Campionato Warn Trophy Italia Berceto – 5ª Tappa WTI 2011 22/23 Ottobre 2011

Berceto (Parma) – Podio assoluto e titolo di campioni italiani nelle categorie “Off Road” e “Swamper” per  il Team Ciani Renegade che, con gli equipaggi Paolo Ciani/Michele Vagnarelli e Roberto Ciani/Andrea Calandri, porta a casa non solo la vittoria di tappa in quel di Berceto ma anche quella assoluta del Warn Trophy Italia 2011 con una manche d’anticipo. Giochi ancora aperti invece, matematicamente parlando, negli “Extreme” fra il Team Over Joy di Stefano Re e Moris Pulga (94 punti) e il Team Doc Cawler di Francesco Nano (75 punti) che si contenderanno il titolo iridato nella finale del 26 e 27 Novembre in provincia di Grosseto. Diciannove gli equipaggi ai nastri di partenza di questa penultima manche del campionato di fuoristrada estremo, organizzato dall’A.S.D. DeadDogs di Riccardo Pisani in collaborazione con l’ente nazionale Fiamma Fuoristrada, protagonisti nel week end di una fra le più agguerrite prove della stagione motoristica 2011. Grazie a cambi di categoria (Team Acerni Tore in gara fra gli “Extreme” e non più fra gli “Swamper”) e importanti new entry (Team Tekno Auto 4×4 con due equipaggi, Savona Fuoristrada con un Range Rover e Scaglione su Wrangler YJ), la quinta tappa del trofeo Warn ha riservato non poche sorprese... continua

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Campionato Warn Trophy Italia Varsi – Valmozzola – 4ª Tappa WTI 15/16/17/18 Settembre 2011

Varsi-Valmozzola (Parma) – Grande spettacolo internazionale per la quarta manche del Campionato Warn Trophy Italia organizzato dall’A.S.D. DeadDogs di Riccardo Pisani, in collaborazione con l’ente nazionale Fiamma Fuoristrada, che dal 15 al 18 Settembre ha fatto tappa in provincia di Parma fra i Comuni di Varsi e Valmozzola. Ai nastri di partenza di questa sfida off road a tutto extreme si sono schierati alcuni dei migliori equipaggi del panorama fuoristradistico italiano ed europeo fra cui i belgi Axel Burmann e Tom Olieslagers su Jeep Wrangler JK 3.8 volumetrica. Più di ottanta i chilometri di tracciati hard – con passaggi tecnici fra guadi e canali in roccia – allestiti da Pisani e dallo staff dell’associazione DeadDogs che hanno visto protagonisti per quattro giorni piloti e navigatori del Warn Trophy Italia…. continua

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Campionato Warn Trophy Italia Piozzano – 3ª Tappa WTI 2011 4/5 giugno 2011

Nuovo importante successo per gli equipaggi Over Joy, Ciani Bianco e Ciani Rosso che alla terza tappa del warn trphy Italia, svoltasi a Piozzano nel week end del 4 e 5 giugno, hanno conquistato il podio assoluto nelle categorie “Extreme” e “Off Road” consolidando la leadership nella classifica generale 2011. prossimo appuntamento con il campionato Warn: 15-18 settembre, a Valmozzola, per la “quattro giorni internazionale”… continua

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Campionato Warn Trophy Italia Valmozzola – 2ª Tappa WTI 2011 9/10 aprile 2011

Valmozzola (Parma) – Spettacolo a trazione integrale per la seconda tappa del campionato Warn Trophy Italia 2011 svoltosi nel week end del 9 e 10 Aprile sui tracciati parmensi di Valmozzola. Alla due giorni di fuoristrada estremo, organizzata dall’associazione sportiva DeadDogs di Riccardo Pisani in collaborazione con l’ente nazionale Fiamma Fuoristrada, hanno preso parte 20 equipaggi – suddivisi fra “Extreme”, “Swamper” e “Off Road” – protagonisti assoluti, sin dai primi chilometri di prove speciali, di una tappa fra le più tecniche ed impegnative del campionato italiano di 4×4 estremo.

