compatte che permettono agili manovre negli spazi più ristretti. Piccolo, scattante e assolutamente adatto a qualsiasi allestimento interno ed esterno, è il giusto compresso fra confort e avventura”. Un fuoristrada che non passa mai di moda proprio come recita lo slogan del marchio nipponico: Today, Tomorrow, Toyota. Ad allestirlo ci ha pensato il proprietario (in collaborazione con Totani Off Road per il montaggio di verricello, paraurti e impianto ad aria compressa) che nell’officina di casa ha effettuato gli altri interventi. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla preparazione di questo KDJ125 fotografato in azione sui tracciati fuoristradistici del crossdromo internazionale Monte Coralli di Faenza (www.montecorallifaenza.it) e in dettaglio nell’officina della carrozzeria SNC di Mirko Maiolani in provincia di Ravenna (via Caduti di Cefalonia 10, Massa Lombarda tel.0545 81815).

Motore da 163 cavalli e centralina aggiuntiva

E’ alimentato da un performante propulsore che sprigiona 163 cavalli questo Land Cruiser KDJ125 con motore D-4D, 2982 cc di cilindrata, 4 cilindri in linea e 16 valvole. Iniezione diretta, distribuzione a cinghia dentata, cambio manuale a cinque marce + RM e riduttore completano la scheda tecnica di questo Toyota in allestimento SOL 3 porte che ha trazione integrale permanente e differenziale centrale bloccabile manualmente al 100%. Decisamente grintoso già ai bassi regimi, su questo Common Rail made in Japan il proprietario ha deciso di installare una centralina aggiuntiva Rapid della Dimsport Technology che ottimizza ed incrementa fino al 25% le prestazioni di coppia e di potenza dei motori turbo diesel, nel rispetto delle più rigide normative sull’inquinamento. Il funzionamento di questo modulo elettronico si basa sulla correzione dei segnali provenienti dalla centralina motore verso il sistema di iniezione: per installarlo è stato semplicemente collegato il cablaggio fornito nel kit alle spine della vettura (fra cui iniettori e connettore pompa di iniezione) eseguendo così un bypass sul cablaggio originale del motore. Grazie ad un interruttore switch, alloggiato nel vano porta oggetti del cruscotto lato passeggero, si può intervenire sul dispositivo Rapid commutando fra potenza originale e potenza modificata del 4×4. Fra i pregi riscontrati con l’installazione di questo modulo elettronico, oltre all’incremento istantaneo di coppia e potenza, si è riscontrata un’ottimizzazione dei consumi di carburante. Se la doppia batteria presente nel vano motore del Land Cruiser è in dotazione di serie, si è scelto invece di equipaggiare il KDJ con un pre filtro Racor, modello 230R30, che grazie al decantatore Aquabloc garantisce la totale separazione dell’acqua dal gasolio. Dotato di un elemento filtrante da 30 micron, che consente non solo una maggiore longevità del motore ma anche un ulteriore risparmio di carburante, il Racor è alloggiato nel lato destro del vano motore con apposite staffe di sostegno in acciaio.

Allestimento interno da grandi raid

Essenziale ma decisamente funzionale l’allestimento interno di questo 3 porte di casa Toyota che accanto a volante, pedaliera e sedili di serie si presenta con un cruscotto high tech ad iniziare dal navigatore satellitare Garmin Nuvi 350 con display a colori touch screen da 3,5” 2d e 3d e antenna integrata. Nonostante le dimensioni compatte, il 350 è fra i più funzionali car navigator portatili grazie anche alla dotazione del “kit da viaggio” con traduttore istantaneo, visualizzatore di immagini e convertitore di valuta e unità di misura. A fianco del Nuvi, fissato al cruscotto con l’apposito supporto a ventosa, c’è un GPS Garmin modello 128 con schermo in bianco e nero e dimensioni 12.45×13.36×6.1. Specifico per la navigazione marittima (nasce infatti come navigatore nautico) è altrettanto perfetto per l’utilizzo su piste e sterrati africani grazie all’opzione che permette di memorizzare rotte con 500 waypoints. Il tunnel centrale, a fianco della presa accendisigaro, ospita invece due interruttori di tipo aeronautico scelti per inserire/disinserire il compressore dell’aria (colore verde) e il decantatore del gasolio (colore blu). A completare i comandi on/off è stato inoltre installato un pratico switch che permette di escludere l’ABS durante la guida su sabbia. Infine, fra cubby box e cambio con riduttore, è stato posizionato il timer temporizzato per azionare il Webasto Thermo Top “E” che grazie ad una semplice programmazione permette l’accensione del riscaldamento all’interno dell’abitacolo mentre a regolarne la temperatura c’è il tradizionale termostato manuale fissato sopra il passaruota lato guida. Estremamente utile per il gonfiaggio e sgonfiaggio degli pneumatici, oltre che per gli indispensabili interventi di pulizia dei filtri, per questo Land Cruiser si è scelto un pratico impianto ad aria compressa composto da due barre sottoporta paracolpi, che funzionano da serbatoi di riserva per aria, e da due attacchi rapidi per collegare il manometro: i due ganci/sganci rapidi sono stati posizionati uno sotto il sedile lato passeggero, l’altro nel vano bagagli poco sotto il vetro a compasso lato guida. Particolare attenzione è stata riservata all’allestimento del bagagliaio di questo KDJ125 dove si è provveduto a sistemare un serbatoio supplementare e un gavone in legno, entrambi su misura, al posto dei sedili posteriori rimossi per far spazio all’equipaggiamento specifico da raid. Interamente realizzato in acciaio inox dalla Nova Alves Rally and Off Road Equipment, azienda torinese specializzata nella costruzione di accessori e nell’allestimento di vetture e fuoristrada da competizione, il serbatoio per il gasolio ha paratie interne antisciacquio, bocchettone nautico per rifornimento e una capacità di 180 litri che permette di disporre di una notevole autonomia di carburante per i viaggi africani più impegnativi. Fissato alla scocca del KDJ con apposite staffe imbullonate utilizzando i fori pre esistenti per l’alloggiamento dei sedili posteriori, il serbatoio è abbinato ad un gavone in legno compensato dello spessore di 4 mm con 4 scomparti interni utili per lo stivaggio di accessori e generi alimentari. Rivestito di moquette ignifuga color nero, il gavone è dotato di una ribaltina con cerniere che permette, spostando in avanti i sedili anteriori, di ottenere un comodo piano di appoggio da utilizzarsi come base letto. Grazie alla forma sagomata sia di serbatoio che di struttura in legno, ai lati del vano bagagli sono state ricavate due pratiche nicchie per riporre le taniche dell’acqua da 20 litri.

