Tunisia Pasqua 2009

Spazio dedicato ai racconti di chi ha effettuato viaggi in luoghi particolari, in Italia ed all'estero.
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Wicky in 4x4
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Buona sera a tutti,sono tornata l'altro ieri e ... è andata, ragazzi ce l'ho fatta! forse anche con la rabbia di qualcuno, magari un pò invidioso, ma io e la mia brattina vitara siamo riusciti nell'impresa! 2.300 km circa, picchi da 39° centigradi, 4 giorni di dune, notti umide e fredde, giunti anteriori semi rotti, pedale frizione saldato sul momento, pezzi e targhe seminati e raccolti per tutta la traccia e frizione a farsi benedire, ma alla fine sono tornata a casa, con i nervi a pezzi, stanca ma soddisfatta!!
Ve lo consiglio, vivamente!!!
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elio
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e brava wichy complimenti :evil: :evil:

ed anche alla tua brattina che ha resistito :D :D :D
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NonnoCarlo 4x4
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Brava Wicky, conplimenti!!

Ora prendi fiato e poi ci fai un resoconto del viaggio............
:OK!
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Wicky in 4x4
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elio ha scritto:e brava wichy complimenti :evil: :evil:

ed anche alla tua brattina che ha resistito :D :D :D
ma adesso sono a tutti gli effetti componente B.I.C., giusto?
:rap!
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Wicky in 4x4
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Bene, dunque, come avevo già scritto, non è la prima volta che vado a percorrere le curve dell'Erg, però la prima volta, due anni e mezzo fa, andai come passeggero di un mio carissimo amico, nonchè ottimo pilota e compagno di viaggio. Tutto bello tutto emozionante e strabiliante, ma è ovvio la prima volta ... non si scorda mai.
Stavolta invece, è stato meno divertente dal punto di vista vacanziere, ma più soddisfacente come viaggio tecnico, ovviamente. Quindi racconterò più le sensazioni da pilota.
La tensione la si poteva tagliare col coltello fino all'ultimo kilometro dei 2.300 percorsi. Non avevo idea di quanto fosse realmente il rischio che stavo correndo, in termini di percentuali, di lasciare il vitara seppellito dalle dune.
Prima di partire cercavo di assimilare concetti, pareri ed informazioni da tutti, cercando di capire se, chi mi diceva di lasciar perdere, lo diceva per invidia o per preoccupazione vera. O da chi mi diceva di andare tranquilla, perchè sicuro di ciò che diceva o per strafottenza. Cmq ho tratto la mia conclusione, ovvero, puntare sull'estrema leggerezza della mia suzuki e anche sul fatto che io non sono un fuoristradista della serie "devo farcela da sola e senza aiuto a costo di rompere tutto" oppure "se lo fa quel tipo devo riuscirci anch'io", non è stato così, ho sempre cercato di salvaguardare la mia macchina in ogni circostanza, dal primo all'ultimo bullone. E poi anche sul fatto che per la guida ho avuto sempre una particolare predilezione (considerando in particolare le due ruote). Infatti dopo pochissimo e ricondando una serie di raccomandazioni datemi prima sono riuscita a capire come affrontare il saliscendi delle dune nel modo meno dannoso possibile per le sospensione della macchina.
Qualcuno alla fine mi ha anche detto che fosse stato un altro con la stessa macchina non sarebbe riuscito ad arrivarci fino a casa.
La prima difficoltà l'ho avuta appena partiti da Tunisi in direzione El Jem, una tempesta accompagnata da fortissimo vento laterale che insieme alla cappotta del vitara mi faceva andare ... a vela. In certi momenti si spostava di mezzo metro come se nulla fosse e io dentro col terrore che a breve si sarebbe aperta e mi sarei ritrovata inzuppata in un lago di pioggia in macchina, sempre 17 anni di cappotta è ...
