Donne al volante - Transafrica

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Donne al volante - Transafrica

Dall’Italia al Sud Africa per un viaggio di solidarietà, rigorosamente in off road, attraverso il continente africano. In compagnia di una Discovery.

Metti due donne appassionate di off road e avventura, una Discovery 1 del 1998 con 120 mila chilometri, il sogno di attraversare l’Africa e…il gioco è fatto! E’ iniziata così la storia di Transafrica, un’impresa a dir poco epica che per due mesi ha accompagnato due giovani, Silvia Gottardi e Mariella Carimini, su strade fatiscenti o spesso inesistenti fra deserti immensi, natura incontaminata e animali feroci. Un viaggio lungo e impegnativo, tagliando in verticale tutto il continente africano, che le due ragazze milanesi hanno affrontato per spirito di avventura e solidarietà sino a raggiungere la “Casa del Sorriso” Cesvi nella township di Philippi a Cape Town (Sud Africa) dove sono stati consegnati importanti fondi (24 mila euro raccolti grazie a sponsor, vendita di merchandising e del libro sulla loro prima charity adventure in Mongolia) a favore di un progetto dedicato alle donne vittime di violenze domestiche e malate di Aids. Guidando la loro inconfondibile “Gazzamobile” color rosa lungo la costa orientale dell’Africa, hanno attraversato Egitto, Sudan, Etiopia, Kenia, Tanzania, Mozambico e Sud Africa percorrendo oltre 16 mila chilometri. Nessun navigatore satellitare o altre attrezzature tecnologiche ad indicare la direzione da percorrere ma solo vecchie cartine geografiche. Senza meccanico al seguito (solo una troupe televisiva per riprendere la spedizione che a breve diventerà un travel documentary), le due “Donne al Volante” hanno affrontato una delle loro avventure più impegnative percorrendo sterrati, piste e deserti in terra d’Africa che da sempre affascinano gli esploratori più temerari. Un viaggio di solidarietà off road reso possibile anche grazie alla collaborazione di Land Rover Italia e 4 Technique che hanno permesso alle due ragazze di viaggiare in tutta sicurezza sulle strade africane. Nessun verricello o snorkel sulla Discovery 1 di Silvia e Mariella (scelta effettuata per poter devolvere al progetto del Cesvi i maggiori fondi disponibili) ma pneumatici nuovi e un buon kit di rialzo +5 oltre a pezzi di ricambio e attrezzatura da viaggio. Un corso base di 4x4 con gli istruttori del Registro Italiano Land Rover e qualche lezione di meccanica con Maurizio Ferri, esperto preparatore di fuoristrada, sono state le armi vincenti di queste due giovani viaggiatrici. Ecco il reportage del loro straordinario tour a trazione integrale.

Dall’Italia all’Etiopia fra navigazione e off road
L’avventura di Silvia e Mariella inizia a Salerno con l’imbarco della loro Discovery (e dell’altro mezzo su cui viaggiano i 3 cameramen) su un cargo merci della Grimaldi trovato grazie a Multilogistics.
Sette giorni di navigazione – con un simpatico tour nel Mediterraneo di cui nessuno però aveva avvisato l’equipaggio femminile – prima di approdare ad Alessandria d’Egitto. La navigazione a 17 nodi all’ora accompagna agli scali di Atene, Izmir (sulla costa turca), Cipro e Ashod (Israele) dove una visita assolutamente inaspettata al Partenone e a Gerusalemme ripaga le ragazze della lunga attesa prima dell’approdo in Egitto. Finalmente le luci del porto di Alessandria danno il benvenuto alla spedizione di “Donne al Volante” anche se l’equipaggio è costretto ad attendere due giorni prima di poter uscire dall’area portuale per via del Ramadan. Dopo pratiche burocratiche e doganali, la Discovery mette finalmente le ruote in terra d’Africa: la strada asfaltata verso Il Cairo accompagna giusto in tempo per ammirare il tramonto sulle Piramidi.