Paraurti Asfir, assetto Oram e pneumatici BF Goodrich

Se per abitacolo e vano bagagli di questo passo corto di casa Toyota si è scelto un funzionale equipaggiamento da raid, per l’esterno si è invece optato per un look decisamente più aggressivo grazie soprattutto al paraurti anteriore Asfir in robusto acciaio. Di forma squadrata e verniciato in colore grigio opaco, il front bumper prodotto dall’azienda australiana, installato in sostituzione di quello in dotazione di serie sul KDJ125, è predisposto per l’alloggiamento interno del verricello, un Tabor 9K con 25 metri in cavo d’acciaio e bocca in ghisa. Fissato all’interno del paraurti, in un’apposita nicchia ricavata sul lato destro, c’è invece il compressore Viair, modello 420C, con testata trapezoidale, alette orizzontali di raffreddamento e tubazione in teflon ricoperta di maglia in acciaio. All’avantreno è stata inoltre adottata una slitta in acciaio dello spessore di 4 mm con kit fissaggio, sempre di fabbricazione Asfir, installata a protezione della tiranteria del Land Cruiser, dotazione indispensabile per la guida off road. Per un miglior confort invernale all’interno dell’abitacolo e per evitare dannose partenze a freddo del motore, il proprietario ha deciso di installare a metà del sottoscocca un riscaldatore Webasto modello Thermo Top “E” accessoriato di pescaggio carburante Fiat/Iveco, kit anti rumore per pompa di gasolio e tubo acqua sagomato del diametro di 20 mm. Il reparto sospensioni è quello che ha subito le trasformazioni più radicali e che di conseguenza caratterizza maggiormente questo KDJ: sia all’anteriore che al posteriore sono state infatti scelte molle e ammortizzatori Oram Step 3 con serbatoi separati, regolabili in compressione, creati dall’azienda italiana per l’utilizzo specifico nell’off road impegnativo e in Africa. Decisamente più performante rispetto a quello originale, il nuovo assetto di questo 125 ha guadagnato non solo in escursione ma anche in confort grazie alla regolazione degli shock absorber che permette una taratura più o meno morbida a seconda del carico. A compensare il rialzo + 4cm dovuto all’installazione dello Step 3 il preparatore ha provveduto a modificare le biellette della barra antirollio posteriore inserendo appositi spessori rinforzati in gomma. A completare l’allestimento esterno ci sono delle performanti BF Goodrich, modello All Terrain, nella misura 265/70 R17 montate su cerchi Racer, colore nero opaco, a 6 fori.

DIDASCALIE

1- ASSETTO BY ORAM
Fabbricazione made in Italy per molle e ammortizzatori scelti dal preparatore in sostituzione degli originali Toyota per questo KDJ125 che ora monta un performante assetto Oram Step 3, regolabile in compressione, specifico per off road impegnativo e Africa. (Prezzo: 2000 euro)

2- BIELLETTE ANTIROLLIO

Per compensare il rialzo + 4 cm dell’assetto di questo 3 porte made in Japan si è provveduto a modificare le biellette originali della barra antirollio posteriore aumentandone l’altezza con specifici spessori in gomma. (Prezzo: 13 euro)

3- SERBATOI POSTERIORI

Per il retrotreno di questo Land Cruiser il preparatore ha scelto di alloggiare i due serbatoi separati per la regolazione degli ammortizzatori Oram direttamente sui longheroni in un’apposita nicchia a garanzia di maggiore protezione durante la guida fuoristradistica.

