Elaborazione 4×4 Toyota Land Cruiser BJ 71

Toyota Land Cruiser BJ 71  3500 TD by Pappalardo4x4 Off-Road

Indistruttibile e inarrestabile. Robusto e affidabile grazie anche alla meccanica vecchio stile Toyota, il Land Cruiser BJ 71– in questo servizio nella versione turbo diesel motorizzato 3.5 e con assetto Old Man Emu.

Questo passo corto si è dimostrato perfettamente a suo agio sui tracciati fuoristradistici più impegnativi, grazie anche alle dimensioni estremamente compatte, è stato protagonista di tanti viaggi in Africa (ben 25) e Balcani. A renderlo così performante non poteva che essere Pappalardo Orazio, autore dell’allestimento interno ed esterno del 4×4 nella sua officina di Belpasso.

Grintoso e scattante sin dai bassi regimi ed è in grado di sfoderare tutti i suoi cavalli non appena glielo si chiede…In una parola direi che è inarrestabile! L’unico difetto, se proprio vogliamo trovargliene uno, le dimensioni ridotte. Ma vediamo in dettaglio, modifiche e accessori su questo 3500 di casa Toyota.

BJ 71 3500 Turbo
E’ un performante turbo diesel motorizzato 3.5 il cuore propulsivo di questo modello passo corto del marchio giapponese che, grazie ad alcune specifiche modifiche apportate dal preparatore, ha guadagnato una decina di cavalli. Per rendere più scattante il 4 cilindri in linea si è intervenuti prima sulla turbina originale aumentandone la pressione, portata a 1 bar, e poi regolando la pompa di iniezione con relativa ritaratura degli iniettori. Se il motore è stato dunque oggetto di sostanziali interventi di potenziamento. Di fabbricazione artigianale lo scarico con cui è stato equipaggiato questo Toyota: costruito interamente in acciaio inox, il nuovo impianto è stato adottato in sostituzione di quello originale, ora ancor più performante soprattutto in fase di accelerazione.

Roll bar e accessori
E’ realizzato con tubi di tipo Mannesmann, senza saldatura, il robusto roll bar interno scelto come dotazione di sicurezza per questo 71 versione. Di fabbricazione artigianale, l’intelaiatura del roll bar è stata progettata e costruita utilizzando una struttura in tubolare con diametro 42 e spessore 3 mm: imbullonata con apposite staffe di fissaggio sia sul tetto, all’altezza dei poggiatesta, che al telaio, sul lato destro e sinistro del vano bagagli, fornisce un’adeguata protezione sui percorsi off road più impegnativi così come in caso di appoggio laterale. Essenziale ma estremamente funzionale l’allestimento in stile racing dell’abitacolo anteriore dove nella parte centrale del cruscotto, sopra l’impianto radio cd, trova spazio il Terratrip Mega, dotato di doppia lettura e con schermo a cristalli liquidi, indispensabile per effettuare percorsi a road book. A completare la strumentazione di bordo c’è poi la radiotrasmittente CB, qui nella versione Midland Alan, sistema navigazione OZI su PC CAR, sistema navigazione XMOTION su Ipad. Nel bagagliaio è stato collocato un capiente serbatoio da 110 litri destinato al carburante e 80 litri realizzati artigianalmente in acciaio inox e con al suo interno apposite paratie anti sciacquio. Il serbatoio (gasolio) aggiuntivo è collegato a quello di serie (da 80 litri) tramite una pompa elettrica che permette un facile travaso del gasolio anche in movimento. Il gavone home made realizzato con pannelli di legno impermeabile e con più scompartimenti si trasforma in un ottimo contenitore adatto allo stivaggio di accessori, attrezzatura da off road.

Sottoscocca e sospensioni
Per il reparto sospensioni del 3500 Pappalardo ha scelto di adottare sia all’avantreno che al retrotreno dei robusti ammortizzatori e balestre  Old Man Emu + 5” che garantiscono al 71 un’ottima escursione anche nei passaggi laterali e nei twist più impegnativi. Grande attenzione nella preparazione è stata rivolta anche alla protezione del reparto sottoscocca del Toyota che monta una piastra para riduttore realizzata artigianalmente in acciaio inox con lamiera spessore 4 mm. Al posteriore e anteriore si è inoltre intervenuti con l’installazione del blocco del differenziale (ARB). Sostituiti anche i tubi del bloccaggio del differenziale, anch’essi in materiale teflon come i silent block. Sono stati scelti dei pneumatici BF, modello MUD, nella misura 35 12.50 R15 montati su cerchi in alluminio Canale 10, con offset + 40.

