Israele, uno stato da noi europei abitualmente conosciuto per le sue turbolenti vicissitudini politiche ma del quale poco conosciamo realmente e poco sappiamo della vita di tutti i giorni della sua popolazione. Grazie all’amicizia, nata in Bulgaria per la Balkan Breslau, con alcuni israeliani, ho deciso di partire ed andarli a trovare per poter toccare con mano la loro cultura, il loro modo di vivere ed in particolare conoscere meglio il loro “mondo” del fuoristrada. Tsadi Maller, titolare della Rasta 4×4, Capara Adi Shafran, reporter e profonda conoscitrice del mondo offroad israeliano e Ran Setton, esperto fuoristradista con alle spalle alcune partecipazioni al Croatia Trophy, sono state le guide che mi hanno accompagnato in questa mia esperienza. La mia base è stata l’abitazione di Tsadi Maller situata nel moshav di Kfar Aviv; da qui, ogni giorno sono partito in compagnia dei miei amici per andare alla scoperta di questa terra e dei sui numerosi offroader. Il nord del paese è stato il mio primo contatto con questa nazione. Per raggiungere i confini con la Giordania e la Siria abbiamo attraversando alcune enclavi arabe, che nei giorni successivi al mio passaggio sono state protagoniste di episodi di rivolta a causa dell’uccisione di un ragazzo da parte delle forze dell’ordine. Dopo aver attraversato la Jezreel Valley e la valle del fiume Giordano, che funge da confine con la Giordania, lungo una splendida e panoramica strada asfaltata, siamo saliti sulle alture di Golan che dominano il mare di Galilea.
Sulla strada del rientro siamo passati al kibbutz Afikim per incontrare Sagi; uno dei meccanici che ha seguito il team israeliano in Bulgaria. Sagi e i miei amici mi raccontano delle numerose gare che venivano organizzate prima del 2012, anno in cui la federazione ha adottato gli standard FIA da applicarsi ad ogni evento e tutto è diventato più difficile e costoso. Il giorno successivo andiamo ad Afula per incontrare nel suo worlshop Hillel Segal, il navigatore che al fianco di Raz Heymann ha vinto la Balkan Breslau 2014 nella categoria Cross Country. Hillel corre da più di venti anni, ha partecipato a quattro Dakar e a molte altre competizioni in giro per il mondo. Nel pomeriggio raggiungiamo il kibbutz Geva dove ho appuntamento con alcuni team che praticano l’extreme. In Israele il fuoristrada estremo è molto praticato; le gare avvengono in aree private e su percorsi per lo più artificiali dove il pubblico accorre numeroso. Il loro campionato è suddiviso in tre categorie: Series, Modified e Prototype. Al kibbutz Geva incontro il team Land Rover Geva composto da Ira Avni (pilota) e Negev Engel (navigatore) che gareggiano con un prototipo con motore LS2. Ira e Negev quest’anno hanno partecipato al Croatia Trophy. Il loro meccanico, Shahar Doron non corre, ma è proprietario di un bel Discovery I tagliato posteriormente con un motore Chevy 350 da 425 cavalli. Molto diverso è invece il 4×4 di Shay Shimony e Yoav Geva che partecipano alle competizioni di estremo in Israele nella categoria Modified. Il loro 4×4 è stato costruito partendo da un telaio Discovery I al quale è stato unito l’abitacolo di un Defender; tutte le altre parti della carrozzeria sono costruite artigianalmente. Nella stessa classe troviamo anche Shimon Reoven e Ran Setton, team B.Yanovieich. Il loro fuoristrada è una Storm in uso all’esercito egiziano. Si tratta di un 4×4 realizzato con molte parti Jeep. Shimon e Ran praticano fuoristrada da oltre 14 anni e da 6 anni corrono insieme. La giornata di giovedì 5 novembre l’ho passata a Gedera dove si trova la Rasta 4×4. Questa azienda nata nel 2002 si è specializzata nella realizzazione di piastre di protezione in alluminio per ogni tipo di fuoristrada e SUV. Tutta la progettazione e produzione è interna e la cura del prodotto è maniacale. In Israele, la Rasta 4×4 è il primo equipaggiamento per ogni veicolo a trazione integrale e l’azienda di Tsadi è fornitore ufficiale di quasi tutti gli importatori automobilistici israeliani. La Rasta 4×4 collabora inoltre con le forze dell’ordine per la realizzazione di allestimenti e veicoli speciali.
La giornata si è poi conclusa, sempre in Rasta 4×4, con un party dedicato agli equipaggi che hanno partecipato alla Balkan Breslau e dove il mio amico Chris Armelin ha presentato l’edizione 2015 del Carta Rallye. Nel mio piccolo sono stato anche io protagonista della serata con un workshop sulla fotografia di motorsports. Ho terminato questa fantastica esperienza con un viaggio nel deserto del Negev situato nella parte sud dello stato d’Israele. Io e Chris Armelin abbiamo viaggiato con Tsadi Maller a bordo della sua bellissima Jeep CJ6 del 1977 mentre Capara Adi Shafran e Ran Setton sono a bordo di una Rexton W 2.0 Xdi che ci è stata consegnata da Ssangyong Israele per testarla durante il nostro viaggio e per realizzare alcune immagini pubblicitarie. Partiamo in direzione sud verso Be’er Sheva, per poi dirigerci verso Mitzpe Ramon da dove scendiamo nel Cratere di Ramon che ci offre un paesaggio unico. I primi chilometri nel deserto del Negev li percorriamo in una piana circondata da montagne dai colori unici. Poi il paesaggio cambia totalmente quando entriamo nel Wadi Nekarot, un profondo canyon che percorriamo quasi per intero sino ad arrivare al punto dove abbiamo allestito il nostro bivacco per la notte.
L’indomani ripartiamo e dopo qualche chilometro, lasciamo il Wadi Nekarot e la Via dell’Incenso per salire su di un altopiano, dove il paesaggio è ancora una volta diverso, e raggiungiamo le rovine del caravanserraglio di Katsera da dove si gode di una fantastica vista sulla vallata sottostante. Da qui continuiamo il nostro percorso sino al Moshav Tzofar, a pochi chilometri dal confine con la Giordania, dove riprendiamo l’asfalto dirigendoci verso il Mar Morto; la depressione più profonda della Terra. Termina qui questa mia bellissima avventura in Israele che mi vedrà ritornare, spero presto, per scoprire tutto quello che non sono riuscito a vedere in questa mia breve ma intensa visita.