CLIMBING 4X4 CAVA DEI TIRRENI- VIAGGIO IN TUNISIA 23/04/2010

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CelicaS
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Il Club CLIMBING 4X4 - CAMPANIA IN FUORISTRADA - di Cava dei Tirreni ha organizzato un viaggio in Tunisia in data 23/04/2010.
Di tale viaggio il nostro forum ha il piacere ed il privilegio di ospitare in anteprima il resoconto ed un piccolo reportage fotografico.....
Un sentito ringraziamento a Gerardo Lepre che ha curato il tutto.

Tunisia 2010 Grand Erg Orientale - 21 persone - 13 auto

Venerdì sera, 23 Aprile.
pioggia battente; siamo al porto di Salerno, Varco Ponente, bagnati fradici con un leggero vento, ma non sentiamo nessun disagio; l’adrenalina e l’emozione mettono in secondo piano le difficoltà. Il gruppo comincia a fare conoscenza….bene! Sbrigate le formalità burocratiche ci imbarchiamo sulla nave della Grimaldi Lines; qualche problema per le cuccette, risolto brillantemente da Massimo, valido coorganizzatore. La mattina successiva (ndr Sabato 24 aprile) mare mosso, ma molto, molto mosso, costringendo quasi tutto il gruppo a starsene rintanato nella propria cabina. Solo dopo la partenza da Palermo il mare è calmo ed il gruppo si continua a conoscersi amalgamandosi. C’ è tempo per rispondere alle domande dei neofiti, per placare la loro sete di curiosità.
Arrivati al porto di La Goulette iniziano le pratiche doganali ed il sottoscritto nella qualità di “capogruppo” viene alleggerito di 50.00 (dico CINQUANTA euro) da un solerte doganiere, così da velocizzare i controlli. Alle ore 02.00 siamo fuori dalla dogana tunisina sempre sotto una pioggia battente che per fortuna nostra, ci abbandonerà durante tutto il viaggio. Veloce consulto ed il GRUPPO, oramai siamo una squadra, decide di viaggiare tutta la notte per arrivare velocemente al sud della Tunisia: la voglia di mettere le ruote sulla sabbia sahariana è tanta.
Arrivati ad El Jem verso le 6 del mattino abbondante colazione obbligatoriamente all’italiana, sotto gli occhi divertiti ed incuriositi dei tunisini. Il programma prevede una puntata a Matmata per visitare le case trogloditiche e poi velocemente per arrivare nell’oasi di Ksar Ghilane: Purtroppo il Land Rover di Ivan, ha un problema al cuscinetto anteriore destro. Trovato il meccanico per la riparazione ci mettiamo alla ricerca spasmodica del pezzo di ricambio, trovandolo in una cittadina vicina che dista soltanto 30km!!!
Riparata l’ autovettura, ormai e tardi per andare a Ksar Ghilane e ci dirigiamo verso Medenine dove ci aspetta un confortevole hotel a 5 stelle. Abbondante cena e poi tutti a dormire, perché il giorno seguente arriverà la nostra guida tunisina il mitico AZIZ! La giornata è stata ricca di emozioni; abbiamo iniziato la distribuzione di materiale didattico e vestiario ai bambini che incontravamo nei villaggi, emozioni che a qualcuno ha giocato brutti scherzi!