A conquistare la vittoria, forti anche dell’ottima prestazione in quel di Cerveteri, sono stati gli equipaggi Over Joy (Suzuki SJ), Ciani Renegate Bianco (Suzuki motorizzato Chevy Vortec 5.3) e Ciani Renegate Rosso (Suzuki 1.6) che hanno così bissato i successi ottenuti alla tappa d’apertura del WTI 2011 consolidando la posizione nella classifica generale (che ora li vede al comando nelle rispettive categorie con 40 punti)… continua

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Tigers Extreme Club 4×4 The Tigers Day Memorial Filoncio 20 marzo 2011

Tigers Extreme Club 4×4 The Tigers Day Memorial Filoncio 20 marzo 2011  [button size=”small” color=”blue” style=”tick” new_window=”true” link=”http://www.offroadweb.it/club_4x4/tigers_extreme/raduno_marzo_2011/foto/index.html”]Photo On line[/button]

Lentini Fuoristrada Club 4×4 11° Raduno eXtreme Tour 20 Marzo 2011

 Lentini Fuoristrada Club 4×4 11° Raduno eXtreme Tour 20 Marzo 2011  [button size=”small” color=”blue” style=”tick” new_window=”true” link=”http://www.offroadweb.it/club_4x4/lentini_fuoristrada_club/extreme_tour_2011/foto/index.html”]Photo On line[/button]

WTI 2011 – Warn Trophy Italia 1 tappa del Campionato WTI Cerveteri 5 e 6 Marzo 2011

CERVETERI (Roma) – Si è svolta sabato 5 e domenica 6 Marzo 2011 sui tracciati off road di Cerveteri, in provincia di Roma, la prima tappa del Warn Trophy Italia, il campionato di fuoristrada estremo organizzato dall’associazione sportiva DeadDogs di Riccardo Pisani in collaborazione con l’ente nazionale Fiamma Fuoristrada. Quindici gli equipaggi ai nastri di partenza della tappa d’apertura del WTI che, dopo una due giorni di fuoristrada estremo, ha assegnato  la vittoria di categoria al Team Over Joy per “Extreme”, a Ciani Renegate Bianco per “Swamper” e a Ciani Renegate Rosso per “Off Road”… continua

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Elaborazione 4×4 Land Cruiser LJ70 LX 2.5 TD

Eredi della mitica serie 40, apprezzata in tutto il mondo per le eccellenti qualità off road, i Land Cruiser LJ70 LX turbo diesel hanno fatto il loro ingresso nel panorama fuoristradistico italiano a partire dal 1984 quando Toyota scelse la versione pick up tre porte per sostituire degnamente le prime 4×4 prodotte nei propri stabilimenti. Restyling e migliorie tecnologiche che nel corso degli anni hanno interessato questo modello del marchio giapponese non hanno però scalfito in alcun modo le linee sobrie e squadrate della carrozzeria dell’LJ70 che continua a mantenere intatto, a distanza di decenni, un look decisamente off road. Robusto, leggero e dalle dimensioni compatte, il 70 – in questo servizio nella versione autocarro dotato di gancio traino – è uno dei fuoristrada più apprezzati per la versatilità che ne permette l’utilizzo su strada così come sugli sterrati e nei deserti africani, complice anche l’assoluta mancanza di elettronica.