 

 

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Elaborazione 4×4 Nissan Patrol Y61 3.0

Un 4×4 dalla versatilità totale e dalle performance eccellenti. Non poteva che essere questo il biglietto da visita di uno dei fuoristrada made in Japan più apprezzati dagli appassionati di off road. Equipaggiato per affrontare i più impegnativi raid in terra d’Africa, il GR 61 protagonista di questo servizio, con motorizzazione 3.0, ha rivelato fin da subito un’innata natura trialistica destreggiandosi egregiamente tra fangaie e twist di casa nostra. Con già i tanti cavalli di serie (incrementati del 25% con la centralina), questo compatto 3 porte – con propulsore turbodiesel e cambio manuale. Assettato con molle e ammortizzatori Orap, per questo GR è stato scelto un allestimento pratico e funzionale con accessori da grandi raid (serbatoio supplementare per carburante, acqua, gavone in legno e riscaldatore Webasto) affiancato da strumentazione high tech XMOTION per la navigazione nel deserto. Sobria ed essenziale la linea esterna a cui il paraurti AFN, completo di verricello e slitta para tiranteria, ha contribuito a conferire un look decisamente racing. “Un mezzo grintoso e performante già di serie su cui si è intervenuti con l’aggiunta di un modulo elettrico che incrementa ulteriormente le prestazioni di coppia – spiega Salvo, Siciliano da anni appassionato di off road e ora proprietario del 3 porte di casa Nissan – L’assoluta affidabilità di questo modello ne fa uno dei fuoristrada più ricercati non solo per i viaggi in Africa ma anche per la guida su asfalto e in off road sui tracciati nostrani. Scattante e assolutamente adatto a qualsiasi allestimento interno ed esterno, è il giusto compresso fra confort e avventura”. Ad allestirlo ci ha pensato Orazio nella sua clinica di OFF-ROAD. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla preparazione di questo GR fotografato in azione nel fantastico lago Pozzillo. Officina 4×4 Pappalardo Preparazioni Off Road 347 6212689 http://www.offroadweb.it/officina_pappalardo/index.html

Motore da 158 cavalli e centralina aggiuntiva

E’ alimentato da un performante propulsore che sprigiona 158 cavalli questo GR 3.0.Cambio manuale a cinque marce.. Decisamente grintoso,il proprietario ha deciso di installare una centralina aggiuntiva che ottimizza ed incrementa fino al 25% le prestazioni di coppia e di potenza dei motori turbo diesel, nel rispetto delle più rigide normative sull’inquinamento. Il funzionamento di questo modulo elettronico si basa sulla correzione dei segnali provenienti dalla centralina motore verso il sistema di iniezione: per installarlo è stato semplicemente collegato il cablaggio fornito nel kit alle spine della vettura (fra cui iniettori e connettore pompa di iniezione) eseguendo così un bypass sul cablaggio originale del motore. Grazie ad un interruttore switch, alloggiato nel vano porta oggetti del cruscotto lato passeggero, si può intervenire sul dispositivo Rapid commutando fra potenza originale e potenza modificata del 4×4. Fra i pregi riscontrati con l’installazione di questo modulo elettronico, oltre all’incremento istantaneo di coppia e potenza, si è riscontrata un’ottimizzazione dei consumi di carburante. La batteria presente nel vano motore e una Optima, si è scelto invece di equipaggiare il GR con un pre filtro Racor, modello 230R30, che grazie al decantatore Aquabloc garantisce la totale separazione dell’acqua dal gasolio. Dotato di un elemento filtrante da 30 micron, che consente non solo una maggiore longevità del motore ma anche un ulteriore risparmio di carburante, il Racor è alloggiato nel lato destro del vano motore con apposite staffe di sostegno in acciaio.

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Allestimento interno da grandi raid

Essenziale ma decisamente funzionale l’allestimento interno di questo 3 porte di casa NISSAN che accanto a volante, pedaliera e sedili di serie si presenta con un cruscotto high tech ad iniziare dal navigatore satellitare xmotion con display a colori touch screen da 10”. Specifico per la navigazione nel Sahara(nasce infatti come navigatore nautico) è altrettanto perfetto per l’utilizzo su piste e sterrati africani grazie all’opzione che permette di memorizzare rotte con 500 waypoints. Il tunnel centrale, a fianco della presa accendisigaro, ospita invece due interruttori di tipo aeronautico scelti per inserire/disinserire il compressore dell’aria. A completare i comandi on/off è stato inoltre installato un pratico switch che permette di escludere l’ABS durante la guida su sabbia. Infine, fra cubby box e cambio con riduttore, è stato posizionato il timer temporizzato per azionare il Webasto Thermo Top “E” che grazie ad una semplice programmazione permette l’accensione del riscaldamento all’interno della tenda.. Estremamente utile per il gonfiaggio e sgonfiaggio degli pneumatici, oltre che per gli indispensabili interventi di pulizia dei filtri, per questo Nissan si è scelto un pratico impianto ad aria compressa. Particolare attenzione è stata riservata all’allestimento del bagagliaio dove si è provveduto a sistemare 2 serbatoi supplementari e un gavone in legno, entrambi su misura, al posto dei sedili posteriori rimossi per far spazio all’equipaggiamento specifico da raid. Questo NISSAN dispone di una notevole autonomia di carburante per i viaggi africani più impegnativi. Fissato con apposite staffe imbullonate utilizzando i fori pre esistenti per l’alloggiamento dei sedili posteriori, il serbatoio è abbinato ad un gavone in legno compensato dello spessore di 4 mm con 4 scomparti interni utili per lo stivaggio di accessori e generi alimentari. Rivestito di moquette ignifuga color nero, il gavone è dotato di una ribaltina con cerniere che permette, spostando in avanti i sedili anteriori.