Lunedì 26 aprile.
In hotel è arrivato AZIZ; rapide presentazioni tra i componenti del gruppo con qualche battuta scambiata tra i partecipanti, dove si denota una certa apprensione. Purtroppo ci aspettano due amare sorprese; al Land Rover si è rotto l’altro cuscinetto della ruota anteriore, mentre il Toyota perde olio dal ponte posteriore. Il sottoscritto ed Aziz ci mettiamo alla ricerca di un meccanico per poter eseguire la riparazione. Oltre al meccanico serve anche un saldatore; il cuscinetto non viene via.
Queste continue ricerche fuori dai normali canali “turistici” ti mettono veramente a contatto con la realtà e la vita locale; impari a conoscere i costumi di un popolo geograficamente vicino a noi ma con modi ed usanze diverse dalle nostre! Completate le riparazioni verso le ore 13.00 ed avuti gli agognati lasciapassare militari ci dirigiamo verso il profondo sud della Tunisia, in compagnia di 4 militari, Mohamed, cuoco ed autista dei tunisini e naturalmente Aziz. Le 13 auto fuoristrada, stracariche di merci ed uomini prendono il via; è iniziata l’avventura.
Arrivati a Remada, dopo aver percorso molto velocemente le pip line e messo a dura prova le auto ed il fondoschiena dei partecipanti a causa della temibile toule ondulè, ci controllano tutti i passaporti con la solita velocità che caratterizza i paesi africani. Infatti staremo fermi circa 2 ore nell’anonima piazza di Remada. Nell’attesa continuiamo l’opera di distribuzione di materiale didattico e di giocattoli.
Ci rimettiamo finalmente in marcia sempre sulle micidiali pipe line e noto che il gruppo si è molto distaccato a causa della polvere alzata dal passaggio dei 4×4, tanto da fermarmi spesso ad aspettare i partecipanti al viaggio. Si sta facendo buio, sono arrivate le prime 5 auto, ma mancano ancora i l’auto (Toyota) con i militari ed il resto dei fuoristradisti italiani. Mentre si inizia a preparare il primo campo in mezzo al deserto , si aspettano i ritardatari sulla pista. Dopo circa 20 minuti arrivano e ci spiegano che hanno subito una foratura ed il portapacchi del patrol non resiste alle sollecitazione della toule ondulè!
E’ il primo accampamento in mezzo al deserto; è una notte magica, la luna è alta nel cielo tale da permetterci di vedere distintamente il terreno: Il gruppo si scambia le impressioni ed anche le emozioni della prima giornata, la stanchezza è tanta ma nessuno vuole andare a dormire; abbiamo l’adrenalina che circola nei nostri corpi! Siamo elettrizzati.
Ci svegliamo presto, dobbiamo sistemare il portapacchi del patrol ed assicurare bene le scatole all’interno delle autovetture 4×4, perché sappiamo che ci aspettano altri km di pista infernale. Alle ore 08.00 del mattino con una precisione al secondo lasciamo il nostro primo accampamento per dirigerci verso El Borma.
Arriviamo al nostro 4 ed ultimo posto di controllo , ed ecco aprirsi le barrire che ci permettono di accedere all’agglomerato di questo posto disperso nel grande mare di sabbia sahariano a pochi chilometri dal confine algerino. Pranziamo in una oasi che il Governo tunisino ha impiantato, e qualcuno si accinge ad una provvidenziale e rinfrescate doccia. Si rinfrescate perché il caldo si inizia a farsi sentire.
Lasciamo El Borma, dopo aver visitato il luogo, sorprendendoci della presenza di un sito di pompaggio del petrolio gestito dall’ ENI e dei numerosi italiani che lavorano all’estrazione del petrolio. Iniziamo ad andare verso nord, percorrendo un tratto di deserto. I neofiti sono subito in difficoltà, e sono prontamente assistiti dai più esperti del gruppo. Lavoriamo per circa un’ora per liberare una fuoristrada intrappolato dalla morsa della sabbia, scoprendo che è sovraccarico all’inverosimile; infatti si tratta del “deposito” o cisterna del gruppo.
