Rainforest South Europe: il Collio Friulano ha i suoi vincitori

Rainforest di nome e di fatto. L’edizione 2019 del RFC South Europe, organizzato dal 23 al 26 Maggio in Friuli dall’associazione FLS 4×4 e patrocinato dal Comune di Corno di Rosazzo (provincia di Udine), è stata più difficile e agguerrita che mai. Le forti piogge dei giorni precedenti hanno infatti trasformato il terreno già viscido in un fondo ancora più impraticabile, rendendo inesistenti i passaggi in aderenza e richiedendo grande lavoro soprattutto ai navigatori, costretti a sfoderare ogni tecnica possibile, dall’uso della taglia a quello della strop volante, per effettuare ancoraggi in laterale.

La gara ha preso il via nella mattinata di giovedì con le verifiche presso l’azienda agricola Cadibon in località Casali Gallo di Corno di Rosazzo, seguite, nel pomeriggio, dal briefing in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) e dalla cerimonia di apertura nella tenuta “Perusini”. Proprio qui ha avuto luogo il prologo, con 4 prove speciali, che ha stabilito l’ordine di partenza del venerdì. Fra i preparati ad aggiudicarsi lo start è stato il Suzuki #23 di Giusti/Alba con 4000 punti, davanti al Suzuki #22 di China/Bortolussi con 3750, al #24 Corti/Otelli con 3590 punti e al #21 Ferro/Cernivani con 2690 punti (questi ultimi due equipaggi, rispettivamente, con 60 e 40 punti di penalità acquisiti durante le prove).

Nel gruppo “Proto” i più veloci sono stati Mazzega/Segat (#41) con 3950 punti seguiti, con breve distacco, dall’equipaggio #46 di Tironi/Tironi (3660), dal #43 di Guidoni/Moccia, dal #42 di Collarini/Cognini, dal #45 Moro/Moro, dal #44 Chapuis/Moro e dal #47 Schoffmann/Glanzer. Terminato il prologo, i team sono rientrati al quartier generale di Cadibon per effettuare le riparazioni necessarie; la serata si è infine conclusa con la cena a base di prodotti tipici friulani presso il ristorante “Cabelon” di Dolegnano.

Venerdì, le prime noie meccaniche ai mezzi non si sono fatte attendere anche per via del terreno scivoloso che non ha concesso la minima aderenza durante le manovre più impegnative. I navigatori hanno dovuto spesso risalire i ripidi pendii dei boschi alla ricerca di un solido appiglio. La giornata di sabato si è svolta con la stessa modalità del venerdì con gli equipaggi impegnati ad affrontare le diverse prove.

Ben 14 le prove speciali disputate in quattro giorni fra cui una notturna di 3 ore che ha richiesto anche la costruzione di un ponte con tronchi in tipico stile Rainforest: in questa prova si sono date battaglia due squadre, formate da equipaggi misti (prototipi e preparati), su un lungo tracciato.

Protagoniste del podio di quest’anno sono state Francia e Italia impegnate rispettivamente nelle classi “Proto” e “Preparati” con il Team GBJ di Chapuis/Moro, su Toyota BJ, e il Red Team di Giusti/Alba su Suzuki. Entrambi gli equipaggi hanno partecipato a passate edizioni del Rainforest friulano: Chapuis & Moro hanno esordito nel 2018 dimostrando già eccellenti doti di guida e navigazione con un buon gioco di squadra che li ha portati a conquistare un meritatissimo 4° posto divenuto podio assoluto nel 2019; Giusti/Alba hanno fatto tesoro di alcune esperienze che, nel 2018 e quest’anno nuovamente, li hanno portati sul piazzamento più alto di categoria. “Siamo partiti con i migliori propositi per vincere e difendere il titolo – confidano Mirko Alba e Steven Giusti (Red Team) – Le prove sono state impegnative e tecniche con tratti veloci e il Suzuki si è comportato bene! La competizione è stata davvero entusiasmante grazie a avversari agguerriti. Insomma, meglio di così non poteva andare! Vorremmo ringraziare tutti quelli che ci hanno permesso di essere presenti: la Rothen Oil, la Black Performance per l’assetto, l’Italgiunti per gli alberi di trasmissione, l’amico Marco, il Red Team e tutti gli amici che di giorno e di notte ci danno una mano negli interventi di manutenzione!”.

Bella gara anche quella dell’austriaco Schoffmann navigato da Glanzer, su Jeep Proto del Team Hot Rod Offroad Garage, presente al Rainforest South Europe nelle ultime tre edizioni. Quest’anno il suo 4×4 ha avuto meno noie meccaniche e la guida attenta ha condotto l’equipaggio al podio in seconda posizione nella categoria Proto.

Tra i preparati il secondo gradino del podio è andato invece al Team X3ME di China/Bortolussi su Suzuki, con solo 600 punti di distacco dal vincitore assoluto: l’equipaggio, nonostante la prima partecipazione al RFC, è sceso in pista più agguerrito che mai dimostrando grinta da vendere in tutte le speciali seppur con un mezzo messo a dura prova.

Terzi ma entusiasti (questa è stata la loro prima esperienza) per il podio, il “duo” padre-figlio Tironi/Tironi a bordo di un Proto di derivazione TJ: “Nel complesso la macchina non ha avuto problemi, abbiamo solo dovuto cambiare le candele. E poi, nella crono di domenica, abbiamo conquistato il miglior tempo e questo ci dà grande soddisfazione!”.

“Mai mollare” è il motto del team triestino 4×4 M.T.C.M composto da Ferro & Cernivani che nonostante i problemi meccanici del loro Suzuki si sono piazzati sul terzo gradino del podio in categoria preparati. Già esperto di queste competizioni, l’equipaggio ha dimostrato ancora una volta un grande affiatamento e abilità alla guida.

Il vantaggio iniziale conquistato dal duo Mazzega/Segat, allo start con un Polaris RZR Portal Gear, è svanito purtroppo a fine manche: “Nell’ultima prova si è rotto il perno fuso del fusello inferiore che ha staccato la ruota – spiega Mazzega – Era lesionato probabilmente già dalla prima giornata. Così abbiamo dovuto improvvisarci anche meccanici. E’ stata comunque una bella gara e ci siamo divertiti moltissimo” .

