AIUTO:Benzina in un TurboDiesel, come niente fosse (per ora)

Discussioni generiche davanti un buon caffè.
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cusilino
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sawo ha scritto:
jakin ha scritto:salve a tutti .....ttroppo bello questo argomento...... :) .....?!.. solo che però mi sono un pò confuso......ma allora devo continuare o non ci devo andare più all'auchan a comprare l'olio per le patatine? :-? ........
Scherzi a parte...... su altri forum si è parlato di benefici circa l'utilizzo (finalizzato alla pulizia delle parti in contatto con il carburante) degli oli ad uso domestico..... francamente l'opinione di chi mi ha preceduto in questo topic (dal moderatore al membro) è estremamente importante data la notevole esperienza e preparazione( purtroppo non c'e sull'emotion il tipo con il violino)
Le "patatine" non hanno bisogno di olio, si lubrificano autonomamente................. :supermega
Alle "patatine" ci penso io. :)

Tornando in tema sarebbe ridondante ripetere ciò che avete detto un pò tutti. Fra le altre cose, "nun vi sciarriate". Leggendo i post ho notato che ci sono stati fraintendimenti che, purtroppo, non si possono apprezzare perchè non si sente il tono della voce.
Io porto solo la mia esperienza. Per avere utilizzato degli additivi ho fuso un motore. Aprendolo ed esaminandolo pezzo per pezzo ho potuto appurare il danno causato. Non vi dico le povere bronzine per non parlare degli spallamenti. Un macello.
Credo che se la casa madre ci dice che in un serbatoio va messa la benzina o gasolio e nell'altro l'olio un motivo ci sarà. :)
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cusilino ha scritto:
Alle "patatine" ci penso io. :)
:smile: .......largo ai veri esperti!! :D :D

cusilino ha scritto: Leggendo i post ho notato che ci sono stati fraintendimenti che, purtroppo, non si possono apprezzare perchè non si sente il tono della voce.

Io porto solo la mia esperienza. Per avere utilizzato degli additivi ho fuso un motore. Aprendolo ed esaminandolo pezzo per pezzo ho potuto appurare il danno causato. Non vi dico le povere bronzine per non parlare degli spallamenti. Un macello.
Credo che se la casa madre ci dice che in un serbatoio va messa la benzina o gasolio e nell'altro l'olio un motivo ci sarà. :)

Esatto. Ho sempre sostenuto che i forum hanno tanti vantaggi, ma purtroppo alcuni aspetti negativi ed uno è quello che hai mensionato.

Per quanto riguarda il discorso tecnico, mi sembra strano che le bronzine abbiano potuto rovinarsi per gli additivi messi nel gasolio. Forse si trattava di additivi per olio motore.
Come dicevo riferendomi alle scuole di pensiero, che poi anche ciascuno di noi può avere (stavolta come opinioni) relativamente alle esperienze avute, io nel 3300 (non l'anno!!) ho utilizzato non contemporaneamente sia l'olio minerale che un certo additivo, del quale non ricordo il nome, molto in voga circa 9/10 anni fa. Ne ho usato a iosa senza avere nessun danno, ma al contrario, sentivo il motore più pimpante. Nel periodo quando usavo di frequente l'olio nel gasolio, sarà stata una coincidenza, ma tempo dopo ho notato un calo di prestazioni e gli ho dovuto ripulire la pompa d'iniezione.
Esperienze personali, opinioni, scuole di pensiero.....................CIAO CICCIO!!
:D :D
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ciclopi4x4 ha scritto: Come dicevo riferendomi alle scuole di pensiero, che poi anche ciascuno di noi può avere (stavolta come opinioni) relativamente alle esperienze avute, io nel 3300 (non l'anno!!)
:D :D :D :) :) :)

ti cauteli ah!!!!!
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..........nà vota ci cascai (non il nissan............).......... :D :D
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ciclopi4x4 ha scritto:
cusilino ha scritto:
Alle "patatine" ci penso io. :)
:smile: .......largo ai veri esperti!! :D :D

cusilino ha scritto: Leggendo i post ho notato che ci sono stati fraintendimenti che, purtroppo, non si possono apprezzare perchè non si sente il tono della voce.

Io porto solo la mia esperienza. Per avere utilizzato degli additivi ho fuso un motore. Aprendolo ed esaminandolo pezzo per pezzo ho potuto appurare il danno causato. Non vi dico le povere bronzine per non parlare degli spallamenti. Un macello.
Credo che se la casa madre ci dice che in un serbatoio va messa la benzina o gasolio e nell'altro l'olio un motivo ci sarà. :)

Esatto. Ho sempre sostenuto che i forum hanno tanti vantaggi, ma purtroppo alcuni aspetti negativi ed uno è quello che hai mensionato.