Intimiamo di scaricare subito la quantità di acqua in eccesso e ci prepariamo a dormire per la seconda notte vegliati dalla luna piena e da altri 6 militari tunisini armati fino ai denti, che ci hanno raggiunto con un mitico Unimog Mercede ed un Hummer H1. Qualcuno è in apprensione ma dopo un’abbondante mangiata spariscono tutte le preoccupazioni. Infatti abbiamo capito che il pericolo non è l’uomo ma gli animali che abitano il deserto che tanto deserto non è. Abbiamo avuto un incontro ravvicinato ma molto ravvicinato con una vipera e con un scorpione; la parola d’ordine è una sola: indossare scarpe alte e fare molta attenzione . Seguiamo i consigli di Aziz:”con un morso di uno scorpione non si muore, ma con due si” oppure:” i serpenti non sono pericolosi finché non lo si calpesta”! Saggezza araba!
Di nuovo in marcia alle ore 08.00 del mattino; la precisione e la puntualità che abbiamo mi impressiona. Stiamo percorrendo un tratto di pista , quando il Toyota hj 61 lamenta la temperatura del motore più alta del solito, rabbocco di acqua nel radiatore e via di nuovo in marcia verso le dune. E’ incredibile ma Aziz ci indica nel bel mezzo del nulla il percorso da seguire e tutti noi ci chiediamo come cavolo farà.. Ormai dopo i primi insabbiamenti il gruppo ha preso la mano e viaggiamo spediti.
Ci fermiamo parecchie volte quando incrociamo gli accampamenti dei nomadi del deserto perlopiù algerini, provvedendo a distribuire le confezioni di acqua un bene preziosissimo per queste latitudini ed i classici dolcetti ai bambini che girano mezzi nudi o coperti da vestitini a cui è diventato indefinibile il colore; riusciamo a dare una piccola felicità a questi bambini figli del deserto che non conoscono altri giochi che quello di intrattenersi con i cuccioli degli animali che vivono in questo habitat difficile.
Contrattiamo anche l’acquisto di due capre che i militari si sono offerti di uccidere e cucinare. Sarà una serata fantastica, dove si fonderanno due culture culinari diverse; noi mangeremo cous cus condito con un’ottima carne di ovino e loro mangeranno un sublime piatto di spaghetti il tutto innaffiato da un buon vino italiano…………. e noi pensavamo che i tunisini non bevessero alcolici!!! Stamane lo smontaggio del campo è stato più lungo del solito, forse dovuto alla serata di bisboccia oppure al magone perchè ci stiamo avvicinando alla fine di questa splendida avventura; infatti in serata ci dobbiamo arrivare a Douz la mitica porta del deserto perché ci aspetta il meccanico. Purtroppo abbiamo scoperto che anche l’altro cuscinetto del Toyota è rotto e abbiamo telefonato al meccanico tramite il Thuraya , provvidenziale ed indispensabile telefono satellitare.
Ora ci aspetta a Duoz per effettuare la riparazione del caso. Arriviamo nell’osai di KSAR Ghilane per l’ora di pranzo diando fondo ai materiali didattico ludico che distribuiamo con solerzia ai bambini che ormai ci circondano; foto di rito e dopo tante emotività ci è passata la fame, vogliamo solo farci il bagno nella splendida acqua che sgorga dal terreno. Un bagno ristoratore ed eccoci pronti per continuare la marcia su sabbia.
Sembra sempre la prima volta ma l’emozione ti attanaglia alla vista del forte usato prima dei legionari romani che poi dai francesi della legione straniera. Tipica foto di rito sotto l’arco principale e via verso Douz. A metà strada il Tata 4×4 lamenta qualche problema all’avantreno; si evince palesemente che l’avantreno si è lesionato!
Maledizione le auto da riparare saranno due!!! Arriviamo a Douz verso le 19.00 di sera attardati dai problemi meccanici e da diverse forature ai pneumatici, ma anche questa è l’avventura!!!! Lasciamo le auto alle cure del meccanico sotto la supervisone dei proprietari; stasera non si uniranno a noi alla cena tipicamente tunisina. Gli animi sono tesi, la giornata è stata intensa, ci aspetta solo una lunga e riposante dormita.
