TUNISIA

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NonnoCarlo 4x4
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Brutte notizie per il futuro della Tunisia ed i nostri viaggi.....

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Ester ... 22820.html
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Black Rover
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che mondo sarebbe senza il mio DEFENDER

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NonnoCarlo 4x4
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Sono già dieci le vittime di oggi, delle quali 5 a Douz.................
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NonnoCarlo 4x4
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E' di almeno 10 morti il bilancio delle violenze di oggi. Secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya', le città dove si registrano vittime negli scontri tra manifestanti e polizia sono Douz, Dagache e Qabali. Nella prima sono state uccise cinque persone e tra loro ci sarebbe anche un docente universitario.

Altri feriti si registrano invece a Sfax, dove i manifestanti hanno incendiato la sede locale del partito di governo e dove, in base ad alcuni filmati che sono stati diffusi attraverso 'Youtube', un reparto dell'esercito avrebbe sfilato per le vie del centro al fianco dei disoccupati che protestano contro il governo.

Il ministero dell'Interno tunisino ha proclamato il coprifuoco notturno a Tunisi e nei sobborghi.

Unità dell'esercito tunisino sono state dispiegate questa mattina nel centro e nella parte occidentale della capitale. Giornalisti tunisini riferiscono che mezzi militari e soldati sono stati dispiegati nei luoghi sensibili della città come la sede della radio tv di stato e dell'ambasciata francese. Mentre reparti della polizia tunisina, aiutati da unità dell'esercito, hanno messo in sicurezza le banche della periferia nel timore che vengano assaltate dai manifestanti.

Le autorità tunisine hanno deciso di formare una commissione d'inchiesta sulla corruzione nel Paese mentre il presidente tunisino Zin el-Abidin Ben Ali ha chiesto la scarcerazione di tutti gli oppositori arrestati nelle ultime settimane. Ben Ali ha anche rimosso dall'incarico il ministro dell'Interno, Rafiq al-Hajj. E' stato nominato al suo posto Ahmad Faria, che ha ordinato l'arresto di un ex detenuto politico scarcerato nel 2002, in prima linea nella rivolta dei disoccupati tunisini. Hama al-Hamami, noto come portavoce del Partito Comunista del Lavoro, fuori legge in Tunisia, è stato prelevato dalla sua abitazione. Con lui è stato arrestato anche il suo avvocato, che si trovava in casa in quel momento.

Il presidente tunisino avrebbe rimosso anche il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Rashid Ammar, perché si sarebbe rifiutato di usare il pugno di ferro contro i manifestanti. Secondo quanto riporta il sito 'al-Hiwar.net', vicino all'opposizione tunisina, fonti bene informate sostengono che il generale, nominato propri da Ben Ali alla guida dell'esercito, sarebbe stato 'silurato' perché si sarebbe rifiutato di eseguire un ordine in occasione di una manifestazione che si è tenuta nei giorni scorsi a Cartagine, città dove risiede il presidente. Questo avrebbe spinto il presidente tunisino a rimuoverlo dal suo incarico e a scegliere al suo posto il generale Ahmad Shabir, attuale capo dei servizi segreti militari. Il sito parla anche di casi di ammutinamento da parte di reparti della polizia che sarebbero stati costretti a caricare la folla su pressioni dell'esercito.

A seguito della rimozione, in Tunisia circolano voci sulla possibilità che l'esercito faccia un golpe per deporre il presidente Ben Ali. Secondo quanto riporta il sito internet del quotidiano egiziano 'al-Wafd', i vertici dell'esercito non avrebbero accettato la decisione di 'silurare' il generale Rashid Ammar e sarebbero pronti a organizzare un colpo di stato. Secondo il sito del quotidiano egiziano, in questo senso potrebbe essere interpretato il dispiegamento di reparti dell'esercito a difesa dei luoghi chiave del potere a Tunisi avvenuto questa mattina.