La sfortuna ha costretto al ritiro anche alcuni altri equipaggi fra cui i romani Guidoni/Moccia del Team SRM Garage, ormai fedeli all’evento RFC South Europe: partiti molto bene nella prima edizione della gara con un meritatissimo primo posto assoluto, hanno purtroppo sofferto ancora una volta per via di un problema al cambio, nonostante tutte le manutenzioni prestate. Stesso epilogo per Collarini/Cognini su Jimmis 4×4 del Red Team: costretti a sostituire prima l’alternatore, hanno infine dovuto arrendersi per lo “sbiellaggio” del motore.

Risultato a parte, applausi anche all’altro team francese, Moro/Moro (Team Moro & C.), alla guida di un Toyota iscritto in categoria Proto; giunti in Friuli al Rainforest South Europe per la prima volta, pilota e navigatore hanno lottato sino allo sfinimento per tagliare il finish con una spettacolare esibizione in notturna ma il terzo giorno il loro Toyota li ha costretti a rinunciare per noie meccaniche a blocco e sterzo.

Prima esperienza al RFC South Europe anche per Corti/Otelli: “Che dire… l’evento è stato davvero “esagerato” a partire da disponibilità, simpatia e preparazione dello staff che ci ha accolti e seguiti per tutto il tempo. Senza dubbio quello che ci ha colpiti di più è stato il vero “senso di gruppo” sia in gara che fuori…aspetto che, purtroppo, in tante manifestazioni si è perso di vista. E’ stato davvero un bel week end: peccato solo per il mezzo che ci ha abbandonati troppo presto, per il resto devo dire che la gara è di alto livello, bellissima, sicuramente da ripetere!”.

Freedom Live Style 4×4 ringrazia tutti gli sponsor; le aziende agricole “Cadibon”, “Perusini Wines” e “La Viarte” che hanno messo a disposizione le loro proprietà rendendo possibile la realizzazione dei tracciati di gara e per aver premiato, assieme all’azienda agricola “Davide Feresin”, tutti i concorrenti con due confezioni di vino del Collio; i partecipanti; i commissari di percorso; gli addetti al chiosco; Matteo Rivola che ha permesso di eseguire direttamente sul campo di gara interventi di riparazione ai mezzi; tutti quanti hanno collaborato alla riuscita dell’evento. Sponsor dell’evento: Coop Premariacco, Cadibon, Perusini Wines, La Viarte, Birra Agricola, Ciemme, Hotel Felcaro, Ristorante Ca’ Belon, Cortem, Corte di Castello e TLT.

Testo Sonja Vietto Ramus
Foto Gianna Vardanega

Classifica finale Rainforest Challenge South Europe – (23/26 Maggio 2019)

Categoria Proto:


1. #44 Chapuis-Moro su Toyota – Team GBJ – 9.100 punti

2. #47 Schoffmann-Glanzer su Jeep – Hot Rod Offroad Garage – 8.370 punti

3. #46 Tironi-Tironi su Proto – Team Passione Motori – 8.010
punti

4. #41 Mazzega-Segat su Polaris – Team X3ME – 6.480
punti

5. #45 Moro-Moro su Toyota – Team Moro & C. – 3.770 punti


6. #42 Collarini-Cognini su Jimmis – 4×4 Red Team – 3.290
punti

7. #43 Guidoni-Moccia su Jeep – Team SRM Garage – 1.850 punti

Categoria Preparati:

1. #23 Giusti-Alba su Suzuki – 4×4 Red Team – 12.950
punti

2. #22 China-Bortolussi su Suzuki – Team X3ME – 12.350
punti

3. #21 Ferro-Cernivani su Suzuki – Team 4×4 M.T.C.M. – 6.950 punti

4. #24 Corti-Otelli su Land Rover – Team Jene Extreme – 3.670 punti

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Il Morocco Desert Challenge incorona i vincitori 2019

IL MOROCCO DESERT CHALLENGE INCORONA I VINCITORI 2019:
VAUTHIER (auto/buggy), VIAZOVICH (camion),
PINCHEDEZ (ssv) e HOWES (moto).

Grande successo per l’11^ edizione del rally-raid targato Gert Duson.

Non fosse per qualche iscrizione ritirata all’ultim’ora (veicoli non ultimati), questa edizione del Morocco Desert Challenge, l’undicesima, sarebbe stata davvero da Guinness dei Primati. Sì, perché il 13 Aprile, sulla celebre Plage Blanche, 250 km a sud di Agadir, si sono schierati qualcosa come 300 veicoli rally-raid, 210 fra camion e auto di assistenza e 1300 persone. Dati alla mano, questo evento sportivo creato dal belga Gert Duson nel 2008 in Libia e approdato poi in Marocco, è diventato il secondo più grande cross country challenge al mondo per numero d’iscritti. Addirittura il primo in assoluto nella categoria trucks (allo start ce n’erano ben 35 di T4). Percorsi mozzafiato con 8 tappe dall’Atlantico al Mediterraneo, road book al limite della perfezione, bivacchi in puro stile dakariano, sicurezza al primo posto (con elicotteri e ambulanze 4×4), ristori da 3 stelle Michelin, scenari nuovi ogni giorno e “trasferimenti zero”. Vale a dire, niente asfalto ma solo off-road. Una vera sfida, fra appassionati e nomi più noti dei rallies-raids ma senza team (o veicoli) ufficiali. Perché lo spirito più autentico, voluto sin dalla sua prima edizione, è anche uno dei cavalli vincenti di questo challenge ospitato in terra d’Africa. Gert lo ha ripetuto più volte, anche alla premiazione finale fra gli applausi dei partecipanti: qui, al MDC, non si vedranno mai piloti o scuderie dai nomi altisonanti. In realtà, ne siamo quasi certi, un’eccezione la farebbe se qualche pilota professionista decidesse di voler partecipare con un mezzo con cui non gareggia solitamente nelle grandi competizioni. Un esempio? Al-Attiyah, magari dietro il volante di un side-by-side. In attesa dell’edizione del 2020, ecco intanto come è andata quella di quest’anno che, dopo la partenza da Agadir, si è conclusa a Saidia, la “Perla blu del Mediterraneo” dopo un’avventura di 3 mila km.