Ormai siamo al giro di boa, il deserto è finito, salutiamo Stefano un italiano trapiantato in Tunisia e la mitica guida Aziz; baci ed abbracci con la solita promessa di rivederci al prossimo viaggio. Facciamo il pieno alle autovetture e via direzione nord, per arrivare in serata ad Hamamet, ridente città turistica del nord tunisino.
L’hotel consigliatoci non è all’altezza delle aspettative, qualcuno si lamenta, ma è secondo gli standard tunisini. Una bella doccia calda ci toglie la tensione e la sabbia residua dei giorni passati nel deserto. Una cena in un ristorante tipico tunisino dove il pranzo ci è s costato solo 11 dinari a persona, mentre la bottiglia di vino, rigorosamente tunisino ci costa……. 27 dinari!
I più stanchi vanno a dormire mentre i più audaci sono alla ricerca di una discoteca ……discoteca che non verrà mai trovato. Il giorno seguente viene affrontato con molta calma, perché siamo a pochi chilometri da Tunisi; oggi facciamo i turisti, visitando prima la tomba di Craxi nel cimitero cristiano di Hamamet e poi a comprare ed a contrattare con gli abili e scaltri mercanti tunisini. E’ inutile che ci illudiamo, ma saranno sempre loro ad avere l’ultima parola ed a venderci l’oggetto della “contesa” ad un prezzo sempre molto favorevole per le loro….. tasche!!!!
Arrivati a Tunisi , pardon al porto di La Goulette l’amara sorpresa; la nave arriverà con 12 ore di ritardo. Facciamo di nuovo i turisti, mangiamo il piccantissimo e spezziatissimo cibo locale e finiamo gli ultimi dinari facendo il pieno di carburante ai nostri amati 4×4 e combattendo l’impari lotta tra noi viaggiatori (attenzione non turisti) e gli scaltri venditori di souvenir tunisini.
Nella nottata siamo anche fortunati, perché riusciamo ad assistere ad un combattimento clandestino tra animali. Infatti la nostra attenzione viene attirata dalla faccia impaurita di una ragazza del gruppo che asserisce che si sta svolgendo una lotta tra animali…… ha ragione, i tunisini stanno facendo combattere due caproni che si affrontato con delle sonore, quanto incredibili capocciate!!!!
Domenica mattina dopo una notte agitata dovuta sicuramente al cibo tunisino ingurgitato, ci imbarchiamo sulla nave; si tratta questa volta di un viaggio tranquillo senza infamia e senza lode dove ormai rilassati ci abbandoniamo ai ricordi ed alle sensazioni, non tralasciando il giusto grado di ilarità e di sfotto! Arrivati lunedì mattina con 4 ore di ritardo al porto di Salerno 4 autovetture del gruppo al controllo della dogana effettuato dalla Guardia di Finanza vengono scaricate di tutti i bagagli per effettuare i controlli di rito.
Il resto del gruppo aspetta nel parcheggio antistante al porto pensando con ilarità ai compagni di viaggio ed al lavoro supplementare che dovranno effettuare nello scaricare e ricaricare le autovetture, che ecco che veniamo anche noi controllati da una solerte pattuglia dei carabiniere che ci intimano di mostrare i nostri passaporti sotto il tiro delle loro mitragliette!!!! Cosa vogliamo di più dalla vita??????

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(_ _) Segretario Nazionale A.I.R.P.
Direttore dei Laboratori di Ricerca A.I.R.P.
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Giorgio 4x4
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Un bel gruppo quello del CLIMBING 4X4 CLUB di Gerardo Lepre.

Li abbiamo incontrati a Ksar Ghilanne, dove sono arrivati, con una gran voglia di farsi un bagno rilassante nella piscina naturale dell'Oasi.


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Tutte le auto avevano gli adesivi di BnD4x4Team, in quanto Gerado Lepre è il Respopnsabile della Campania,
di questo Gruppo Umanitario. E quindi un grazie per questa attività.


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