DESERTOLENTO - Tunisia gennaio 2010

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DESERTOLENTO - Tunisia gennaio 2010
Viaggio con Periagogè... Un viaggio rilassante insieme a Periagogè

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Se lo spirito di desertolento è quello di vivere il deserto lentamente, dandosi il tempo di assaporarne i sapori ed i significati, questa volta abbiamo superato noi stessi. Mai come questa volta abbiamo fatto così poca strada ed abbiamo avuto così tanti momenti di sosta e di godimento.
Questa volta, infatti, non siamo andati in tante macchine alla scoperta del deserto, ma ci siamo limitati a fare da supporto al gruppo Periagogè, che ha percorso a piedi circa 60 km di deserto intorno ad El Mida.
Quale migliore occasione per provare a vivere il deserto in un modo diverso? Così, dopo aver contattato il fido Salem, ed avere organizzato tutto, non abbiamo resistito alla tentazione di andare anche noi, con la scusa, assolutamente immotivata, che la nostra presenza avrebbe migliorato la qualità dell'organizzazione.

STORIA DEL VIAGGIO

Sabato 2 gennaio 2010

Dopo il solito viaggio, questa volta diurno, da Palermo a Tunisi, siamo arrivati in nottata in albergo a Sidi Bou Said dove Valeria e Valeria ci hanno aspettato nonostante l'ora tarda.

Domenica 3 gennaio 2010

Al mattino, verso le 7.30 sono arrivati Salem e l'autista con un pulmino proveniente da Douz, dopo aver viaggiato tutta la notte. Quando abbiamo visto caricare i bagagli sul pulmino siamo rimasti sconvolti: il bagaglio che ciascuno aveva portato con se poteva essere sufficiente ad una permanenza di un mese in un contesto post-nucleare. Qualcuno si era portato anche una enorme valigia rigida con rotelle che, può andare bene in un aeroporto, ma, forse, ha qualche problema a rotolare sulla sabbia.
Abbiamo visto subito le espressioni preoccupate di Salem e l'autista, ma questi, con grande professionalità, non hanno battuto ciglio ed hanno caricato tutto con dovizia sul pulmino.
E' iniziato così il viaggio verso sud, con l'autista morto dal sonno, il pulmino stracarico, e noi appresso, in macchina, a fare da chiudi pista. Dopo una breve sosta doverosa ad El Jem ci siamo fermati al solito ristorante a sud di Skhira ed in serata abbiamo raggiunto Ksar Ghilan. E' sempre un piacere ritrovare gli amici che lavorano nell'oasi ed abbiamo passato la serata a cenare ed a chiacchierare bevendo te alla menta.

Lunedì 4 gennaio 2010

Finalmente inizia la parte sostanziosa del viaggio. Salem e Fredj hanno accompagnato il gruppo fino al grande cordone a sud di Ain Essebat, dove era già in attesa Sallem con due dromedari. Il gruppo è partito con Sallem ed i dromedari alla volta di un punto a sud di El Mida in cui si prevedeva di montare il campo.
Noi abbiamo aspettato che Salem e Fredj tornassero all'oasi per partire insieme verso il campo. Abbiamo fatto un lungo giro da nord per seguire le piste per poi finalmente toccare la sabbia. L'atteggiamento con cui affrontavamo le dune (avevamo un sacco di tempo a disposizione) era talmente rilassato che io e Lorella ci siamo insabbiati ben due volte su dunette ridicole ed entrambe le volte siamo stati costretti a chiamare Salem per aiutarci. Verso le due del pomeriggio abbiamo raggiunto il punto CAMPO04 (32° 48' 57,6" NORD, 09° 27' 50,1" EST) ed abbiamo cominciato a montare il campo.
Non avevamo mai visto una organizzazione del genere: nel tempo che a noi è stato necessario a montare la nostra tendina Salem, Toumis, Fredj e Beshir hanno montato una tenda ristorante di almeno 5x5 metri, una tenda cucina 2x2, hanno raccolto la legna ed acceso il fuoco, scaricato una tonnellata di bagagli, cucinato il pane del deserto ed hanno iniziato a preparare la cena per la sera.
Verso le cinque del pomeriggio sono arrivati i camminatori, stanchi ma eccitati dalla bellezza di ciò che avevano visto e provato nel corso della giornata. Purtroppo non possiamo raccontarvi le loro sensazioni durante la traversata perché non eravamo con loro, ma hanno promesso che scriveranno un diario da pubblicare su questo sito.
Nel giro di pochi minuti il campo si è trasformato in un traffico di bagagli trasportati da tutte le parti e di tende montate qua e la alla rinfusa. La sabbia immacolata si è riempita di tracce, tra cui due strane, profonde, tracce parallele che, dopo qualche indagine, abbiamo scoperto essere provocate dal trascinamento della valigia con le rotelle.
Dopo avere goduto di uno splendido tramonto che ha incendiato le nuvole all'orizzonte, la sera abbiamo cenato comodamente (mai visto niente del genere nei nostri viaggi) nella tenda ristorante a base di brick e cous cous.