Podio assoluto per lo svizzero Remy Vauthier con il suo buggy MD: a lui la vittoria del MDC 2019.

Con il performante MD Optimus #308 l’equipaggio svizzero-francese di Remy Vauthier e Jean-Michel Polato ha conquistato il Morocco Desert Challenge 2019 in categoria auto/buggy. Dopo aver percorso 3 mila km fra piste e dune marocchine, il pilota di Chene-Bougeries, nel Canton di Ginevra, ha avuto la meglio su un altro MD, quello del francese Jérome Pelichet, che il traguardo lo ha tagliato con un distacco di poco più di 7 minuti. Al terzo piazzamento si è classificata la Volkswagen Amarock #315 guidata dallo spagnolo Fernando Alvarez, con Sergio Lafuente (Uruguay) sul sedile del navigatore. “Siamo molto contenti di aver vinto questa edizione del Morocco Desert Challenge che, per noi, rimane uno dei rallies-raids più belli e meglio organizzati a livello internazionale – spiega Vauthier – Non è stato semplice visto anche il parterre di mezzi e piloti presenti, oltre che per il numero di iscritti schierati alla partenza. Abbiamo fatto di tutto per portare i colori dell’MD Rally Sport sul podio… riuscirci è stata una soddisfazione enorme!”. Partita con i migliori presupposti, la partecipazione di Jean Pascal Besson e Sébastien Delaunay su Peugeot DKR 3008 (Easy Rally Raid) si è invece conclusa con un 31° piazzamento nella generale: le due vittorie di tappa (con 2 secondi posti e un terzo gradino del podio provvisorio) non sono state sufficienti a compensare i ritardi per via di noie meccaniche al mezzo di uno degli equipaggi favoriti sin dalla partenza. Sfortunata anche la performance dell’olandese Erik van Loon (Toyota Hilux Overdrive), vincitore di due special stage ma poi costretto a ritirarsi anzitempo dal rally.

Siarhei Viazovich (Maz-Sport Auto) si aggiudica il podio in categoria “truck” alla sua prima gara in Africa.

Dire che si tratti della fortuna del principiante non sarebbe esatto visto che di rallies-raids ne ha fatti (e vinti) già molti in giro per il mondo. Tant’è però che alla sua prima competizione in terra africana, il bielorusso Siarhei Viazovich ha riportato una splendida vittoria piazzando il Maz 640RR #503 sul podio della classifica assoluta di categoria, al traguardo con un tempo di 35h51’30”. In cabina con Anton Zaparoshchanka e Siarhei Sachuk, il pilota del Team Maz-Sport Auto è stato uno dei grandi protagonisti di questa edizione del MDC: grazie alla vittoria di una speciale, a due secondi piazzamenti e a buone performance nelle altre SS, Viazovich ha portato i colori della Bielorussia sul gradino più alto del challenge. “Una grande vittoria per tutta la squadra, per me ma anche per Aliaksei Vishneuski (equipaggio #510) che si è piazzato terzo assoluto – commenta Viazovich – Il Morocco Desert Challenge è stato il nostro primo rally-raid in Africa e non speravamo certo di raggiungere un risultato così importante. Abbiamo fatto del nostro meglio, cercando di migliorare giorno dopo giorno, imparando ad affrontare certi tipi di terreno, guidando più veloce in alcuni tratti e più lentamente, senza prendere rischi, in altre speciali. Sulle dune di Merzouga ci siamo divertiti molto nonostante il forte vento non aiutasse certo nell’individuare il passaggio più giusto. Il camion si è comportato bene, ci ha dato davvero poche noie permettendoci così di fare quei tempi che alla fine ci hanno assegnato il podio assoluto”. Al secondo posto si è piazzato il Man dell’olandese Peter Versluis che ha raggiunto il finish con un distacco di poco più di 22 minuti dal primo. A dire la sua anche Martin van den Brink (Mammoet Rally Sport) su Renault, quarto nella generale nonostante diverse forature che hanno attardato il suo K-520 al finish di questa edizione del rally: il driver olandese, in gara al MDC per la quarta volta (una in sella a una due ruote e le altre alla guida di un camion), ha preceduto di 8 minuti il Man di un altro olandese, Roeland Voerman.

Podio SSV per il Can Am di Pinchedez/Brucy.
Geoffroy Noel de Burlin con il suo Polaris “single seater” si piazza ottavo.

Fra i side-by-side in gara in questa edizione del MDC, il protagonista indiscusso è stato lui. Chassis leggerissimo, rigido al punto giusto ma costruito con l’acciaio più resistente, il Maverick X3 della canadese Can Am, ha conquistato ben 9 piazzamenti fra i primi dieci della classifica assoluta (l’altro è andato al Polaris Sportsman ACE di de Burlin). Dopo 8 tappe e un percorso coast-to-coast dall’Atlantico al Mediterraneo, con la Plage Blanche e Saidia a fare da start e finish di questa 11^ edizione del challenge, la vittoria in categoria SSV è andata al francese Philippe Pinchedez, navigato da Jean Brucy: l’equipaggio #203 del Team Pinch Racing, autore di una gara quasi perfetta dal punto di vista tecnico, si è portato a casa il gradino più alto del podio. Con un ritardo di 1 ora e 16 minuti, un altro Can Am, quello numero 237, ha conquistato la medaglia d’argento con Stephane Chambon & Antoine Paque davanti al belga Marc Mauwers. Se Can Am ha fatto la differenza in questa sfida fra le piste e le dune del Marocco, un giovane belga di Bruxelles ne è stato il grande eroe. Per grinta e bravura. Il Morocco Desert Challenge ha visto infatti scendere in campo il primo paraplegico ad affrontare il deserto al volante di un buggy “single seater”, senza navigatore cioè. Una nuova sfida che lo ha visto piazzarsi all’ottavo posto della classifica generale dopo aver tagliato il traguardo in meno di 45 ore. Laureato in educazione fisica, Geoffroy Noel de Burlin, 38 anni, dopo una caduta in snowboard, ha fatto dei rallies-raids una terapia. Il salto di qualità risale al 2014 al Libya Rally, assieme a un altro pilota con disabilità motorie, Thierry Gerome. “Contro ogni probabilità e dopo 7 giorni di gara siamo arrivati in cima alla classifica degli SSV e quarti assoluti – racconta soddisfatto – L’anno successivo abbiamo vinto di nuovo. Una grande soddisfazione!”. Niente male considerando che per il cambio di uno pneumatico i normali tempi arrivano a quadruplicarsi. Dopo anni di gare nel ruolo di co-driver, Geoffroy ha scelto il MDC per mettersi, in solitaria, alla guida del suo Polaris: “Un percorso fatto al 100% da piste e sterrati, senza trasferimenti, una grande organizzazione, elicotteri in caso di emergenza e un’atmosfera autentica, quella delle gare di una volta. E poi, per me è iniziato tutto qui, non potevo che tornare: ancora una volta è stata un’esperienza unica”.