L'Unione europea ha ribadito la sua "grande preoccupazione per fatti e disordini senza precedenti ormai diffusisi in tutta la Tunisia", sottolineando la sua "preoccupazione per l'uso sproporzionato della forza da parte della polizia nei confronti dei manifestanti". E' quanto ha dichiarato la portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di Sicurezza comune Catherine Ashton. "Le autorità tunisine devono fare tutto il possibile per calmare la situazione e trovare una soluzione ai problemi indicati dai manifestanti, garantire la libertà di espressione e indipendenza della giustizia", ha sottolineato la portavoce.

Intanto, i sindacati e in gruppi di opposizione hanno deciso di dare vita a una raffica di scioperi che interesseranno tutto il paese. E' stato proclamato per oggi lo sciopero generale nelle città di Kasserie e Sfax deciso dall'Unione generale del lavoro tunisino. A Sfax sarebbero 100mila le persone che hanno sfilato per le vie del centro della città. Uno sciopero analogo è previsto per domani a Kairouan e Jendouba mentre nella capitale la protesta è prevista per venerdì prossimo.

I sindacati hanno chiesto la creazione di una commissione d'inchiesta per accertare la verità sulla repressione delle manifestazioni dei giorni scorsi e su alcuni episodi nei quali i poliziotti avrebbero aperto il fuoco sui manifestanti. Inoltre chiedono che i reparti dell'esercito schierati dal governo si ritirino subito dalle città.

Ieri si sono registrati altri quattro morti negli scontri a Kasserine, mentre nella tarda serata la protesta e le violenze sono arrivate fino alla periferia di Tunisi dove un centinaio di artisti e intellettuali ha tentato di inscenare una protesta davanti al teatro comunale prima dell'intervento della polizia che li ha caricati.
pippio
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Quella gente ha voglia di cambiamento, e alla svelta anche!
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Alias24
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Cavolo sono proprio delle brutte notizie sia per noi ma principalmente per loro........speriamo che si risolve tutto nel migliore dei modi e al più presto......... 8) 8) 8)
Quando pensi di non farcela con la 1° metti la 2° e accelera

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dolmen4x4
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a rischio il mio viaggio a fine marzo...
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Giorgio 4x4
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Quello che sta accadendo in Tunisia, è un qualcosa che covava da anni. Anche se non è stato mai visibilizzato da chi, da turista, visitava questa bellissima Nazione.
In alcuni posti, vedi Kasserine, la Polizia, ha abbandonato la città, e credo lo farà anche in altri siti, non puo sparare ai cugini o ai fratelli che richiedono quello, che loro stessi vorrebbero.
Non dimentichiamo, a parte il pensiero di alcune Onlus, che un operaio in Tunisia guadagna 10 dinari al giorno, e che quello che noi, personalmente spendiamo per mangiare in un giorno, a loro può bastare per una settimana.
La moglie del Presidente è partita per il Qatar e la figlia con il marito in Canadà, e altri membri della famiglia in Arabia Saudita.
Quindi il problema è abbastanza grosso e Ben Alì deve risolverlo, forse anche dimettendosi.
Tutti dicevano che fosse una Repubblica, ma non credo che i Ministri avessero possibilità di gestire il proprio mandato.
Mi auguro che tutto finisca presto, in modo che chi è stato contaggiato dal "mal d'Africa" e in particolare noi fuoristradisti, possiamo ritornare in quei fantastici posti, che comunque hanno un solo ingresso, il porto di La Goulette, in Tunisia.
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Giorgio 4x4
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Buone notizie dalla Tunisia. Il Presidente Ben Ali ha accettato il dialogo con il popolo tunisino. Ha comunicato che abbasserà' i prezzi dei prodotti di prima necessita', libererà' la stampa e Internet, impedirà' la esposta con le armi della polizia, e non si ricanditera' nel 2014 alla fine del suo mandato. Speriamo che tutto ciò' sia vero, per adesso tutti i tunisini sono tornati nelle strade a festeggiare l' evento e a ringraziare il Presidente. Questa e' per noi una bellissima notizia, in quanto ci permetterà' di poter ritornare nel Grande Erg Orientale per i nostri viaggi nel deserto.
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Bandit4x4
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Mi rincuora sentire questa notizia; ho lasciato la tunisia all'inizio degli scontri, già l'aria era abbastanza pesante specialmente nei paesi più interni. Il primo giorno ci siamo trovati in mezzo ad una manifestazione nelle vicinanze di kasserine, la popolazione aveva predisposto una serie di trincee lungo la strada fatte di mattoni, un mezzo che viaggiava con noi è stato colpito sullo sportello da una biglia d'acciaio (o almeno presupponiamo) lanciata con una fionda, mentre altre macchine si sono trovate la strada sbarrata da un furgone della polizia che cercava di fare manovra tra i manifestanti. Parlando con alcuni italiani che vivono li c'è stato riferito che è già da un pò che ci sono questi movimenti, per quanto la stampa tunisina, controllata dal governo, non ne parli minimamente. Speriamo si risolva tutto e, ancor di più, che le promesse di Ben Alì siano concrete. La Tunisia ad oggi è uno dei pochi paesi del nord Africa dove è possibile muoversi senza problemi e mi auguro possa rimanere tale.
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Giorgio 4x4
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Purtroppo un amico mi ha appena inviato alcune comunicazioni.

