LIBIA

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Giorgio 4x4
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Libia, a fuoco edifici pubblici e tv
Tripoli - (Adnkronos/Aki/Ign) - In fiamme la sede della televisione di Stato a Tripoli. Frattini: "Molto preoccupati per l'idea di una divisione in due del Paese". Discorso alla nazione del figlio di Gheddafi: "Si rischia la guerra civile. Combatteremo fino all'ultimo". Il Colonnello sarebbe fuggito all'estero. Human Rights Watch: 223 morti in 5 giorni di proteste, la maggior parte a Bengasi. Testimoni: mercenari assoldati per reprimere la protesta. Attivista: stuprano le donne.
Per ragioni di sicurezza, legate al rischio di rapimenti, le Autorità libiche hanno in passato vietato o sconsigliato – in certi periodi – alcuni itinerari sahariani.
Saif al-Islam Gheddafi, uno dei figli del leader, è apparso sulla tv nazionale nel tentativo di minacciare e al tempo stesso calmare il popolo, dicendo che l'esercito imporrà la sicurezza a qualunque costo.

"Il nostro spirito è alto e il leader Muammar Gheddafi sta guidando la battaglia a Tripoli e siamo con lui come lo è l'esercito libico", ha detto. "Continueremo a combattere fino all'ultimo uomo, persino all'ultima donna... Non lasceremo la Libia agli italiani o ai turchi".


Si sconsigliano viaggi di qualsiasi titolo in tutto il paese.
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Giorgio 4x4
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Diffuso il 26.02.2011. Tuttora valido.

Si sconsigliano viaggi a qualsiasi titolo in tutta la Libia, in considerazione dei disordini in atto in numerose aree del Paese. Scontri particolarmente violenti sono stati segnalati in Cirenaica (Bengasi, Ajdabya, Al Marj, Al Beida, Derna e Tobruk) e nella capitale. Si consiglia a coloro che non avessero pressanti motivi per restare nel Paese di lasciare la Libia, in attesa del ristabilimento di normali condizioni di sicurezza, utilizzando i vettori disponibili presso gli scali aero/portuali operativi.

Quale normali regole di prudenza in queste situazioni di crisi, si raccomanda di evitare ogni tipo di assembramento, di restare in luoghi sicuri in caso di scontri in atto, di allontanarsi immediatamente dalle zone dove siano in corso manifestazioni. In generale sarà opportuno restare sempre aggiornati sull’attualità internazionale e regionale, attenendosi alle indicazioni che di volta in volta potranno essere inviate, oltre che dalle strutture diplomatico-consolari, anche dai responsabili di sicurezza delle rispettive Società di appartenenza.

Familiari e congiunti delle maestranze operanti in Libia potranno richiedere informazioni sulla situazione dei loro parenti anche direttamente alle aziende per le quali prestano servizio.

A coloro che intendano, per motivi di assoluta necessità - sotto la propria responsabilità - , giornalisti inclusi, recarsi nel Paese si raccomanda di contattare preventivamente l’Ambasciata e di non fare ricorso al visto turistico per viaggi di affari o giornalistici, attenendosi a quanto segnalato alla voce “Documentazione necessaria per l’ingresso nel Paese”.

Per ragioni di sicurezza, legate al rischio di rapimenti, le Autorità libiche hanno in passato vietato o sconsigliato – in certi periodi – alcuni itinerari sahariani.

I viaggi in tutte le zone al confine con Niger, Ciad e Sudan rimangono fortemente sconsigliati come pure gli attraversamenti dei confini con i predetti Paesi.
Mantenere alta la soglia di attenzione anche in Libia contro il rischio di attentati terroristici, possibili in luoghi frequentati da occidentali e, peraltro, suscettibili per loro natura di verificarsi ovunque.

Va adottata molta prudenza nelle zone al confine con l'Egitto e, ancor di più, con l'Algeria. Le città di Ghadames e Ghat sono da considerarsi, nel complesso, abbastanza sicure, ma le aree desertiche circostanti sono a rischio. In queste aree si raccomanda particolare cautela.

La frontiera terrestre tra la Libia e la Tunisia rimane, al momento, aperta ma vi potrebbero essere ritardi o difficoltà durante i controlli di polizia e doganali specie in questo frangente. Si continua pertanto a sconsigliare i viaggi non essenziali da e per la Libia attraverso la Tunisia.
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