Martedì 5 gennaio 2010

Quando, con comodo, ci siamo svegliati, pensavamo di non trovare più il gruppo dei camminatori, che si erano programmati una partenza all'alba, ma evidentemente la malattia del deserto lento è contagiosa, e alle nove erano ancora ancora tutti in giro a smontare tende e a stiracchiarsi, senza alcuna fretta di iniziare il cammino.
Verso le 9.30, dopo avere caricato i dromedari (partecipanti non volontari al tour), lentamente, si sono avviati in direzione del pozzo di El Mida, verso ovest.
Abbiamo smontato il campo caricando tutte le attrezzature sul pickup di Salem e le valigie sul Toyota 100 (credo) di Fredj. Le guide, che ormai dopo anni di esperienza hanno imparato a non stupirsi di nulla sulle stranezze di noi occidentali, erano sconvolte dalla quantità di bagagli che stavano caricando sull'auto. Continuavano a scuotere la testa e a chiedersi quante settimane, in realtà, questi europei avevano intenzione di trattenersi in Tunisia. Dopo aver caricato tutto, siamo partiti anche noi alla volta del pozzo di El Mida, anche se questa non era la meta finale. Lungo la pista abbiamo visto da lontano il gruppo dei camminatori che procedevano lentamente e ordinatamente dietro ai dromedari, su una spianata sabbiosa ricca di vegetazione bassa, e mi è venuto da pensare alle carovane di una volta che attraversavano il deserto cariche di merci impiegando mesi per fare i loro viaggi. Dopo una mezzora abbiamo raggiunto il pozzo e dopo aver fatto provvista di acqua ci siamo diretti verso nord ed abbiamo raggiunto il punto CAMPO05 (32° 52' 04,2" NORD, 09° 21' 45,6" EST) verso le 11.30.
Questa volta, per evitare di fare i turisti, abbiamo evitato di iniziare a montare la nostra tenda ed abbiamo aiutato a montare tutte le strutture del campo. Inutile dire che nel tempo che io piantavo un picchetto, loro avevano già alzato una tenda, ma comunque abbiamo fatto la nostra porca figura.
Verso le quattro del pomeriggio abbiamo visto arrivare i primi eroi, per giunta di corsa, e nell'arco di una mezzora sono arrivati tutti, stanchi, ma felici di averla scampata anche questa volta. Sallem e i suoi due dromedari (che costituiscono un team così affiatato da essere quasi indistinguibili se non per il numero di zampe) si sono sistemati in un angolo, il gruppo dei podisti è andato su una duna vicina a fare le proprie pratiche e le guide hanno iniziato a preparare la cena. La sera è trascorsa cenando sotto la tenda e poi chiacchierando piacevolmente intorno al fuoco, sorseggiando del te verde.

