Il Sin Fronteras Challenge presenta il nuovo Iriki Rally:

Appuntamento in Marocco dal 30 Novembre al 6 Dicembre 2019

Fra le prove di navigazione fuoristrada nel deserto, il Sin Fronteras Challenge è una delle competizioni spagnole amatoriali di maggior successo. Dopo 14 edizioni (l’ultima, l’anno scorso, con 70 equipaggi partecipanti) ripetute con la stessa formula, l’organizzazione ha fatto un passo avanti e, sulla scia delle gare più ambiziose, ha ideato una nuova sfida, un puro rally-raid, simile nello stile al famoso Morocco Desert Challenge di Gert Duson.

Anno dopo anno, le squadre iscritte al SFCH hanno fatto affidamento sull’organizzazione ispanica che si è migliorata ad ogni edizione così come i partecipanti stessi, molti dei quali allo start su veicoli con preparazioni adatte a gare prestigiose. Il grande interesse delle squadre per questo tipo di rally, la crescente abilità di guida dei piloti, la bravura dei copiloti in navigazione e l’emergere dei Side-by-Side hanno spinto gli organizzatori a creare l’Iriki Rally che, come da migliore tradizione, è destinato a rispondere alle necessità di molti team amatoriali, con budget limitati ma livello tecnico importante, desiderosi così di partecipare a una vera e propria competizione nel deserto. Allo stesso tempo, il nuovo evento si rivolge anche a chi ha a disposizione mezzi più competitivi e un budget più consistente, a quei “professionisti” insomma che necessitano di continui test per la loro preparazione e formazione nell’offroad.

L’edizione 2019 del Sin Fronteras Challenge si svolgerà in territorio marocchino dal 30 novembre al 6 dicembre; nell’ambito dell’SFCH, il nuovo progetto offroad “Iriki” si presenta come un rally di velocità al massimo livello sportivo suddiviso in due 2 modalità di navigazione classiche (fra cui scegliere): “raid navigation” e “raid adventure”, ognuna con classifiche separate e itinerari diversi.

Cosa prevede l’Iriki Rally? Rivolto innanzitutto alle squadre per cui la corsa contro il “crono” è l’obiettivo principale, il nuovo evento targato SFCH prevede tappe in cui i concorrenti affronteranno i classici tracciati veloci del Marocco oltre a passaggi nascosti fra erg, fiumi e lingue di sabbia per raggiungere (anche) i CP nascosti.

La gara si basa su un sistema simile al “modello Dakar” dove bisogna seguire le indicazioni fornite dal tradizionale roadbook (con distanze e CAP) raggiungendo alcuni punti nascosti visibili solo tramite il sistema STELLA dell’organizzazione una volta che il concorente si trova all’interno di un certo raggio del CP stesso (tra i 200 e gli 800 metri).

Nell’edizione di dicembre le squadre partecipanti dovranno affrontare 5 tappe su piste sahariane, cordoni di dune e fiumi di sabbia avvalendosi dell’aiuto di sistemi tecnologici come GPS, TERRATRIP e STELLA.

La classifica verrà effettuata in base ai tempi totali, formati dai parziali controllati dal sistema MAKSHA che utilizza sofisticati microchip a radiofrequenza installati sulle auto da gara durante il raid e successivamente letti al passaggio sul traguardo da un lettore di barre.

In questa modalità di rally-raid è ammesso l’utilizzo di qualsiasi modello di GPS senza cartografia, qualsiasi tipo di mappa cartacea, di TERRATRIP o similare per misurare le distanze e di qualsiasi tipologia di bussola digitale o analogica. L’unico sistema di validazione del passaggio attraverso il WP / CP è il GPS fornito dall’organizzazione. È invece proibito utilizzare sistemi di navigazione con posizionamento in tempo reale, con o senza cartografia digitale come computer, laptop, tablet; modelli GPS con cartografia e mappe digitali.

Fra le misure di sicurezza personale obbligatorie sono richiesti casco per pilota e copilota (da indossare per l’intera durata dell’evento) e il collare Hans. I sedili devono avere poggiatesta adeguato all’altezza dei due occupanti il veicolo e essere abbinati a cinture a 5 punti. Il veicolo deve inoltre essere equipaggiato con una gabbia di sicurezza rollbar adeguatamente fissata; finestrini scorrevoli orizzontali o reti sportive completano l’equipaggiamento (il regolamento tecnico sul sito riporta tutte le dotazioni necessarie).

All’Iriki Rally possono partecipare veicoli 4×4 (categorie T1 e T2); UTV e Side-by-Side (T3); veicoli con carrozzeria a struttura tubolare o similare (T4).

