Rosso Panda, anzi rosso Ferrari. Il paragone la dice tutta. Si, perché la piccola 4×4 di casa Fiat, protagonista di questo servizio fotografico realizzato fra le campagne di Trivero, in provincia di Biella, di grinta ne ha davvero da vendere. Parola di Alberto Bertuzzi (e vederlo alla guida ci ha convinti subito!), che assieme al babbo Benito e ad Alberto Bonino, ha costruito questo grintoso prototipo derivato da una Panda 4×4 motorizzata con due propulsori 1.0 cc da 185 cavalli l’uno. Un progetto, solo il primo di una lunga serie ancora rigorosamente top secret, nato nel 2010 dopo una chiacchierata fra amici con il desiderio di dare un’immagine più moderna al settore fuoristradistico italiano. Detto fatto. Dopo 3 mesi di progettazione e 7 di lavoro tra officina e carrozzeria (ne serviranno ancora alcuni per la messa a punto definitiva), grazie all’esperienza di Bertuzzi & Bonino è nata la Super 2.0 che al look sbarazzino da piccola 4×4 unisce tutta la grinta e l’affidabilità di un proto spinto da propulsori da pista. Perfetta per percorrere (e dire la sua) sui tradizionali tracciati cross country in Italia e all’estero, questa versione “limited” realizzata su base del marchio torinese è stata progettata per adattarsi al meglio a tutte le tipologie di terreno, da quello desertico sino al ghiaccio più estremo. Sospensioni anteriori e posteriori a bracci indipendenti sovrapposti interamente costruiti in lega leggera, cruscotto con plancia comandi su misura, impianto elettrico home made, tubolare alleggerito e 2 motori da 1.0 di cilindrata sono solo alcuni dei punti forti di questo 4×4 high tech che di tecnologia e innovazione ha fatto il suo biglietto da visita. E se come si dice, buon sangue non mente (Benito Bertuzzi è stato 6 volte campione italiano di velocità fuoristrada e 1 di trial mentre Giovanni Bonino ha all’attivo 8 Parigi Dakar, 23 competizioni internazionali e 13 campionati italiani), c’è da scommettere che di questo progetto di Alberto (Bertuzzi) & Alberto (Bonino) se ne sentirà parlare a lungo sui campi di gara. Che questa Panda 4×4 sia agile e scattante lo abbiamo visto con i nostri occhi mentre zigzagava fra alberi e ostacoli naturali della provincia biellese, grinta e performance non le mancano grazie ai motori scoppiettanti di casa Yamaha. E, se possiamo permetterci, fotogenica lo è non poco così maledettamente a suo agio davanti all’obiettivo della macchina fotografica. Insomma, un vero e proprio gioiello (anche di prezzo!) che presto farà il suo esordio per la gioia degli appassionati di off road. Ma scopriamo in dettaglio tutto quello che c’è da sapere su motore e trasmissione, assetto, carrozzeria e accessori scelti per equipaggiare questa Panda Super 2.0.