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Paraurti AFN, assetto Orap e pneumatici BF Goodrich

Se per abitacolo e vano bagagli di questo passo corto di casa NISSAN si è scelto un funzionale equipaggiamento da raid, per l’esterno si è invece optato per un look decisamente più aggressivo grazie soprattutto al paraurti anteriore AFN in robusto acciaio, predisposto per l’alloggiamento interno del verricello, con 25 metri in cavo sintetico. Fissato all’interno dell’abitacolo, in un’apposita nicchia ricavata sul lato sx, c’è invece il compressore Viair. Per un miglior confort invernale e stato montato un webasto con attacco rapido, per collegarlo alla tenda made autohome. Il reparto sospensioni è quello che ha subito le trasformazioni più radicali e che di conseguenza caratterizza maggiormente questo GR: sia all’anteriore che al posteriore sono state infatti scelte molle e ammortizzatori Orap, creati dall’azienda italiana per l’utilizzo specifico nell’off road impegnativo e in Africa. A completare l’allestimento esterno ci sono delle performanti BF Goodrich, modello MUD , nella misura 35 12.50 R15.

DIDASCALIE

1- ASSETTO BY ORAP
Fabbricazione made in Italy

2- BIELLETTE ANTIROLLIO

Per compensare il rialzo

3- SERBATOI POSTERIORI Acqua e Gasolio

4- RISCALDATORE WEBASTO

5- TENDA COLUMBUS MEDIA

6- COMANDI AERONAUTICI

Sono dei pratici interruttori di tipo aeronautico i comandi on/off scelti per azionare il compressore Viair e il decantatore del gasolio Racor: installati nel tunnel centrale a fianco della presa accendisigaro, sono completati dall’interruttore per disattivare, quando necessario, l’ABS.

7- MOTORE DA 158 CAVALLI

Fra le modifiche effettuate, l’installazione di un decantatore per il gasolio.

8- CENTRALINA AGGIUNTIVA

Per rendere ancora più grintoso questo GRsi è scelto di adottare un dispositivo aggiuntivo: grazie al modulo Rapid il GR ha migliorato le prestazioni del propulsore con un incremento di 20 cavalli. Il comando on/off della centralina è nel cassetto porta oggetti lato passeggero.

9- GANCIO/SGANCIO ARIA

Per agevolare le operazioni di gonfiaggio/sgonfiaggio degli pneumatici si è scelto di posizionare un pratico attacco gancio/sgancio rapido per compressore anche sotto il sedile lato passeggero.

10- GASOLIO SUPPLEMENTARE

E’ realizzato in acciaio inox, con paratie interne antisciacquio, il serbatoio supplementare per gasolio da 70 litri progettato su misura da Orazio: fissato alla scocca con apposite staffe, è abbinato ad un gavone in legno di 4 mm rivestito con moquette.

11- ACQUA SUPPLEMENTARE

il serbatoio supplementare per l’acqua da 70 litri fissato alla scocca con apposite staffe, è abbinato ad un gavone in legno di 4 mm rivestito con moquette.

12- PNEUMATICI AT BF GOODRICH

Sono delle performanti MUD BF Goodrich nella misura 35 12.50 R15

12- IMPIANTO ARIA COMPRESSA

Praticità a portata di mano grazie all’impianto ad aria compressa installato da Orazio che permette un rapido utilizzo del compressore Viair.

13- BOCCHETTA PER RIFORNIMENTO

A completare il serbatoio aggiuntivo del carburante, alloggiato nel vano bagagli del GR, è stata scelta una bocchetta a tenuta stagna, di tipo nautico, in acciaio con inserti color rosso.

14- PRE FILTRO RACOR

E’ stato installato nel lato destro del vano motore l’indispensabile pre filtro Racor, modello 230R30, che grazie al decantatore Aquabloc garantisce la totale separazione dell’acqua dal gasolio: dotato di un elemento filtrante da 30 micron, il Racor è fissato tramite supporto.

15- PARAURTI BY AFN

Il robusto paraurti in acciaio specifico per l’installazione interna del verricello scelto in sostituzione di quello di serie.

16- VERRICELLO ON/OFF

Sul lato sinistro del paraurti anteriore è stato alloggiato il pratico spinotto di collegamento che tramite prolunga di comando permette di azionare, sia dall’interno dell’abitacolo che dall’esterno del veicolo, il verricello installato su questo GR.

17- CANCELLETTO PORTA RUOTA

Interamente costruito da Orazio

18- WEBASTO

19- NAVIGATORE E GPS su ipad XMOTION

20- GAVONE IN LEGNO

Grazie alla pratica ribaltina in legno fissata al gavone con cerniere, la struttura realizzata su misura per il passo corto di casa NISSAN permette, con una semplice mossa, di allestire il bagagliaio con un capiente mobile per stivaggio accessori.

22- ALBERO DOPPIA/DOPPIA CROCIERA

23- BARRE PANARD REGOLABILI

24- KASTER KIT

25- WRAPPING NERO OPACO

26- VETRI PRIVACY

 

ELABORAZIONE BY 

 

 

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Elaborazione Proto Land Rover Defender 200TDI