4- RISCALDATORE AD ACQUA

E’ alloggiato nel sottoscocca tramite apposite staffe di supporto in acciaio il Webasto Thermo Top “E” accessoriato di pescaggio carburante Fiat/Iveco, kit anti rumore per pompa di gasolio e tubo acqua sagomato del diametro di 20 mm. (Prezzo: 900 euro)

5- PIASTRA PARA TIRANTERIA

Robusto acciaio 4 mm per la piastra para tiranteria by Asfir scelta per equipaggiare il sottoscocca di questo Toyota Land Cruiser: fissata con kit supporti, la slitta in inox protegge gli organi di tiranteria da fango e pietre. (Prezzo: 180 euro)

6- COMANDI AERONAUTICI

Sono dei pratici interruttori di tipo aeronautico i comandi on/off scelti per azionare il compressore Viair e il decantatore del gasolio Racor: installati nel tunnel centrale a fianco della presa accendisigaro, sono completati dall’interruttore per disattivare, quando necessario, l’ABS. (Prezzo: 12 euro)

7- MOTORE DA 163 CAVALLI

E’ alimentato da un propulsore che sprigiona 163 cavalli questo Toyota KDJ125 3 porte, in allestimento SOL, con motore D-4D e 2982 cc di cilindrata: performante già ai bassi regimi, ha doppia batteria in dotazione di serie. Fra le modifiche effettuate, l’installazione di un decantatore per il gasolio.

8- CENTRALINA AGGIUNTIVA DIMSPORT

Per rendere ancora più grintoso questo Land Cruiser si è scelto di adottare un dispositivo aggiuntivo della Dimsport Technology: grazie al modulo Rapid il Toyota ha migliorato le prestazioni del propulsore con un incremento di 20 cavalli. Il comando on/off della centralina è nel cassetto porta oggetti lato passeggero. (Prezzo: 390 euro)

9- GANCIO/SGANCIO ARIA

Per agevolare le operazioni di gonfiaggio/sgonfiaggio degli pneumatici si è scelto di posizionare un pratico attacco gancio/sgancio rapido per compressore anche sotto il sedile lato passeggero. (Prezzo: 8 euro – raccordo)

10- GASOLIO SUPPLEMENTARE

E’ realizzato in acciaio inox, con paratie interne antisciacquio, il serbatoio supplementare per gasolio da 180 litri progettato su misura per il 125 dalla Alves Rally and Off Road Equipment di Cirié (To): fissato alla scocca del KDJ con apposite staffe, è abbinato ad un gavone in legno di 4 mm rivestito con moquette. (Prezzo: 850 euro – serbatoio)

11- PNEUMATICI AT BF GOODRICH

Sono delle performanti All Terrain BF Goodrich nella misura 265/70 R17 le coperture scelte per completare l’assetto di questo passo corto di casa Toyota. Ad affiancarle ci sono cerchi Racer color nero opaco 6 fori specifici per fuoristrada 4×4 da competizione. Prezzo: 700 euro (5 BF); 750 euro (5 cerchi)

12- IMPIANTO ARIA COMPRESSA

Praticità a portata di mano grazie all’impianto ad aria compressa installato da Totani Off Road sul Toyota 3.0 che permette un rapido utilizzo del compressore Viair. Nel vano bagagli, in alto sul lato sinistro, trova spazio uno dei due attacchi rapidi. (Prezzo: 230 euro)

13- BOCCHETTA PER RIFORNIMENTO

A completare il serbatoio aggiuntivo del carburante, alloggiato nel vano bagagli del Land Cruiser, è stata scelta una bocchetta a tenuta stagna, di tipo nautico, in acciaio con inserti color rosso. Per un miglior controllo del livello di gasolio presente nel serbatoio sono stati realizzati due fori che verranno collegati da un tubo in plastica trasparente. (Prezzo: 25 euro (bocchetta)

14- PRE FILTRO RACOR

E’ stato installato nel lato destro del vano motore l’indispensabile pre filtro Racor, modello 230R30, che grazie al decantatore Aquabloc garantisce la totale separazione dell’acqua dal gasolio: dotato di un elemento filtrante da 30 micron, il Racor è fissato tramite supporto. (Prezzo: 220 euro)

15- PARAURTI BY ASFIR

Fabbricazione israeliana per il robusto paraurti in acciaio Asfir 4×4 specifico per l’installazione interna del verricello scelto in sostituzione di quello di serie. A completarlo, un winch modello Tabor 9K con 25 metri di cavo in acciaio e bocca in ghisa. Prezzo: 770 euro (paraurti); 250 euro (verricello)

16- VERRICELLO ON/OFF

Sul lato sinistro del paraurti anteriore è stato alloggiato il pratico spinotto di collegamento che tramite prolunga di comando permette di azionare, sia dall’interno dell’abitacolo che dall’esterno del veicolo, il verricello installato su questo 125. (Prezzo: 8 euro)

17- IMPIANTO STEREO

Look sobrio ed elegante per l’interno del KDJ che si presenta con accessori rigorosamente di serie – volante, sedili e cinture di sicurezza originali – a cui è stato affiancato un impianto radio cd marca Sony con bluetooth. (Prezzo: 140 euro)

18- TIMER WEBASTO

E’ dotato di un pratico e funzionale timer digitale il riscaldatore installato nel sottoscocca del Toyota: grazie al dispositivo alloggiato nel tunnel centrale si possono impostare accensione e spegnimento temporizzati del Webasto. Per regolare la temperatura c’è anche il termostato sistemato sopra il passaruota lato guida. (Prezzo: 80 euro (timer e termostato)

19- NAVIGATORE E GPS

By Garmin la strumentazione di bordo scelta per navigatore e GPS di questo Toyota: un compatto Nuvi 350 con display a colori per la navigazione di tutti i giorni e un pratico modello nautico 128 per quella su piste e sterrati africani. Entrambi fissati al cruscotto con appositi supporti. Prezzo: 230 euro (Nuvi 350); 350 euro (Garmin 128)