Ad occuparsi della preparazione e dell’allestimento del passo corto Toyota è stato ancora una volta il veneto Stefano Berno, appassionato di motori e quattro ruote che, grazie alla collaborazione di Steven Fraccaro, esperto conoscitore di meccanica Toyota, ha fatto di questo piccolo 4×4 un perfetto “prototipo di serie” dove accessori specifici per l’off road ben si sono abbinati a componenti originali del marchio giapponese. Per testare l’LJ – uscito dall’officina dopo una cinquantina di ore di lavoro – è stata scelta la pista del Fuoristrada Club Montegrappa a Possagno (Treviso) dove alla guida del 4×4 si sono alternate anche Angela e Lisa, neanche a dirlo appassionate di off road come il babbo Stefano. Pregi dell’LJ? “Sicuramente le dimensioni ridotte e compatte che, assieme alla leggerezza e all’ampio raggio di sterzata, ne fanno un 4×4 perfetto per affrontare i passaggi più stretti fra i boschi delle nostre regioni – spiega Berno – Con l’assetto originale, anche se un po’ rigido, abbinato a pneumatici tassellati questo 2.5 è a suo agio anche sul fango più impegnativo dove non ha nulla da invidiare ad altri fuoristrada. Un difetto? Diciamo che qualche cavallo in più non guasterebbe anche se le performance sono già buone”. Protagonista di raduni e uscite off road in tutt’Italia, fra cui il recente Toyota Day a Ferrara, questo 2.5 turbo diesel ha dimostrato di saper dare filo da torcere a ben più potenti veicoli a trazione integrale. Se fra i prossimi interventi da realizzare ci sono già in programma la sostituzione dell’assetto originale con uno + 4 pollici e una modifica alla barra dello sterzo, per il blu arancio della carrozzeria non sono previste riverniciature. Ma vediamo in dettaglio la scheda tecnica con modifiche e interventi su questo tre porte motorizzato 2.5.

Nuovo motore con turbina Saito
E’ un propulsore 2.5 da 85 cavalli ad azionare l’LJ70 dotato di motore in linea a 4 cilindri con alimentazione a gasolio e cambio manuale a 5 marce più riduttore. Con i suoi 170 mila km, su questo modello serie 70 è stato rifatto da poco il motore che ha visto, fra l’altro, la sostituzione di cilindri, pistoni e bronzine. Il preparatore ha provveduto inoltre a modificare la pompa del gasolio aprendone le valvole per favorire l’arricchimento del carburante in modo così da assicurare maggiore spunto al 4×4. A completare gli interventi sul motore è stata la sostituzione della turbina originale, che dava problemi di trafilamento dell’olio e di scarsa risposta ai bassi giri, con una più performante prodotta dalla Saito. Il kit scelto per equipaggiare il Land Cruiser utilizza turbine Mitsubishi caratterizzate da una struttura specifica per l’uso gravoso e maggiormente robusta rispetto alle altre presenti sul mercato. Particolare poi il sistema di trattenuta olio di tipo “labirintico” (e non a carboncino come per Toyota) in grado di garantire una migliore tenuta anche in fase di aspirazione. Quasi completamente di serie l’impianto elettrico su cui si è intervenuto sostituendo soltanto la batteria originale con una marca Varta con amperaggio 75 volt alloggiata sul lato destro del vano motore.

Interno sobrio ma funzionale
Pochi fronzoli per l’interno di questo serie 70 che si presenta con un abitacolo dalla linea sobria ma estremamente funzionale grazie agli accessori racing e agli strumenti specifici per l’off road. Dettagli in alluminio sono stati scelti per la pedaliera, realizzata con speciale materiale antiscivolo, e per i pomelli delle leve cambio e riduttore mentre in sostituzione del volante originale il preparatore ha optato per uno sportivo in pelle prodotto dalla Momo. I sedili reclinabili di serie, alloggiati su guide scorrevoli anch’esse originali, sono stati affiancati da cinture di sicurezza Sparco con attacco a due punti, più adatte all’utilizzo fuoristradistico. Sul cruscotto, nel tunnel centrale, trova spazio l’impianto radio CD con frontalino estraibile della Pioneer sopra la quale è stata alloggiata una pulsantiera dedicata ai comandi dell’LJ. Da sinistra a destra trovano spazio gli interruttori di corrente e avviamento del motore, quelli per l’accensione della luce posteriore e per l’azionamento del verricello e i pulsanti on/off per il blocco posteriore ARB e il compressore. Sempre sul cruscotto, lato passeggero, è stato posizionato l’impianto ricetrasmittente CB, modello Alan 48, dotato di microfono esterno e antenna Midland. Nel vano bagagli, sul lato sinistro, si è scelto invece di installare un piccolo compressore marca ARB utilizzato per azionare il blocco posteriore e per il gonfiaggio dei pneumatici. A completarlo c’è un pratico serbatoio supplementare per l’aria compressa della capacità di 5 litri, con raccordi e manometro, fissato alla base del cassone con staffe di rinforzo.