Le iscrizioni sono aperte sino al 20 Ottobre. Che aspettate? Una nuova emozionante avventura in terra marocchina vi attende. Parola di Sin Fronteras Challenge.

Info su www.sinfronteraschallenge.com

Testo Sonja Vietto Ramus
Foto Codigo 4×4
* Foto sono di repertorio di Codigo4x4.

Comments Box SVG iconsUsed for the like, share, comment, and reaction icons
Carica altre foto

Rainforest South Europe: il Collio Friulano ha i suoi vincitori

Rainforest di nome e di fatto. L’edizione 2019 del RFC South Europe, organizzato dal 23 al 26 Maggio in Friuli dall’associazione FLS 4×4 e patrocinato dal Comune di Corno di Rosazzo (provincia di Udine), è stata più difficile e agguerrita che mai. Le forti piogge dei giorni precedenti hanno infatti trasformato il terreno già viscido in un fondo ancora più impraticabile, rendendo inesistenti i passaggi in aderenza e richiedendo grande lavoro soprattutto ai navigatori, costretti a sfoderare ogni tecnica possibile, dall’uso della taglia a quello della strop volante, per effettuare ancoraggi in laterale.

La gara ha preso il via nella mattinata di giovedì con le verifiche presso l’azienda agricola Cadibon in località Casali Gallo di Corno di Rosazzo, seguite, nel pomeriggio, dal briefing in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) e dalla cerimonia di apertura nella tenuta “Perusini”. Proprio qui ha avuto luogo il prologo, con 4 prove speciali, che ha stabilito l’ordine di partenza del venerdì. Fra i preparati ad aggiudicarsi lo start è stato il Suzuki #23 di Giusti/Alba con 4000 punti, davanti al Suzuki #22 di China/Bortolussi con 3750, al #24 Corti/Otelli con 3590 punti e al #21 Ferro/Cernivani con 2690 punti (questi ultimi due equipaggi, rispettivamente, con 60 e 40 punti di penalità acquisiti durante le prove).

Nel gruppo “Proto” i più veloci sono stati Mazzega/Segat (#41) con 3950 punti seguiti, con breve distacco, dall’equipaggio #46 di Tironi/Tironi (3660), dal #43 di Guidoni/Moccia, dal #42 di Collarini/Cognini, dal #45 Moro/Moro, dal #44 Chapuis/Moro e dal #47 Schoffmann/Glanzer. Terminato il prologo, i team sono rientrati al quartier generale di Cadibon per effettuare le riparazioni necessarie; la serata si è infine conclusa con la cena a base di prodotti tipici friulani presso il ristorante “Cabelon” di Dolegnano.

Venerdì, le prime noie meccaniche ai mezzi non si sono fatte attendere anche per via del terreno scivoloso che non ha concesso la minima aderenza durante le manovre più impegnative. I navigatori hanno dovuto spesso risalire i ripidi pendii dei boschi alla ricerca di un solido appiglio. La giornata di sabato si è svolta con la stessa modalità del venerdì con gli equipaggi impegnati ad affrontare le diverse prove.

Ben 14 le prove speciali disputate in quattro giorni fra cui una notturna di 3 ore che ha richiesto anche la costruzione di un ponte con tronchi in tipico stile Rainforest: in questa prova si sono date battaglia due squadre, formate da equipaggi misti (prototipi e preparati), su un lungo tracciato.

Protagoniste del podio di quest’anno sono state Francia e Italia impegnate rispettivamente nelle classi “Proto” e “Preparati” con il Team GBJ di Chapuis/Moro, su Toyota BJ, e il Red Team di Giusti/Alba su Suzuki. Entrambi gli equipaggi hanno partecipato a passate edizioni del Rainforest friulano: Chapuis & Moro hanno esordito nel 2018 dimostrando già eccellenti doti di guida e navigazione con un buon gioco di squadra che li ha portati a conquistare un meritatissimo 4° posto divenuto podio assoluto nel 2019; Giusti/Alba hanno fatto tesoro di alcune esperienze che, nel 2018 e quest’anno nuovamente, li hanno portati sul piazzamento più alto di categoria. “Siamo partiti con i migliori propositi per vincere e difendere il titolo – confidano Mirko Alba e Steven Giusti (Red Team) – Le prove sono state impegnative e tecniche con tratti veloci e il Suzuki si è comportato bene! La competizione è stata davvero entusiasmante grazie a avversari agguerriti. Insomma, meglio di così non poteva andare! Vorremmo ringraziare tutti quelli che ci hanno permesso di essere presenti: la Rothen Oil, la Black Performance per l’assetto, l’Italgiunti per gli alberi di trasmissione, l’amico Marco, il Red Team e tutti gli amici che di giorno e di notte ci danno una mano negli interventi di manutenzione!”.