Per quanto riguarda il discorso tecnico, mi sembra strano che le bronzine abbiano potuto rovinarsi per gli additivi messi nel gasolio. Forse si trattava di additivi per olio motore.
Come dicevo riferendomi alle scuole di pensiero, che poi anche ciascuno di noi può avere (stavolta come opinioni) relativamente alle esperienze avute, io nel 3300 (non l'anno!!) ho utilizzato non contemporaneamente sia l'olio minerale che un certo additivo, del quale non ricordo il nome, molto in voga circa 9/10 anni fa. Ne ho usato a iosa senza avere nessun danno, ma al contrario, sentivo il motore più pimpante. Nel periodo quando usavo di frequente l'olio nel gasolio, sarà stata una coincidenza, ma tempo dopo ho notato un calo di prestazioni e gli ho dovuto ripulire la pompa d'iniezione.
Esperienze personali, opinioni, scuole di pensiero.....................CIAO CICCIO!!
:D :D

Si, infatti, non ho specificato. Si trattava proprio di un additivo peio motore che mi era costato pure un accidente. Ancora mi lecco le ferite...
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Ne ho usato a iosa senza avere nessun danno, ma al contrario, sentivo il motore più pimpante. Nel periodo quando usavo di frequente l'olio nel gasolio, sarà stata una coincidenza, ma tempo dopo ho notato un calo di prestazioni e gli ho dovuto ripulire la pompa d'iniezione.
Esperienze personali, opinioni, scuole di pensiero.....................CIAO CICCIO!! carlo che paragoni mi fai?mi vorresti paragonare un motore giapponese e per giunta nissan a un motore tedesco?il paragone non regge........iettala!!!!!!!!!chissa' cosa ci mettevi nel serbatoio!!!!!!!!io nei tempi di magra ci ho pure messo il gasolio della bacinella per pulire i pezzi...hehehehehehehe....scherzo........ciao......e basta...... :oo? :oo? :oo? :oo? :oo? P.S.ci vediamo domenica a cassibile?
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puoi avere un nissan,un mercedes,un toyota,ma se non hai un gran motorazzo(almeno 3000)hai poco da fare......
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RIPORTO INTEGRALMENTE IL TESTO PUBBLICATO SU INTERNET

I miei esperimenti in cucina per la gioia della nonna

Per cominciare, mi sono procurato gli ingredienti: olio di semi del discount, alcool etilico al 99,9 % e soda caustica granulare da un colorificio.
Ho comprato un fornelletto elettrico, una bilancetta da cucina precisa al grammo, e ho recuperato una vecchia pentola in disuso della capienza si circa 3 litri e un trapano.
Ho effettuato prove su un litro alla volta per non fare inutili e scoraggianti sprechi, quindi ho mescolato circa 275cc di alcool etilico (CH3-CH2-OH) con 7g di NaOH fino a completa dissoluzione.
A parte ho messo la pentola a scaldare sul fornelletto con un litro di olio di semi, e raggiunti i 50°C (ossia la temperatura di un termosifone più o meno) ho aggiunto l’etossido.



agitazione della miscela
Subito la miscela si intorbidisce e diventa di colore scuro, bisogna tenerla agitata per un’ora (ho usato un trapano su una colonnina, con un perno e una rondella saldata come agitatore).
Alla fine ho spento fornelletto e agitatore, e dopo poco si poteva già constatare la sedimentazione della glicerina densa e scura sul fondo, mentre la fase superiore era molto più chiara e liquida.
Insomma la reazione è riuscita! Basta lasciare riposare qualche ora per la completa separazione.
Se si dispone di un recipiente con un rubinetto in fondo si può far defluire prima la glicerina, e dopo l’estere prodotto.
A questo punto basta effettuare un lavaggio con acqua (meglio in tre cicli) per asportare saponi,


separazione glicerina-biodiesel
residui di alcool e soda dall’estere, e dopo una decantazione di alcune ore il biodiesel diventa limpido e “pulito” e si può usare come combustibile.
Ho effettuato prove con quantità maggiori di reagenti, usando sia metanolo che etanolo, sia olio nuovo che olio usato per friggere. Bisogna essere precisi e attenti nelle varie fasi, o si rischia di
ottenere degli insuccessi, reazioni che non avvengono, o si fermano a metà (mono e di gliceridi)
o attendere invano la separazione di glicerina che non avviene mai(= qualcosa non ha funzionato).
Tenete presente che usando alcool etilico tutta l’operazione è più impegnativa, sia in termini economici, che in termini di cura dei particolari e tempo dedicato, per contro vi ripaga con una minore probabilità di successo (è proprio un ingrato!).
Per i lavaggi con acqua ho usato una botticella con una pompetta per acquari che soffia aria nell’acqua mischiata all’estere da lavare (rapporto acqua/estere ¼).

L’importanza del lavaggio

Ci tengo a precisare che il lavaggio del biodiesel prodotto è una fase che potrebbe sembrare superflua ma è invece essenziale.
Questo perché alla fine della reazione rimangono disciolte tracce di sostanze poco raccomandabili per la salute del motore (acidi grassi liberi, mono e di gliceridi, saponi, metanolo e soda caustica…).
Ci sono probabilmente diversi modo per farlo, io ho provato con successo quello che qui descrivo.
Mi sono procurato una botticella di plastica (HDPE) da 50litri con un rubinetto in fondo, una pompetta da acquari per soffiare aria, e relativa tubazione e erogatore.
Ho messo il biodiesel da lavare nella botticella 30 litri alla volta e ho aggiunto 10 litri di acqua.
A questo punto ho lasciato gorgogliare l’aria nell’acqua (che si trova in fondo, essendo più pesante) in modo da creare un continuo rimescolio tra acqua tirata su dall’aria e biodiesel da lavare.
Dopo qualche ora ho lasciato decantare l’acqua (che diventava biancastra) per circa 8 ore e la facevo defluire a sedimentazione completata.
Ho ripetuto il trattamento 3 vote, fino ad ottenere che l’acqua di lavaggio rimanesse pulita, quindi lasciavo riposare il biodiesel lavato per qualche giorno (subito è torbido, poi torna limpido).
In questo modo il prodotto è pronto, si potrebbe misurare il pH per essere sicuri che non ci siano più residui di soda, ma io non l’ho fatto, non avendo gli strumenti.

