escursione Eremo di Santa Maria della Stella (Pazzano)

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Eremo di Santa Maria della Stella (Pazzano)

« Accui nci cerca grazzia nci nda duna
cu avi u cori offisu nci lu sana
E io, Madonna mia nda ciercu una
nchianati 'n paradisu st'arma sana[1]. »
(Tratto da un canto popolare)
L'eremo di Santa Maria della Stella o santuario di Monte Stella, situato sul monte omonimo nel territorio del comune di Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, è un santuario creato all'interno di una grotta.

Stato Italia Italia
Regione Calabria
Località Pazzano
Religione Cattolica
Titolare Maria
Diocesi Locri-Gerace

Il primo documento sulle l'eremo è il Codice greco 598 di Parigi, contenente le opere di Sant'Efrem diacono, e composto dal monaco Michele[2].

Successivamente, con le incursioni saracene, Cristodulo, che era l'egumeno dell'eremo, fuggì a Patmos. Con la fine dell'invasione saracena, Paolo, successore di Cristodulo, tornò a Stilo riportando molti manoscritti che costituirono parte della biblioteca di Santa Maria. Dal 1096, durante il periodo normanno, l'eremo di Santa Maria diventa un monastero minore, come si evince da un documento del conte Ruggero I, che cedette al vescovo di Squillace, Giovanni Niceforo, l'abbazia di San Giovanni Theresti di Stilo, l'abbazia di San Leonte, la chiesa di San Nicola e Santa Maria della Stella[2].

Nel 1522 il monastero diventa santuario e vi fu collocata per la prima volta la statua della Madonna della Stella o Madonna della Scala. Si pensò fosse origine gaginesca, ma nuovi studi riferiscono con certezza che sia stata scolpita dal siciliano Rinaldo Bonanno per la somiglianza con altre sue opere.

Da eremo di Chiesa bizantina diventa così col passare degli anni santuario della Chiesa cattolica, e le vecchie icone bizantine vengono abbandonate, e mai più recuperate ancora ai giorni nostri, in favore della statua della Madonna della Stella

Nel secolo XV il Santuario diventa indipendente da San Giovanni Theresti e i basiliani (Grancia dell'ordine di San Basilio) abbandonarono l'eremo (1670) anche se rimane all'ordine di San Basilio fino al 1946. Il primo parroco si suppone sia stato Marcello Jhodarelli nel 1670.

Nel 1691 viene descritto nel XVIII paragrafo dell'Appendice III: Delle Sagre Immagini Della Calabria illustrata di Giovanni Fiore da Cropani[3].

Nel 1965 don Mario Squillace, parroco di Pazzano, scrive un libro interamente dedicato all'eremo: L'eremo di S. Maria della Stella e nel 1998 nella raccolta di poesia A terra mia Giuseppe Coniglio gli dedica la poesia A stida.

Vi si accede scendendo una lunga scalinata (62 scalini) scavata nella pietra. Nel santuario si trovano, oltre alla statua della Madonna, i dipinti con l'Immacolata Concezione, la Santissima Trinità, l'adorazione dei pastori. Di particolare interesse il frammento di un affresco di arte bizantina, raffigurante santa Maria Egiziaca che riceve l'eucaristia dal monaco Zosimo. L'affresco si ritiene sia del X-XI secolo, per la particolare caratteristica delle ciocche disordinate della capigliatura della santa; il raffigurare poi una santa anziché un santo, fa pensare che vi sia stato per un certo periodo un eremitismo femminile. All'interno della grotta vi sono rappresentazioni della Trinità, di Cristo, dell'Arcangelo Michele e la piet



Il 15 agosto di ogni anno si effettua un pellegrinaggio alla grotta santuario della Madonna della stella e celebra l'Assunzione della Madonna che ricorda la festa della Dormitio Virginis bizantina.

Si sale per una strada di montagna (per sole persone) con una forte pendenza a partire dalla "Fontana vecchia" del comune di Pazzano e vi si arriva quasi in cima nei pressi della grotta.

La festa viene già descritta il 17 agosto del 1901 in un articolo di Bruno D'Alteno sulla rivista "La Calabria" come un evento importante per tutta la vallata dello Stilaro, con pellegrini provenienti da tutta la Calabria e talvolta anche dalla Sicilia. Fin dalla sera del 13 agosto giungono pellegrini al grido di "VIva Mari

Le leggenda della statua della Madonna di Monte Stella viene riportata per la prima volta da Giovanni Fiore da Cropani alla fine del XVII secolo nella sua opera Della Calabria illustrata[3][5].


Riporteranno successivamente, in tempi recenti, i giornalisti Edoardo Pisani e Bruno d'Alteno. Si racconta che la nave che viaggiava per Messina nella quale era imbarcata la statua della Madonna, inspiegabilmente si fermò a Monasterace. Da essa partì una luce rivolta verso la grotta di Monte Stella. Dei pastori videro lo strano fenomeno, e la stessa Madonna che sopra un vitello si dirigeva verso la grotta. Quando arrivò, iniziò a sgorgare acqua dalla grotta, e vennero portate due giare per raccoglierla. Esse, però miracolosamente non si riempivano mai. All'acqua, come alla Madonna, furono attribuiti poteri taumaturgici
+
« E sopra il monte scese rilucente
l'astro di fiamma nella notte chiara
di un immortale tremito di stelle.
Quando tra i cerri e i frassini del monte
la solitaria porpora del sole
tinse le rocce pendule dell'antro,
s'effuse un inno di commosso amore
che lungo i freschi rivolti correnti
discese a valle, dilagò da monte
a monte, diventò battito insonne
da mare a mare: sul dolore umano
ora la dolce Vergine Maria
nella quiete del profondo speco
le bianchi mani alla preghiera giunge
soavemente: e l'odono i mortali,
curvi nell'ombra della fosca sera »


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panorami mozzafiato, vengono definite le dolomiti del sud molto pittoreschi,

Pazzano è un piccolo comune situato nella Valle dello Stilano che, oltre a questo paesino, include anche Bivongi e la più nota Stilo con la sua famosa "Cattolica" . In questa zona della Calabria veniva un tempo estratto il minerale della pirite. Nella vallata nel primo medioevo si rifugiarono molti monaci fuggiti dall'Oriente cristiano.
Non è distante da questi luoghi l'importante Certosa di Serra S.Bruno. Il Convento di Monte Stella, situato sul monte Consolino nell'ambito comunale di Pazzano, risale, in base ad evidenze storiche, all'epoca dei primi insediamenti di eremiti.
In base ad alcune leggende accanto alla grotta della Madonna sarebbe individuata anche la grotta del Diavolo.
Ogni anno, il 14 agosto, a Monte Stella è organizzata una festa in occasione della quale si esibiscono anche alcuni zampognari.
In tutta la vallata (ed anche a Bivongi) ci sono memorie e tradizioni di origine Bizantina

in estate è meta di molti pittori dilettanti che si cimentano nel realizzare paesaggi ispirandosi ai paesaggi del luogo, specie nel borgo antico medioevale di stilo che conserva un fascino misterioso senza tempo


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venite a pazzano non come turisti, ma come ospiti , godete dell'ospitalità e del buon cibo del luogo
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ragazzi se venite giorno 16 agosto è la festa di S Rocco, facciamo la festa patronale con la banda del paese magari allestiamo per una spaghettata ,salsicce carne di maiale alla brace , costolette,vino casareccio, pane di grano e birre a volontà. vi aspetto in piazza magari organizziamo una escursione a bivongi o nella valle dello stilaro, che ne dite vi aspettiamo numerosi a braccia aperte grazie
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