Praticamente ho viaggiato da sola non potendo andare a più di 80 kmh, e così fino a Douz la sera, per fortuna la mia dolce amica ha abbandonato per un oretta il suo equipaggio ed è venuta a farmi un pò compagnia. Ma prima di arrivare a Douz ovviamente non poteva assolutamente mancare un'altra tempesta, di sabbia. e li ho pensato se scoperchia adesso non posso nemmeno tornare a CT.
Arriviamo al rifornimento di Douz, 90 litri di benz e 45 di gas a Palermo, e da un pò mi veniva difficile inserire le marce, chiamo il meccanico e mi dice che c'è il pedale della frizione rotto, che si deve saldare.
La sera stessa si mette d'accordo con un saldatore per tentare di sitemarla l'indomani mattina prima di partire, e l'indomani Riccardino mi fa lo scherzetto "mi spiace pippo ha detto via radio che nn si può saldare", penso che sarei andate anche a piedi a quel punto ... per nn dare sazio alla morte!!
Bene, pedale saldato, tutto legato pronti per ballare, si parte!
Sterrato fino al primo cafè e nel frattempo ho perso fanale posteriore destro ( era previsto) e fardale centrale. Evviva!
Si riparte e arrivati al tolondulè ho pensato, povero giunti!!
Inserisco le ridotte e vado di V Piena!
Bene prima vittoria su un valico di un cordone ... è salita come se nulla fosse ma ... a tutto gas e senza mollare un attimo! Applausi ovvi, forse un pò tutto ci avevano sottovalutate.
Campo, pane di Mohamed, spaghetti al pesto, un bicchiere di vino e ... buonanotte!!!
Secondo giorno due ore di preparativi (io ero pronta dopo 20 min) e si riparte.
.... to be continued ...
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Wicky in 4x4
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....Il secondo giorno era tutto diverso, molto più tranquilla e rilassata ho iniziato a godermi un po’ di vacanza, anche se il caldo iniziava ad essere davvero pesante, e con la mia solita previdenza zelante … abitini in cotone o bermuda e canotta e … infradito,  e da che tutti mi dicevano che ero pazza a camminare scalza con i piedi nudi per gli scorpioni a che tutti a ruzzolare per le dune. Bhà, a volte la gente non la capisco. Abbiamo fatto parecchia traccia e senza troppi problemi a parte forse il vento che poi all’imbrunire si placava. Pr tutto il tempo alternavo radio VHF e mp3, giusto per spezzare un po’. Iniziava a sentirsi la mancanza dell’acqua, quasi come un’apnea idrica. Giuseppe, il mio copilota del momento si accorge che perdo olio, controllo, viene dal differenziale, dopo un po’ invece ferma su una duna mi accorgo che il motore accelerava e decelerava per i fatti suoi e Pippo mi disse ormai siamo arrivati, dopo si vede. Ad ora tarda eravamo ancora intenti a valicare il penultimo cordone prima di Ain Oudette. Richy tenta e dopo un paio di volte riesce, provo io subito ma … niente, ne di 2°, ne di 1° e … nemmeno di terza piena. Richy mi dice “arriva fin dove puoi e poi ti tiriamo noi col verricello”, macché dopo un paio di tentativi e alla fine dopo aver quasi fuso per intero la frizione molliamo e ci prepariamo per bivaccare, io … ero troppo incazzata, non c’era motivo di forzare e sfrizionare a mio modestissimo parere e poi già era sera si può dire, monto la tenda, mangio due brioche tomarchio e vado a dormire. Domani si vedrà.Terzo giorno, chiedo a Pippo di controllare la macchina, differenziale ok era solo un travaso per autoregolazione mentre la frizione la ha allentata un po’ sperando che non mi avrebbe mollato prima dell’asfalto.Si riparte, nel frattempo ci eravamo accorti che un gruppetto di francesi erano accampati poco + avanti a noi e fu così che tra le chiacchere con la mia dolce amica (che era tornata a darmi un po’ di sostegno) e le tracce dei francesi … ci siamo perse. Mega cazziata di Riccardo per me ma in particolare per “i Big” che mi hanno seguita anziché correggermi e arriviamo ad Ain Oudette e .. 