"stato di emergeza dichiarato, con coprifuoco
e elezioni tra 6 mesi pare.
quindi a giugno sarà MOLTO caldo....
non si esce dalla dogana che implica coprifuoco dalle 17 alle 07
anche i traghetti modificheranno gli orari
sempre cha partano.
spazio aereo chiuso
vietati assembramenti di + di 3 persone
se ti beccano in gruppo vi sparano!
anche tra le 7 di mattine a ele 17, se seguono alla lettera gli ordini!
pazzesco"


E dal Ministero degli Affari Esteri, e dall'Unità di Crisi, c'è questo avviso:



Avvisi particolari
Tunisia

Diffuso il 13.01.2011. Tuttora valido.

Alla luce del perdurare dei disordini registratisi in larga parte del Paese, sono sconsigliati per il momento viaggi se non necessari in Tunisia.

Nella prima decade di gennaio si è assistito ad un’intensificazione delle manifestazioni - a carattere prevalentemente politico-sociale - registrate a partire dal 18 dicembre scorso in un’ampia area della Tunisia centrale (tra le altre, interessate anche le località di Sidi Youssef, Le Kef, Haidra, Thala, Makthar, Sbeitla, Sidi Bouzid, Kasserine, Feriana, Regueb, Gafsa, Metlaoui, Menzel Buzaiene). Tali manifestazioni sono degenerate, in più di un’occasione, in violenti scontri tra le forze dell’ordine ed i dimostranti, con il ferimento e la morte di alcune decine di persone. Si sconsiglia, pertanto, l’attraversamento di tali località e, più in generale, di tutta l’area centrale ed occidentale del Paese. Ciò anche in considerazione delle presumibili limitazioni al traffico causate dal progressivo spiegamento di forze dell’ordine in quelle aree. Eventuali itinerari di viaggio all’interno della Tunisia che dovessero prevedere la visita delle rinomate località del sud del Paese, come Tozeur, Kebili, l’area del Chott-el-Jerid, Douz, sono altresì sconsigliati.

Anche nella città di Tunisi si registra un’intensificazione degli scontri che hanno determinato nuove vittime. Analoghi scontri, con fenomeni di saccheggio, si registrano nella città di Biserta e nella sua provincia. Scontri inoltre sono registrati anche a Nabeul, Hammamet, Sfax. È altresì in corso uno sciopero generale nella città di Sousse. Analoga manifestazione è prevista per il giorno 14 gennaio nella capitale Tunisi e pertanto, si richiedono misure precauzionali crescenti.
Le Autorità locali decretato il coprifuoco nell’area della grande Tunisi (Tunisi, Ben Arous, L’Ariana, Manouba) dalle ore 20,00 alle ore 05,30 di ogni giorno. Il provvedimento resterà in vigore fino a nuovo ordine e non si può escludere che possa essere esteso ad altre località.
Per coloro che dovessero già trovarsi nel Paese, si suggerisce in ogni caso di evitare accuratamente luoghi di assembramento e di non allontanarsi dalla propria abitazione, se non in caso di necessità. Tale raccomandazione si estende anche per le aree menzionate e non interessate da tali misure restrittive adottate dalle Autorità locali.
Si raccomanda in ogni caso di rispettare le informazioni e le istruzioni emesse da dette Autorità. Si raccomanda altresì di mantenersi costantemente informati sull’evoluzione degli eventi consultando i media locali ed internazionali, nonché le agenzie e gli albergatori di riferimento.
L’accesso a vaste zone dell’estremo Sud è del resto vietato in mancanza di espressa autorizzazione rilasciata dalle Autorità tunisine.