Anche se con qualche giorno di ritardo rispetto al programma stabilito, l’avventura off road comincia attraversando la valle del Nilo in direzione Luxor lungo una strada lenta e tortuosa su cui si affacciano a centinaia piccoli villaggi. Dopo essere state scortate per un tratto dalla polizia egiziana e aver guidato ininterrottamente per 16 ore, si arriva a Abydos, una delle meraviglie dell’antico Egitto con geroglifici d’altri tempi. Una visita alla Valle dei Re (con Hatchepsut, donna faraone di epoca egiziana, diventata eroina delle due giovani viaggiatrici) e poi via verso Aswan per fare i biglietti del traghetto che le accompagnerà in Sudan. Un giro in feluca sul Nilo e poi gli ultimi preparativi prima della partenza per la suggestiva terra sudanese: un controllo al motore della Discovery, il rifornimento di diesel (con tanto di taniche supplementari) e di acqua potabile. Dopo un giorno di navigazione su una vecchia imbarcazione si arriva a Wadi Halfa, caratteristico villaggio in pieno deserto sudanese, dove ad attendere Silvia e Mariella c’è Alì, la loro guida. Purtroppo la chiatta su cui sono state imbarcate le due vetture della spedizione arriverà solo il giorno successivo…non resta che attenderla approfittando di questo nuovo imprevisto per curiosare fra mercato e città vecchia. Finalmente si riparte ma dopo soli 22 km la Land Rover della troupe si ferma per un guasto: nonostante il prezioso aiuto di Dave, meccanico inglese conosciuto durante il viaggio, le notizie sul 4x4 sono piuttosto sconfortanti: la testa del motore si è fusa. Non resta che organizzare un trasporto speciale sino a Kartoum, capitale del Sudan, con la speranza di poterla riparare. L’arrivo del camion rivela un’altra amara sorpresa…la Land è troppo alta per essere caricata al suo interno. Ma in Africa a tutto si trova rimedio e l’autista non esita, aiutato da altre 4 persone, a distruggere letteralmente il suo camion pur di riuscire a caricarvi il fuoristrada. Più di 800 km separano da Kartoum: mentre il buio rende difficile la guida in off road, ci si accorge di essere in mezzo alle dune. Nonostante la lunga e difficile riparazione meccanica, dopo quasi due giorni la spedizione riesce a ripartire anche se l’ennesima ruota bucata ritarda ulteriormente l’arrivo al confine con l’Etiopia. Sconvolge letteralmente il contrasto fra il Sudan così legato ad antiche tradizioni millenarie e questo nuovo paese moderno che sa di festa, musica e colori. Il primo giorno di sterrato in terra etiope accompagna a Lalibela, famosa per le sue chiese rupestri scavate nella roccia. Viene da chiedersi se nella sua costruzione non ci sia veramente lo zampino degli angeli come dice la leggenda… Il ritmo della Land Rover dei cameramen è troppo lento, Silvia e Mariella decidono di proseguire più velocemente per arrivare ad Addis Abeba: il percorso scelto è piuttosto impegnativo per la Discovery delle ragazze che a più riprese richiede alcuni interventi di manutenzione (non si può dire che il corso di meccanica seguito in Italia non sia servito!). Alla fine, la Gazzamobile arriva in città dove le ragazze hanno anche il tempo di fare una corsa a piedi in piazza Mesqal con i grandi campioni etiopi. Un nuovo guasto a Red (il 4x4 della troupe) costringe la spedizione a dividersi nuovamente per evitare di perdere tempo in attesa della riparazione. Il ritrovo è 3 giorni dopo al confine con il Kenia con il resto del gruppo (a parte Michele che accompagna le ragazze in questa formazione provvisoria). Ad Emdibir c’è il tempo per una visita al pozzo di Candido Cannavò (progetto che ha permesso ad oltre 700 persone di usufruire di acqua potabile) e ad alcune scuole gestite dalla diocesi.

Dal Moyale al Sud Africa: destinazione Cape Town
Se non attraversi il Moyale non puoi dire di aver fatto la Transafrica! Questo detto si rivela quanto mai appropriato. La strada sterrata attraversata mette a dura prova mezzi ed equipaggi. A meno di metà percorso si contano già tre forature alla Gazzamobile nonostante tutti gli accorgimenti presi per procedere lentamente e sui tratti meno sconnessi e danneggiati. Quando finalmente arriva l’asfalto…un’altra amara sorpresa. Red è di nuovo in panne: bisogna sostituire la pompa dell’acqua, un pneumatico forato e controllare convergenza e differenziale. Il Moyale è stato di parola! Si taglia l’equatore e dopo gli ultimi chilometri si arriva a Nairobi dove visitare il progetto Cesvi e portare le due fuoristrada da un meccanico per un check up generale: se sulla Gazzamobile sono sufficienti il cambio di pastiglie freni e olii oltre al serraggio di tutta la bulloneria, per la 4x4 della troupe gli interventi sono decisamente più complessi ma comunque realizzabili in un giorno. Si riparte con destinazione Arusha, Tanzania, dove grazie alla collaborazione di un ragazzo italiano che lì ha aperto un’agenzia viaggi, Silvia e Mariella si avventurano nel parco Manyara e poi nel cratere di NgoroNgoro per due giorni di safari fra elefanti, zebre e leoni. Guidando fra le palme lungo la costa si arriva a Kibulo, sul confine con il Mozambico: l’unico traghetto che dovrebbe portare dall’altra parte del fiume Rufiji è…affondato tre anni fa! Per fortuna alcuni pescatori aiutano la spedizione ad attraversare i 3 km del fiume a bordo di una zattera quanto mai improbabile legando assieme 3 canoe e creando delle pedane con legna di fortuna. La terra rossa del Mozambico da il benvenuto con la sua natura selvaggia. Dopo oltre 14 mila km percorsi sulla Discovery 1 le “Donne al Volante” arrivano in Sud Africa. Varcato il confine sembra quasi che il viaggio sia terminato…tutto troppo ordinato e turistico rispetto ai paesi attraversati sin lì. Ma l’arrivo a Knysna e il lunghissimo sterrato affrontato dalle ragazze per svalicare un passo fanno vivere ancora qualche attimo di avventura. L’immersione con gli squali bianchi a Mossel Bay, l’avvistamento delle balene a Hermanus e l’arrivo a Cape Town sono l’arrivederci a questo angolo di Africa.

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