Viaggio Off Road Kenya 2011 – Testo e Foto Sonja Vietto Ramus
In lingua swahili “safari” significa viaggio, uno di quelli fra paesaggi senza tempo alla scoperta di specie animali e abitudini di vita in perfetta armonia con il lento scorrere del tempo e i ritmi della natura africana. Uno scenario, offerto dal Kenya, in cui il viaggiatore che desidera sentirsi non solo spettatore ma anche protagonista di un’avventura da vivere e raccontare può partecipare ad una scuola di guida 4×4 fra terre incontaminate e piste poco battute dove prove tecniche si alternano a lunghe escursioni diurne (e notturne) su tracciati off road nella savana e sulla spiaggia. E’ proprio a questo che si ispira l’Off Road Safari Academy, la prima scuola keniota di guida in fuoristrada creata da Marco Vancini (titolare del Malindi Key’s Group di cui fanno parte Coral Key Beach Resort, Lawford’s, Blue Key Beach Club, Kivulini Ocean Resort, Tsavo Buffalo Camp, Tsavo River Hill e Tana River Lodge), e gestita dall’amico Domenico Bonaglia (esperto meccanico in scuderie di Formula Uno), entrambi grandi appassionati di off road e Africa che del Kenya si sono innamorati a prima vista vent’anni fa. Un viaggio a trazione integrale – proposto in questo reportage fotografico – che dai parchi naturali accompagna alle immense spiagge dai riflessi dorati attraverso fiumi popolati da coccodrilli e ippopotami alla scoperta di bianchi atolli di sabbia che appaiono con la bassa marea. E’ il Coral Key, con i suoi bungalow dai tetti in makuti immersi in un giardino tropicale che si affaccia sull’oceano Indiano, a fare da cornice a questa avventura in 4×4. Basta parlare di safari e natura selvaggia per capire che il protagonista è il Kenya, in particolare lo Tsavo, che con i suoi 22 mila chilometri quadrati di superficie è il parco naturale più grande del paese. Lì nella terra dei “Big Five”, dove giraffe, elefanti e altri animali selvatici sono di casa, si svolgono le lezioni dell’Off Road Safari Academy.
I veicoli messi a disposizione per il corso a quattro ruote motrici sono quattro Toyota Land Cruiser 3.8 diesel a sei cilindri, modificati ad hoc da Domenico, istruttore dell’accademia di guida off road, ed equipaggiati per ospitare sino a sei passeggeri (oltre al conducente).
A completare il parco auto della scuola di guida made in Italy ci sono un camion Canter 5.0 cc, a quattro cilindri, con 13 posti per i passeggeri ed un pulmino, il “Pumba Truck”, un Isuzu 3.5 cc diesel a 4 cilindri con 8 posti. I Toyota allestiti con verricello e cavo d’acciaio, gomme tassellate e rice trasmittente CB e dotati di differenziale autobloccante all’anteriore e blocco manuale al posteriore, estremamente spartani ma funzionali ai massimi livelli, dimostrano tutta la loro affidabilità sulle piste sterrate di questo angolo d’Africa. Il programma del corso parte proprio da Malindi, dove prendendo la C103 si lascia l’affollato centro città con botteghe e bancarelle dai colori variopinti e dai profumi più intensi affollate sin dalle prime ore dell’alba. La strada che si percorre a bordo (anzi alla guida) dei Land Cruiser è una larga sterrata argillosa incorniciata da immense piante secolari e da una vegetazione verde acceso che fa risaltare la terra rossastra. Il viaggio verso lo Tsavo è un’esperienza unica e affascinante, di quelle che neppure volendo si dimenticano: le capanne costruite con fieno e fango, gli orti squadrati dove donne e bambini coltivano ortaggi e verdura, i ragazzini che, scalzi ma con indosso le loro divise british style, camminano lungo i bordi della strada per raggiungere la scuola… emozioni che accompagnano alla scoperta di un territorio dalla bellezza indescrivibile.