Appena sò, pubblico altre notizie.



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Giorgio 4x4
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18.57 - Ben Ali, destinazione incerta. Il presidente tunisino Ben Ali, scortato da aerei francesi, sarebbe diretto a Malta. Lo ha detto la tv francese all news LCI, mentre altre fonti, fra cui la tv Al Jazira e la radio France Info, avevano detto che Ben Ali era già a Parigi.
eh beh ti pare poco!!!!
libera dal dittatore dopo 23 anni
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Giorgio 4x4
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Diffuso il 15.01.2011.

Sono sconsigliati, per il momento, viaggi nel Paese.

Nella città di Tunisi si registra una recrudescenza degli scontri con possibili vittime e di atti vandalici, compresi isolati fenomeni di saccheggio. Analoga situazione si registra nella città di Biserta e nella sua provincia. Scontri inoltre sono stati registrati anche ad Hammamet, Sfax ed in altre località del Paese. Si sconsiglia,in particolare, l’attraversamento di tali località e, più in generale, di tutta l’area centrale ed occidentale del Paese. Ciò anche in considerazione delle presumibili limitazioni al traffico causate dal progressivo spiegamento di forze dell’ordine in quelle aree.

A seguito della destituzione del presidente Ben Ali e dell’esecutivo, il presidente del Parlamento ha assunto le funzioni di nuovo presidente della repubblica.
Le Autorità locali militari hanno nel frattempo decretato il coprifuoco sull’intero territorio della Tunisia dalle ore 17,00 alle ore 07,00.
Si suggerisce in ogni caso di non allontanarsi dalla propria abitazione, se non in caso di assoluta necessità e di evitare accuratamente luoghi di assembramento.

Lo spazio aereo e quello marittimo sono stati formalmente riaperti – nelle ore non interessate dal coprifuoco - ma al momento la sola compagnia Tunis Air sembra in grado di effettuare voli mentre le altre compagnie aeree occidentali ritengono che non sussistano sufficienti condizioni di sicurezza per operare e si riservano di comunicare aggiornamenti sulla loro operatività. Per quanto riguarda i porti, le compagnie di navigazione non assicurano l’operatività sulle tratte da e per la Tunisia. Si fa riserva di comunicare aggiornamenti non appena disponibili.

Si raccomanda al riguardo di evitare i luoghi di eventuali manifestazioni di protesta, avendo cura di rispettare le informazioni e le istruzioni emesse dalle Autorità locali preposte alla sicurezza. Si raccomanda altresì di mantenersi costantemente informati sull’evoluzione degli eventi consultando i media locali ed internazionali, nonché le agenzie e gli albergatori di riferimento.

L’accesso a vaste zone dell’estremo Sud è del resto vietato in mancanza di espressa autorizzazione rilasciata dalle Autorità tunisine.
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NonnoCarlo 4x4
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Mi tengo informato tramite ANSA. Hai fatto bene ad accendere un cero per la Tunisia nella tua firma, Giorgio............... :cry: :cry:
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NonnoCarlo 4x4
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Tunisi, 15 gen. (Adnkronos/Ign) -

Entro i prossimi due mesi ci saranno le elezioni presidenziali in Tunisia. Lo ha reso noto il Consiglio Costituzionale tunisino annunciando "la fine del vuoto di potere per quanto riguarda la presidenza della Repubblica", stabilendo che il presidente del parlamento Fouad el-Mabzaa ha assunto l'incarico di presidente temporaneo del Paese. "Si dovranno quindi convocare le elezioni entro due mesi", recita la nota.