20- GAVONE IN LEGNO

Grazie alla pratica ribaltina in legno fissata al gavone con cerniere, la struttura realizzata su misura per il passo corto di casa Toyota permette, con una semplice mossa, di allestire il bagagliaio con un capiente mobile per stivaggio accessori e con un utile piano base letto. Prezzo: 100 euro (gavone)

21- SOTTOPORTA BY TOTANI

Hanno forma squadrata e su misura per Toyota serie J12 le due barre sottoporta in acciaio verniciato nero opaco. Fissate con staffe al telaio hanno doppia funzione: paracolpi nella guida off road e riserva aria. Prezzo: 160 euro

22- COMPRESSORE VIAIR 420C

E’ della Viair il compressore modello 420C con testata trapezoidale e alette orizzontali di raffreddamento alloggiato con apposito supporto all’interno del paraurti anteriore. Perfetto per gonfiaggio/sgonfiaggio pneumatici è dotato di tubazione in teflon ricoperta di maglia in acciaio. (Prezzo: 235 euro)

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Elaborazione 4×4 Land Rover Defender 90 2.5 Td5

Elaborazione 4×4 Land Rover Defender 90 2.5 Td5 by AutoSette OffRoad 

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Il ragno aerografato sul cofano motore la dice lunga sulla mobilità di questo 4×4 con assetto da estremo: grazie al perfetto mix fra ammortizzatori da competizione, bloccaggio del differenziale anteriore e posteriore, centralina DimSport e pneumatici maggiorati non si poteva che ottenere un fuoristrada estremamente performante e adatto a percorrere qualsiasi tracciato off road. La grande attenzione per il look – il proprietario Alberto Distefano è neanche a dirlo titolare della Carrozzeria Veronese di Torino  – ne fa uno dei più ammirati e fotografati 4×4 attualmente in circolazione nel panorama fuoristradistico italiano. Allestito ed equipaggiato dall’AutoSette Off Road dei fratelli Renzo e Roberto Sette (Via Druento 50/B Venaria – Torino; telefono 011.2264360; http://www.autosetteoffroad.com ), specializzati in preparazioni off road per trial e raid in Africa, questo 3 posti omologato autocarro si presenta con un design moderno ed essenziale grazie anche alla scelta e all’installazione di alcuni fra gli accessori delle migliori marche presenti in commercio. Per rendersi conto di essere alla guida di un mezzo a trazione integrale estremamente grintoso e scattante basta avere a disposizione un breve percorso off road su cui il Td5 si trova immediatamente a proprio agio dimostrando tutte le potenzialità dovute agli interventi su motore, assetto e impianto di scarico. “Grazie alla perfetta combinazione fra le molle rinforzate su misura e gli ammortizzatori regolabili, che permettono di scegliere la taratura migliore sia in compressione che in estensione, a cui si aggiunge anche la possibilità di inserire il blocco del differenziale all’anteriore e al posteriore, questo pick up diventa davvero inarrestabile – spiega soddisfatto il preparatore – Se poi pensiamo all’incremento di coppia e potenza riscontrate con la centralina aggiuntiva Rapid, il kit turbina e  il collettore di scarico studiato ad hoc….beh, allora si ha un mezzo con prestazioni che sanno a dir poco dell’incredibile”. E in effetti a vederlo esibirsi fra discese e salite senza fine, twist improponibili e passaggi impegnativi su tronchi e pietraie ci si accorge subito di quanto sia performante. Ma non solo: grazie alla particolare attenzione rivolta al reparto sottoscocca, questo Defender 90 è anche altamente robusto e resistente, qualità fornite da piastre di protezione oltre che da semiassi rinforzati, puntoni correttivi e trasmissioni a doppio cardano. Un mezzo da guidare per divertirsi in off road su cui trovare difetti non è impresa così semplice se non i già ben conosciuti svantaggi dovuti allo scarso comfort di viaggio e alle dimensioni non propriamente ampie dell’abitacolo. Ma d’altronde è un 4×4 concepito per il fuoristrada più estremo dove confort e spazio non sono certo i principali requisiti ricercati! Ecco in dettaglio interventi ed accessori scelti per equipaggiare questo passo corto dalla verve corsaiola di casa Land Rover.

Centralina DimSport sul Td5 motorizzato 2.5 

E’ un performante Td5 con 5 cilindri, distribuzione a catena e 2495 cm3 di cilindrata il cuore propulsivo di questo modello del marchio britannico immatricolato autocarro tre posti ed equipaggiato con pneumatici maggiorati. Per rendere ancora più grintosi i già potenti 120 cv erogati dal 90, il preparatore ha optato per l’installazione di una centralina aggiuntiva Rapid della DimSport, progettata dall’azienda italiana con l’obiettivo di resistere a condizioni estreme di utilizzo, dai raid nel deserto ai passaggi hard sui terreni impervi. Grazie all’adozione di questo modulo elettronico si è andati ad incrementare di circa il 20% le prestazioni di coppia e di potenza del fuoristrada con motorizzazione turbo diesel ora al top della sua preparazione. Fra gli interventi eseguiti ad hoc nelle officine dell’AutoSette Off Road per migliorare il 2.5 Land Rover, si è provveduto anche a sostituire l’impianto di scarico originale con un ben più accattivante collettore di tipo artigianale costruito in acciaio inox con tubi diametro 65 mm e spessore 1,5 mm decisamente più adatto a diminuire i vuoti a bassi regimi, caratteristica negativa dei motori Td5. Ad ottimizzare ulteriormente la coppia del Defender ci ha poi pensato l’installazione del kit turbina “High Performance Mitsubishi” scelto da Renzo Sette per fornire al 4×4 prestazioni in off road a dir poco eccellenti. Un mix con centralina aggiuntiva, collettore di scarico e turbina che fa di questo passo corto versione pick up uno dei modelli britannici più interessanti presenti nel panorama  italiano.