La prova del nove, la mia macchinina TDI

Alla fine mi sono fatto coraggio e ho buttato nel serbatoio la “pozione magica”.
Prima pochi litri nella riserva di gasolio rimasta, tanto per abituare il sistema, poi biodiesel puro al 100%.
Che dire, dopo lo stupore di sentire girare il motore perfettamente, e in modo più silenzioso e rotondo, ho provato la soddisfazione di constatare che le prestazioni erano allineate con quelle ottenute a gasolio, ma con un motore più fluido e piacevole. La cosa più entusiasmante è stato andare dietro l’auto col motore acceso e constatare che dallo scarico usciva “aria calda”, senza odore, e che nelle accelerate più profonde in 3° marcia era completamente assente la classica fumatina del turbodiesel (particolarmente evidente di notte con i fari delle altre vetture dietro).
Sono riuscito a produrre una 60ina di litri di metilestere e etilestere, sia di olio usato che nuovo,
con cui ho percorso più di 1000 chilometri senza inconvenienti di alcun tipo in percorsi di ogni tipo.
I consumi sono stati ottimi, la mia auto ha reso circa 20km/litro di biodiesel (motore VW 1.4 TDI 3 cilindri)
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Stika......!!!!
ma ...complimenti..... :smile:
io non mi azzardo a provarci.....di sicuro salterei in aria....... :D
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ciclopi4x4 ha scritto:
GN71 ha scritto:
ciclopi4x4 ha scritto: Pippo, scusa se non sono tecnicamente perfetto nell'esprimere i miei pensieri; a volte do troppo per scontato che chi mi legge capisca al volo ciò che voglio dire: colpa mia.
Intendevo dire che se uno mette l'olio nel gasolio è per lubrificare l'iniezione, ma esistono additivi specifici (non olio motore specifico) per effettuare la lubrificazione e la pulitura di questi organi. L'olo motore può creare delle scorie.
Sono stato più chiaro e tecnico adesso?
Se hai avuto un vuoto di memoria, scrivendo, posso capirlo. Succede sempre più drammaticamente spesso anche a me.
Se hai voluto, come credo, fare dell'ironia......preferisco sorvolare!
Sai perfettamente, e non credo di averne mai fatto mistero, che io non sono molto preparato tecnicamente (tanto che una delle mie cantonate più eclatanti è stata quella del four link nel GR, come ben ricorderai. E non ha importanza alcuna il periodo che stavo passando, nell'occasione di quel post.). Per un momento ho creduto veramente che potesse esistere un olio per sistemi d'iniezione. Di olii ne esistono centomila tipi, e magari 90.000 mi sono sfuggiti!
Quindi, la mia, non voleva assolutamente essere una presa in giro, piuttosto un chiarimento.......stesso discorso vale per l'olio da miscela per i motori marini. Io ho dimenticato pure come si nuota, figurati se capisco qualcosa sui motori marini!

Tornando al discorso tecnico: ritengo che gli additivi siano molto aggressivi, e forse anche corrosivi, nei confroni dei gommini (o come diavolo si chiamano) della pompa, e degli iniettori. Così almeno ho sempre sentito dire.
Puliscono, è vero, però vanno somministrati con attenzione ed in quantità limitate, cioè molto diluiti. In genere nel dosaggio di circa 200-250 gr per un pieno, alcune volte anche meno. Alcuni dicono da ripetere ogni 5000 km, altri anche ogni 10-15.000!
Se, per esempio, un motore ha sul groppone 100.000 km lo si mette per due volte in due pieni consecutivi, poi dopo 5-10.000 km..........e poi basta! Se ne riparla, possibilmente, dopo 50.000 km.
Se, come citato da jacoterrano, secondo alcune "filosofie" ne sarebbero serviti 3-4 kg (di olio), o 3-4 lt (di additivo, a dir tuo), secondo me avrebbe fatto molto più danno che non 3 kg di olio per miscela.