IL MOTORE E LA TRASMISSIONE
Sono due propulsori da moto 1000 di cilindrata di derivazione Yamaha ad iniezione elettronica, prodotti nel 2006, i due performanti motori che alimentano questa Super Panda 2.0. Alloggiati entrambi all’interno dell’abitacolo del prototipo del marchio Fiat, e più precisamente nello spazio normalmente occupato dai sedili posteriori, non solo sprigionano la bellezza di 185 cavalli l’uno rendendo questa piccola 4×4 decisamente grintosa e scattante ma lavorano entrambi simultaneamente sullo stesso albero di trasmissione poiché nessun altro tipo di applicazione meccanica ne consentirebbe il funzionamento allo stesso numero di giri. Si noti poi che la posizione scelta dal preparatore biellese per alloggiare i due propulsori non è casuale ma dovuta alla necessità di conferire alla Panda un perfetto allineamento di motore e albero di trasmissione. E proprio a permettere l’accoppiamento fra cuore propulsore e sistema di trasmissione è il blocco pignone dotato di corona e di due catene di dimensioni maggiorate rispetto a quelle per il normale utilizzo motociclistico con caratteristiche specifiche per supportare sforzi decisamente gravosi. Saldamente ancorato al pianale e alla struttura protettiva roll bar, tramite supporti in resistente acciaio, nel vano bagagli troviamo collocato l’impianto di raffreddamento della Super 2.0 completo di radiatore di fabbricazione artigianale e di elettroventola, entrambi di grandi dimensioni per via del collegamento con tutti e due i motori che alimentano il prototipo. In quello che normalmente ospita invece il cuore propulsore di un mezzo meccanico, sono stati alloggiati, da sinistra a destra, il servofreno, il serbatoio della benzina che ha capacità di 18 litri e la pompa idroguida con relativa vaschetta serbatoio. Ancorati al telaio, sempre all’interno del tradizionale vano motore, sono stati inoltre posizionati i due serbatoi a gas separati per gli ammortizzatori anteriori della Ohlins con cui si è scelto di equipaggiare il reparto sospensioni di questo 4×4. Fabbricazione by Bertuzzi per i due impianti di scarico, interamente realizzati in resistente inox, adottati sulla Super 2.0 con uscita parallela al retrotreno: per renderli più protetti durante la guida in off road si è inoltre provveduto ad effettuare due tagli sul telaio per permettere il passaggio del tubo di uscita. Grande attenzione anche nel reparto trasmissione dove troviamo l’albero a doppia crociera costruito artigianalmente in materiale specifico per la motorizzata 2.0. Prodotti dall’azienda modenese Transtad i differenziali autobloccanti con comando automatico, all’80% al posteriore e al 30% all’anteriore, scelti per la Panda 2.0 che mostra più aderenza e stabilità sui tracciati fuoristradistici. Sul differenziale posteriore è stato alloggiato il meccanismo formato dai due motori neri che permettono alla Panda di inserire ed effettuare le manovre di retromarcia. Ad affiancare il sistema trasmissione, un cambio a 6 marce sequenziali composto per esattezza da ben due cambi distinti accoppiati tramite leveraggio, anch’essi marca Yamaha come i due motori. Interamente realizzato su misura anche l’impianto elettrico sdoppiato in due per adattarsi al meglio ad entrambi i motori. Si distingue poi la parte del sottoscocca dove trovano spazio le 2 batterie da 50 ampere 12 v l’una destinate ai comandi e all’avviamento del motore. Posizionata sempre nel sottoscocca, sul lato anteriore sinistro, c’è infine la scatola guida di questa 2.0 cc dove sono ben visibili tutti i raccordi in alta pressione segnati con cera per individuarne a colpo d’occhio eventuali allentamenti.
LE SOSPENSIONI E I FRENI
In questo reparto troviamo un eccellente intervento realizzato dal preparatore che ha portato ad ottenere come risultato finale, sia all’anteriore che al posteriore, un mezzo con sospensioni a bracci indipendenti sovrapposti costruiti in lega leggera. Gli ammortizzatori scelti per equipaggiare la Panda sono dei performanti Ohlins modello ORQ con doppia regolazione, sia in estensione che in compressione, affiancati da molle coassiali e dotati di serbatoi gas separati alloggiati, per l’avantreno, nel vano motore e, per il retrotreno, nel vano bagagli dove sono staffati alla struttura portante del roll bar. Gli ammortizzatori vengono tarati direttamente sul campo di gara a seconda del tipo di percorso e di carico del carburante. Realizzati artigianalmente dalla ditta Prina Ingranaggi di Ponderano, in provincia di Biella, i semiassi costruiti in materiale Maraging, un acciaio speciale a base di ferro (con aggiunta di cobalto e nichel) particolarmente apprezzato e utilizzato nel settore racing per la sua elevata durezza e per la malleabilità che ne permette un’ottima lavorazione. In resistente lega i trapezi (due per ogni ruota) scelti per equipaggiare la Panda. Di fabbricazione Brembo i dischi auto ventilanti completi di pinze rinforzate della Girling adottati per il reparto freni anteriore e posteriore. Tutta la raccorderia dei freni (così come quella dei tubi ad alta pressione) è stata realizzata dalla ditta Allegri di Milano. Nel sottoscocca Bertuzzi ha infine deciso di utilizzare 3 piastre di protezione, facilmente scomponibili fra loro, per permettere rapidi interventi di montaggio/smontaggio necessari per la manutenzione al mezzo. Realizzate in resistente materiale ergal con spessore 2 mm, sono alloggiate una all’anteriore, a protezione degli organi di tiranteria, e altre due al posteriore per proteggere il sistema di trasmissione. A completare il reparto sospensioni sono 4 pneumatici tubeless modello Trial Extreme della Lerma Gomme nella misura 195/60 R15 montati su cerchi in lega speciale colore bianco prodotti dalla Arco Sping con offset + 5.