Look aerografato per il Defender 90 
Grande attenzione per i dettagli su questo Td5 versione pick up che non passa certo inosservato su percorsi on e off road: la livrea color nero e amaranto, impreziosita da aerografie sul cofano motore e sugli sportelli laterali, ben si abbina al pratico telino 45° realizzato in stoffa plastificata antiacqua facilmente rimovibile nella stagione estiva. Accattivante già di per sé per la linea passo corto cassonata, questo 2.5 si presenta esternamente con una serie di accessori da off road con design estremamente moderno ed essenziale ad iniziare dal paraurti anteriore in tubolare, ad alto profilo, di fabbricazione Equipe 4×4. Scelto per il miglior angolo d’attacco e allo stesso tempo per l’ingombro ridotto, questo paraurti è realizzato con struttura ad incastri totalmente saldati per garantire maggiore robustezza e solidità: provvisto di ganci orientabili per il recupero e di una piastra in allumino di raccordo, è predisposto per l’alloggiamento del verricello, in questo caso un Warn modello CE XD9000i con 30 metri di cavo tessile Yale Cordage e flangia scorri cavo in alluminio sempre by Warn. Al posteriore è stato invece montato il kit paraurti con cantonali, sempre by Equipe 4×4, utili per proteggere gli spigoli laterali del Defender: realizzati con rifiniture in silver, sono fissati alla carrozzeria con apposite staffe e minuteria. Assolutamente indispensabili per chi pratica off road le barre rinforzate sottoporta, ottime per proteggere gli sportelli laterali del fuoristrada in caso di passaggi hard. Su questo 3 posti sono stati installati due resistenti tubolari in acciaio inox realizzati artigianalmente con diametro 45 mm. Per completare infine l’allestimento esterno di questo pick up il preparatore ha optato per uno snorkel Mantec, modello Flexilite, in ferro, opportunatamente modificato dal preparatore  con l’inserimento di un manicotto in robusta gomma e di un Air Ram, che contribuisce a creare quel look aggressivo che contraddistingue già di per sé questo 4×4. Resistente agli urti ed estremamente flessibile, lo snorkel è stato disegnato per essere allo stesso livello della parte posteriore del tetto senza così uscire dalla sagoma del Defender.

Roll bar “home made” e accessori interni 
E’ realizzato interamente con struttura in tubolare il robusto e funzionale roll bar artigianale prodotto dall’AutoSette Off Road che ha provveduto anche ad installarlo sul Td5 tramite apposite staffe di fissaggio. L’intelaiatura del roll bar, che ricopre l’interno dell’abitacolo ed il cassone del 4×4 a garantirne buona protezione in caso di ribaltamento nella guida in off road, è stata progettata per adattarsi al 90: i tubi utilizzati sono di tipo Mannesman trafilati a freddo FE40 s.s. con adeguati rinforzi su vari punti della scocca. L’arco centrale ha diametro 50 mm con spessore 2 mm mentre per la restante struttura si è scelto di utilizzare dei tubi con diametro 45 mm. Decisamente in stile racing l’allestimento dell’abitacolo anteriore dove troviamo due sedili OMP con schienale reclinabile: in tessuto con rifiniture in pelle, sono avvolgenti e confortevoli anche per l’off road più estremo. Sono abbinati a cinture di sicurezza originali e a guide scorrevoli di serie. Volante a calice in pelle nera in sostituzione di quello in dotazione al Defender con pomello cambio sportivo by Momo completano gli accessori corsaioli. Sul cruscotto, nel tunnel centrale, sono posizionate l’autoradio JVC modello KD-DV6202 e l’immancabile ricetrasmittente by Jonny President con altoparlante esterno mentre sulla destra del conta chilometri trova spazio la pulsantiera Air Locker (fissata su una piastra rettangolare in mandorlato) per azionare il compressore e i bloccaggi del differenziale ARB anteriore e posteriore. Una griglia divisoria in alluminio, appositamente staffata e imbullonata al telaio del 90, separa i sedili anteriori dal cassone del pick up dove sono alloggiate ruota di scorta e binda Hi-Lift oltre che il compressore ARB 12 volt a tre vie alloggiato all’interno di una cassa stagna in mandorlato fissata sul lato sinistro del vano bagagli.