Il presidente tunisino Zine el-Abidin Ben Ali è fuggito in Arabia Saudita. A confermarlo sono state le stesse autorità di Riad dopo che il suo aereo è atterrato a Gedda: "Abbiamo accolto Sua Eccellenza Ben Ali e la sua famiglia nel regno". Il governo saudita, si legge in un comunicato, "augura sicurezza e stabilità al caro Paese" ed è a fianco del "popolo tunisino". Le autorità saudite hanno concesso asilo politico al presidente tunisino a patto che non faccia politica nel territorio saudita. Al leader tunisino è stato vietato qualsiasi discorso pubblico. Inoltre, non potrà diramare dichiarazioni ufficiali e non potrà tenere contatti con la Tunisia.

Intanto stamane Ben Ali ha chiamato al telefono il leader libico Muammar Gheddafi. Non si sa di cosa abbiano parlato ma, annuncia l'agenzia di stampa libica 'Jana', Gheddafi terrà oggi un discorso pubblico rivolto al popolo tunisino.

Con la caduta del regime, rientrano in patria gli oppositori del presidente che hanno vissuto negli ultimi anni in esilio per sfuggire alla repressione. Dalla Francia è pronto a far ritorno Moncef Marzouqi, uno fra i sostenitori più accesi della democrazia nel Paese e leader del Congresso per la Repubblica, in esilio a Parigi per 20 anni. Il suo arrivo nella capitale tunisina è previsto per martedì.

Per il momento è comunque il presidente del parlamento tunisino, Fouad el-Mabzaa, ad aver assunto l'incarico di presidente della Repubblica. El-Mabzaa ha giurato sulla Costituzione come presidente pro-tempore. Con un messaggio diffuso dalla tv di stato il capo di stati ha spiegato che "il presidente Ben Ali non si è dimesso e non ha effettuato alcun passaggio di poteri al premier, Mohammed Ghannouchi, ma ha lasciato il Paese dopo che è stato proclamato lo stato d'emergenza".

Nel corso della sua prima apparizione pubblica ha poi chiesto al premier Mohammed Ghannouchi "di formare un governo di unità nazionale nell'interesse di tutto il Paese". Secondo fonti dell'opposizione, il primo ministro avrebbe già accettato di dare vita a un esecutivo con i partiti dell'opposizione nel corso delle consultazioni avviate oggi. Restano fuori peròi partiti di opposizione considerati fuorilegge dal regime di Ben Ali.

Intanto, violenti scontri sono in corso alla periferia di Tunisi , dove secondo la tv araba al-Jazeera questa mattina si è registrato un morto. Il fatto risale a prima dell'annuncio del Consiglio Costituzionale. Secondo l'emittente concorrente, 'al-Arabiya', cinque carri armati si stanno dirigendo verso la periferia nord della città, dove si trova il Palazzo presidenziale.

Un vasto incendio, riferisce sempre al-Jazeera, è scoppiato poi nel carcere di Monastir provocando 57 vittime tra i detenuti, mentre almeno 70 sarebbero riusciti a fuggire. Ad appiccare le fiamme sarebbero stati proprio alcuni detenuti in un tentativo di fuga. Almeno un morto c'è stato anche nel carcere di Biserta in seguito a un altro incendio. Dopo i roghi nelle carceri di Monastir, Biserta e anche di Mahdia, l'esercito ha spostato alcuni detenuti, considerati tra i più pericolosi, dal carcere di Kasserine, dove si trovavano alcuni ergastolani, verso altri centri di detenzione ritenuti più sicuri. Le porte delle celle sono state aperte a tutti gli altri detenuti che hanno così ottenuto la libertà.