“The Rock”, la roccia. Nessun altro nome poteva essere più azzeccato per questo prototipo motorizzato Land Rover Defender 200TDI quasi interamente realizzato da Marco Ferrari, appassionato di off road e ormai esperto meccanico, che a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, ha progettato e assemblato questo performante buggy destinato al fuoristrada estremo. Dalla struttura esterna a traliccio in tubo d’acciaio al cromo molibdeno sino ai ponti di derivazione Nissan Patrol GR Y60 e al doppio verricello (Warn all’anteriore e Alan Winch al posteriore), ad occuparsi di tutto è stato il giovane proprietario che se di professione fa i gelati fra i più buoni di tutta l’Emilia Romagna (non potevamo non assaggiarli fra una foto e l’altra!) di motori e fuoristrada ne ha fatte due grandi passioni. Dopo un lungo anno di sapienti interventi e modifiche, forte dell’esperienza acquisita nella costruzione del suo primo prototipo – anche quello verde nella livrea e con cuore propulsore Land Rover -, dall’officina di Scandiano è uscito uno dei mezzi home made più grintosi e competitivi del panorama fuoristradistico italiano. E quale migliore occasione per vedere all’opera questo nuovo tubolare se non la prima manche del campionato italiano di fuoristrada estremo Warn Trophy Italia ospitata in quel di Valmozzola (Parma) ad inizio aprile? Detto fatto. Con i colori del Team Protozoico, per Marco & Alessandro Camellini, amico e navigatore, la gara di off road extreme per eccellenza si è rivelata il perfetto test drive per scoprire i punti deboli di questo rock buggy che, in verità, di difetti ne ha davvero ben pochi (forse solo il reparto sospensioni su cui intervenire con l’adozione di un altro tipo di ammortizzatori per garantire ancor più mobilità al mezzo) mentre di pregi ne ha dimostrati molti: motore grintoso, ponti estremamente robusti (d’altronde in questo settore la derivazione Nissan è una garanzia), componenti fra i migliori in assoluto…Un prototipo divertente da guidare e altrettanto entusiasmante da vedere in azione in acrobazie al limite del ribaltamento. Scopriamo allora assieme tutti i segreti (o almeno quelli svelati dal suo proprietario) di questo mezzo a trazione integrale sicuro protagonista d’ora in avanti dei campi di gara italiani.

 Clicca qui per il reportage fotografico completo 

MOTORE, STERZO e FRENI 
Il cuore propulsore che alimenta questo prototipo è quello di un Land Rover Defender 200TDI alloggiato all’interno della struttura tubolare portante e posizionato nella parte anteriore della macchina. Con i suoi 4 cilindri in linea e la cilindrata 2.5 (per esattezza 2495), il motore originale del 200TDI gode di ottima fama sia da un punto di vista prestazionale grazie all’ottima coppia e alla sua generosa erogazione sia per la longevità dimostrata negli anni. Dunque già di per se altamente performante, su questo buggy la motorizzazione è stata ulteriormente potenziata con l’alloggiamento di turbina e pompa del gasolio di serie modificati però ad hoc dal proprietario in modo da aumentare di circa 25-30 cavalli gli originali 110. Poiché questo tubolare è stato concepito per gare di estremo caratterizzate da velocità piuttosto ridotte che non consentono di raffreddare adeguatamente il motore, Ferrari ha optato per l’eliminazione dell’intercooler (presente nel 200TDI) che permette così di avere un mezzo decisamente più scattante al momento dell’accelerazione. Si è inoltre andati a sostituire il radiatore dell’acqua del Defender con uno realizzato su misura in alluminio e con superficie maggiorata più adatto a questo tipo di utilizzo fuoristradistico. Per quanto riguarda invece il radiatore dell’olio motore anche in questo caso il proprietario ha optato per la scelta e l’installazione di uno di dimensioni maggiori rispetto a quello di serie del Land Rover che è stato poi alloggiato dietro al sedile del passeggero. Il cambio meccanico del proto è un originale Land Rover modello LT 77 con campana corta (tipica proprio del 200) al quale è stato abbinato un ripartitore-riduttore modello LT 230 sempre del marchio Land Rover che ha subito anch’esso alcuni interventi di modifica. Nello specifico si è provveduto ad intervenire sul differenziale centrale che è stato eliminato e sostituito da un altro differenziale modello spool della Transtad poi alleggerito delle marce lunghe e lasciato solo con quelle ridotte per un risparmio di peso di circa 10 kg. Per la frizione si è scelta quella in rame di provenienza Ford Escort da rally gruppo A mentre il volano è stato alleggerito e ribilanciato per adattarsi proprio alla nuova frizione installata più performante. I servizi del veicolo sono alimentati da due batterie al gel da 110 Ah appaiate alloggiate dietro i sedili e gestite entrambe da un alternatore da 220 Ah. Progettato ad hoc anche l’impianto elettrico di “The Rock” che vista la caratteristica struttura tubolare aperta è stato interamente impermeabilizzato. Il sistema sterzante idraulico, totalmente home made, è stato realizzato su misura per rispondere al meglio alle caratteristiche di questo buggy. E’ composto da un pistone costruito appositamente, da un distributore d’olio e da due pompe elettriche alloggiate dietro al sedile del pilota. Il prototipo monta inoltre un filtro cilindrico in fibra di carbonio “Carbon Dynamic Airbox” della BMC con diametro esterno di 150 mm completo di tubo flessibile per il collegamento alla presa d’aria frontale, tutto alloggiato nel motore lato passeggero e fissato alla struttura tubolare con un’apposita fascia di supporto. Resistente ad acqua e fango, il CDA dell’azienda italiana BMC si è dimostrata un’ottima soluzione per il sistema filtrante di questo mezzo. Per quanto riguarda l’impianto frenante, Ferrari ha eliminato i freni al posteriore scegliendo di utilizzare (e dunque alloggiare) solo quelli presenti sul ponte anteriore: poiché il differenziale centrale e quello al retrotreno sono bloccati, quando vengono attivati i freni del ponte anteriore si bloccano automaticamente tutte e 4 le ruote. L’intero impianto, costruito con più resistenti tubi in treccia modello aeronautico, presenta un’altra interessante caratteristica che permette cioè di frenare le ruote anche separatamente (e non tutte assieme) tramite l’azionamento di due appositi comandi alloggiati a fianco del sedile lato guida. In questo caso si riesce però ad ottenere un raggio di sterzata decisamente inferiore rispetto al sistema primario che blocca le 4 ruote contemporaneamente. All’anteriore troviamo infine pinze freni originali di derivazione Patrol GR e freni a disco di serie su cui si è però intervenuti con una fresatura per migliorarne le prestazioni anche nell’utilizzo off road con fango. Al posteriore, come spiegato sopra, i freni sono stati completamente eliminati. Decisamente semplice l’impianto di scarico artigianale costituito da un tubo in ferro del diametro di 60 mm alloggiato nel sottoscocca sul lato guida del tubolare.