Bella gara anche quella dell’austriaco Schoffmann navigato da Glanzer, su Jeep Proto del Team Hot Rod Offroad Garage, presente al Rainforest South Europe nelle ultime tre edizioni. Quest’anno il suo 4×4 ha avuto meno noie meccaniche e la guida attenta ha condotto l’equipaggio al podio in seconda posizione nella categoria Proto.

Tra i preparati il secondo gradino del podio è andato invece al Team X3ME di China/Bortolussi su Suzuki, con solo 600 punti di distacco dal vincitore assoluto: l’equipaggio, nonostante la prima partecipazione al RFC, è sceso in pista più agguerrito che mai dimostrando grinta da vendere in tutte le speciali seppur con un mezzo messo a dura prova.

Terzi ma entusiasti (questa è stata la loro prima esperienza) per il podio, il “duo” padre-figlio Tironi/Tironi a bordo di un Proto di derivazione TJ: “Nel complesso la macchina non ha avuto problemi, abbiamo solo dovuto cambiare le candele. E poi, nella crono di domenica, abbiamo conquistato il miglior tempo e questo ci dà grande soddisfazione!”.

“Mai mollare” è il motto del team triestino 4×4 M.T.C.M composto da Ferro & Cernivani che nonostante i problemi meccanici del loro Suzuki si sono piazzati sul terzo gradino del podio in categoria preparati. Già esperto di queste competizioni, l’equipaggio ha dimostrato ancora una volta un grande affiatamento e abilità alla guida.

Il vantaggio iniziale conquistato dal duo Mazzega/Segat, allo start con un Polaris RZR Portal Gear, è svanito purtroppo a fine manche: “Nell’ultima prova si è rotto il perno fuso del fusello inferiore che ha staccato la ruota – spiega Mazzega – Era lesionato probabilmente già dalla prima giornata. Così abbiamo dovuto improvvisarci anche meccanici. E’ stata comunque una bella gara e ci siamo divertiti moltissimo” .

La sfortuna ha costretto al ritiro anche alcuni altri equipaggi fra cui i romani Guidoni/Moccia del Team SRM Garage, ormai fedeli all’evento RFC South Europe: partiti molto bene nella prima edizione della gara con un meritatissimo primo posto assoluto, hanno purtroppo sofferto ancora una volta per via di un problema al cambio, nonostante tutte le manutenzioni prestate. Stesso epilogo per Collarini/Cognini su Jimmis 4×4 del Red Team: costretti a sostituire prima l’alternatore, hanno infine dovuto arrendersi per lo “sbiellaggio” del motore.

Risultato a parte, applausi anche all’altro team francese, Moro/Moro (Team Moro & C.), alla guida di un Toyota iscritto in categoria Proto; giunti in Friuli al Rainforest South Europe per la prima volta, pilota e navigatore hanno lottato sino allo sfinimento per tagliare il finish con una spettacolare esibizione in notturna ma il terzo giorno il loro Toyota li ha costretti a rinunciare per noie meccaniche a blocco e sterzo.

Prima esperienza al RFC South Europe anche per Corti/Otelli: “Che dire… l’evento è stato davvero “esagerato” a partire da disponibilità, simpatia e preparazione dello staff che ci ha accolti e seguiti per tutto il tempo. Senza dubbio quello che ci ha colpiti di più è stato il vero “senso di gruppo” sia in gara che fuori…aspetto che, purtroppo, in tante manifestazioni si è perso di vista. E’ stato davvero un bel week end: peccato solo per il mezzo che ci ha abbandonati troppo presto, per il resto devo dire che la gara è di alto livello, bellissima, sicuramente da ripetere!”.

Freedom Live Style 4×4 ringrazia tutti gli sponsor; le aziende agricole “Cadibon”, “Perusini Wines” e “La Viarte” che hanno messo a disposizione le loro proprietà rendendo possibile la realizzazione dei tracciati di gara e per aver premiato, assieme all’azienda agricola “Davide Feresin”, tutti i concorrenti con due confezioni di vino del Collio; i partecipanti; i commissari di percorso; gli addetti al chiosco; Matteo Rivola che ha permesso di eseguire direttamente sul campo di gara interventi di riparazione ai mezzi; tutti quanti hanno collaborato alla riuscita dell’evento. Sponsor dell’evento: Coop Premariacco, Cadibon, Perusini Wines, La Viarte, Birra Agricola, Ciemme, Hotel Felcaro, Ristorante Ca’ Belon, Cortem, Corte di Castello e TLT.