1,2,3 ammollo! Se penso adesso ad essere stata in quell’acqua torbida e con altre 20 persone mi viene l’orticaria, un po’ di musica latina a tutto volume e un paio di balletti delle ragazze del gruppo. Passano da li due berberi con relativi Jemmel, che si imbizzarrivano alla presenza di macchine fotografiche, mi offrirono un mano di fatma, forgiata da loro chissà se con i loro denti o a colpi di pietre ma che derivavano dalle monete da 100 cents dinars, ne comprai una, costava 1 dinaro ma io gliene diedi 10, magari per un mese ci mangiava. Si riparte, e dopo un paio d’ore, eccola, Pippo ha rotto il semiasse, ovvero? 5 ore sotto il pico del sole in attesa che riparasse, ricostruisse e sostituisse il danno, nel frattempo ci siamo resi conto che il deserto non è poi così solitario, c’era un traffico di moto e passi lunghi .., ripartiamo, i miei giunti iniziavano a farsi sentire con il loro ticchettio, la sera bivacchiamo in orario decente, ero più tranquilla ormai mancava poco alla pista, ceno con una delle mie buste pronte, giusto per dare utilità ai miei fornello e pentolino. Un po’ di sambuca e poi a nanna, stavolta senza aver sentito freddo, sarà stata la copertina prestata da Richy … chissà. L’indomani tutti ci guardavamo in faccia con un unico desiderio … la pozza di Ksar Ghilane o meglio ancora le docce del campeggio. Si va via, altra tappa, El Mida, pranziamo li e dopo un po’, molla rotta a Saro, che palle, se la smettevano di fare fuori traccia di testa loro forse avremmo evitato di cuocere al sole in attesa delle riparazioni, cmq ormai era andata, nel primo pomeriggio arriviamo in un campeggio dove troviamo italiani, conoscenti nel ns grande Gaetano. Una bibita fresca e a tutto spiano verso Ksar Ghilane, finalmente la pista, adesso tutto popteva rompersi, ormai era andata e io la mia brattina ce l’avevamo fatta.Arriviamo finalmente per le 19, ancora c’era luce, bagno e tre the per reidratarsi, poi doccia, cena ma con scarso entusiasmo, iniziavo già a percepire la fine del mio bel viaggio.E poi a nanna, altra sorpresa, furto alle tende, soldi, un documento di una ragazza tunisina, e un cellulare. Evviva! Ma si può essere così stupidi. L’indomani raccogliamo un po’ di sabbia e si parte alla volta di Matmada, fermi per strada un bimbo mi ha portato per mano a visitare tutta la sua casa, sarei rimasta li con lui. Pranzo con brikeleff  e dolcetti, giretto per le case sotterranee e l’albergo di Star Wars, per poi andare a pernottare a Sfax. Hotel, 5 stelle, stanze singole: BAGNO, per coercizione. Cena organizzata alla grande, ma così bene che ho chiamato un taxi e me ne sono tornata in albergo. L’indomani shopping per la medina … ho speso tutto, anzi di più, poi toccata e fuga a Nabouel e infine porto Tunisi, dopo aver trainato un Tojota per gli ultimi 30 km avendo perso un pistone per strada. Ormai i nervi di tutti erano a pezzi, e anche un po’ depressi per la fine del sogno. Fila fino alle 3.30 di notte per imbarcarci e poi casini e via vai in cabina di persone che cercavano il proprio letto fino alle 5 di mattina, finalmente riusciamo a combinarci e si dorme, fino a mezzogiorno. Sbarchiamo, io ormai andavo senza frizione, fino alla fine un mozzo si era totalmente sbullonato, pippo lo smonta e mi dice “non andare oltre i 70 kmh!” … mamma mia, massacro fino alla fine, arrivo a casa alle 19.00, stravolta ma soddisfatta e fiera di me e della mia piccola ma forzuta suzukina!!! (A facci de mmiriusi! Soprattutto di chi crede che abbia fatto 5 lampade UV di fila)
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