TRASMISSIONE e SOSPENSIONI
Grande attenzione nella costruzione di questo proto motorizzato Land Rover è stata rivolta al reparto trasmissione dove Ferrari ha optato per robusti ponti di derivazione Nissan Patrol GR Y60, sia all’anteriore che al posteriore, entrambi totalmente ripuliti da attacchi originali di puntoni, ammortizzatori e molle. Per prima cosa sono stati costruiti ex novo e su misura i puntoni regolabili, abbinati a unibal, realizzati in acciaio al cromo molibdeno con spessore 50×2 mm poi rinforzati nella parte inferiore con l’installazione di 4 angolari in acciaio 40×40 con spessore 5 mm. Per l’anteriore si sono scelti giunti e semiassi rinforzati della CalOffroad decisamente più resistenti per questo tipo di fuoristrada, coppie coniche originali Nissan e bloccaggio del differenziale ARB con comando pneumatico installato direttamente sulla leva del cambio. Si è poi provveduto a sostituire i fuselli del GR Y60 con quelli del Patrol TR che hanno i bracci per l’attacco della barra di accoppiamento posizionati all’anteriore e più in alto rispetto al GR collocati invece più in basso e posteriormente. I mozzi a ruota libera sono stati sostituiti dal kit flange fisse della Transtad mentre l’attacco della barra di sterzo è stato opportunatamente rinforzato. Infine per aumentare la luce a terra di quasi 30 mm si è effettuato un intervento di modifica alla busta del ponte andando a praticare un taglio nella parte inferiore della culatta del differenziale. Di notevole importanza anche le modifiche eseguite sul ponte posteriore dove Ferrari ha optato per alloggiare al posto del relativo differenziale posteriore quello anteriore, sempre del Patrol GR, poiché l’anteriore ha l’uscita del pignone alta mentre il posteriore l’ha in basso. Per quanto riguarda invece il bloccaggio del differenziale si è optato per un modello spool, realizzato appositamente dalla Transtad, che ha permesso di abbinare un differenziale anteriore ai semiassi di un retrotreno. Anche in questo caso si è poi proceduto non solo a tagliare la parte inferiore della culatta del differenziale per aumentare la luce da terra ma anche ad effettuare un taglio del ponte per poter spostare il differenziale stesso verso destra e a realizzare una rotazione degli attacchi dei freni di 90°. Intervento quest’ultimo necessario per poter montare le pinze freni sopra al ponte e non dietro come sull’originale. Gli ammortizzatori del buggy sono a gas autoportanti modello Air Shock da 18” (45 cm) della Orap abbinati a 2 bump stop anteriori da 4” (10 cm) che ben rispondono al peso del proto e all’escursione del sistema sospensivo. La posizione scelta da Ferrari per l’alloggiamento degli shock absorber è stata studiata e progettata attentamente per garantire al prototipo la maggiore mobilità e guidabilità possibili. A completare il reparto sospensioni di questo buggy sono stati scelti pneumatici TSL Super Swamper nella misura 15/39,5 R15 modificati però nel disegno originale (intagliate cioè sia sui tasselli laterali che sui centrali) montati su dei cerchi in alluminio da 15” x 9” con beadlock sempre in alluminio e con distanziali 40 mm sia all’anteriore che al posteriore per l’allargamento della carreggiata.

 