Dopo aver percorso 30 dei 140 chilometri che da Malindi conducono al campo base del corso off road, a bordo dei Toyota si fiancheggia un piccolo villaggio di campagna dove, in compagnia di un vecchio esperto di serpenti, si possono ammirare grandi teche con mamba e pitoni. Lungo la C103 che corre verso lo Tsavo giraffe, gazzelle, impala e babbuini osservano incuriositi il passare dei fuoristrada. A poche centinaia di metri dall’ingresso della riserva naturale dello Tsavo Est, a dare il benvenuto ai partecipanti al corso è l’incantevole lodge del Buffalo Camp, un villaggio di bungolaw affacciato sulle sponde del fiume Galana a nord est di Malindi. Entrando al Buffalo si ha subito la sensazione di trovarsi in un territorio senza confini dove il tempo scorre lento: il villaggio – completo di tutti i confort – è stato costruito rispettando la tipicità di quest’angolo d’Africa (la corrente è disponibile solo dalle 18 alle 22 con un generatore) grazie anche ad un altro italiano, Giuseppe Ippolito, che una incisione su un capitello ligneo ricorda ancora per il suo amore per quei luoghi. Una notte di luna piena in riva al fiume Galana, con gli sbuffi degli ippopotami, il rumore dei passi di un elefante e il ruggito lontano di un leone sono solo alcune delle emozioni che si possono vivere al Buffalo Camp. Cenare (davvero ottimamente!) con vista sul fiume in compagnia di babbuini che si inseguono fra i cespugli o di coccodrilli che vengono sin sulla riva ha un effetto davvero indescrivibile. In questo straordinario scenario, le serate degli aspiranti driver del corso 4×4 trascorrono attorno al grande fuoco centrale del campo fra racconti ed esperienze di ciò che si è vissuto le ore precedenti.
Trovandosi a poche centinaia di chilometri dall’equatore svegliarsi alle prime ore del mattino, per godersi lo spettacolo che regala questa terra con i suoi colori e i profumi che cambiano di ora in ora, è il modo migliore per entrare in contatto con natura e paesaggi anche perché, la mattina presto, è più facile osservare gli animali che scendono al fiume per abbeverarsi. A bordo dei Land Cruiser si varcano i cancelli del “Sala Gate” iniziando così il safari, quello da protagonista. Oltre a prestare attenzione alla guida sulle piste della savana, la Safari Academy insegna a scorgere il più piccolo movimento che permette di individuare una scimmia o un leone fra i cespugli. Il parco dello Tsavo Est, dove si svolge il corso, è un’enorme pianura con grandi aree di savana attraversate dal fiume Galana: la fauna che popola queste terre ospita sciacalli, ghepardi, iene, bufali, manguste, facoceri e numerose gazzelle in cui è facile imbattersi. Fra le piste battute che conducono in luoghi dove sarà frequente l’incontro con animali che vivono nel loro habitat, ve n’è uno dal fascino particolare. E’ l’Ippo-Point, un’area di sosta lungo il fiume dove appostarsi (in tutta sicurezza) per osservare da vicino decine di ippopotami sguazzare nell’acqua e giocare fra loro.
A vigilare sulla sicurezza e sul rispetto nei confronti di animali e natura all’interno della riserva ci sono i guardia parco pronti ad allontanare dall’area chi infrange le norme (come chi abbandona le piste tracciate per inoltrarsi nella savana con il fuoristrada o chi si avventura a piedi sfidando gli animali). Il corso 4×4 prosegue nello Tsavo imparando ad affrontare non solo tutti i tipi di terreno ma anche l’avvicinamento ad una mandria di elefanti che si incontra sulla propria traiettoria. E’ la conoscenza di queste particolarità che rende unico l’Off Road Safari Academy che non solo insegna come comportarsi alla guida di un fuoristrada in un ambiente selvaggio come la savana ma rende protagonisti facendo provare tutte le emozioni del driver in prima persona. Dopo una giornata a bordo dei fuoristrada si rientra al Buffalo Camp dove il corso prevede lezioni teoriche e pratiche sulla meccanica del 4×4 e sulla funzionalità di tutti gli accessori, interventi resi necessari perché un fuoristrada affidabile nel bel mezzo della savana significa sicurezza. E si, perché se il 4×4 si ferma per un guasto ed è necessario scendere dal veicolo per effettuare un controllo, non bisogna dimenticare che a pochi metri di distanza ci può essere un leone…Con gli istruttori della Safari Academy si imparano tutti i trucchi della guida off road in notturna (grazie anche all’esperienza e alle conoscenze di autentiche guide Masai) per poi destreggiarsi fra l’inserimento di ridotte, tecniche per affrontare pendenze ripide su fondi scivolosi, scelta e utilizzo di differenziale autobloccante posteriore o manuale anteriore. Ma il corso a trazione integrale in Kenya non è solo questo.