Mercoledì 6 gennaio 2010

La vita nel deserto ti fa perdere la cognizione del tempo e quindi per sicurezza, quando mi sono svegliato alla mattina, ho voluto controllare il biglietto della nave. Con mia grande sorpresa, e delusione di Lorella, mi sono reso conto che la nave a Tunisi non era l'indomani alle 23.30, come ero stato convinto per tutto il viaggio, ma bensì alle 20.00, il che significava che non era possibile passare un'altra notte nel deserto, ma la sera saremmo dovuti andare necessariamente a Douz, per avere poi una intera giornata per traversare la Tunisia fino a Tunisi.
Quando già fai i piani per il ritorno, la vacanza è finita, ma comunque abbiamo cercato di far finta di niente e goderci la giornata.
Dopo avere smontato il campo, pronti per partire, ci siamo resi conto che nessuna delle macchine aveva sufficiente batteria per potere mettere in moto. Per fortuna quella di Salem aveva ancora un po' di carica e con la sua siamo riusciti a fare partire la mia e poi tutte le altre. Fredj aveva un problema proprio al motorino di avviamento e l'abbiamo fatta partire a strappo. Fin qui tutto facile perché eravamo ancora sul piano, ma il problema vero è sorto quando, in mezzo alle dune, in un passaggio parecchio difficile, la macchina di Fredj si è spenta. Abbiamo provato con le batterie ma non c'è stato niente da fare, e l'unica soluzione è stata quella di spostare con il verricello, a peso morto, l'auto su una piccola discesa e poi con le strops tirarla per farla partire a spinta. Per fortuna ci siamo riusciti, perché il rischio era quello di dovere chiamare i meccanici da Douz e quindi perdere un sacco di tempo.
Verso le 12.30 abbiamo raggiunto il punto CAMPO06 (32° 57' 06,5" NORD, 09° 23' 51,5" EST) dove abbiamo montato le tende. Il gruppo è arrivato prestissimo, verso le quattro del pomeriggio e, prima di montare le tende, si è ritirato su una duna vicina, in meditazione.
Verso le 16.30 abbiamo salutato tutti e, accompagnati da Salem fino alle piste, abbiamo raggiunto Douz in nottata. Per fortuna abbiamo trovato posto al Mouradì, e dopo avere riempito di sabbia la vasca da bagno e una splendida cena a base di agnello siamo andati a dormire.

Giovedì 7 gennaio 2010

Un normale viaggio verso La Goulette e poi la nave per Palermo.
Unica nota positiva, quando ci siamo fermati al solito ristorante vicino Skira, il proprietario mi ha riconosciuto e, avendo capito che passo spesso da lui con dei gruppi, mi ha servito un piatto di agnello e patate fritte in quantità mai viste e c'è voluto tutto il mio impegno per finirlo, anche per non darla vinta a Lorella che scommetteva che non sarei mai riuscito a mangiarlo.

Foto del Viaggio Gennaio 2010

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IL PERCORSO

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Per informazioni: www.desertolento.it
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robyland
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:smile: :smile: :smile: Grandi Fausto e Lorella Vicari!!!
Ciao da robyland

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GN71
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Bellissimo, complimenti!
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Presidente Nazionale A.I.R.P. (Associazione Italiana Rompi Palle) Vice Presidente e Grande Mago.....Immagine
Immagine A lavar la testa agli asini si spreca acqua e sapone!!!
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elio
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troppo bello :smile: :smile: :smile:
sarebbe da provare,qualche volta
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NonnoCarlo 4x4
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Un'ottimo modo di gustare il deserto, ma ci vuole un'ottima capacità fisica e mentale.
Bellissmo il poter far parte di una simile organizzazione.

Bravi a Fausto e Lorella, doppio per Fausto per la sua capacità "culinarie sacrificali"!!!! :)

:smile: :smile: :smile: :smile: :smile: :smile:
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Fausto
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Grazie a tutti, è stata proprio una esperienza gratificante, in cui, per la prima volta, abbiamo assaporato sul serio il contatto con la sabbia.
Il gruppo che abbiamo accompagnato si è gasato e già stanno progettando una escursione a piedi più lunga, con l'obbiettivo di raggiungere Ain Ouadette.
In questo caso si tratta di un gruppo omogeneo con caratteristiche peculiari, ma non è escluso che si possa organizzare una cosa del genere per altri gruppi che abbiano voglia di provare a camminare nel deserto.
Mi scuso per il ritardo nelle risposte, ma purtroppo, essendo andato ad abitare in campagna, non ho ancora internet e quindi ho grosse difficoltà ad essere presente sul forum, ma a breve dovrei risolvere il problema.
:tuareg Fausto Vicari :camel Deserto Lento
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