Vorrei inoltre ricordare che ci troviamo all'interno di un forum, ed il forum serve per discutere e confrontarsi, a meno che non si voglia precludere a persone ignoranti come me, o come tanti altri, di partecipare.
Pippo, non posso che ringraziarti: il sapere di avere alle spalle qualcuno che prontamente mi riprende appena ho un vuoto di memoria o do per scontato un termine anzichè menzionarlo come si deve mi rende più tranquillo.
Per quanto riguarda la tua modestia, ritengo che sia malriposta, nel senso che non è vero che sei un ignorante in materia e che non hai capacità nell'ambito del 4x4 e della tecnica correlata. Lo dimostrano tutti i tuoi post nei quali rispondi con cognizione e criterio (magari qualcuno lo sbagli, come può succedere) a volte subissando ed anticipando qualsiasi altra spiegazione data da potenziali altri esperti; ed infatti l'apprezzamento di tutti è tangibile.
Non dimentichiamo che, nonostante tu abbia iniziato a fare fuoristrada "solo" 5 anni fa ad un nostro raduno Mud Experience col famoso Galloper, da allora, documentandoti, leggendo o agendo sul campo, hai elevato le tue conoscenze in maniera esponenziale. Quindi, anche se è verissimo che nella vita c'è sempre da imparare, finiscila "cu sta modestia"!!

Ironia? Certo, quella c'è in alcuni miei post. Ma non sempre. E tu come ti rapporti con l'ironia degli altri rispetto alla tua? Quial è il confine tra l'essere BIC ed essere ironico/pungente? Fai autocritica, ti prego.

Tornando all'aspetto tecnico, dobbiamo evitare di fare un unico miscuglio di tanti discorsi o aspetti dell'argomento trattato. E soprattutto leggere quello che scrivono gli altri.
Io non ho mai detto (o non volevo far capire questo, sai, magari un vuoto di memoria.............(ironia)) che nel motore incriminato andavano messi gli stessi corrispettivi litri di additivi al posto dell'olio motore. Ma stiamo scherzando? Solo un "ironico" poteva pensare questo.................... :lol:
La funzione degli additivi è sia lubrificante che pulente, per cui è chiaro che siano un pò "aggressivi". Ma, se si sta dicendo che l'olio 2T è idoneo ad essere bruciato col gasolio perchè è stato studiato in questo modo, perchè l'additivo non dovrebbe avere lo stesso giudizio? Non è stato appositamente studiato anch'esso per la funzione che deve svolgere?
Negli iniettori, Giuseppe, non ci sono gommini, ed in ogni caso gli additivi non vanno ed erodere le parti meccaniche, già adeguatamente progettate per le alte sollecitazioni dovute alle elevate pressioni di esercizio, ma solo le scorie.
Le proporzioni da te citate per l'utilizzo non sono corrette e comunque variano da tipo di additivo ad altro.
Normalmente ne metti un tappuccio (saranno forse 50 gr o giù di lì) per ogni pieno e ne puoi mettere quanto ne vuoi. L'unico reale limite è il notevole costo. Difficilmente si usa mettere una grossa quantità di additivo contemporaneamente nel serbatoio, perchè inutile.

L'ultima tua frase non ho capito a chi fosse rivolta. C'è qualcuno in questo forum che preclude il confronto o la discussione tra gli utenti? Mi sembra che fin'ora ognuno ha avuto la possibilità di dire la sua o mi è sfuggito qualcosa?

Innanzitutto mi scuso se rispondo con un po' di ritardo, ma ho avuto un sacco di cose da fare. Mi sono collegato per qualche minuto la sera molto tardi e per altri motivi.
Inizio dall'argomento autocritica: sì, probabilmente dovrei farla, anzi...la farò di sicuro. Gli altri........facciano come credono più giusto.

Presunta falsa modestia & presunta competenza:
Posso assicurarti, e ti prego vivamente di credermi, che non soffro di falsa modestia. Ciò che può apparire tale agli occhi di qualcuno succede perché non mi conosce affatto, in realtà. Come sempre mi è accaduto e mi accade nel lavoro, NON bado a quelle quattro cose che so e conosco, piuttosto mi ha sempre creato angoscia sconoscere quelle quattro miliardi di cose che non so ancora, quindi mi sento costantemente un ignorante; NON si tratta di falsa modestia.....ti assicuro!
Altresì ti assicuro che NON ho tempo, aggiunta alla sempre minore voglia, di leggere articoli dai giornali. Succedeva forse, ma appena poco, 4-5 anni addietro quando iniziai. TUTTI i giornali che avevo li ho regalati lo scorso anno (ho riempito un bagagliaio di un HDJ80!), quando decisi di vendere le mie macchine e farla finita anche col fuoristrada! Dei numeri di "Elaborare x4x4" che ho non ho mai letto un solo rigo.
Ricordo, solo molto vagamente, un articolo che lessi tempo addietro (forse su Auto e Fuoristrada, ma non ne sono certo) sull'impronta a terra delle gomme MUD in base alla pressione.
Se fai caso, le mie risposte su "presunti" argomenti tecnici riguardano soltanto concetti basilari, poiché non ho mai smontato neppure un solo bullone delle mie macchine, nè di altre. Non ne avrei il tempo, e tra l'altro frequento l'ambiente soltanto da cinque anni, quindi mai e poi mai potrei avere la tua esperienza nè quella di molte altre persone che, personalmente, stimo e verso le quali nutro molta considerazione.
A tale proposito ti cito una frase di ASIMOV:
La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione.
Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un'attenzione paziente che a qualsiasi altro talento.
ASIMOV