Skyler Howes conquista il MDC 2019 in sella alla sua Husqvarna davanti allo spagnolo Pedrero (KTM).

USA vs Spagna. Alla fine, seppur con un minimo distacco di 1 minuto e 6 secondi, l’americano Skyler Howes sulla sua Husqvarna #106 ha vinto questa edizione del MD Challenge piazzandosi davanti a un agguerrito Joan Pedrero su KTM. Una sfida che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e che ha visto i due piloti contendersi i primi due piazzamenti di ogni speciale: 3 se le è aggiudicate Skyler e 5 Pedrero ma la somma dei tempi conseguiti ha assegnato il podio al motociclista USA che ha fatto la differenza sui 370 km della SS6, da Zagora a Merzouga, dando ben 4 minuti di distacco al suo avversario. “Che dire…mi sono davvero divertito molto a guidare su questi percorsi che a volte si sono rivelati per niente facili da affrontare per via del forte vento e delle dune impegnative – commenta Howes – Joan è stato un eccellente rivale, molto bravo a guidarti vicino e a metterti sotto pressione. Ci siamo scambiati più volte la posizione al comando delle speciali, in alcune occasioni è stata più veloce la sua KTM, in altre ho avuto la meglio io. Sono felice di aver vinto questa edizione del Morocco Desert Challenge, ci ho messo tutto me stesso per tagliare per primo il traguardo finale e portare la mia Husqvarna sul podio assoluto. Ho imparato molto sia nella guida che nella navigazione ma soprattutto a controllare le mie emozioni nelle situazioni più diverse di un rally duro e importante come questo. Cosa mi è piaciuto? Tutto: i percorsi senza liaison, l’atmosfera, i bivacchi, il cibo. Qui si è respiraao davvero l’aria delle Dakar di un tempo…”. Con due Husqvarna al primo e terzo posto della generale (la medaglia di bronzo è andata a Paul Spierings con un distacco di quasi 4 ore e 50 minuti da Howes), KTM ha conquistato il secondo piazzamento e ben altri 6 della top ten dimostrando di essere sempre il marchio più presente e da battere nei rallies-raids. Da segnalare anche le buone prestazioni di Harite Gabari, pilota di nazionalità marocchina alla guida della sua KTM RR 450 di ritorno dopo un paio di anni di assenza dalle competizioni, e del francese Laurent Weibel (KTM EXC-F 450).

Gli italiani in gara: ecco come sono andati.

Se Aldo e Dario De Lorenzo sono stati costretti ad abbandonare la competizione marocchina dopo pochi giorni dallo start, per via di alcune noie meccaniche al loro Mitsubishi Pajero, l’equipaggio #337 (al MDC con la stessa assistenza del Team Jazz Tech Offroad dei gemelli De Lorenzo) ha invece tagliato il traguardo del challenge piazzando la Toyota FJ al 35° posto dell’assoluta di categoria auto/buggy. A navigare la giapponese Keiko Hamaguchi è stato l’esperto co-driver italiano Umberto Fiori che, grazie alla sua grande esperienza nei rallies-raids, ha saputo portare a casa un buon risultato. Fra gli SSV bella prestazione di Gianernesto Astori e Francesco Tarricone (Yamaha YXZ 1000R), con i colori dell’ABC Rally Action Team, 22imi nella generale. In gara anche la Porsche Carrera 911 di Agostino Rizzardi e Luca Ornati, il Land Rover Defender di Tommaso Castellazzi (T.T.Team) con l’assistenza della Payustech e il Can Am di Lorenzo Rocco di Torrepadula.

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Informazioni su www.moroccodesertchallenge.com

MDC 2019 – Classifica finale auto & buggy:

  1. #308 Remy Vauthier/Jean-Michel Polato – MD – 35h06’32”
  2. #316 Jérome Pelichet/Pascal Larroque – MD – +07’27”
  3. #315 Fernando Alvarez/Sergio Lafuente – Volkswagen – +3h02’01”
  4. #329 Patrick Martin/Lucas Martin – Mercedes – +3h31’02”
  5. #314 Mike van Eikeren/Ed Wigman – Toyota – +4h01’59”
  6. #318 Patrice Chevallier/ Philippe Florentino – MD – +4h36’47”
  7. #321 Henk de Jong/Pieter van Kruijsdijk – Toyota – +8h48’47”
  8. #305 Marc Bonnafoux/Didier Chabory – Oryx – +9h04’24”
  9. #345 James Ford/Paul Chambers – Bowler – +9h09’14”
  10. #317 Ronald Basso/Jean Pierre Garcin – MMP – +10h11’05”
  11. #337 Keiko Hamaguchi/Umberto Fiori – Toyota – +152h38’58”

MDC 2019 – Classifica finale camion:

  1. #503 Siarhei Viazovich/Anton Zaparoshchanka/Siarhei Sachuk – Maz – 35h51’30
  2. #516 Peter Versluis/Marcel Pronk/Artur Klein – Man – +22’29”
  3. #510 Aliaksei Vishneuski/Pavel Haranin/Vitaly Murylev – Maz – +24’50”
  4. #501 Martin van den Brink/Wouter de Graaff/Daniel Kozlovsky – Renault Truck – +26’52”
  5. #511 Roeland Voerman/Hugo Kupper/Simon Stubbs – Man – +34’10”
  6. #514 Gert Huzink/Rob Buursen/Martin Roesink – Renault Truck – +1h31’08”
  7. #505 Igor Bouwens/Dave Berghmans/Ulrich Boerboom – Iveco – +1h38’14”
  8. #522 Jan van de Laar/ Ben van de Laar/Dolf Huijgens – Daf – +2h34’39”
  9. #515 Karoly Fazekas/Peter Csakany/Albert Horn – Scania – +3h10’01”
  10. #521 Miklos Kovacs/Peter Czegledi/Laszlo Acs – Scania – +5h21’30”

MDC 2019 – Classifica finale SSV:

  1. #203 Philippe Pinchedez/Jean Brucy – Can Am – 38h40’11”
  2. #237 Stephane Chambon/Antoine Paque – Can Am – +1h16’00”
  3. #201 Marc Mauwers – Can Am – +2h19’19”
  4. #212 Vincent Gonzalez/Stéphane Duplé – Can Am – +3h47’19”
  5. #252 Jose-Manuel Fernandez/Denis Habran – Can Am – +3h50’04”
  6. #206 Rudy Verheyen/Bob Geens – Can Am – +4h48’07”
  7. #205 Joris Brosens/Koen Slegers – Can Am – +4h50’22”
  8. #228 Geoffroy Noel de Burlin – Polaris – +4h55’05”
  9. #209 Javier Herrador/Manuel Navarro Dominguez – Can Am – +4h56’48”
  10. #204 Stephane Zosso/Caroline Zosso – Can Am – +4h57’17”
  11. #216 Gianernesto Astori/Francesco Tarricone – Yamaha – +10h26’02”

MDC 2019 – Classifica finale moto & quad:

  1. #106 Skyler Howes – Husqvarna – 36h20’21”
  2. #104 Joan Pedrero – KTM – +01’06”
  3. #105 Paul Spierings – Husqvarna – +4h49’52”
  4. #108 Jan Van Gerven – KTM – +6h08’06”
  5. #101 Harite Gabari – KTM – +6h31’47”
  6. #115 Richard Dors – KTM – +7h19’32”
  7. #102 Laurent Weibel – KTM – +8h59’16”
  8. #163 Pierre Peyrard – Yamaha – +9h16’13”
  9. #136 Roch Wolville – KTM – 9h30’25”
  10. #146 Dirk Boerboom – KTM – 9h53’34”

La Tigre della Malesia

Dopo 26 speciali fra acqua e fango, la foresta pluviale ha assegnato il podio 2017 del Rainforest Challenge al Team Maxxis, l’equipaggio malese già vincitore della passata edizione. Ecco come si è svolta, sotto una pioggia battente, una delle dieci gare off-road più impegnative al mondo.

Verricelli e ancore. Per affrontare i tracciati del Rainforest Challenge, ospitato dal 24 Novembre al 5 Dicembre nello stato malese di Pahang, i partecipanti hanno dovuto sfidare le leggi della natura con l’ausilio di qualche accessorio 4×4. E alla fine la storia si è ripetuta. L’anno scorso un solo punto ha separato il vincitore assoluto dal secondo classificato; quest’anno il distacco è stato più ampio ma i protagonisti sempre gli stessi: Chang Chiew Shen, con il navigatore August Rambil, su proto Suzuki Jimny del Team Maxxis (Malesia) e Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, i russi d’acciaio dell’equipaggio #104 alla guida di un altrettanto performante Suzuki. Un’edizione avvincente, fra le più difficili in assoluto della storia ventennale di questa competizione erede del Camel Trophy, come ha raccontato entusiasta Luis J.A. Wee, fondatore del circuito RFC: “Le prove speciali, la pioggia monsonica del nord-est e i fiumi in piena hanno messo a dura prova gli equipaggi di questo Rainforest che sono riusciti però a superare con grinta e caparbietà gli ostacoli messi in campo da Madre Natura. Dallo start iniziale all’uscita dalla famigerata Twilight Zone si sono fatti onore dimostrando di essere dei veri eroi. Qui, nella foresta pluviale della Malesia, fra boscaglie impenetrabili, guadi e fangaie, arrivano e gareggiano solo i più coraggiosi: già essere al via dell’evento significa far parte di quei temerari che hanno l’off-road nel dna”. Più di 30 (33 per l’esattezza) i “competitors” nazionali e internazionali schierati ai nastri di partenza dell’evento che ha preso il via nei pressi del lago artificiale Titiwangsa, a Kuala Lumpur, con la cerimonia di apertura scandita dalle danze locali e dal tradizionale flag-off. Accanto ai volti noti di piloti e navigatori non sono mancate new entry dall’America meridionale: dall’Ecuador, Michael Ribadeneira, con il co-driver Pablo Contreras Mora, su proto Toyota LC, secondi classificati all’RFC Ecuador e, dalla Colombia, Jorge Humberto Sanchez con Ferney Chavarro Amado. E poi ancora le Filippine, rappresentate da ben 3 equipaggi di cui due alla guida di prototipi Land Rover Discovery: Hilario e Hirryan Mendiola, Johnny Sambo e Glen Buena e Karen Soliva Pagquil con Maila Manera Alivia, quest’ultime “ladies of steel” di questo RFC assieme a Nur Aina/Nurul Izzatie (Malaysia – Selangor) e Yeo Kwee con Vivian Chong (Team Blazers), ancora con i colori della Malesia. I partecipanti al RFC hanno ricevuto un caloroso benvenuto dalla capitale malese così come da Kuantan, affacciata sulle rive dell’omonimo fiume alla foce del mar Cinese Meridionale, e da Pekan, la città imperiale che ha accolto la cerimonia di premiazione dell’evento; una pacifica invasione di 4×4, supportata via terra e via aerea dalla Royal Malaysian Police e dalla Police Air Wing, che ha seguito in ogni trasferimento la carovana del Rainforest. Le 8 SS del prologo, nella grande area allestita a Pantai Balok, non hanno deluso le aspettative degli appassionati presenti per assistere allo spettacolo a trazione integrale: a farla da padrone il Team #104 che ha conquistato il podio provvisorio di ben 4 prove speciali mentre il Team Maxxis 119 e l’equipaggio 117 (su Jeep CJ7) hanno fatto registrare 100 punti rispettivamente in 3 e 1 delle speciali.