Testo Sonja Vietto Ramus
Foto Gianna Vardanega

Classifica finale Rainforest Challenge South Europe – (23/26 Maggio 2019)

Categoria Proto:


1. #44 Chapuis-Moro su Toyota – Team GBJ – 9.100 punti

2. #47 Schoffmann-Glanzer su Jeep – Hot Rod Offroad Garage – 8.370 punti

3. #46 Tironi-Tironi su Proto – Team Passione Motori – 8.010
punti

4. #41 Mazzega-Segat su Polaris – Team X3ME – 6.480
punti

5. #45 Moro-Moro su Toyota – Team Moro & C. – 3.770 punti


6. #42 Collarini-Cognini su Jimmis – 4×4 Red Team – 3.290
punti

7. #43 Guidoni-Moccia su Jeep – Team SRM Garage – 1.850 punti

Categoria Preparati:

1. #23 Giusti-Alba su Suzuki – 4×4 Red Team – 12.950
punti

2. #22 China-Bortolussi su Suzuki – Team X3ME – 12.350
punti

3. #21 Ferro-Cernivani su Suzuki – Team 4×4 M.T.C.M. – 6.950 punti

4. #24 Corti-Otelli su Land Rover – Team Jene Extreme – 3.670 punti

Comments Box SVG iconsUsed for the like, share, comment, and reaction icons
Carica altre foto

Il Morocco Desert Challenge incorona i vincitori 2019

IL MOROCCO DESERT CHALLENGE INCORONA I VINCITORI 2019:
VAUTHIER (auto/buggy), VIAZOVICH (camion),
PINCHEDEZ (ssv) e HOWES (moto).

Grande successo per l’11^ edizione del rally-raid targato Gert Duson.

Non fosse per qualche iscrizione ritirata all’ultim’ora (veicoli non ultimati), questa edizione del Morocco Desert Challenge, l’undicesima, sarebbe stata davvero da Guinness dei Primati. Sì, perché il 13 Aprile, sulla celebre Plage Blanche, 250 km a sud di Agadir, si sono schierati qualcosa come 300 veicoli rally-raid, 210 fra camion e auto di assistenza e 1300 persone. Dati alla mano, questo evento sportivo creato dal belga Gert Duson nel 2008 in Libia e approdato poi in Marocco, è diventato il secondo più grande cross country challenge al mondo per numero d’iscritti. Addirittura il primo in assoluto nella categoria trucks (allo start ce n’erano ben 35 di T4). Percorsi mozzafiato con 8 tappe dall’Atlantico al Mediterraneo, road book al limite della perfezione, bivacchi in puro stile dakariano, sicurezza al primo posto (con elicotteri e ambulanze 4×4), ristori da 3 stelle Michelin, scenari nuovi ogni giorno e “trasferimenti zero”. Vale a dire, niente asfalto ma solo off-road. Una vera sfida, fra appassionati e nomi più noti dei rallies-raids ma senza team (o veicoli) ufficiali. Perché lo spirito più autentico, voluto sin dalla sua prima edizione, è anche uno dei cavalli vincenti di questo challenge ospitato in terra d’Africa. Gert lo ha ripetuto più volte, anche alla premiazione finale fra gli applausi dei partecipanti: qui, al MDC, non si vedranno mai piloti o scuderie dai nomi altisonanti. In realtà, ne siamo quasi certi, un’eccezione la farebbe se qualche pilota professionista decidesse di voler partecipare con un mezzo con cui non gareggia solitamente nelle grandi competizioni. Un esempio? Al-Attiyah, magari dietro il volante di un side-by-side. In attesa dell’edizione del 2020, ecco intanto come è andata quella di quest’anno che, dopo la partenza da Agadir, si è conclusa a Saidia, la “Perla blu del Mediterraneo” dopo un’avventura di 3 mila km.

Podio assoluto per lo svizzero Remy Vauthier con il suo buggy MD: a lui la vittoria del MDC 2019.