L’ESTERNO
Analizziamo ora l’aspetto esterno di questo 5 porte del marchio torinese su cui, ad un primo sguardo, sembra non siano state effettuate modifiche sostanziali rispetto al mezzo di serie. Esaminando in maniera più attenta la Super 2.0 ci si accorge invece degli importanti interventi a livello di carrozzeria eseguiti nell’officina biellese di Alberto Bonino che di questa Panda 4×4 ha saputo conservare sapientemente il look originale adattandolo alle esigenze corsaiole con l’impiego di materiali specifici. Telaio tubolare e scocca in acciaio, vetroresina, carbonio e plastica sono infatti il fiore all’occhiello del proto motorizzato Yamaha. Il progetto iniziale ha previsto l’intervento su una scocca Fiat Panda 4×4, completamente priva di accessori interni, svuotata totalmente del pianale con tutta l’attenzione del caso per non tagliare punti fondamentali al sostegno di porte e parabrezza. Una volta ottenuto il guscio esterno, Bonino ha provveduto ad inserire nella parte anteriore e posteriore della 4×4 le parti appositamente costruite in resina e carbonio che hanno permesso di ottenere come risultato finale un mezzo estremamente leggero che pesa circa 1100 kg. A completare il rifacimento esterno è stata la verniciatura della scocca, in cabina forno, da cui il mezzo è uscito completamente rifinito e di colore rosso. Originali Fiat, anche se modificati ad hoc in base alle necessità, i paraurti anteriore e posteriore scelti per completare il look della Panda su cui il preparatore è intervenuto effettuando alcuni “tagli” che, grazie al conseguente ribassamento delle stesse protezioni, hanno permesso di ottenere un migliore angolo di attacco e di uscita fondamentali nella guida off road. Per l’apertura del vano motore Bonino ha scelto di utilizzare un pratico tirante sgancia cofano alloggiato, in posizione protetta e fuori da occhi indiscreti (almeno sino ad ora!), nel sottoscocca anteriore lato guida. In plastica elasticizzante color nero opaco i quattro parafanghini anteriori e posteriori, con larghezza 30 cm, scelti per equipaggiare la Panda: decisamente più aerodinamici e resistenti agli urti rispetto a quelli originali, questi parafanghi maggiorati contribuiscono anche a conferire un look più aggressivo al piccolo 4×4. A garantire maggiore protezione alla carrozzeria della Panda ci sono poi le due barre sottoporta realizzate artigianalmente su misura in acciaio ad alta resistenza con tubolare del diametro di 50 mm e fissate al telaio tramite apposite staffe di sostegno. Sul tetto della Super Panda troviamo infine due pratiche e funzionali barre porta tutto.