Allestimento esterno e dotazioni di sicurezza 
Fari tondi, taglio squadrato e linea compatta per questo tre porte turbo diesel del 1987 che non passa certo inosservato fra gli appassionati del marchio Toyota, non fosse altro che per il look da cartoon conferitogli dalle decalcomanie di Speedy Gonzales sulla carrozzeria blu arancio. Al parabrezza inclinato e ai tradizionali fanali anteriori e posteriori di forma rettangolare, è stato abbinato un telo in materiale termoplastico PVC resistente ed impermeabile all’acqua scelto a protezione del cassone/vano bagaglio: facilmente riavvolgibile grazie alle pratiche chiusure laterali con bottoni a pressione, il telo permette il doppio utilizzo dell’LJ sia nella versione estiva che in quella invernale. Se il sottoscocca è rimasto quasi completamente di serie ad eccezione dell’adozione di una piastra para serbatoio realizzata in duralluminio con spessore 3 mm, per l’equipaggiamento off road del 70 si è intervenuti scegliendo ed installando accessori artigianali a cui se ne sono affiancati alcuni prodotti dalle aziende specializzate del settore 4×4. In sostituzione al paraurti anteriore ne è stato adottato uno più robusto in ferro, con lamiera spessore 6 mm, di fabbricazione “home made” e predisposto per l’alloggiamento del verricello. Verniciato in nero opaco, sul paraurti sagomato è stato fissato, con apposite staffe, un Come Up da 12 mila libbre completato dalla rulliera in acciaio e dal cavo tessile lungo 60 metri. A bilanciare i 40 kg di peso dell’avantreno ci ha pensato il paraurti posteriore con i suoi 60 chilogrammi, anch’esso costruito in ferro con spessore 6 mm, più adatto per la guida in fuoristrada grazie al miglior angolo d’attacco nonostante il peso maggiore rispetto all’originale. Per migliorare l’impianto di illuminazione posteriore, sopra la targa, è stato fissato con apposito supporto un faro da lavoro da 55 watt marca Hella. Alle dotazioni off road, il preparatore ha affiancato anche una robusta struttura tubolare installata a protezione del vano posteriore del pick up: costruito artigianalmente con tubi in ferro del diametro di 6 cm,il roll bar è imbullonato al cassone e al telaio con piastre di supporto in lamiera di dimensioni 5 x 15 cm. Infine, per potenziare le performance dell’LJ si è provveduto a modificare l’impianto di scarico originale a cui sono stati eliminati i silenziatori sostituiti da un unico terminale di uscita diretta collocato al posteriore, sul lato guida del Toyota.

Assetto originale e pneumatici da estremo
Verve corsaiola per questo passo corto di casa Toyota che dimostra di possedere spiccate doti fuoristradistiche destreggiandosi con grande facilità fra twist e guadi su terreni estremi. Spirito off road di cui è dotato già grazie all’ottimo assetto in dotazione di serie a cui è stata affiancata una gommatura specifica per l’off road su fango. L’LJ70 monta infatti, sia all’anteriore che al posteriore, ammortizzatori e molle originali, buon compromesso per la guida su asfalto e in fuoristrada. Pressoché inesistente nell’attuale allestimento, un maggior rialzo dell’assetto permetterebbe però al Land Cruiser serie 70 di guadagnare in escursione con conseguenti vantaggi nei passaggi hard. Proprio per sopperire a questo limite e per ridurre la rigidità del retrotreno, è già stato acquistato il kit completo Old Man Emu con molle e robusti ammortizzatori Nitrocharger, a gas speciale a bassa pressione e a doppia camera di protezione, con rialzo + 4 pollici da installare all’anteriore e al posteriore. Per completare il reparto sospensioni del 2.5 turbo diesel il preparatore ha scelto delle tassellate ricoperte della Ziarelli, modello Extreme Forest, nella misura 285/75 R16, adatte al fuoristrada più impegnativo grazie anche all’ottimo grip su fango. I pneumatici sono montati su cerchi in ferro originali Toyota con offset 0 corredati di distanziali da 3 cm per allargarne la carreggiata.