Io, per carattere e per il lavoro che faccio, sono abituato ad osservare con attenzione e a trarre insegnamento dagli altri. Questo credo sia il mio vero talento.
Come ti ripeto, a parte il motore del mio verricello, non ho mai smontato niente., e avrei così tanti libri e pubblicazioni scientifiche da leggere che NON posso permettermi di sprecare tempo a leggere altre cose. Forse se non mi collegassi al forum potrei farlo, ma poi sentirei il rimorso per non avere letto un libro piuttosto che un l'articolo di un giornale, Spero sempre di avere il tempo per rilassarmi e stare sdraiato a leggere, ma questo non succede mai. In questo momento sto appena rientrando da Catania, giusto per farti un esempio. Ieri è stata molto male mia figlia e sono stato quasi tutto il giorno con lei. Ieri sera è venuto a trovarmi da Milano l'amministratore di un altro forum (squisita persona) e siamo andati a cena insieme, rientrando ben oltre la mezzanotte.....e stamattina in piedi presto.

L'unica cosa che mi piace veramente fare è guidare! Stop! Ce l'ho nel sangue e mi riempie di soddisfazione anche se vado a 2 all'ora.

Per gli iniettori: se tu avessi letto più attentamente il mio post avresti notato che prima di "...e degli iniettori" C'E' una "virgola"! Significa che la parte riguardante i gommini della pompa è "staccata" da quella degli iniettori. Può sempre succedere una distrazione ma, di regola, la punteggiatura non la metto a caso. Non penso sia necessario essere un ingegnere meccanico per sapere e capire che negli iniettori non esistono gommini........il perché non credo sia necessario che lo spieghi.
Per quanto riguarda la quantità di additivo da aggiungere al gasolio mi hai corretto, e sempre ammesso che tu abbia ragione mi pare una prova della mia ignoranza.
Ho appreso una cosa in più, e non lo dico con ironia.

Adesso, e per concludere, dico che l'ironia -in fondo- l'abbiamo entrambi. Capisco anche che questa diatriba sia soltanto basata più su un malinteso che altro, forse - e lo sottolineo- (ma posso anche sbagliare) per una tua eccessiva suscettibilità. Probabilmente per il fatto che io abbia detto che per farti contento direi qualunque cazzata.
Questa frase, ovviamente (almeno lo spero), l'ho detta per sottolineare che sto al tuo scherzo assecondandoti (perché se hai detto sul serio - o anche per metà- che io possa essere stato "invidiosetto" per il GR si Alias24 sei completamente....off road), CHE SIA CHIARO!
Perfettamente convinto, ripeto, che si sia trattato solamente di un malinteso porgo sentite scuse a tutti gli utenti -per quel che mi riguarda- per essere stati quasi costretti a sorbirsi sciocche, inutili, e non pertinenti discussioni.

Per quanto riguarda te, amore :-() , non appena ti acchiappo ti dò un bacio..... :sm_bleah :bleahhhh! :bleahhhh! :bleahhhh!....... 8) 8) 8)
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jacoterrano ha scritto:RIPORTO INTEGRALMENTE IL TESTO PUBBLICATO SU INTERNET

I miei esperimenti in cucina per la gioia della nonna

Per cominciare, mi sono procurato gli ingredienti: olio di semi del discount, alcool etilico al 99,9 % e soda caustica granulare da un colorificio.
Ho comprato un fornelletto elettrico, una bilancetta da cucina precisa al grammo, e ho recuperato una vecchia pentola in disuso della capienza si circa 3 litri e un trapano.
Ho effettuato prove su un litro alla volta per non fare inutili e scoraggianti sprechi, quindi ho mescolato circa 275cc di alcool etilico (CH3-CH2-OH) con 7g di NaOH fino a completa dissoluzione.
A parte ho messo la pentola a scaldare sul fornelletto con un litro di olio di semi, e raggiunti i 50°C (ossia la temperatura di un termosifone più o meno) ho aggiunto l’etossido.



agitazione della miscela
Subito la miscela si intorbidisce e diventa di colore scuro, bisogna tenerla agitata per un’ora (ho usato un trapano su una colonnina, con un perno e una rondella saldata come agitatore).
Alla fine ho spento fornelletto e agitatore, e dopo poco si poteva già constatare la sedimentazione della glicerina densa e scura sul fondo, mentre la fase superiore era molto più chiara e liquida.
Insomma la reazione è riuscita! Basta lasciare riposare qualche ora per la completa separazione.
Se si dispone di un recipiente con un rubinetto in fondo si può far defluire prima la glicerina, e dopo l’estere prodotto.
A questo punto basta effettuare un lavaggio con acqua (meglio in tre cicli) per asportare saponi,


separazione glicerina-biodiesel
residui di alcool e soda dall’estere, e dopo una decantazione di alcune ore il biodiesel diventa limpido e “pulito” e si può usare come combustibile.
Ho effettuato prove con quantità maggiori di reagenti, usando sia metanolo che etanolo, sia olio nuovo che olio usato per friggere. Bisogna essere precisi e attenti nelle varie fasi, o si rischia di
ottenere degli insuccessi, reazioni che non avvengono, o si fermano a metà (mono e di gliceridi)
o attendere invano la separazione di glicerina che non avviene mai(= qualcosa non ha funzionato).
Tenete presente che usando alcool etilico tutta l’operazione è più impegnativa, sia in termini economici, che in termini di cura dei particolari e tempo dedicato, per contro vi ripaga con una minore probabilità di successo (è proprio un ingrato!).
Per i lavaggi con acqua ho usato una botticella con una pompetta per acquari che soffia aria nell’acqua mischiata all’estere da lavare (rapporto acqua/estere ¼).