Reparto sospensioni e sottoscocca 
Ammortizzatori da competizione e molle artigianali: sono questi i segreti dell’eccezionale mobilità dimostrata dal pick up Land Rover sui tracciati trial della pista permanente dell’Auto Moto Club di Bosconero (che si ringrazia per aver messo a disposizione l’area off road per il test drive del Defender), in provincia di Torino. Sia all’avantreno che al retrotreno sono stati adottati dei performanti ammortizzatori Oram Step 5, con serbatoi gas esterni, dotati di tre tipologie di regolazione che ne permettono la taratura sia in estensione che in compressione per alte e basse velocità: specifici per l’utilizzo in rally raid a livello agonistico sono stati affiancati da quattro molle in acciaio al cromo progettate e realizzate su misura sempre dall’AutoSette Off Road e montate con coni stacca molle. Grande attenzione è stata dedicata al sottoscocca dove troviamo una piastra di protezione per la tiranteria di sterzo ed una per il serbatoio di serie: realizzate entrambe in duralluminio, hanno rispettivamente spessore di 6 e 8 mm. A doppia crociera gli alberi di trasmissione Extreme I.G. con inclinazione 40° montati all’anteriore e al posteriore affiancati da puntoni correttivi in alluminio dell’Equipe 4×4 e da semiassi Ashcroft con flange. Il reparto freni è caratterizzato all’anteriore da dischi ventilati, forati e baffati by Brembo con tubi in acciaio di fabbricazione artigianale Tecno2. Per completare l’equipaggiamento di questo modello Land Rover si è optato per un treno di gomme by Mickey Thompson modello Baja Claw nella misura 33X13.5 R16 montate su cerchi in lega Performance Weels 16 x 8”: grazie al disegno off road e alla profonda tassellatura, queste coperture garantiscono un ottimo grip su fango e tracciati sterrati. In alluminio spessore 40 mm i distanziali scelti sia per l’anteriore che per il posteriore.

Sportland 4×4 – BnD4x4Team 2° Desert Tour Tunisia dal 24 aprile al 2 maggio 2010

Sportland 4×4 – BnD4x4Team 2° Desert Tour Tunisia dal 24 aprile al 2 maggio 2010

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Achille Brisolese racconta il suo viaggio in Algeria

L’itinerario ha compreso l’attraversamento della Tunisia, Nefta, poi El Oued, Ouargla, El Menia, El Golea, Gole di Akak. Da qui abbiamo compiuto dal 25 al 29 Dicembre in 5 giorni un tour nell’ADRAR DES ANETS con pernottamenti nel deserto di circa 1000 km. Grandi distese di sabbia, montagne, oued, molto vario con gazzelle e pastori nomadi, spesso su pista. Dopo una sosta a Tamanrasset per i dovuti rifornimenti di gasolio e viveri, siamo ripartiti per il Sud per un lungo giro nel TASSILI DELL’HOGGAR, dal 30-12-2008 al 04-01-2009 per altri 800 km in completa autonomia, visitando Agargar, Tagrega, Tin Tarabine, Auf Allal, Oued Tahifet, la cima dell’Assekrem con la chiesetta del Padre de Foucault, Guelta di Afilale, per tornare poi di nuovo a Tamanrasset.

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Finlandia 4×4 – Winter Off Road in Finland

Viaggio in Finlandia – Una suggestiva spedizione invernale oltre il Circolo Polare Artico attraverso i territori della Guerra d’Inverno, conflitto russo-finlandese che costò al paese scandinavo la perdita del territorio della Karelia. Ecco il reportage di 2 Land Rover in viaggio per 26 giorni fra neve e ghiaccio

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Le Jene 4×4 Fuoristrada Club Bergamo – 5° prova del Campionato TCL4X4

LE JENE 4X4 Fuoristrada Club Bergamo organizza il 16 settembre la quinta prova del Campionato TCL4X4 Trial Challenge Lombardia.
All’interno del Campo Scuola del Club (14000 mq) verrà allestito il percorso.

I partecipanti,divisi per categorie, si sfideranno in evoluzioni trialistiche su fuoristrada 4×4.
Aree spettatori in totale sicurezza totalmente gratuite e un servizio caterig renderanno l’evento piacevole anche per chi non possiede un veicolo 4×4.

  Segui l’evento su Facebook 

 

Informazioni e iscrizioni su www.tcl4x4.com e www.lejene4x4.eu

[button color=”orange” link=”http://www.tcl4x4.com/Mappa_Palosco.pdf” target=”_blank”]Come arrivare alla pista Jene 4×4[/button]

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[button color=”red” link=”http://www.offroadweb.it/wp-content/uploads/2012/08/M_I_TCL4x4_anno_2012_Trial_Palosco.pdf” target=”_blank”]Modulo Iscrizione PDF[/button]

 

 

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BALKAN BRESLAU BULGARIA – dal 22 al 29 Settembre 2012

Tre settimane fa la Breslau Poland Rally 2012 è finita e per molti ciò significa che “after the rally is before the rally”, perchè l’edizione del 20 ° anniversario della gara inizierà tra poco. Dal 22 al 29 settembre 2012 la Balkan Breslau si svolgerà nel paradiso dell’off road: la Bulgaria.

L’anno scorso, per la prima volta, la Breslau ha ampliato i suoi orizzonti con gli inediti territori dell’Europa sud-orientale ed ha chiesto ai propri concorrenti di partecipare a questa nuova sfida, con nuovi percorsi e  nuovi paesaggi. L’edizione 2011 della gara ha anche visto il lancio, con successo, di una nuova classe: la Cross Country. Auto, moto e ATV delle due categorie di gara (Extreme e Cross Country) hanno corso una lunga avventura off-road attraverso i Carpazi rumeni fino alla costa bulgara del Mar Nero, sperimentando un terreno molto diverso da quello della Polonia ma con gli standard organizzativi classici del Rally Breslau. I partecipanti, soddisfatti della competizione sono rientrati a casa nelle vesti di ambasciatori di questo nuovo evento. E’ stato riscontrato un notevole interesse per la Balkan Breslau sia da parte dei veterani della gara che da parte di nuovi concorrenti; le domande di iscrizione sono aumentate considerevolmente, soprattutto dalla Francia (il doppio rispetto allo scorso anno), dalla Svizzera ed anche dai Paesi Bassi.