ESTERNO e INTERNO
Il telaio di questo prototipo è formato da una robusta struttura esterna a traliccio in tubo realizzata in acciaio al cromo molibdeno dello spessore di 50×2 mm mentre per la tiranteria interna e per il cofano sono stati scelti tubi di spessore 40×1,5 mm. A completare la struttura, ad eccezione delle fiancate laterali completamente prive di paratie, sono state utilizzate lastre in lamiera traforare con spessore 1,5 mm che ritroviamo anche a copertura del cofano motore. Il proprietario ha costruito ad hoc la parte anteriore del telaio per potervi posizionare il verricello della Warn modello 8274, abbinato ad un cavo tessile da 9 mm e ad una bocca in alluminio, su cui sono stati effettuati una serie di interventi per renderlo ancora più performante per l’utilizzo nell’off road estremo. Nello specifico il winch è alimentato da un motore maggiorato che eroga una potenza di 6,5 cv dotato anche di un albero freno rinforzato della MB Corse; infine sono stati sostituiti i cuscinetti interni, allungato il tamburo di circa 6 cm, installati un solenoide modello Albright e lo sblocco pneumatico del tamburo. Per il posteriore Ferrari ha scelto invece un verricello Alan Winch a due velocità sempre abbinato a cavo tessile e rulliera. Sotto al verricello è stato alloggiato il serbatoio del carburante da 30 litri fissato alla struttura tubolare portante posteriore. Per affrontare le competizioni estreme in totale sicurezza è stata realizzata una robusta piastra in materiale hardox dello spessore di 3 mm installata a protezione del riduttore. L’interno del proto è piuttosto essenziale anche se non manca nulla di ciò che serve per affrontare le dure gare di fuoristrada estremo. Sul pannello della strumentazione costruito in carbonio si trovano uno strumento per la temperatura dell’acqua, uno per l’olio motore, un voltmetro, l’interruttore di accensione, quello per disinserire l’elettroventola e quello per azionare il compressore che alimenta il blocco anteriore. Nel tunnel alloggiato fra i due sedili trovano invece spazio lo stacca batterie, il pulsante di accensione motore, i comandi per azionare i due verricelli e quelli per lo sdoppio dei freni anteriori destro e sinistro. Il volante è di tipo sportivo a stacco rapido per agevolare la seduta del pilota sul sedile anatomico in tessuto, come quello del passeggero, della Sparco come le cinture di sicurezza a 4 punti.

IN CONCLUSIONE
La costruzione di questo buggy tubolare è stata sapientemente progettata sin nei minimi dettagli da Marco Ferrari che dopo un anno di lavoro in officina è riuscito a realizzare un prototipo in grado di affrontare con tutte le carte in regola le competizioni italiane di fuoristrada estremo (e i risultati ottenuti a Valmozzola lo hanno dimostrato pienamente!). Grazie alla perfetta combinazione fra accessori delle migliori marche presenti sul mercato dell’off road e a componenti home made, questo mezzo è sicuramente fra i più completi, affidabili e performanti in circolazione. Da sottolineare, caratteristica non di poco conto, che si tratta di un progetto quasi interamente realizzato su misura e made in Italy anche se con qualche impronta in stile americano. L’abbinamento di motore e cambio originali Land Rover a ponti di derivazione Nissan e telaio a traliccio in cromo molibdeno autocostruito ne fanno un ottimo veicolo da estremo in grado di dimostrarsi altamente competitivo sia sui tratti veloci che su quelli più impegnativi fra rocce e passaggi extreme. Grazie infatti al baricentro piuttosto basso e ai pesi ben bilanciati, la guida di questo buggy permette di affrontare senza alcun timore forti pendenze e passaggi laterali al limite del ribaltamento. Se l’abitacolo interno è decisamente essenziale, proprio come deve essere un mezzo di questo genere, ma con tutta la strumentazione necessaria, per il look esterno nulla è stato lasciato al caso: dalla forma squadrata che comunque ben si adatta anche ai percorsi più stretti dell’off road nostrano ai pesi contenuti (1460 kg a serbatoio pieno) sino alla livrea verde acceso (retaggio del primo tubolare di Ferrari) impreziosita da alcune personalizzazioni sia sulla leva del cambio che sul cofano motore. Ottima la scelta di adottare dei ponti Nissan fra i più robusti (se non i più robusti in assoluto) per affrontare gare di rock crawling così come altrettanto azzeccato l’intervento di taglio nella parte inferiore della culatta del differenziale per aumentare la luce da terra di quasi 30 mm. Per le sospensioni sono stati scelti dei performanti Orap sia all’anteriore che al posteriore che garantiscono un’ottima mobilità anche se dei coilover in sostituzione di questi Air Shocks potrebbero risultare ancora più adatti per completare questa costruzione. Sicuramente un progetto dove nulla è stato lasciato al caso e grazie al quale si è ottenuto un mezzo grintoso e scattante ma allo stesso tempo affidabile e robusto. In sostanza una vera e propria roccia. Di nome e di fatto.

IL PROPRIETARIO & COSTRUTTORE 
Marco Ferrari – contatti: ferrobollente@libero.it

Cell. 347.0712827 

PESI e MISURE 
Passo 108” (274 cm)
Larghezza 207 cm
Altezza massima 180 cm
Altezza da terra del telaio 57 cm
Altezza da terra dei differenziali 31 cm
Larghezza scocca 145 cm
Angolo di attacco frontale oltre 90°
Angolo di uscita posteriore oltre 90°
Peso 1460 kg (serbatoio pieno) – 800 kg anteriore e 460 kg posteriore
Capacita’ serbatoio 30lt

Elaborazione 4×4 Toyota Land Cruiser KZJ70 by Giorgio Venturi

Toyota Land Cruiser KZJ70 3.0 TD by Giorgio Venturi

Indistruttibile e inarrestabile come recita la scritta “dove finiscono i sogni degli altri, noi scaliamo una marcia e andiamo avanti…” . Robusto e affidabile grazie anche alla meccanica vecchio stile Toyota, il Land Cruiser KZJ70 – in questo servizio nella versione turbo diesel motorizzato 3.0 e con assetto mix fra Hot-Bits & Old Man Emu – è uno dei 4×4 più apprezzati del marchio giapponese per l’utilizzo in off road su percorsi nostrani e nel deserto.