Elaborazione 4×4 Range Rover 3.9 V8

British style da off road. E’ firmata Raptor, Equipe 4×4, Ashcroft e QT Service la performante elaborazione di questo Range Rover Classic 3.9 V8, con allestimento racing, home made nel garage di casa da Matteo Zuffi, giovane meccanico bolognese che della passione per i motori ne ha fatto la sua professione prima con le moto da cross poi con le quattro ruote motrici. Accanto al Vitara 1.6 8 valvole (presto motorizzato 2.0 6 valvole ed equipaggiato con ponti Land Rover), dal gennaio dello scorso anno Matteo è anche proprietario di questo storico 4×4 del marchio britannico modificato su misura (e in costante evoluzione) con accessori e ricambi prodotti dalle migliori aziende off road. Trecento ore di lavoro hanno trasformato la “regina” di casa Land Rover in un fuoristrada con prestazioni al top per l’off road più estremo grazie anche all’elaborazione del motore e alla scelta di trasmissione e kit sospensioni di ultima generazione. Risultato: un 4×4 dalle performance e dall’affidabilità strabilianti con un assetto da far invidia a chi di trial ne mastica ogni giorno. Un pregio del Range? “Uno solo? Direi che in quanto ad abitabilità interna e confort di guida questo 5 porte non ha rivali! – commenta il preparatore – Per non parlare dell’assetto con cui è stato equipaggiato che lo rende adatto ai percorsi fuoristradistici più impegnativi e allo stesso tempo estremamente scattante su strada senza dimenticare le performance a dir poco eccezionali del V8. Un vero gioiello per divertirsi in fuoristrada!”. Se alla trasmissione un po’ troppo debole si è rimediato con la scelta e l’installazione di alberi rinforzati a doppia crociera, all’ingombro e alla bulloneria in pollici non si è ancora trovato rimedio così come ai consumi un po’ troppo elevati (1 km/lt in off road e 2,5 km/lt su strada). Fra i prossimi interventi in programma su questo 3.9 di serie (portato a 4.6 di cilindrata grazie ad un’accurata sostituzione con ritocco del motore) ci sono la modifica dei puntoni anteriori per aumentare la mobilità del ponte con una soluzione ancora “top secret” progettata da Zuffi, la costruzione del paraurti posteriore oltre ad un vero e proprio restyling estetico che trasformerà la Range da 5 a tre porte per una inedita versione pick up in stile corsaiolo. Sui percorsi off road di Emilia Romagna e Toscana – dove ha dimostrato di possedere tutte le carte in regole per competere con i fuoristrada più preparati – questo V8 (con i colori del club 4×4 Felsinea Off Road) è stato protagonista, con Matteo alla guida e Irene come navigatrice, di decine di raduni e gare trial. Fotografato a Loiano, in quel di Bologna, nell’officina di Riccardo Berti e testato nel campo allenamento a San Benedetto di Querceto, messo gentilmente a disposizione da Massimo Bianconcini, pilota di freestyle e motocross del Daboot Team, ecco tutto quello che c’è da sapere (e che ci è stato svelato) sulla preparazione di questo Range Rover Classic.