L’importanza del lavaggio

Ci tengo a precisare che il lavaggio del biodiesel prodotto è una fase che potrebbe sembrare superflua ma è invece essenziale.
Questo perché alla fine della reazione rimangono disciolte tracce di sostanze poco raccomandabili per la salute del motore (acidi grassi liberi, mono e di gliceridi, saponi, metanolo e soda caustica…).
Ci sono probabilmente diversi modo per farlo, io ho provato con successo quello che qui descrivo.
Mi sono procurato una botticella di plastica (HDPE) da 50litri con un rubinetto in fondo, una pompetta da acquari per soffiare aria, e relativa tubazione e erogatore.
Ho messo il biodiesel da lavare nella botticella 30 litri alla volta e ho aggiunto 10 litri di acqua.
A questo punto ho lasciato gorgogliare l’aria nell’acqua (che si trova in fondo, essendo più pesante) in modo da creare un continuo rimescolio tra acqua tirata su dall’aria e biodiesel da lavare.
Dopo qualche ora ho lasciato decantare l’acqua (che diventava biancastra) per circa 8 ore e la facevo defluire a sedimentazione completata.
Ho ripetuto il trattamento 3 vote, fino ad ottenere che l’acqua di lavaggio rimanesse pulita, quindi lasciavo riposare il biodiesel lavato per qualche giorno (subito è torbido, poi torna limpido).
In questo modo il prodotto è pronto, si potrebbe misurare il pH per essere sicuri che non ci siano più residui di soda, ma io non l’ho fatto, non avendo gli strumenti.

La prova del nove, la mia macchinina TDI

Alla fine mi sono fatto coraggio e ho buttato nel serbatoio la “pozione magica”.
Prima pochi litri nella riserva di gasolio rimasta, tanto per abituare il sistema, poi biodiesel puro al 100%.
Che dire, dopo lo stupore di sentire girare il motore perfettamente, e in modo più silenzioso e rotondo, ho provato la soddisfazione di constatare che le prestazioni erano allineate con quelle ottenute a gasolio, ma con un motore più fluido e piacevole. La cosa più entusiasmante è stato andare dietro l’auto col motore acceso e constatare che dallo scarico usciva “aria calda”, senza odore, e che nelle accelerate più profonde in 3° marcia era completamente assente la classica fumatina del turbodiesel (particolarmente evidente di notte con i fari delle altre vetture dietro).
Sono riuscito a produrre una 60ina di litri di metilestere e etilestere, sia di olio usato che nuovo,
con cui ho percorso più di 1000 chilometri senza inconvenienti di alcun tipo in percorsi di ogni tipo.
I consumi sono stati ottimi, la mia auto ha reso circa 20km/litro di biodiesel (motore VW 1.4 TDI 3 cilindri)
Bellissimo post! Questo Signore è un Chimico. Ha fatto un lavoro eccellente, indaginoso ma eccellente.
Sono sempre più convinto che il biodiesel funzioni.
Per chi non lo sapesse Mariah Carey, la famosa cantante, è socia (o socio? :-? ) di una multinazionale.....o qualcosa di simile.... creata in America -ormai da anni- per la produzione di biodiesel; lo lessi tempo fa su un settimanale, e pare che stiano vendendo moltissimo. Sarà vero?
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cusilino
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Ma voi forse non sapete che in Brasile (ricordavo di avere visto qualcosa in TV, ma per essere più esaustivo ho fatto una breve ricerca su internet e vi riporto un articolo)