 

 

Il 26 Novembre il Rainforest ha puntato il gps in direzione di Sg Lambing dove le acque del fiume hanno visto lo svolgimento di alcune prove in notturna prima di essere scenario, nella giornata successiva, delle acrobazie integrali dei concorrenti impegnati nelle SS dalla 13 alle 18; la pioggia incessante della notte e della mattina ha reso difficoltosi persino gli spostamenti fra il campo base, sulle sponde del fiume ormai ingrossato dall’acqua piovana e non di rado visitato dagli elefanti per abbeverarsi, e le prove speciali. Qui la sfida con le forze della natura ha richiesto un grande sforzo nel superare ostacoli naturali e prove di abilità e avanzamento prima di ripartire per Jeram Buluh raggiunta dopo diversi chilometri di asfalto che hanno accompagnato verso i luoghi più selvaggi del territorio di Pahang, attraverso villaggi di case rurali. Le 4 SS “Terminator” hanno nuovamente messo a dura prova gli equipaggi in gara che per procedere sul terreno argilloso della giungla malese hanno dovuto utilizzare, a più riprese, verricelli e ancore. A conquistare il miglior tempo sono stati ancora una volta il Team Maxxis, l’equipaggio malese/vietnamita #117 e i russi dei proto #105 e #103. Per tutti – piloti, media e organizzazione – uscire dalla foresta di Jeram Buluh è stato tutt’altro che semplice a causa del fango dovuto alle avverse condizioni meteo. Il 1° Dicembre il villaggio di Selancar ha dato il benvenuto ai concorrenti con una bella cerimonia alla presenza delle autorità locali e un gustoso rinfresco con i piatti della cucina malese, preludio delle verifiche tecniche ai prototipi da gara che il giorno successivo entreranno nella Twilight Zone di Hulu Pukin, ultima grande battaglia per conquistare il podio finale di questa avvincente sfida con se stessi e la natura. Per due giorni la fitta vegetazione di questa terra ha visto i partecipanti impegnarsi come non mai per attraversare fiumi ingrossati contro corrente, ponti in legno e fangaie interminabili. Quasi 25 i chilometri da affrontare con tiri di verricello, recuperi a prima vista impossibili e tanto fango: ogni squadra ha cercato di completare il percorso per aggiudicarsi i punti in palio. E chi è uscito indenne dalla Twilight Zone” ha meritato, risultato a parte, un posto d’onore nella storia del Rainforest Challenge. Al traguardo delle 4 speciali della TZ, dove gli equipaggi si sono addentrati a gruppi di tre e dove il gioco di squadra è stato indispensabile per conquistare punti preziosi per la classifica finale, il Rainforest ha assegnato il podio 2017. Ai due volte campioni in carica del Team Maxxis è andato, per il terzo anno consecutivo, il gradino più alto del podio con 2486 punti davanti ai russi Kulbak Roman/Pavel Kovalenko, medaglia d’argento con 2383 punti. A completare la top five: Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong su proto #117, i russi Sergei e Valerii Paniushkin (#107) e Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov, entrambi su Suzuki. Pekan, villaggio malese punteggiato di vecchie costruzioni in legno e case su palafitta, fra orti e palmeti, ha accolto il Rainforest con i suoi edifici coloniali, le botteghe e il colorato mercato del sabato. Qui, dove sorge anche la bianca moschea-museo nota come piccolo Taj Mahal, un “tour imperiale” organizzato grazie alla collaborazione fra autorità locali e l’associazione locale di promozione del territorio è stato cerimonia di chiusura di questa edizione 2017.

 

 

CLASSIFICA GENERALE (primi dieci)
1. Chang Chiew Shen/August Rambil – Malaysia (Sabah)– Team Maxxis – 2486 pt
2. Kulbak Roman/Pavel Kovalenko – Russia – 2383 pt
3. Tan Eng Joo/Nguyen Duy Phuong – Malaysia/Vietnam – 2380 pt
4. Sergei Paniushkin/Valerii Paniushkin – Russia (Sakhalin) – 2019 pt
5. Valeriy Lyubarenko/Andrei Katkov – Russia – 1980 pt
6. Mohd Rasyidi Azni Awang/Zameri Mat Saje – Malaysia (Pahang) – Team Sek Karaa – 1941 pt
7. Hanipa Hamzah/ Mohd Hafizi Che Muhammad – Malaysia (Ranggok Terengganu) – 1868 pt
8. Aleksandr Krutkin/Vsevolod Vorobev – Russia (Sakhalin) – 1834 pt
9. Hilario T. Mendiola/Hirryan V. Mendiola – Philippines – 1687 pt
10. Mohd Fadzil Ahmad/Mohd Hanafi Mohd Hassan – Malaysia (Pahang) – 1396 pt