Motore da 215 cavalli e look aggressivo
Il benzina 3.9 V8 di serie di questo 4×4 del 1992 è stato rimpiazzato da un più performante propulsore motorizzato 4.2 che, grazie ad una serie di interventi tecnici apportati dal preparatore (fra cui la sostituzione degli iniettori originali con altri maggiorati e quella della pompa benzina con una di portata superiore) ha raggiunto un incremento di cilindrata che attualmente si attesta sui 4600 cc ed eroga ben 215 cavalli. Contestualmente alla sostituzione del motore, il Range è stato dotato di un filtro aria cilindrico della BMC, realizzato su misura per garantire un’aspirazione assolutamente stagna, e di cavi candela siliconici. Modificato e ricostruito in acciaio inox anche lo scarico che si presenta ora di tipo diretto e con uscita laterale. Quasi completamente di serie invece l’impianto elettrico a cui si è scelto però di affiancare alla batteria standard da 80 ampere una Optima rossa sistemata nel vano bagagli. Originali, sia all’anteriore che al posteriore, i freni del Range ad eccezione di quello a mano per cui ne è stato scelto uno a disco prodotto dalla QT Service. Per l’equipaggiamento esterno il fuoristrada di casa Land Rover monta pratici sottoporta tubolari home made ed un resistente paraurti anteriore, sempre di fabbricazione artigianale, realizzato in ferro con spessore 6 mm a cui si è abbinata un’apposita piastra rinforzata con spessore 10 mm utilizzata come porta verricello (un Come-Up DV9000i con cavo sintetico da 30 metri e bocca in alluminio Raptor). Elegante ed aggressivo con il suo tipico look “british style”, il 5 porte (su cui il preparatore ha in programma di intervenire trasformandolo in versione corta pick up) si presenta con una livrea color verde impreziosita solo dall’inserimento di alcuni particolari in alluminio mandorlato scelti anche come rinforzo sulla scocca nell’angolo fra il cofano e il parabrezza. In gomma nera i parafanghini aggiuntivi fissati sopra i passaruota anteriori e posteriori. Grande attenzione è stata poi rivolta al sottoscocca del Range su cui Zuffi è intervenuto con l’installazione di specifiche piastre protettive indispensabili per la guida in off road ad iniziare dal paraserbatoio in alluminio 8 mm by Equipe e dal paratiranteria anteriore, sempre in resistente alluminio spessore 8 mm, prodotto dalla Raptor. A completare l’allestimento sono stati scelti anche un paracrociera e due paradifferenziali in acciaio da fissare all’anteriore e al posteriore, quest’ultimo abbinato ad una pratica slitta paracolpi.

Roll bar e allestimento interno
E’ stato costruito nelle officine della Sassa Engineering e Racing di Ascoli Piceno il robusto roll bar interno realizzato con tubi in acciaio trafilato a freddo E255 installato dal preparatore per garantire maggiore protezione all’abitacolo del Range Rover. Fissata alla scocca con sei punti d‘attacco tramite apposite contropiastre di sostegno, la struttura tubolare, verniciata in nero opaco, è stata progettata su misura per il V8 con tubi diametro 50 mm e spessore 2 mm. In stile racing gli accessori utilizzati per l’allestimento interno del 3.9 ad iniziare dal volante a calice, in pelle nera, firmato OMP, completo di mozzo, scelto in sostituzione dell’originale. Ai sedili anteriori di serie sono state abbinate cinture di sicurezza marca Sabelt a 4 punti ancorate al roll bar e alla scocca del 4×4 con staffe di supporto mentre sono stati completamente eliminati i sedili posteriori per permettere il fissaggio della ruota di scorta e di accessori per l’off road. Semplice e funzionale il cruscotto del Range Rover che si presenta con tutta la strumentazione di bordo necessaria per il fuoristrada. A fianco del volante, in alto, si trovano gli interruttori on/off per azionare il verricello anteriore e posteriore, il clacson e la luce posteriore mentre più in basso, a sinistra dell’impianto radio VDO, sono stati sistemati i pulsanti per attivare i blocchi differenziale anteriore e posteriore ARB. A completare i comandi non manca lo stacca batteria (sotto ai relè) fissato su di un supporto sagomato in alluminio realizzato in officina così come quello scelto per ospitare cambio e riduttore. Sempre in alluminio, la piastra poggiapiedi antiscivolo installata sul lato passeggero. Per permettere l’alloggiamento di verricello e accessori vari nel vano bagagli è stata progettata ed installata un’apposita struttura in legno, con spessore 8 mm, suddivisa in tre scomparti: in quello più grande è stato fissato il Come-Up DV9000 completo di 30 metri di cavo metallico e rulliera mentre nei due più piccoli trovano spazio il compressore bicilindrico TMax da 150 litri al minuto, 4 strop di varie lunghezze, grilli per il traino, cassetta degli attrezzi, manometro per il gonfiaggio dei pneumatici, tuta impermeabile e luce portatile. A fianco del gavone in legno troviamo una binda Hi-Lift da 150 cm mentre sul tubo diagonale di rinforzo del roll bar è stata fissata, con corde elastiche, una pratica pala in acciaio. Il lato destro del bagagliaio, sopra il passaruota, ospita invece l’impianto necessario per l’azionamento dei blocchi ARB a cui il preparatore ha aggiunto un serbatoio supplementare da 3 litri specifico per gonfiaggio pneumatici. A completare l’equipaggiamento interno del 3.9, una batteria marca Optima installata sul lato sinistro del bagagliaio con apposita staffa di supporto.