L’INTERNO
In un prototipo come la Super Panda 2.0 non potevano mancare preziosi accorgimenti dettati dalla praticità e dalla funzionalità nella realizzazione e nell’allestimento dell’abitacolo interno che si presenta estremamente sobrio ma altamente tecnologico con tutta la sua strumentazione da gara. Innanzitutto grande attenzione è stata dedicata alla costruzione del roll bar protettivo, realizzato artigianalmente nell’officina Bertuzzi in resistente cromolibdeno e poi rifinito con verniciatura bianca, caratterizzato da centine principali del diametro di 50 mm e traverse aggiuntive di 40 mm come richiesto dal vigente regolamento Fia. Ancorata su 8 punti al telaio della Panda, la struttura tubolare installata all’interno della Panda ha doppia funzione: garantire la massima protezione alla parte anteriore dell’abitacolo e al pilota e fungere da supporto per il fissaggio del gruppo radiatore/elettroventola con cui è equipaggiato il mezzo nel vano posteriore. Ciliegina sulla torta nella personalizzazione di questo 4×4 motorizzato Yamaha è sicuramente il cruscotto, dalla linea essenziale, costruito ex novo dal preparatore. Da sinistra a destra trovano spazio tutti i comandi on/off per la gestione di pompa benzina, pompa tergi cristallo, tergicristallo, interfono, radio per comunicazione con i tecnici a terra, ventola riscaldamento, ventola raffreddamento, clacson, luci e idroguida elettrica (al momento solo l’ultimo interruttore switch è ancora inutilizzato). Il cruscotto, a sinistra del volante, ospita anche lo stacca batteria, i contagiri (uno per motore) ed una porta usb utilizzata come presa diagnosi, collocata in posizione protetta sotto il contagiri, per collegare la Panda al sistema telemetrico utilizzata per risolvere via internet tramite programmi specifici eventuali problemi al motore. Sull’estrema destra della plancia sono state inoltre collocate la presa 12 v e la scatola fusibili principale. Originale Fiat la pedaliera in acciaio rivestito con materiale antiscivolo scelta per completare l’equipaggiamento interno del proto di casa Bertuzzi. Per il volante il preparatore ha optato per un modello specifico da rally dell’italiana OMP, con forma a calice a 2 razze scoperte anodizzate, in pelle liscia color nero e cuciture gialle, del diametro di 350 mm e impugnatura circolare di 30 mm. Il sedile, avvolgente e con schienale reclinabile, è rivestito con tessuto color nero resistente all’abrasione, ha struttura tubolare in acciaio ed è completato da 3 fori passa cintura. E’ alloggiato su guide scorrevoli con staffe distanziali regolabili in altezza sempre by OMP. A completare l’equipaggiamento dell’abitacolo anteriore ci sono le cinture di sicurezza, nere con inserti gialli, a 6 punti di attacco omologate Fia. Ai piedi del sedile, fissato al pianale della Panda, c’è anche l’estintore della capacità di 3 kg che completa la dotazione di sicurezza del mezzo. Per i finestrini laterali e il lunotto posteriore sono state adottate cinque reti di sicurezza, in nastro di nylon color nero, con maglia di misura 60×60 mm.
I PREPARATORI
Officina Bertuzzi – Zona Privitero, 303/F – 13835 Trivero (Biella) – Tel. 015/7387763
www.bertuzzi4x4.it – bertuzzi4x4@libero.it
Referenti: Alberto e Benito Bertuzzi
Inizio attività: Fine anni 50
Specializzazione: Costruzione prototipi fuoristrada e preparazioni off road
Carrozzeria Bonino – Strada delle Azalee 19 – 13900 Biella – Tel.015/2531200
Referenti: Alberto e Giovanni Bonino
Inizio attività: 1943
Specializzazione: Allestimenti veicoli speciali (ambulanze, forze dell’ordine, protezione civile) e fuoristrada (rialzi, rinforzi e preparazioni per competizioni)
LE MODIFICHE E I COSTI
MOTORE E TRASMISSIONE
2 motori Yamaha 1000 e 2 cambi a 6 marce cc 6000
Impianto elettrico 1000
Albero di trasmissione a doppia crociera 900
2 scarichi in inox artigianale 600
Radiatore 400
Elettroventola 300
2 autobloccanti Transtad 80% post. e 30% ant. 2600
SOSPENSIONI E FRENI
4 ammortizzatori con molle coassiali Ohlins 4800
4 semiassi 1800
8 trapezi 3200
Impianto frenante ant. e post. con 4 dischi auto ventilanti e pinze 4000
Sottoscocca in ergal 850
4 pneumatici Lerma Gomme 440
4 cerchi Arco Sping 920
ESTERNO
Carrozzeria 6000
Parafanghi ant. e post. 120
Paraurti ant. e post. 600
Barre sottoporta 300
INTERNO
Roll bar in cromolibdeno 2500
Cruscotto con plancia e interruttori 1000
Volante OMP 165
Sedile OMP 520
Staffe sedile OMP 200
Cinture OMP 6 punti 500
Pedaliera 300
Prezzi in euro Iva inclusa, manodopera esclusa