BOX
Organizzazione: Luis J.A. Wee
Paese: Pahang (Malesia)
Edizione 2017: 24 Novembre – 5 Dicembre
Equipaggi: 33 provenienti da Malesia, Russia, Vietnam, Filippine, Sri Lanka, Colombia, Hong Kong, Repubblica Popolare Cinese, Ecuador, Brunei e India.
Categorie: fino a 3050 cc. diesel, fino a 3050 cc. benzina, da 3051 cc. diesel, da 3051 cc. benzina, pick up di serie.
Si ringraziano: Tourism Malaysia, Government of Pahang, Tourism Pahang, City Hall Kuala Lumpur (DBKL), Petron Malaysia, AENO, Tan Chong, FBlife, Race Auto, Racing Planet, Explorer, Come Up Winch, Tri-Mus Motorsports, ARB 4×4 Accessories, 4WD Equipment, Royal Malaysian Police, General Operations Force (PGA), Police Air Wing, Fire, Medic & Rescue Brigade (Bomba), Rela (Home Guards), Immigration Dept (Pahang & Immigration HQ Putrajaya), Pahang State Forestry Dept, Kuantan Town Council (MPK), Land Office Pekan & Bera, Health Dept Bera, Felda Malaysia Youth Movement (MBFM) Selancar 2, Felda Selancar Dua, Pahang 4×4 Club, Belantara 4×4 Adv Club, Le Apple Klcc Hotel, Swiss Garden Hotel, Kuantan, AnCasa Royale Hotel Pekan, Mutiara Seafood & Bakticon Engineering (Prologue SS), ECERDC (Journeys2Pekan), VIP Guests of Honour for Pekan (Datò Ali Syahbana bin Sabarudin) & Tourism Pahang (Datò Ishak bin Mokhtar).
Albo d’oro Rainforest: Hiew Vui Leong/Liew Siak Kiong (Malesia – 1997); Roger Smith/Paul Van Der Horst (Australia – 1998); Trent Leen/Wayne Smith (Australia – 1999); Michael John Smith/Wayne Richard Smith (Australia – 2000); Steven Tjepkema/Steven Hudson (Australia – 2001); Simon Buck/Matthew J.Cook (Regno Unito – 2002); Tan Kiam Peng/Wong Van Man (Malesia – 2003); Chang Ket Kuin/Chang Ket Viu (Malesia – 2004); Tan Eng Joo/Lee Yit Kiang (Malesia – 2005); Tan Eng Joo/Lee Yit Kiang (Malesia – 2006); Gee Len Fatt/Chiah Kam Chui (Malesia – 2007); Wong Kock Phin/Mak Chee Ming (Malesia – 2008); Loo Fu Siong/Edward Benggon (Malesia – 2009); Chai Mun Shin/Linus Ngieng Hok Taur (Malesia – 2010); Mervin Lim/Hamizan Abdul Hamid (Malesia – 2011); Kulbak Roman/leonav Alexander (Russia – 2012); Tan Eng Joo/Tan Choon Hong (Malesia – 2013); Kulbak Roman/Kovalenko Evgenii (Russia – 2014); Chang Chiew Shen/Lo Fui Min (Malesia – 2015); Chang Chiew Shen/Edward Benggon (Malesia – 2016).

Web: http://www.rainforest-challenge.com

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BAJA DEUTSCHLAND 14 – 15 – 16 Maggio 2015

BAJA DEUTSCHLAND

Ritorna in Germania, e più precisamente nella campagna di Lipsia, La Baja Deutschland. Si tratta di una delle più particolari ed interessanti competizioni che il panorama fuoristradistico europeo può offrire. La Baja Deutschland si svolge all’interno di una enorme miniera a cielo aperto di carbone dove a volte il paesaggio è quasi lunare trasmettendo al concorrente una sensazione unica quasi come essere sbalzati in una realtà immaginaria. La manifestazione si svolge su tre giorni; il giovedì si svolgono le iscrizioni e le verifiche tecniche mentre le due manche di gara si svolgono al venerdì ed al sabato. Al mattino corrono le moto e i quad mentre al pomeriggio gareggiano i side by side, le auto ed i camion. Se non conoscete questa corsa o se volete provare emozioni diverse, questa è sicuramente una competizione a cui partecipare.

Data: 14 – 16 maggio 2015

Contatti: www. baja-deutschland.de –  in**@ba**************.de

Web

 

 

Maroc Challenge Winter Edition 5 – 12 Dicembre 2014

NEWS MAROC CHALLENGE

E’ in programma dal 5 al 12 Dicembre la Winter Edition 2014 del Maroc Challenge, emozionante raid low cost solidale per fuoristrada e auto d’epoca che accompagna alla scoperta di affascinanti percorsi fra deserti e montagne del regno alawita. Per partecipare non è necessario possedere una quattro ruote potente o essere assistiti da una grande squadra ma semplicemente voler vivere un’avventura con la A maiuscola alla guida di un veicolo storico (purchè immatricolato prima del 31 Dicembre 1995 e in regola con il codice stradale) con cui percorrere oltre 2 mila km nel territorio marocchino. Il Maroc Challenge non è una gara a cronometro ma un vero e proprio viaggio solidale che partendo da La Nucia, nei pressi di Alicante, in Spagna, arriva nel sud del Marocco dopo aver raggiunto Erfoud, Merzouga, Zagora, Ait Benhaddou e Essaouira dove sulla spiaggia di Sidi Kaouki si terranno le premiazioni dei partecipanti. Si può scegliere di iscriversi al Raid fra gli “Adventure” (categoria originale aperta a tutti con o senza esperienza su piste sterrate e tracciato imposto dall’organizzazione) o fra gli “Advance” (riservato a equipaggi con esperienza o con una partecipazione precedente al Maroc Challenge) oppure nella sezione Touring – senza classifica dove poter seguire da vicino il raid e condividerne le stesse emozioni – nelle categorie “Raid” (una sorta di viaggio alla scoperta del Marocco senza gps e con la guida degli accompagnatori della Masia Pelarda) e “Tour” (su percorsi secondari esclusivamente asfaltati). Appuntamento venerdì 5 Dicembre alla Ciutat Esportiva Camilo Cano a La Nucia per le verifiche tecniche e amministrative dei veicoli a cui seguirà sabato 6 la partenza ufficiale della Winter Edition con imbarco a Almeria per raggiungere Melilla e iniziare il raid vero e proprio. Per seguire la Maroc Challenge in diretta www.marocchallenge.es. Stay tuned!

Sonja Vietto Ramus

 

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BAJA300 Mitteldeutschland dal 9 all’11 maggio 2013

Dal 9 all’11 maggio 2013 ritorna una delle più grandi ed affascinanti competizioni di fuoristrada della Germania; in questa data si svolgerà la BAJA300 Mitteldeutschland. L’evento come consuetudine, verrà organizzato dal 4×4 Club di Lipzia che metterà in campo tutta la sua esperienza e le sue migliori risorse umane per garantire un alto livello qualitativo a questa competizione che richiama numerosi equipaggi europei.

La scorsa edizione ha fatto segnare l’iscrizione di ben 274 team suddivisi nelle varie classi e sicuramente per il prossimo anno questo numero verrà eguagliato se non superato. Lo staff del 4×4 Club di Lipzia è già al lavoro per definire percorsi ed eventi collaterali che renderanno unica la Baja 300 sia per i concorrenti che per il pubblico. Sarà possibile iscriversi al BAJA300 Mitteldeutschland dal 2 febbraio 2013 e le categorie ammesse sono: car 4×4, truck, quad & SSV e moto.