Con il performante MD Optimus #308 l’equipaggio svizzero-francese di Remy Vauthier e Jean-Michel Polato ha conquistato il Morocco Desert Challenge 2019 in categoria auto/buggy. Dopo aver percorso 3 mila km fra piste e dune marocchine, il pilota di Chene-Bougeries, nel Canton di Ginevra, ha avuto la meglio su un altro MD, quello del francese Jérome Pelichet, che il traguardo lo ha tagliato con un distacco di poco più di 7 minuti. Al terzo piazzamento si è classificata la Volkswagen Amarock #315 guidata dallo spagnolo Fernando Alvarez, con Sergio Lafuente (Uruguay) sul sedile del navigatore. “Siamo molto contenti di aver vinto questa edizione del Morocco Desert Challenge che, per noi, rimane uno dei rallies-raids più belli e meglio organizzati a livello internazionale – spiega Vauthier – Non è stato semplice visto anche il parterre di mezzi e piloti presenti, oltre che per il numero di iscritti schierati alla partenza. Abbiamo fatto di tutto per portare i colori dell’MD Rally Sport sul podio… riuscirci è stata una soddisfazione enorme!”. Partita con i migliori presupposti, la partecipazione di Jean Pascal Besson e Sébastien Delaunay su Peugeot DKR 3008 (Easy Rally Raid) si è invece conclusa con un 31° piazzamento nella generale: le due vittorie di tappa (con 2 secondi posti e un terzo gradino del podio provvisorio) non sono state sufficienti a compensare i ritardi per via di noie meccaniche al mezzo di uno degli equipaggi favoriti sin dalla partenza. Sfortunata anche la performance dell’olandese Erik van Loon (Toyota Hilux Overdrive), vincitore di due special stage ma poi costretto a ritirarsi anzitempo dal rally.

Siarhei Viazovich (Maz-Sport Auto) si aggiudica il podio in categoria “truck” alla sua prima gara in Africa.

Dire che si tratti della fortuna del principiante non sarebbe esatto visto che di rallies-raids ne ha fatti (e vinti) già molti in giro per il mondo. Tant’è però che alla sua prima competizione in terra africana, il bielorusso Siarhei Viazovich ha riportato una splendida vittoria piazzando il Maz 640RR #503 sul podio della classifica assoluta di categoria, al traguardo con un tempo di 35h51’30”. In cabina con Anton Zaparoshchanka e Siarhei Sachuk, il pilota del Team Maz-Sport Auto è stato uno dei grandi protagonisti di questa edizione del MDC: grazie alla vittoria di una speciale, a due secondi piazzamenti e a buone performance nelle altre SS, Viazovich ha portato i colori della Bielorussia sul gradino più alto del challenge. “Una grande vittoria per tutta la squadra, per me ma anche per Aliaksei Vishneuski (equipaggio #510) che si è piazzato terzo assoluto – commenta Viazovich – Il Morocco Desert Challenge è stato il nostro primo rally-raid in Africa e non speravamo certo di raggiungere un risultato così importante. Abbiamo fatto del nostro meglio, cercando di migliorare giorno dopo giorno, imparando ad affrontare certi tipi di terreno, guidando più veloce in alcuni tratti e più lentamente, senza prendere rischi, in altre speciali. Sulle dune di Merzouga ci siamo divertiti molto nonostante il forte vento non aiutasse certo nell’individuare il passaggio più giusto. Il camion si è comportato bene, ci ha dato davvero poche noie permettendoci così di fare quei tempi che alla fine ci hanno assegnato il podio assoluto”. Al secondo posto si è piazzato il Man dell’olandese Peter Versluis che ha raggiunto il finish con un distacco di poco più di 22 minuti dal primo. A dire la sua anche Martin van den Brink (Mammoet Rally Sport) su Renault, quarto nella generale nonostante diverse forature che hanno attardato il suo K-520 al finish di questa edizione del rally: il driver olandese, in gara al MDC per la quarta volta (una in sella a una due ruote e le altre alla guida di un camion), ha preceduto di 8 minuti il Man di un altro olandese, Roeland Voerman.

Podio SSV per il Can Am di Pinchedez/Brucy.
Geoffroy Noel de Burlin con il suo Polaris “single seater” si piazza ottavo.