LA CANNA DA ZUCCHERO COME CARBURANTE

Un dispetto classico, che sarà capitato a molti di fare o subire: lo zucchero nel serbatoio. Veramente odioso. In Brasile però non la pensano allo stesso modo. Anzi, forse l'idea per contrastare la schiavitù petrolifera è venuta proprio così. Ovviamente non mettono lo zucchero puro nel motore, ma l'alcol prodotto dalla canna da zucchero sì. I brasiliani dimostrano come, per avere carburante, non c'è bisogno di spendere miliardi in perforazioni, e neanche di farsi la guerra per un fazzoletto di terra. Insomma, fermo restando che la riduzione del traffico su strada rimane una priorità, con la canna da zucchero il pieno si può fare anche nelle aziende agricole. L'utilizzo dell'alcool come combustibile per le automobili in Brasile non è una novità. Dopo lo shock petrolifero ci si è ingegnati per trovare una soluzione alternativa al petrolio e, a partire dal 1975, il governo del più grosso stato sudamericano ha lanciato il Programma nazionale dell'alcool, ribattezzato Proalcol, un piano di incentivazione dell'uso del combustibile "mas pulito do mundo", ricavato dalla fermentazione della canna da zucchero.I vantaggi dell'impiego dell'alcool sono molteplici: pochissimi residui nell'atmosfera a fronte delle numerose emissioni di carbonio delle vetture alimentate a benzina, tra i primi responsabili dell'effetto serra. Una fonte continuamente rinnovabile, perché estratta dalla canna. E ogni tonnellata del vegetale ha un potenziale energetico equivalente a 1,2 barili di petrolio. Dalla spremuta di una tonnellata di canna, poi, oltre allo zucchero e alla grappa, si possono estrarre fino a 60 litri di alcool, producendo dai 300 ai 500 kg di buccia per alimentare le caldaie delle stesse fabbriche che producono l'alcool (sostituendo gli oli combustibili derivati dal petrolio). Un circolo virtuoso che fa capire le reali potenzialità del progetto. La canna da zucchero può generare energia elettrica, alcool, fertilizzante, cibo e altro ancora. Si calcola che le piantagioni del vegetale oggi esistenti in Brasile potrebbero sostituire l'impiego di circa 600 mila barili di greggio al giorno.Il clima e l'immensità del territorio brasiliano facevano sperare che la produzione di canna da zucchero (una coltura poco costosa, quasi spontanea, che richiede poco più che il taglio, e poi la spremitura per ottenere il caldo da far fermentare) consentisse volumi produttivi capaci di determinare una vera rivoluzione del settore dei trasporti su strada. A partire da questo momento il paese ha investito molto nell'incrementare la cultura della canna da zucchero e, allo stesso tempo, nel costruire impianti di distillerie di combustibile.A metà degli anni '80, però, la fine della tensione in Medio Oriente e il ribasso del prezzo del barile hanno rallentato via via fino a bloccare il progetto Proalcol. Senza adeguate politiche di sostegno le "fabbriche di alcool" sono entrate in crisi. Come se non bastasse, sul mercato internazionale si è alzato notevolmente il prezzo dello zucchero (in parte grazie al protezionismo europeo e staunitense per lo zucchero prodotto con la barbabietola), e questo, unito al graduale scivolamento dei prezzi del petrolio verso livelli non molto dissimili da quelli precedenti la crisi degli anni Settanta, ha spinto i coltivatori di zucchero ad esportare il loro prodotto, lasciando senza materia prima la locale industria dell'alcool, e a secco i distributori. Le continue crisi di approvvigionamento subite dagli automobilisti "ad alcool" brasiliani hanno fatto perdere fiducia nel progetto. Il mercato delle auto "alternative" è crollato e nel paese si è ricominciato a vendere quasi esclusivamente auto a benzina. Anno dopo anno, l'industria automobilistica è stata obbligata a diminuire il ritmo della produzione di veicoli ad alcool. Nel 1984, ogni cento automobili nuove vendute, 94 erano ad alcool. Negli anni successivi questo numero è via via diminuito fino all'uno per cento del 2000. A partire dal 2001 si è assistito a una piccola inversione di tendenza: complice il caro petrolio, c'è stato un primo aumento della richiesta di auto ad alcool. Attualmente quasi sei automobili su dieci che circolano sulle strade brasiliane vanno ad alcool; inoltre le normali pompe di benzina distribuiscono un combustibile fatto per quasi tre quarti di prodotti della raffinazione del petrolio e per poco più di un quarto di alcool, il massimo perché sia possibile utilizzarlo nei normali motori a scoppio. La prima automobile ad alcool prodotta in Brasile è stata la 147 della Fiat, uscita dalla fabbrica nel giugno del 1979. Oltre a rendere 8,8 km/litri (una media considerata eccellente per l'epoca), il costo dell'alcool era un terzo di quello della benzina. Gli attuali motori ad alcool fanno ormai 12 km con un litro, che costa circa 50 per cento in meno della benzina.La ricerca tecnologica è andata avanti, e la tecnologia "Flex" messa a punto dalla Fiat, che permette ai motori brasiliani di girare indistintamente a benzina pura (carburante utilizzato in Argentina, Cile e Uruguay), a benzina con parte di alcool (miscela tipica del Brasile), ad alcool puro e/o gas naturale, sempre con le stesse prestazioni, è stata ripresa anche da Ford, Volkswagen e General Motors. I problemi iniziali, come la difficoltà ad avviare il motore nei giorni più freddi dell'anno o la rapida corrosione delle parti metalliche del veicolo, serbatoio in testa, sono ormai stati superati. Il Proalcol, uno dei programmi più audaci al mondo sull'utilizzo di energia rinnovabile per il trasporto, ritorna oggi con forza dopo gli accordi stesi a Johannesburg tra Germania e Brasile. In previsione: 100 mila nuove auto ad alcol per un