Iniziati anche i primi arresti dell'establishment di Ben Alì. In manette è finito il cognato Belhasan Trabel, fratello della moglie del deposto presidente. Smentita invece la notizia dell'arresto del genero di Ben Ali, Mohamed Sakhr El Materi. Il deputato e uomo d'affari ha rivelato infatti alla tv 'al-Arabya' di trovarsi all'estero con la sua famiglia.

Intanto è stato riaperto l'aeroporto e lo spazio aereo della capitale. La Croce Rossa turca ha inviato aiuti umanitari ai cittadini turchi che si trovano in Tunisia. In un comunicato diffuso dalla stessa organizzazione si legge che ''la Turkish Airlines (THY) invierà un Boeing 777 per evacuare i cittadini turchi dalla Tunisia. Il volo trasporterà beni alimentari per i cittadini turchi in questo Paese. Il volo rientrerà in giornata con 300 cittadini turchi a bordo". La Croce rossa spiega che ''i beni alimentari saranno consegnati all'ambasciata turca a Tunisi. L'ambasciata distribuirà gli aiuti ai cittadini turchi nel Paese''.

Anche i turisti scappano dalla Tunisia. Il tour operator TUI Deutschland GmbH evacuerà oggi un migliaio di tedeschi che si trovano in vacanza in Tunisia. L'agenzia tedesca e la compagnia aerea tunisina Nouvelair hanno iniziato il trasferimento dei turisti all'aeroporto. Mentre sono ancora bloccati a Monastir tre altoatesini. Marcus Varesco, Wolfgang Pichler e Rainer Zelge si erano recati nel Paese nordafricano per compiere una escursione in motocicletta, ma l'auto appoggio che avevano al seguito è rimasta danneggiata nel corso dei disordini e nessun meccanico si è dichiarato disposto a trasportarla sino al porto, per consentirne l'imbarco.

A Tunisi tensioni e disordini sono proseguiti nella notte malgrado la dichiarazione dello stato d'emergenza e la fuga all'estero di Ben Ali. Testimoni hanno riferito che la stazione centrale ferroviaria di Tunisi è stata incendiata. Anche supermercati ed edifici residenziali sono stati saccheggiati e dati alle fiamme e un ospedale è stato attaccato.

Numerosi testimoni citati dai media francesi affermano che i saccheggi e le violenze sono commessi da miliziani del partito del presidente, il Rassemblement constitutionel democratique (Rdc), furiosi per la fuga all'estero di Ben Ali. I miliziani si spostano in bande, con il volto coperto, alcuni armati di bastoni e spade. Saccheggi e violenze sono stati riportati anche nella città di Biserta a nord, Kairouan nel centro e Gafsa nel sud.

Dopo gli ultimi avvenimenti nel Paese, l'Unione Europea ha ribadito la sua "disponibilità a contribuire a trovare soluzioni democratiche durature". "Stiamo seguendo con la massima attenzione gli eventi", hanno detto in una nota l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, e il commissario all'Allargamento, Stefan Fule, "vogliamo esprimere il nostro sostegno al popolo tunisino e alle loro aspirazioni democratiche, che devono essere realizzate in modo pacifico".

E dall'Italia il minsitro degli Esteri Frattini ha lanciato un invito alla calma. ''Il nostro sincero ed amichevole appello - scrive il ministro in un comunicato diffuso dalla Farnesina - va alle diverse istituzioni del Paese e a tutte le componenti della società tunisine alla calma, alla moderazione e al dialogo, per ricercare attraverso quest'ultimo la via d'uscita dalla difficile situazione venutasi a creare in questi giorni". Per quanto riguarda gli italiani in Tunisia, ha garantito la Farnesina, non sembrano, al momento, aver subito danni. Vengono invece registrati ''danni a strutture di alcuni imprenditori italiani, in un contesto nel quale molte imprese, tunisine e straniere, hanno subito saccheggi e atti di vandalismo''.

Intanto oggi a Milano si è tenuta una manifestazione, nei pressi dell'ambasciata del Paese arabo, di 200 tunisini in segno di solidarietà con i compatrioti. Un'altra manifestazione dalla comunità tunisina in Italia è prevista alle 15, davanti all'ambasciata di Tunisi a Roma.
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