Fra i side-by-side in gara in questa edizione del MDC, il protagonista indiscusso è stato lui. Chassis leggerissimo, rigido al punto giusto ma costruito con l’acciaio più resistente, il Maverick X3 della canadese Can Am, ha conquistato ben 9 piazzamenti fra i primi dieci della classifica assoluta (l’altro è andato al Polaris Sportsman ACE di de Burlin). Dopo 8 tappe e un percorso coast-to-coast dall’Atlantico al Mediterraneo, con la Plage Blanche e Saidia a fare da start e finish di questa 11^ edizione del challenge, la vittoria in categoria SSV è andata al francese Philippe Pinchedez, navigato da Jean Brucy: l’equipaggio #203 del Team Pinch Racing, autore di una gara quasi perfetta dal punto di vista tecnico, si è portato a casa il gradino più alto del podio. Con un ritardo di 1 ora e 16 minuti, un altro Can Am, quello numero 237, ha conquistato la medaglia d’argento con Stephane Chambon & Antoine Paque davanti al belga Marc Mauwers. Se Can Am ha fatto la differenza in questa sfida fra le piste e le dune del Marocco, un giovane belga di Bruxelles ne è stato il grande eroe. Per grinta e bravura. Il Morocco Desert Challenge ha visto infatti scendere in campo il primo paraplegico ad affrontare il deserto al volante di un buggy “single seater”, senza navigatore cioè. Una nuova sfida che lo ha visto piazzarsi all’ottavo posto della classifica generale dopo aver tagliato il traguardo in meno di 45 ore. Laureato in educazione fisica, Geoffroy Noel de Burlin, 38 anni, dopo una caduta in snowboard, ha fatto dei rallies-raids una terapia. Il salto di qualità risale al 2014 al Libya Rally, assieme a un altro pilota con disabilità motorie, Thierry Gerome. “Contro ogni probabilità e dopo 7 giorni di gara siamo arrivati in cima alla classifica degli SSV e quarti assoluti – racconta soddisfatto – L’anno successivo abbiamo vinto di nuovo. Una grande soddisfazione!”. Niente male considerando che per il cambio di uno pneumatico i normali tempi arrivano a quadruplicarsi. Dopo anni di gare nel ruolo di co-driver, Geoffroy ha scelto il MDC per mettersi, in solitaria, alla guida del suo Polaris: “Un percorso fatto al 100% da piste e sterrati, senza trasferimenti, una grande organizzazione, elicotteri in caso di emergenza e un’atmosfera autentica, quella delle gare di una volta. E poi, per me è iniziato tutto qui, non potevo che tornare: ancora una volta è stata un’esperienza unica”.

Skyler Howes conquista il MDC 2019 in sella alla sua Husqvarna davanti allo spagnolo Pedrero (KTM).

USA vs Spagna. Alla fine, seppur con un minimo distacco di 1 minuto e 6 secondi, l’americano Skyler Howes sulla sua Husqvarna #106 ha vinto questa edizione del MD Challenge piazzandosi davanti a un agguerrito Joan Pedrero su KTM. Una sfida che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e che ha visto i due piloti contendersi i primi due piazzamenti di ogni speciale: 3 se le è aggiudicate Skyler e 5 Pedrero ma la somma dei tempi conseguiti ha assegnato il podio al motociclista USA che ha fatto la differenza sui 370 km della SS6, da Zagora a Merzouga, dando ben 4 minuti di distacco al suo avversario. “Che dire…mi sono davvero divertito molto a guidare su questi percorsi che a volte si sono rivelati per niente facili da affrontare per via del forte vento e delle dune impegnative – commenta Howes – Joan è stato un eccellente rivale, molto bravo a guidarti vicino e a metterti sotto pressione. Ci siamo scambiati più volte la posizione al comando delle speciali, in alcune occasioni è stata più veloce la sua KTM, in altre ho avuto la meglio io. Sono felice di aver vinto questa edizione del Morocco Desert Challenge, ci ho messo tutto me stesso per tagliare per primo il traguardo finale e portare la mia Husqvarna sul podio assoluto. Ho imparato molto sia nella guida che nella navigazione ma soprattutto a controllare le mie emozioni nelle situazioni più diverse di un rally duro e importante come questo. Cosa mi è piaciuto? Tutto: i percorsi senza liaison, l’atmosfera, i bivacchi, il cibo. Qui si è respiraao davvero l’aria delle Dakar di un tempo…”. Con due Husqvarna al primo e terzo posto della generale (la medaglia di bronzo è andata a Paul Spierings con un distacco di quasi 4 ore e 50 minuti da Howes), KTM ha conquistato il secondo piazzamento e ben altri 6 della top ten dimostrando di essere sempre il marchio più presente e da battere nei rallies-raids. Da segnalare anche le buone prestazioni di Harite Gabari, pilota di nazionalità marocchina alla guida della sua KTM RR 450 di ritorno dopo un paio di anni di assenza dalle competizioni, e del francese Laurent Weibel (KTM EXC-F 450).

Gli italiani in gara: ecco come sono andati.