Alimentato da ben 143 cavalli, questo passo corto in allestimento LX si è dimostrato perfettamente a suo agio sui tracciati fuoristradistici più impegnativi tra Forlì e dintorni dove, grazie anche alle dimensioni estremamente compatte, è stato protagonista di passaggi trial al limite dell’incredibile. A renderlo così performante e con un’escursione da far invidia agli assetti dei marchi più conosciuti non poteva che essere Giorgio Venturi, autore dell’allestimento interno ed esterno del 4×4 nella sua officina di Forlimpopoli (Via Maestri del Lavoro d’Italia 266, Forlì-Cesena, tel 0543.740195 cell 340.2241501). Appassionato di motori e off road sin da giovanissimo (tanto da lavorare 5 anni in Bmw per poi aprire la prima officina meccanica nel febbraio del 1978), Venturi è uno di quei personaggi che nel panorama fuoristradistico italiano hanno lasciato, e ancora oggi, lasciano il segno. Socio fondatore del 4×4 Romagna Team con Ezio Casadei, il preparatore romagnolo è stato non solo anima delle tante iniziative organizzate dal club di Castrocaro Terme ma anche protagonista di competizioni a livello nazionale, raduni e uscite off road, viaggi in Africa e campionati italiani trial e challenge.

Dopo l’esordio su un proto Range Rover 3.5 V8 in Libia e un tour 4×4 in Tunisia alla guida di un Terrano II (in coppia con Casadei), per Venturi è iniziata l’avventura Toyota che, meno di un anno fa, lo ha portato ad acquistare un KZJ70 del 1996 con 106 mila km di cui quasi 6 mila percorsi su e giù per gli sterrati dell’Emilia Romagna partecipando a decine di uscite fra cui quelle di Forlimpopoli e di Imola con gli amici del club Cinghiali del Santerno. Prossima destinazione? “Sicuramente l’Africa per testare questo performante 3.0 sulle piste di Tunisia e Libia – spiega Venturi – E’ un gran fuoristrada adatto, se equipaggiato con i giusti pneumatici, a percorrere gli sterrati più impegnativi dei nostri boschi anche con neve e fango! Ha un’ottima guidabilità ed è estremamente stabile anche nei passaggi laterali dimostrando massima aderenza sui terreni più sconnessi. E’ grintoso e scattante sin dai bassi regimi ed è in grado di sfoderare tutti i suoi cavalli non appena glielo si chiede…In una parola direi che è inarrestabile! L’unico difetto, se proprio vogliamo trovargliene uno, è il peso del retrotreno un po’ troppo leggero, nonostante la presenza del serbatoio supplementare”. Ma vediamo in dettaglio, modifiche e accessori (quasi tutti di produzione artigianale) realizzati su questo 3.0 di casa Toyota.

143 cavalli per il KZJ motorizzato 3.0
E’ un performante turbo diesel motorizzato 3.0 il cuore propulsivo di questo modello passo corto del marchio giapponese che, grazie ad alcune specifiche modifiche apportate dal preparatore, ha guadagnato una decina di cavalli passando così dai 132 di serie agli attuali 143. Per rendere più scattante il 4 cilindri in linea si è intervenuti prima sulla turbina originale aumentandone la pressione, portata a 1 bar, e poi regolando la pompa di iniezione con relativa ritaratura degli iniettori. Se il motore è stato dunque oggetto di sostanziali interventi di potenziamento, l’impianto elettrico è rimasto invece quasi completamente di serie ad eccezione della sostituzione della batteria in dotazione sull’LX rimpiazzata con una al gel, marca Daewoo, da 90 ampere, alloggiata nel vano motore lato guida, scelta perché più resistente alle sollecitazioni della guida in off road e per la durata superiore rispetto a quelle tradizionali. Di fabbricazione artigianale lo scarico con cui è stato equipaggiato questo Toyota: costruito interamente in acciaio inox, il nuovo impianto è stato adottato in sostituzione di quello originale, ora ancor più performante soprattutto in fase di accelerazione.