Quindi… arriva la Balkan Breslau 2012:

Territorio, terreni, percorsi

L’edizione di quest’anno della Balkan Breslau si svolgerà esclusivamente in Bulgaria. La ragione di questa scelta è legata alla volontà di ridurre al minimo i trasferimenti su asfalto e accorciare le distanze tra i campi. Ciò non significa che mancheranno le bellissime tappe sulle montagne rumene;  i Carpazi sono stati quindi sostituiti dai monti dei Balcani. Lo sapevate che la metà del territorio della Bulgaria è montuoso e che qui le persone hanno un quotidiano bisogno di veicoli fuoristrada?

La partenza della gara avverrà a Russe, sul Danubio, che segna il confine tra la Bulgaria e la Romania. Presso il campo, alla periferia della città, i partecipanti potranno arrivare da Giovedi 20 settembre.  Sabato mattina si svolgerà il prologo nei pressi del bivacco. La prima prova speciale (SS1) inizierà subito dopo con ordine di partenza in base alla classifica del prologo. Si tratta di un percorso ad anello attraverso l’area di Rusenski Lom. La SS1 inizia per la categoria Extreme con un tratto in puro stile Breslau: guadi, navigazione precisa e vecchie strade forestali. La classe Cross Country andrà invece lungo la valle del Danubio con un tracciato che metterà alla prova le sospensione e il lavoro di squadra dell’equipaggio. Cross Country non significa solo velocità; tecnica, resistenza fisica, affiatamento e intuizione sono le doti che alla fine contano e fanno la differenza. Domenica il convoglio del rally si muove da Russe per andare nel cuore dei Monti Balcani; il percorso attraversa a sud la valle del Danubio dove incontra le pendici settentrionali dei Monti Balcani. Attraverso montagne e valli, i corridori raggiungeranno il secondo campo. La Cross Country utilizzerà principalmente percorsi dove verranno esaltate le doti di guida dei piloti. Per l’Extreme il percorso si svolgerà principalmente nei letti dei fiumi con fondo roccioso, lungo ripide salite e discese senza dimenticare ovviamente la navigazione. La fitta foresta mostrerà il meglio di se con i caldi colori autunnali. Il campo sarà allestito in montagna vicino ad un antico borgo caratterizzato dalle vecchie case tradizionali della Bulgaria e da fantastici panorami. Il bivacco è facilmente raggiungibile via asfalto anche per i camion di grandi dimensioni. Il rally si fermerà a questo bivacco per 2 notti. Qui si resterà fino a lunedì per poi trasferirsi verso ovest nella parte centrale dei Balcani. I Boschi, i prati e le ripide montagne saranno i protagonisti di questa tappa ed i piloti si possono aspettare un profilo altimetrico totale di circa diecimila metri. I tracciati della CC e dell’Extreme si intersecheranno e si fonderanno, ma ciascuno mantenendo le proprie caratteristiche.

Annibale non è mai stato in Bulgaria, ma molto tempo prima di lui, molti Khan, zar e imperatori bizantini hanno combattuto grandi guerre per questo piccolo pezzo di terra. Martedì sarà un giorno veramente interminabile. Il percorso si snoda lungo la dorsale montuosa a est fino alle montagne dei Balcani per poi immergersi nel Mar Nero. Si raggiunge il suo punto più orientale – Cape Emine. Non è escluso che alcuni corridori termineranno la tappa Hannibal in tarda nottata; i servizi della Breslau saranno ancora disponibili. Il terzo campo di questa Balkan Breslau 2012 verrà allestito sulla spiaggia di Irakli. Il punto è raggiungibile da tutti i veicoli dell’assistenza via asfalto. Anche se settembre è già “bassa stagione”, è molto probabile che si potrà ancora godere del sole e del mare. Resteremo qui in spiaggia per tre notti. Mercoledì, gli equipaggi e le assistenze avranno il tempo di lavorare sui veicoli e di rilassarsi; l’inizio della gara è previsto nel pomeriggio; in questo modo sarà possibile recuperare dagli sforzi del giorno precedente. Dopo tutto, bisogna anche avere il tempo per “assaggiare” le fresche acque del Mar Nero e perché no gustare un drink al bar della spiaggia. Giovedì il percorso si alternerà tra montagne e mare. Spiagge selvagge, sentieri alpini, animali selvatici e antichi borghi faranno da sfondo alla giornata. Per entrambe le categorie, le qualità dei co-piloti saranno messe alla prova per riuscire ad arrivare al finish sulla spiaggia. Venerdì, il rally si sposta per l’ultima volta. Dalla costa si andrà verso nord-ovest a Shumen. Shumen si trova a 100 km da Russe e vanta una lunga tradizione di gare off-road. Dal 2001, con il contributo del Comune, si svolge qui un grande evento fuoristradistico. Il Rally Breslau sarà ovviamente il benvenuto a Shumen ed ha ottenuto un fantastico terreno per il bivacco che si trova solo a due miglia dalla città dove si celebrerà l’evento finale. Il percorso del venerdì attraverserà le colline dei Balcani settentrionali. lungo le strade forestali, gli argini dei fiumi e le piste nei campi, i partecipanti raggiungono l’altopiano di Shumen, il punto più alto della valle del Danubio con un panorama veramente unico. Sabato è l’ultimo giorno della gara. Nella tappa ad anello della “vittoria” sarà molto importante mantenere la concentrazione e la precisione fino alla fine. Le due categorie si separano, ma con un obiettivo comune … arrivare alla fine della gara.