L’accademia di guida prevede anche lezioni pratiche su come affrontare i guadi, sulle tecniche winch per attraversare in tutta sicurezza il fiume da una sponda all’altra in mezzo alla corrente, con scenari che cambiano in continuazione: dove prima il letto del fiume era quasi asciutto in poche ore l’acqua può salire e le tracce percorse in precedenza per fare ritorno alla base non essere più così visibili. Se lo Tsavo affascina per la sua natura selvaggia, Kipini, piccolo villaggio di pescatori situato sul delta del fiume Tana nel punto dove questo incontra il mare, ammalia per la sua posizione privilegiata dove foresta, spiaggia e dune si fondono insieme. Fra i più importanti fiumi dell’Africa equatoriale, il Tana River – che nasce alle pendici del Monte Kenya per poi gettarsi nell’oceano Indiano nella Ungwana Bay – è il più lungo del paese kenyota con i suoi oltre 800 chilometri. Un’escursione facoltativa quella a Kipini assolutamente da non perdere per chi dell’Africa ha voglia di scoprire qualcosa di diverso al di fuori dai soliti safari. Dopo 90 km di strada asfaltata ci si addentra per 35 km fra villaggi locali per raggiungere il punto d’imbarco e discendere il fiume fino al mare in un carosello di natura lussureggiante con ippopotami (nel fiume ne vive un branco che sfiora le 200 unità), coccodrilli, scimmie e aquile pescatrici. Dopo aver trascorso una notte al lodge Tana River, immersi nella quiete della sua natura, spettatori di uno scenario di incomparabile bellezza, si riparte per il rientro a Malindi non prima di fare una sosta al mercato di Witu o al lago degli ippopotami. Sulla strada del ritorno c’è ancora tempo per una deviazione attraverso la foresta in puro stile Camel Trophy seguendo le piste inghiottite dalla vegetazione lungo le quali individuare la rotta migliore da percorrere con il fuoristrada ma sempre con la sicurezza di avere con sé un Masai che conosce perfettamente il giusto percorso e soprattutto come tornare sulla pista per Malindi. In questi itinerari, all’improvviso, fra piante coloratissime, alberi secolari e piantagioni di manghi ci si imbatte in villaggi Orma, tribù di origine etiope, dove le donne indossano parei multicolori e i bambini sorridono con gli occhi vispi, quando dopo i primi timori, corrono incontro al fuoristrada per ricevere caramelle e biscotti.
A rendere indimenticabile questo corso off road è anche la guida sulla spiaggia dorata di Mambrui, pochi chilometri a nord di Malindi, dopo il fiume Sabaki (uno degli altri nomi assieme ad Arthi River, con cui è conosciuto il Galana,) perfetto test finale per mettere in pratica tutti gli insegnamenti appresi, guidando sulla battigia dell’oceano Indiano, attenti a riconoscere dal colore della sabbia le differenti difficoltà che si incontrano sulla spiaggia. Un percorso unico nel suo genere che permette di affacciarsi sulla spiaggia poco prima di Mambrui per uscirne solo 34 chilometri dopo con la sensazione di essere stretti fra oceano e costa affrontando il fenomeno delle maree. Alla fine della spiaggia dorata (il nome è dovuto alle pagliuzze rilucenti della sabbia), una pista riporta verso l’asfalto fiancheggiando un’imponente foresta di mangrovie che sommersa dall’alta marea crea uno spettacolo di naturale bellezza per poi scoprire, con la bassa marea, radici che paiono autentiche sculture naturali. Proseguendo su questa pista si arriva al villaggio di Ngomeni, dove ha sede il Centro Spaziale Italiano Luigi Broglio di proprietà dell’Università la Sapienza di Roma e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, da dove si imbocca la strada che riporta al Coral Key Beach Resort. Prima del rientro in Italia (con l’attestato di driver off road in tasca) c’è il tempo per una visita alle numerose bellezze che Malindi offre ai suoi turisti, fra cui lo splendido Marine National Park, la Falconry of Kenya e il monumento all’approdo dell’esploratore portoghese Vasco De Gama, nei pressi del pontile, oltre il centro città, incastro di stradine e di botteghe che vendono spezie, frutta e artigianato locale.
BOX
Il corso di guida 4×4 dell’Off Road Safari Academy ha come obbiettivo quello di fornire ai partecipanti il know how indispensabile per padroneggiare veicoli speciali come i Land Cruiser nella savana e su ogni altra tipologia di terreno, migliorando la tecnica di guida e imparando le soluzioni da adottare per far fronte alle diverse difficoltà. Il corso prevede 4 giorni con un istruttore professionista e una guida locale di safari e alterna prove tecniche a lunghe escursioni diurne e notturne su pista e fuorispista. Quota: 950 euro a persona (minimo due persone) comprensiva di corso, utilizzo dei fuoristrada, assistenza logistica sul percorso, guida safari, ingressi al parco, assicurazione infortuni, trattamento 7 giorni in pensione completa presso il Buffalo Camp nel parco dello Tsavo Est e l’Hotel Coral Key Beach Resort di Malindi. La quota non comprende invece volo aereo, bevande e extra di carattere personale. Escursione facoltativa di 2 giorni a Kipini: 200 euro a persona.
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Per informazioni: www.offroadsafariacademy.it
+39 348.2714259 Andrea – +39 333.3612248 Sonja – +254 721755869 Domenico (Kenya Line) – info@offroadsafariacademy.it – product.manager@malindikey.com [/information]
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