valore di 32 milioni di dollari.Un accordo, dai possibili sviluppi futuri, di cui si è parlato veramente poco. Brasile e Germania hanno infatti creato un gruppo di lavoro al fine di produrre alcool da usare come combustibile per automobili. L'accordo comprende la costruzione di 100 mila auto ad alcool da vendere in Brasile con incentivi all'acquisto, grazie alla riduzione delle imposte. La Germania, per finanziare il progetto, si è impegnata a versare al governo brasiliano 32 milioni di dollari (come contropartita acquisisce un credito per l'immissione nell'atmosfera di ben 710 mila tonnellate di CO2 all'anno, secondo uno dei meccanismi previsti dall'accordo di Kyoto sul clima, ovvero il "commercio delle emissioni", spiegabile con questa assurda formula: riduco con i miei soldi le emissioni a casa d'altri, ma le conteggio come se le avessi ridotte a casa mia…). Sta di fatto che per il Brasile il caro petrolio non è un problema, ma un'opportunità, perché con questi prezzi le alternative convengono economicamente, ma di rimando ci guadagna pure l'ambiente. Il Brasile, che nel 2006 raggiungerà l'autosufficienza energetica, si basa già per ben il 44 per cento su fonti rinnovabili, come energia idroelettrica, alcool di canna da zucchero e carbone vegetaleAssorbendo CO2 nel processo di fotosintesi e quindi di crescita della canna da zucchero, per ogni tonnellata di canna prodotta si evitano 2,6 tonnellate di CO2 nell'atmosfera 2,6 tonnellate sono equivalenti a 10.000 chilometri percorsi da un veicolo di media cilindrata in Europa.Quando si brucia alcol si inquina soltanto un po' meno che bruciando benzina. Però in questo caso l'anidride carbonica che va a finire nell'ambiente è la stessa che la canna da zucchero assorbe per crescere. Fra il CO2 che non emette il veicolo e fra la CO2 che assorbe la canna in atmosfera il ciclo completo dà un'emissione uguale a zero.Inoltre, mentre la parte legnosa della canna viene trasformata in energia elettrica e utilizzata per far funzionare la fabbrica, il residuo organico della fermentazione dell'alcool viene utilizzato per fertilizzare i campi.Oggi tutti i paesi del mondo si stanno interrogando, chi più chi meno, sulla necessità di pensare al futuro del nostro pianeta. La canna da zucchero e l'alcool derivato rappresentano sicuramente una possibile alternativa al petrolio nella ricerca di una fonte d'energia "pulita". Oltre alla Germania, neo firmataria dell'accordo con il Brasile, ci sono altri paesi interessati all'alcool combustibile. Secondo i calcoli del governo brasiliano ci sono come minimo una ventina di paesi che sono in grado di produrre alcool, inoltre l'esportazione del prodotto, che attualmente è di 600 milioni di litri l'anno, nel 2003 potrebbe raddoppiare. Grazie a futuri accordi da siglare con Cina, India e Giappone, negli anni a venire l'esportazione potrebbe salire a quota 70 miliardi di litri di combustibile annuo. La Cina e l'India vogliono utilizzare l'alcool per sostituire interamente i combustibili a base di petrolio. Il Brasile, primo della lista dei maggiori produttori mondiali di canna, alcool e zucchero, ha la capacità di produrre fino a 16 miliardi di litri di alcool l'anno, il corrispondente di 84 milioni di barili di petrolio. Una potenzialità che colloca il paese latinoamericano in una posizione privilegiata nella lotta mondiale contro l'inquinamento.A Rio il presidente brasiliano Cardoso fece la seguente proposta: derivare il 10% di tutta l'energia utilizzata nel mondo da fonti rinnovabili entro il 2010. E il progetto Proalcol va proprio in questa direzione, anche se, per dargli ulteriore impulso, il Brasile dovrà convincere i cittadini interessati che possono acquistare una macchina ad alcool senza paura di essere poi abbandonati com'è successo in passato. I primi passi in questo senso sono stati fatti: nel '95 è stata creata la Commissione interministeriale dell'alcool e in agosto 2002 il governo ha ridotto l'Ipi (Imposta sui prodotti industrializzati) gravante sulle automobili ad alcool, per stimolarne la ripresa delle vendite.Non ci resta che augurarci che la benzina diventi sempre più dolce…
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E pensare che in ITALIA la canna da zucchero si butta se se ne produce + di quanto consentito dalla comunità europea!!!!! :rap! come le arance in sicilia :rap! QUESTE PURTROPPO SONO LE LEGGI DEI GRANDI PETROLIERI CHE VOGLIONO CHE CONSUMIAMO PETROLIO PER RIEMPIRE LE LORO TASCHE!!!
LORO SI CHE SONO :supermega
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GN71
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Proprio vero!
La storia della canna da zucchero è veramente interessante.
Si sa ormai da molto tempo che le energie alternative, molto più pulite del petrolio, esistono. Le stesse industrie automobilistiche conoscono molto bene l'argomento, da sempre, ma sono legate ad interessi non indifferenti.
E' da notare che in Paesi dove il livello medio di distribuzione del reddito è basso si è tentato di attuare politiche convincenti, per incentivare le energie alternative e favorire il trasporto su ruote, cosa che invece non succede in Paesi come il nostro.
Da quanto si legge nell'articolo postato da cusilino, anche Fiat non sconosce la problematica, quindi........
Se, però, le energie alternative vanno a vantaggio di una minore emissione di inquinanti, non credo si potrebbe dire la stessa cosa per quanto riguarda l'eventuale costo "alla pompa", qualora venissero messe in atto. Suppongo che le grinfie dei governi, anche sui prodotti alternativi (siano essi derivanti da canna da zucchero o altro), agguanterebbero ugualmente il cittadino.
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