Se Aldo e Dario De Lorenzo sono stati costretti ad abbandonare la competizione marocchina dopo pochi giorni dallo start, per via di alcune noie meccaniche al loro Mitsubishi Pajero, l’equipaggio #337 (al MDC con la stessa assistenza del Team Jazz Tech Offroad dei gemelli De Lorenzo) ha invece tagliato il traguardo del challenge piazzando la Toyota FJ al 35° posto dell’assoluta di categoria auto/buggy. A navigare la giapponese Keiko Hamaguchi è stato l’esperto co-driver italiano Umberto Fiori che, grazie alla sua grande esperienza nei rallies-raids, ha saputo portare a casa un buon risultato. Fra gli SSV bella prestazione di Gianernesto Astori e Francesco Tarricone (Yamaha YXZ 1000R), con i colori dell’ABC Rally Action Team, 22imi nella generale. In gara anche la Porsche Carrera 911 di Agostino Rizzardi e Luca Ornati, il Land Rover Defender di Tommaso Castellazzi (T.T.Team) con l’assistenza della Payustech e il Can Am di Lorenzo Rocco di Torrepadula.

Comments Box SVG iconsUsed for the like, share, comment, and reaction icons
Carica altre foto

Informazioni su www.moroccodesertchallenge.com

MDC 2019 – Classifica finale auto & buggy:

  1. #308 Remy Vauthier/Jean-Michel Polato – MD – 35h06’32”
  2. #316 Jérome Pelichet/Pascal Larroque – MD – +07’27”
  3. #315 Fernando Alvarez/Sergio Lafuente – Volkswagen – +3h02’01”
  4. #329 Patrick Martin/Lucas Martin – Mercedes – +3h31’02”
  5. #314 Mike van Eikeren/Ed Wigman – Toyota – +4h01’59”
  6. #318 Patrice Chevallier/ Philippe Florentino – MD – +4h36’47”
  7. #321 Henk de Jong/Pieter van Kruijsdijk – Toyota – +8h48’47”
  8. #305 Marc Bonnafoux/Didier Chabory – Oryx – +9h04’24”
  9. #345 James Ford/Paul Chambers – Bowler – +9h09’14”
  10. #317 Ronald Basso/Jean Pierre Garcin – MMP – +10h11’05”
  11. #337 Keiko Hamaguchi/Umberto Fiori – Toyota – +152h38’58”

MDC 2019 – Classifica finale camion:

  1. #503 Siarhei Viazovich/Anton Zaparoshchanka/Siarhei Sachuk – Maz – 35h51’30
  2. #516 Peter Versluis/Marcel Pronk/Artur Klein – Man – +22’29”
  3. #510 Aliaksei Vishneuski/Pavel Haranin/Vitaly Murylev – Maz – +24’50”
  4. #501 Martin van den Brink/Wouter de Graaff/Daniel Kozlovsky – Renault Truck – +26’52”
  5. #511 Roeland Voerman/Hugo Kupper/Simon Stubbs – Man – +34’10”
  6. #514 Gert Huzink/Rob Buursen/Martin Roesink – Renault Truck – +1h31’08”
  7. #505 Igor Bouwens/Dave Berghmans/Ulrich Boerboom – Iveco – +1h38’14”
  8. #522 Jan van de Laar/ Ben van de Laar/Dolf Huijgens – Daf – +2h34’39”
  9. #515 Karoly Fazekas/Peter Csakany/Albert Horn – Scania – +3h10’01”
  10. #521 Miklos Kovacs/Peter Czegledi/Laszlo Acs – Scania – +5h21’30”

MDC 2019 – Classifica finale SSV:

  1. #203 Philippe Pinchedez/Jean Brucy – Can Am – 38h40’11”
  2. #237 Stephane Chambon/Antoine Paque – Can Am – +1h16’00”
  3. #201 Marc Mauwers – Can Am – +2h19’19”
  4. #212 Vincent Gonzalez/Stéphane Duplé – Can Am – +3h47’19”
  5. #252 Jose-Manuel Fernandez/Denis Habran – Can Am – +3h50’04”
  6. #206 Rudy Verheyen/Bob Geens – Can Am – +4h48’07”
  7. #205 Joris Brosens/Koen Slegers – Can Am – +4h50’22”
  8. #228 Geoffroy Noel de Burlin – Polaris – +4h55’05”
  9. #209 Javier Herrador/Manuel Navarro Dominguez – Can Am – +4h56’48”
  10. #204 Stephane Zosso/Caroline Zosso – Can Am – +4h57’17”
  11. #216 Gianernesto Astori/Francesco Tarricone – Yamaha – +10h26’02”

MDC 2019 – Classifica finale moto & quad:

  1. #106 Skyler Howes – Husqvarna – 36h20’21”
  2. #104 Joan Pedrero – KTM – +01’06”
  3. #105 Paul Spierings – Husqvarna – +4h49’52”
  4. #108 Jan Van Gerven – KTM – +6h08’06”
  5. #101 Harite Gabari – KTM – +6h31’47”
  6. #115 Richard Dors – KTM – +7h19’32”
  7. #102 Laurent Weibel – KTM – +8h59’16”
  8. #163 Pierre Peyrard – Yamaha – +9h16’13”
  9. #136 Roch Wolville – KTM – 9h30’25”
  10. #146 Dirk Boerboom – KTM – 9h53’34”

Morocco Desert Challeenge

Nuovi progetti, ma anche un nuovo nome: Addio Libia Rally e Benvenuti in Morocco Desert Challenge. Qualcosa cambierà , qualcos’altro rimarrà intatto ma sarà comunque una gara unica e memorabile.

 

Per l’edizione 2017 saranno garantiti:
7 nuove tappe
nuovi bivacchi
nuove categorie
nuove nazioni

Per saperne di più verranno indette le seguenti presentazioni ufficiali:

Flanders (Belgium): 15th September at 8PM – Iveco Gregoor Trucks in Herentals
The Netherlands: 22nd September at 7.30PM – Verkooyen Machines in Vessem
Wallonia e Brussels (Belgium): 23rd September at 8PM – Game Off-Road in Nivelles
Germany: Saturday 24th September at 8PM – Behringer Motorsport in Lutzingen
France: 30th September at 8PM – Mondial Chapiteaux nearby Lyon

 

Percorso 2017: Coast to Coast e 0 km di trasferimenti

 

Visto che il Marocco ha così tanto da offrire, come da buona tradizione l’organizzazione vi condurrà per la maggior parte del paese ospitante. Dopo il successo del 2016, è stato scelto di nuovo lo spettacolare percorso cost to cost, dalla costa atlantica ad Agadir e Plage Blanche a Saidia sul Mediterraneo. Il percorso è completamente nuovo: sette nuovi stage, sette nuovi road book e sette bivacchi speciali.
Non solo, Marocco Desert Challenge sarà un’avventura con una varietà di paesaggi unici, piste veloci, ampie pianure africane, molte più dune, laghi salati e leggendari pendii Dakariani, inoltre 0 km di trasferimento tra l’inizio della prima speciale ed il termine della tappa finale, un’esperienza di puro rally.

Per tutti i dettagli delle tappe: www.morocco-desert-challenge.com

 

 

Le nuove categorie del Rally PRO

 

MOTO E QUAD
categoria standard: 250-600 cc
Moto di grossa cilindrata – Gruppo A: 601-800 cc – 1 cilindro
Moto di grossa cilindrata – Gruppo B: 650-1300 cc – 2 cilindri
Moto classiche: Moto più di 25 anni
Piloti donna
Veterans Cup: motociclista over 50.
Rookies Cup: Per i driver con poca esperienza
Moto Cup: per i più grandi eroi senza assistenza

 

QUAD
Tutti i quad a due ruote motrici (4×2)
Tutti i quad a 4 ruote motrici (4×4)

 

 

AUTO e SSV
Classifica generale auto e SSV
T1 4×4 a benzina
T1 4×4 diesel
T1 4×2 / buggy (diesel e benzina)
T1 con due assali rigidi
T2: 4×4 auto di serie
T2: 4×4 auto di serie con due assali rigidi
Classic Series: minimo 20 anni (T1 e T2)
T3: del SSV (veicoli side-by-side)
Coppa Gazelles’: la miglior squadra femminile (T1, T2, T3 misto)

 

 

CAMION

Classifica generale Trucks

T4 camion 4×4
T4 camion 6×6
Classic Trucks Series: minimo 20 anni

 

Altra una nuova categoria è il “RAID-Discovery” dedicato alle sole auto 4×4 e che seguirà attraverso un tripy le stesse tracce dei piloti, per maggiori informazioni a riguardo su www.moroccodesertchallenge.com .
Per contatti gert@libya-rally.com oppure + 32/14 / 22.95.85

Come nel 2016 viene proposta anche la categoria “RALLY-avventura” dove sarà possibile navigare utilizzando il road-book dell’organizzazione ed un GPS standard GARMIN su cui è possibile vedere tutti i waypoint obbligatori, l’equipaggio sarà dotato anche del sistema di sicurezza Sentinal.
News by Gert
(direttore di gara)
gert@libya-rally.com