In breve: la Balkan Breslau 2012, dopo il prologo, sarà caratterizzata da otto prove speciali (SS) complessive. Auto, moto e ATV Extreme percorreranno circa 1.250 km di gara e circa 250 chilometri di collegamenti. Per la Cross Countrty sono previsti circa 1.650 chilometri di corsa e 150 chilometri di collegamenti.

I percorsi di entrambe le categorie avranno differenze molto chiare:

Nella categoria Extreme si faranno meno chilometri, ma molto più impegnativi, i percorsi richiederanno l’uso del verricello e spesso sarà necessario il lavoro di squadra e l’aiuto reciproco. Questa categoria riflette in pieno l’ormai noto carattere della Breslau; non a caso si chiama “Extreme”.

Il percorso della Cross Country sarà un classico dei rally raid ma non sarà solo velocità; non servirà il winch, ma molti chilometri di gara si svolgeranno su terreno vario ed insidioso. Le velocità più elevate richiederanno a i partecipanti di portare al limite le loro capacità e la loro attenzione. Sarà fondamentale una buona navigazione ed una buona strategia di gara.

Logistica e trasporti:

Abbiamo organizzato un servizio di trasporto dei mezzi per permettervi di arrivare alla gara con l’aereo. Abbiamo preparato la seguente offerta per i nostri partecipanti:

Enduro: il trasporto di una moto dalla Germania (luogo di ritrovo Passau o Leipzig in alternativa), andata e ritorno, con incluse due casse in alluminio 80x40x40 e pneumatici di ricambio per 400 €

Quad: stessa offerta a 650 euro per costi di trasporto

Car: (con una lunghezza standard di circa 4,20 -4,50 m) 1200 €

Voli per persona: circa 120 – 210 euro – a seconda della data di prenotazione.

Offriamo un servizio navetta dall’aeroporto al punto di partenza e ritorno.

Il parcheggio alla partenza per il rimessaggio dei carrelli è custodito.

Offerta Service: Ci sono diverse società di servizi presenti alla gara; si può prenotare una vasta gamma di servizi: solo attrezzature e strumenti, meccanici ecc. Se siete interessati contattateci all’indirizzo in**@ra************.com 

E’ inoltre previsto un servizio di trasporto dai Paesi Bassi e dalla Francia. Si prega di chiedere informazioni tramite e-mail.

Campi, combustibili e ristorazione:

Come è consuetudine alla Breslau, in tutti i campi ci saranno a disposizione dei partecipanti i servizi igienici e le docce.

Il lavaggio dei veicoli è consentito ai campi solo nei siti designati. A seconda delle possibilità, l’organizzazione metterà a disposizione gli allacciamenti elettrici e acqua.

Tutti i tipi di carburante disponibili in Europa sono disponibili anche in Bulgaria. La rete di stazioni di servizio è particolarmente capillare e si compone di due grandi gruppi e da molte piccole stazioni di servizio indipendenti. In tutti i distributori, tranne che nei piccoli villaggi, sono accettate le carte di credito. Solo nelle grandi stazioni è possibile pagare con un EC-Card.

Colazione, pranzo al sacco e cena, in grande abbondanza e di buona qualità, sono uno standard della Breslau. La Cucina internazionale e bulgara sarà in grado di fornire l’energia necessaria durante la settimana di gara. BBQ e bevande sono disponibili presso il Bar Breslau.

Medical, ORGA, Press: Il team medico è composto da veicoli fuoristrada, con attrezzature mediche ed equipaggio a bordo. Inoltre, un medico con il kit di pronto soccorso è presente nei veicoli dei direttori di gara e può raggiungere rapidamente il luogo dell’incidente. Ai campi è sempre presente una ambulanza attrezzata con a bordo personale qualificato. Diversi ospedali locali con pronto soccorso sono partner del rally. Una buona manifestazione può essere fatta solo con buone persone. Il team internazionale ORGA con una lunga esperienza di rally e delle tecnologie più appropriate per il recupero, trasporto, rilevamento dei tempi, controllo a distanza, comunicazione, navigazione, sicurezza, gestione e marketing funziona non-stop per garantire la riuscita della gara.

Difficilmente qualsiasi altro evento off-road in Europa ha la copertura mediatica del Rally Breslau. Sia in Polonia che in Bulgaria sono numerosi i giornalisti, i fotografi, i cameraman ed i media presenti con provenienze da diversi paesi. La stampa si muove in un convoglio organizzato e si sposta da un hotspot all’altro. Un centro stampa coperto con elettricità e, in base alle possibilità tecniche, con connessione Internet sarà presente ad ogni campo.

Iscrizione e costi:

Informazioni sulla registrazione on-line e sulle quote di iscrizione per le varie categorie e per i service si possono trovare sul sito: www.rallye-breslau.com 

Saremo lieti di incontrarvi alla partenza, quando sarà di nuovo il momento di dire: Breslau Rally – THAT’S MY RACE