Assetto e trasmissione da estremo con pneumatici Lerma Gomme 
Sono dei robusti ORAP + 10 cm, con stelo maggiorato, gli ammortizzatori scelti da Zuffi per equipaggiare all’anteriore e al posteriore il Range Rover in sostituzione di quelli di serie: pressurizzati a gas azoto, sono a doppio effetto con taratura rinforzata sia in compressione che in estensione per garantire minor beccheggio e rollio laterale in off road. By Raptor invece le 4 molle da 490 mm (con spessore home made + 25 mm per le posteriori) abbinate agli ORAP per completare il reparto sospensioni che monta anche coni guidamolla posteriori Equipe 4×4, torrette e coni guidamolla anteriori Raptor oltre che attacchi superiori per ammortizzatori posteriori realizzati su misura. Per ripristinare il corretto allineamento del ponte anteriore, mutato per effetto del rialzo dell’assetto, si è scelto di installare una barra panhard artigianale a cui è stata affiancata anche una barra accoppiamento ruote modello rinforzato con diametro 30 mm e testine ingrassabili sempre della Raptor. By Equipe e QT Service invece i puntoni installati sul Range: regolabili quelli posteriori, rinforzati e con caster corretto di 6° quelli anteriori. Modifiche e sostituzioni anche nel reparto trasmissione ad iniziare dal gruppo cambio-ripartitore su cui si è intervenuti installando un 5 marce modello LTT77 con riduttore. Per quest’ultimo se n’è scelto uno con differenziale centrale bloccabile manualmente al posto di quello con differenziale centrale con giunto viscoso. Il preparatore ha poi provveduto a sostituire i semiassi anteriori e posteriori originali con quelli rinforzati costruiti in acciaio legato ad altissima resistenza prodotti dalla Ashcroft di cui sono anche i giunti omocinetici rinforzati (adatti ad un uso estremo del veicolo soprattutto in presenza di blocchi e pneumatici maggiorati). Per evitare le infiltrazioni di acqua e fango e preservare la trasmissione stessa sono state inoltre adottate 4 flange rinforzate per semiassi appositamente studiate per la Range Rover da Raptor 4×4. Anche gli alberi di trasmissione di serie sono stati sostituiti: quello anteriore, con due doppie crociere, è stato costruito ad hoc per il Range dalla Nuova Bologna Motori mentre per quello posteriore, a semplice doppia crociera, si è optato per il modello prodotto dall’Equipe con flangia maggiorata. I differenziali anteriori e posteriori sono degli ARB Air Locker con blocco pneumatico al 100% attivabili e disinseribili tramite l’azionamento degli appositi pulsanti (presenti sul cruscotto del Range) a veicolo fermo ma anche a velocità ridotta. Per i pneumatici sono state scelte delle tassellate modello Trial Extreme della Lerma Gomme nella misura 9.00 abbinate a cerchi in nero opaco modello Dakar 16×7 offset -20 a cui sono stati aggiunti distanziali + 5 cm realizzati artigianalmente per allargare la carreggiata del V8.

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