Per maggiori informazioni sulla gara: www. baja300-mitteldeutschland.de

e-mail: in**@ba***********************.de

Testo e foto Paolo Baraldi – Photographer & Journalist

www.paolobaraldi.it – in**@pa**********.it

The Cannonball Race: 100 km di fuoristrada – Ciocco 17-18 novembre 2012

Sabato 17 e Domenica 18 Novembre si svolgerà presso lo Sport Village nella tenuta privata Il Ciocco a Castelvecchio Pascoli (LU) l’evento 4×4 “The Cannonball Race”, una prova di regolarità 4×4 organizzata da A.S.D. Reparto Corse Fuoristrada in collaborazione con drivEvent che mette a disposizione la location ed alcuni servizi. 

All’evento potranno partecipare veicoli T1, T2 e Fuori Fiches con licenza Uisp obbligatoria ed affronteranno 100 km con 5 prove speciali divise in due giorni.

ATTENZIONE: LA PRE ISCRIZIONE DI QUESTA GARA E’ OBBLIGATORIA

 Scarica modulo pre-iscrizione The Cannonball Race – Ciocco 17-18/11/ 2012 

 Scarica il regolamento The Cannonball Race – Ciocco 17-18/11/2012 

Affinchè la pre iscrizione sia ritenuta valida, è necessario corrispondere tramite bonifico bancario sul c/c intestato a: ASD REPARTO CORSE FUORISTRADA IBAN: IT 38 B 08623 66420 000120160583 l’acconto di euro 150,00.

La scheda di pre-iscrizione va inviata a: re*********************@gm***.com 

Per ogni info riguardante la licenza da conduttore UISP, necessaria per partecipare e NON richiedibile il giorno della gara, è possibile contattare la segreteria nazionale della Lega Automobilismo UISP, sig.ra Enrica Bartoli, al numero 0522/267217

Ecco le possibilità di alloggio in occasione della Cannonball Race del Ciocco 

[button color=”red” link=”_blank” target=”http://www.offroadweb.it/forum/viewtopic.php?t=8944″]forum 4×4 dedicato all’evento The Cannonball Race – Ciocco 17-18 novembre 2012 [/button]

 Scarica la Locandina The Cannonball Race – Ciocco 17-18/11/2012 

 Scarica modulo pre-iscrizione The Cannonball Race – Ciocco 

Breslau Marocco 2013 – dall’1 al 10 Marzo 2013

Un nuova avventura, per gli appassionati del Rallye Breslau, si affaccia sul panorama fuoristradistico internazionale.  La Breslau sbarca in Marocco per una nuova gara che rispecchia gli alti standard qualitativi che da ormai 20 anni hanno reso unico il Rallye Breslau. Gli unici ed incantevoli paesaggi del Marocco faranno da sfondo a questa competizione che sarà resa interessante dai fantastici percorsi che l’orga ha predisposto; tracciati che sapranno mettere alla provi le classiche categorie della Breslau.

La Breslau Marocco 2013 si svolgerà dall’1 al 10 MARZO 2013.

I veicoli ammessi sono:  Cars 4×4, Trucks e SSV

Le categorie previste sono: Extreme, Cross Country e Cross Country pre 1990

L’appuntamento è fissato per il 28 febbraio nei pressi di Almeria e le iscrizioni verranno aperte in dicembre.

Per maggiori informazioni:  

www.rally-breslau.com 

in**@ra************.com

Referenti italiani:

in**@ma******.com – Matteo Castelli 

in**@gp*****.net – Giulia Maroni & Paolo Baraldi

Prossimamente verrà organizzata una presentazione italiana

Virgin Radio Rally Team allo start del Rally dei Faraoni 2012

Il Cairo (Egitto) – Ha preso il via ieri, Lunedì 1° Ottobre, dalla capitale egiziana l’edizione 2012 del Rally dei Faraoni che ha visto scendere in pista, alla guida di un buggy racing di casa Fornasari, l’equipaggio del Virgin Radio Rally Team composto da Dj Ringo & Maurizio Dominella.

Nella prima tappa della prestigiosa competizione motoristica internazionale, il team italiano ha tagliato il nastro di partenza con la magica atmosfera della piana di Giza e delle Piramidi sullo sfondo. Un percorso tecnico e impegnativo quello affrontato dall’equipaggio numero 325 che ha purtroppo riscontrato alcuni problemi alla frizione al km 50. “ Abbiamo cercato di proseguire sul tracciato di gara nonostante qualche noia meccanica tagliando solo su asfalto gli ultimi chilometri di questa prima giornata – spiega Maurizio Dominella – Per essere la prima tappa di un rally è stata decisamente difficile…fuoripista veloce, sabbia e le prime dune…ma Ringo si è comportato piuttosto bene alla guida del buggy. E domani riprendiamo la nostra avventura da Tibniya per un’altra giornata attraverso il deserto egiziano”. Nella notte lo staff del Virgin Radio Rally Team ha lavorato per risolvere i problemi meccanici al buggy e consentire a Ringo & Dominella di proseguire nel migliore dei modi il Rally dei Faraoni. La tappa di oggi, iniziata alle prime ore dell’alba, prevede un percorso di oltre 300 km su un tracciato caratterizzato da sabbia e dune. L’avventura del Virgin Radio Rally Team può essere seguita in diretta ogni giorno su virginradio.it e su pharaonsrally.com con immagini, interviste e classifiche, su Sky Sport 202 e su Rai Sport 2 oltre che sull’Official Page Facebook. Si ringraziano: Gruppo Finelco; GT Radial Pneumatici; I Shot – Energy Drink; Dotz – cerchi in lega; Quarto di Miglio – orologi; Sabelt – accessori gara; TCX – accessori gara; Audes – abbigliamento gara e Regione Friuli Venezia Giulia per il prezioso sostegno al Virgin Radio Rally Team. 

Virgin Radio Rally Team

Ufficio Stampa: Sonja Vietto Ramus +39 333.3612248 

email in**@sv******.it –  www.svrpress.it

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