Roll bar e accessori racing
E’ realizzato con tubi di tipo Mannesmann, senza saldatura, il robusto roll bar interno scelto come dotazione di sicurezza per questo 70 versione LX. Di fabbricazione artigianale, l’intelaiatura del roll bar è stata progettata e costruita utilizzando una struttura in tubolare con diametro 42 e spessore 3 mm: imbullonata con apposite staffe di fissaggio sia sul tetto, all’altezza dei poggiatesta, che al telaio, sul lato destro e sinistro del vano bagagli, fornisce un’adeguata protezione sui percorsi off road più impegnativi così come in caso di appoggio laterale. Essenziale ma estremamente funzionale l’allestimento in stile racing dell’abitacolo anteriore dove nella parte centrale del cruscotto, sopra l’impianto radio cd, trova spazio il Terratrip Mega, dotato di doppia lettura e con schermo a cristalli liquidi, indispensabile per effettuare percorsi a road book. A completare la strumentazione di bordo c’è poi la radiotrasmittente CB, qui nella versione Midland Alan, alloggiata nel cassetto porta oggetti lato passeggero, con microfono altoparlante e antenna esterna (posizionata al centro del tetto). In sostituzione del volante di serie il preparatore ha scelto di adottarne uno più sportivo, a calice e in pelle nera, prodotto dall’italiana Sparco, mentre i sedili del Land Cruiser, già avvolgenti e con schienale reclinabile, sono rimasti quelli originali come pure le due slitte guida per lo scorrimento dei sedili stessi. Nel bagagliaio è stato collocato un capiente serbatoio da 105 litri destinato al carburante realizzato artigianalmente in acciaio inox e con al suo interno apposite paratie anti sciacquio. Posizionato fra i sedili e il cassettone in legno marino (spessore 2 cm) ancorato al pianale del Toyota con apposite staffe, il serbatoio aggiuntivo è collegato a quello di serie (da 80 litri) tramite una pompa elettrica che permette un facile travaso del gasolio anche in movimento. Il gavone home made realizzato con pannelli di legno impermeabile e con più scompartimenti si trasforma in un ottimo contenitore adatto allo stivaggio di accessori, attrezzatura da off road e di normale manutenzione del 70. Fissata con corde elastiche all’intelaiatura del roll bar, sempre nel vano bagagli lato passeggero del tre porte, si è scelto di alloggiare una pratica quanto indispensabile binda – una Hi-Lift da 120 cm. Non mancano poi ruota di scorta, crick idraulico, frigorifero e molle/ammortizzatori di ricambio posizionate all’interno del bagagliaio. Infine, per una migliore illuminazione del vano posteriore, è stato installato un faro brandeggiante regolabile dotato di luce da 45 watt: fissato al tetto tramite un’apposita piastra in alluminio mandorlato, permette di avere a disposizione un buon fascio luminoso anche all’esterno utilizzabile in caso di manovre o di allestimento di campi tendati.

Look esterno by Venturi 
E’ sobrio ed elegante il look total white di questo 3 porte del marchio Toyota a cui i paraurti artigianali, verniciati in nero opaco, conferiscono un aspetto decisamente sportivo, stile racing. Per l’anteriore il preparatore ha realizzato un paraurti in alluminio con struttura tubolare in lamiera dello spessore di 5 mm ancorato al telaio del KZJ con appositi fissaggi. Predisposto per l’alloggiamento del verricello, un Come Up 9000 con bocca in ghisa e cavo tessile da 40 metri, sul lato sinistro del paraurti trova spazio anche l’attacco rapido per l’impianto aria utilizzato per il gonfiaggio dei pneumatici . Sopra, ai lati della targa, sono invece stati posizionati due fari supplementari, marca Hella, con luce da 100 watt l’uno. A protezione del posteriore, si è scelto di installare un altro paraurti di produzione artigianale, sempre in alluminio con spessore 5 mm, più robusto rispetto all’originale e con linea sagomata per garantire un migliore angolo di attacco in fase di off road. Al centro della barra di protezione, in posizione ottimale nel caso di recuperi di altri fuoristrada, è stato fissato un apposito gancio per il traino. A completare l’equipaggiamento del KZJ70 c’è anche lo snorkel marca B.I.T., specifico per Land Cruiser, in materiale PVC color nero, fissato al telaio sul lato passeggero con apposite staffe. Rinforzate anche le pedane sottoporta del 4×4 di casa Toyota su cui si è intervenuti con il fissaggio di parafanghini supplementari a cui si è provveduto ad aggiungere anche strisce protettive in gomma di 5 cm.

Sottoscocca e sospensioni
Per il reparto sospensioni del 3.0 Venturi ha scelto di adottare sia all’avantreno che al retrotreno dei robusti ammortizzatori Hot-Bits, regolabili dall’esterno, in sostituzione degli originali meno performanti. A completare l’assetto ci sono due molle Old Man Emu + 5” che garantiscono al 70 un’ottima escursione anche nei passaggi laterali e nei twist più impegnativi. Fra le altre modifiche realizzate, per i puntoni sono stati adottati dei silent block in teflon, più resistenti rispetto a quelli di serie. Grande attenzione nella preparazione è stata rivolta anche alla protezione del reparto sottoscocca del Toyota che monta una piastra para riduttore realizzata artigianalmente in acciaio inox con lamiera spessore 4 mm. Al posteriore si è inoltre intervenuti con l’installazione del blocco del differenziale, un ARB, inseribile manualmente tramite mozzi. Sostituiti anche i tubi del bloccaggio del differenziale, anch’essi in materiale teflon come i silent block. Al centro del sottoscocca, lato passeggero, trova spazio anche una pratica bombola aggiuntiva della capacità di 10 litri che completa l’impianto di aria compressa scelto per il 70: presa dal vecchio allestimento di un Range Rover, è stata adattata per l’alloggiamento nel KZJ su cui è fissata con robuste piastre di sostegno. Per l’off road su fango e sterrati nostrani sono stati scelti dei pneumatici tassellati marca Ziarelli, modello Maxi, nella misura 235/75 R15 montati su cerchi in ferro, verniciati in nero opaco, versione Baja 7×15 con offset + 20. Di serie, sia all’anteriore che al posteriore, i freni del Toyota, rispettivamente a disco autoventilati e a tamburo. Fra gli interventi in programma c’è già la sostituzione dei tubi freni originali con altri di tipo aeronautico, in treccia metallica e rivestiti in teflon.

 

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